Arowen, Eowyn e Faal

I nostri tre Saarloos crescono e si amalgamano fra loro in maniera sorprendente. Eowyn rimane il giullare di corte, mentre Arowen si accaparra tutto la maternità del piccolo Faal. È molto possessiva nei suoi confronti, lo protegge in ogni situazione ponendosi di fronte a lui o tirandolo via dal collo. Faal accetta tutto da Arowen.
Quando sono in casa, Arowen lo pulisce con cura, e fino a che l’ultimo lembetto di pelle non è pulito, non lo libera dal suo abbraccio. Anche in questo Faal accondiscende e si lascia lavare assumendo un’aria di godimento.
Da queste cure è esclusa Eowyn, non perché tenuta lontana, ma perché proprio non se ne interessa.
Al momento dell’uscita in giardino, Eowyn è la compagna di giochi preferita… si rincorrono, si mordono, si tirano dalla coda e dal collo, poi Faal con uno scatto lupino, la atterra e cappotta. I primi giorni mi mettevano un po‘di timore ma ora, vista la delicatezza e la destrezza con cui mettono in atto queste azioni, ho potuto constatare che sono più appariscenti che altro.

Domenica 14 febbraio

Arowen sta malissimo, vomito e diarrea senza fine, a nulla servono gli antiacidi, dalle cinque alle sette del mattino è un continuo assisterla, pulirla e cercare in ogni modo di aiutarla. Alle sette e trenta chiamiamo la nostra fidatissima veterinaria per avere una conferma o ‘meglio’ una smentita sulla gravità della cosa. Arowen non è entrata in contatto con nessun elemento esterno che possa giustificare una situazione virale, non ha mangiato cibi avariati o schifezze in generale… forse un’erba, ci dice la dottoressa… non lo sappiamo. Quel che è certo è che deve cominciare a fare flebo a go-gò per la reidratazione. Nel frattempo la rimessa di liquidi si trasforma in emorragia.
Non abbiamo scelta, anche se la nostra Lupa non sopporta la macchina, dobbiamo ricoverarla immediatamente in clinica.

Ore 8.30 Arowen conosce la città (Roma). Tranquillamente scende dalla macchina e, indossato il guinzaglio, si incammina al fianco di Paolo. Il suo umore, nonostante l’inferno passato o che le brucia dentro, non è mai stato turbato da evidente malore, anzi, se non fosse dipeso dall’evidenza dell’evidente – piccolo gioco di parole – non avremmo mai pensato che potesse stare male. E anche adesso, nel momento del vivere un’esperienza non naturale e del tutto cittadina, non mostra alcun segno di turbamento.
Che carattere!

Per arrivare alla porta della clinica bisogna passare su grate di ferro, Aro non conosce le grate così, si ferma un attimo, le guarda e dato che Paolo si trova si trova già al di là delle stesse, alza lo sguardo su di lui come a chiedere… Paolo la invita a seguirlo e lei tranquilla passa sopra a quella novità, ed è lo stesso per la porta specchiata e la sala d’aspetto diversa per mobilio, pavimentazione, acustica.
Ad accoglierla già uno staff di medici. Paolo li aveva avvertiti per l’urgenza della situazione e per il fatto che la nostra Arowen è un Saarloos, non è un Cane non è un Lupo, è meravigliosamente e squisitamente un Saarloos.

Con delicatezza e professionalità la creatura viene visitata. In attesa dell’esito del prelievo del sangue, viene messa in flebo per via endovenosa. Paolo la fa stendere sul suo gilet di pile, le si mette al fianco e, per nove ore filate, la assiste insieme ai medici dello ‘Zoospedale’ di Roma.
Durante queste ore è un andirivieni di personale, un po’ preoccupati e un po’ curiosi di vedere una Saarloos.
‘Hai visto la Lupa?... vai a vedere la Lupa, non te la perdere!... hai visto quant’è bella?... e il carattere?... un mito!’
Queste le frasi, più o meno esatte delle persone che sono potute entrare in contatto per la prima volta con un Saarloos.
Ma la cosa che sorprende di più, è la tranquillità, la serietà, il distacco con cui Arowen ha affrontato tutta la situazione: ignara di posti del genere, ignara dell’esistenza della città e di persone vestite con camici e non con le solite tute, ignara di una vita al di fuori di quella che ha vissuto per tre anni, non ha mai manifestato disagio alcuno. Se qualcosa, leggermente le si poneva in punto interrogativo, guardava Paolo e dal suo fare tranquillo, acquisiva la risposta.

Nel frattempo a casa, la sorella Eowyn e il piccolo Faal, pur continuando a giocare quando stavano in giardino, non vedendola dentro casa, hanno cercato di colmarne la mancanza restando sempre, sempre, sempre uno accanto all’altra. Il piccolo Faal, ha dormito quasi tutti i suoi sonnellini giornalieri con il capo appoggiato sull’incavo, fra costole e bacino, di Eowyn, mentre Eowyn accettava di buon grado di stare nell’incavo del grembo di Faal, due parentesi tondo unite in un abbraccio (( Solo nei momenti in cui io ero con loro, riassumevano posture più distese.

Ancora una volta, raccogliamo note sull’importanza del branco, sulla sicurezza che il gregario trae dal suo leader, sul legame non scindibile che salda le Anime.
E non da ultimo, che il Saarloos ha una densità di sangue superiore alla norma, equivalente solo al levriero. Probabilmente anche il Lupo ha la densità del sangue maggiore, e questo può derivare dalla necessità di dover essere potenzialmente più prestante di un animale al quale non necessità di fare molta attività.

Rassicuriamo tutti sulla salute di Arowen: oggi 20 febbraio, termina la sua cura, ma da quella brutta mattina di San Valentino, non ha più avuto ricadute. Gioca, mangia, è vispa, e nulla fa pensare che solo sette giorni fa avevamo un gran paura di perderla.

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