Leggende Indiane

‘Così Loro, Così Noi’

I Colori del Vento - Pocahontas

Tu pensi che io sia una selvaggia
mentre tu ha girato il mondo e questo io lo so..
Ma dimmi allor perché, se selvaggia chiami me
ci sono tante cose che non sai, tu non sai.
Tu credi che ogni cosa ti appartenga
La Terra e ogni paese dove vai
Ma sappi invece che ogni cosa al mondo
E' come te ha uno spirito e ha un perché
Tu credi che sia giusto in questo mondo
Pensare e comportarsi come te
Ma solo se difenderai la vita
Scoprirai le tante cose che non sai
Hai sentito il lupo che ulula alla luna blu
Che sai tu della lince che ne sai
Sai cantare come cantan le montagne
Pitturare con il vento i suoi color
Riscoprendo un po' d'amore nel tuo cuor
Dai corri insieme a me nella foresta
Fai entrare un po' di sole dentro te
Vedrai che non c'è bene più prezioso
E così la ricchezza scoprirai
Il fiume e i lampi sono miei fratelli
E gli animali sono amici miei
Insieme nel segreto della vita
In un cerchio che per sempre esisterà
Chi sa la vita che cos'è
Se la fermerai neanche tu saprai
E non sentirai quel lupo e il suo pregare mai
Almeno fino a che non lo vorrai
Non distinguere il colore della pelle
E una vita in ogni cosa scoprirai
E la Terra sembrerà
Solo terra finché tu con il vento
Non dipingerai l'amor.

 

 

Il Lupo Maestro

Il Lupo, esploratore delle terre. Conoscitore dei popoli.
Colonizzatore servile è il precursore di una nuova vita.
Maestro coscienzioso ritorna nel clan per insegnare
e condividere la sua conoscenza,
medicina per un vivere in armonia nel Creato.

Il Lupo mostra la sua lealtà in ogni cosa,
è fedele al suo branco e alla sua compagna,
ai suoi figli e alla Madre Terra,
e trasmette questa sua qualità alla progenie futura.

Se ti fosse possibile frequentare i Lupi,
potresti scoprire nel branco, un immenso senso della famiglia,
nonché un fortissimo impulso individualista.

Il Lupo non si annulla, non annienta la sua personalità per il piacere di qualcuno,
Egli rimane se stesso per completare la pluralità che porta alla perfezione dell’entità.

Anche gli uomini possiedono la capacità di far parte di una società,
eppure continuano ad incarnare i propri sogni e le proprie idee nell’individualismo…

Se solo si fermassero ad osservare il Maestro, capirebbero l’importanza dell’unione dell’insieme.


Il Lupo, viene posto in relazione con la Stella Cane, Sirio,
la cui leggenda tramanda la provenienza dei maestri dell’antichità.

Enigmatiche leggende narrano del mistero di Sirio,
una Stella legata a fatti e a conoscenze delle quali l’uomo
ha potuto verificarne l’effettiva autenticità,
solo nell’era moderna e con tecnologie delle quali, al tempo dei primi racconti,
non si sperava neanche si potessero mai realizzare.

Sirio, dopo il Sole, è la stella più brillante in cielo.

Sirio è la casa degli dei.

Il Lupo, essere superiore, nella tradizione indiana,
viene collegato ai maestri del passato come esempio di rettitudine.

Capace di affrontare il ciclo della Vita con dignità e coraggio,
cerca sempre di evitare conflitti di sangue.

Comunicando attraverso leggere flessioni del corpo e sottili mutamenti emotivi,
esprime il suo forte controllo sulla coscienza.

Protettore della Natura, viene a sua volta protetto, per salvaguardare la sua grande conoscenza.

‘I suoi sensi sono molto acuti, le sue verità molto profonde.
Altruista per il bene distribuisce al mondo la sua saggezza.
In comunione con la Luna, esterna l’energia psichica e,
dell’inconscio, svela i segreti che conducono alla conoscenza e all’equilibrio.’

L’ululato è il richiamo e la richiesta, è l’intesa e il desiderio di comunicare
con tutto ciò che si trova appena al di sotto della superficie del sapere.

La medicina del Lupo dà al maestro che è in ognuno di noi, la forza di venire fuori,
per aiutare i figli della Terra a comprendere il Grande Mistero e la Vita…

 

La Creazione

Napi, era l'aiutante del Sole:
mentre il Sole era occupato a riscaldare la Terra,
Napi faceva tutti i lavori di manutenzione.

Un giorno, Napi terminò presto i suoi lavori
e, dato che non era abituato a stare con le mani ferme,
prese un blocco di argilla e cominciò a modellarlo…

Una dopo l'altra fece le statuine di tanti animali
che poi avrebbero mandato a popolare la Terra.

Era molto soddisfatto del suo lavoro,
e così, per completare l’opera,
soffiò sopra ogni statuina, dando a ciascun Animale
un nome ed un luogo da abitare sulla Terra.

Era rimasto però, ancora un piccolo blocchetto di argilla.
Napi lo pasticciò un pochino e fece una nuova statuina.
Soffiando su lei disse: “Ti chiamerai uomo, e abiterai tra i Lupi,
da loro imparerai a vivere e a capire."

Napi tornò al suo lavoro.

Poi un giorno, curioso di sapere come si trovavano le creature della Terra,
si recò da loro a chiedere se erano soddisfatti della propria vita.

Tutti risposero di si, che avevano trovato il loro posto senza difficoltà e che vivevano in armonia.

Tutti erano soddisfatti, tutti tranne l’uomo che aveva abbandonato il Lupo,
e vagava dappertutto in cerca di un posto che lo soddisfacesse.

(Anonimo)

 

La Madre Terra

La Madre Terra, dona la vita a tutto ciò che è,
in essa tutto vive allo stato selvaggio e originale.
Ai suoi occhi tutto ha una ragione per nascere,
per vivere la sua vita, per mutare, e al suo momento per morire.

La Madre Terra non è solo la bontà che tutti gli uomini credono:
Ella è il sostegno, la protezione, è la tutela.

Ella difende la Vita, e riconosce la fine della vita terrena come una parte dell’esistenza.
Ella giustifica l’uccisione per la Vita, se l’uccisione fa parte del circolo naturale.

La Madre Terra ha creato prede per i predatori, e altri esseri che sovrastino i predatori,
e prede forti affinché i predatori debbano mostrare abilità per vincerle.
Prima di cacciare e di uccidere una preda, ogni predatore prega la Madre Terra.
Nel Canto chiede onore per chi in quella lotta vincerà e onore per chi soccomberà,
e che il perdono sia concesso a chi recherà la morte
perché è in nome della Vita che essa viene data.

Agli occhi della Madre Terra è male cacciare troppo spesso prede indegne,
prede non rischiose e di facile cattura, se non c’è un buon motivo per farlo,
come avere necessità di trovare cibo in fretta per qualcuno che sta male.

Parimenti è grave lo spreco di parti della vittima,
che equivarrebbe ad affermare che qualcosa non è utile, il che disonorerebbe la preda.
Pochissime parti di una preda non vengono mangiate,
ed anche queste solitamente servono a qualcosa.
Alcune parti della preda vengono mangiate subito in segno di omaggio, specialmente le viscere.
Il fegato è parte prelibata e spetta alla femmina incinta o al capo.

Anche se la Madre Terra è in ogni dove,
esistono dei luoghi sacri, selvaggi e incontaminati,
in cui il suo potere è più forte.
Luoghi nei quali è viva la coscienza e l’armonia, la saggezza Creato.

Protetta dalla sua ancella favorita, la Luna, e dal maestro suo accompagnatore, il Lupo,
guida ognuno di noi attraverso il cammino, predisponendo il buon auspicio,
nel destino di tutti coloro che continueranno a vivere in comunione con la Natura.

La luce della Luna ci serve da faro illuminante,
la forza del Lupo ci beneficia di saggezza e di coraggio,
per arrivare al raggiungimento del destino comune.

Leggenda Indiana delle Tribù delle Grandi Praterie

Il Grande Spirito

Il Grande SpiritIl Grande Spirito, Padre e creatore di tutte le cose,
in comunione con la Sacra Terra, Madre e dimora delle cose generate,
fornisce di uno spirito interiore ogni oggetto creato,
attraverso il soffio del vento permette la trasposizione della sua Anima,
permettendo così, il generarsi della vita.

Il Cielo è la Sua casa, ma Egli non rimane lassù
a giudicare quel che è bene e quel che è male.
Vivendo in ogni cosa, partecipa alla vita dei suoi figli
in maniera diretta e personale.
La Sua voce è chiusa nella brezza leggera, il Suo urlo nelle tempeste.
La Sua linfa nei dolci fluidi, il Suo amore nel calore che unisce le creature.

Nella tradizione del Popolo degli Indiani d'America, l'uomo comunica con il Creatore in maniera individuale, l’interazione è fra il singolo e il Grande Spirito; non esiste la teatralità della cerimonia per la comunicazione e non esiste la divulgazione pubblica; i riti spirituali vengono eseguiti nell’intimo del clan, e rappresentano il legame che fa di una famiglia un’entità.

È usanza interagire con Lui attraverso il dialogo con la Natura: gli uccelli, le piante, le pietre, gli animali che calpestano il Sacro suolo, le stelle, l’acqua, le forze atmosferiche.

Fra gli Animali, l’Aquila, il Bufalo e il Lupo, rappresentano tre Maestri di vita.

L’Aquila – è il collegamento fra il Cielo e la Terra.
Forte e coraggiosa, è signora dell’aria.
È portatrice di vigore e ardimento.
Osservatrice acuta, protegge e infonde coraggio.
La sua particolare vista le permette di individuare i disagi delle creature,
la sua forza a provvedere ad essi.

Il Bufalo – simbolo di abbondanza,
è stato mandato sulla Terra per rifornire i Popoli di tutte le necessità:
la sua carne per sfamare, le sue pelli per procurare abiti e riparo,
le sue ossa e i suoi tendini per fornire utensili atti alla sopravvivenza.

Il Lupo – è il Maestro che risiede nella dimora degli Antenati.
La grande capacità comunicativa,
favorisce al Lupo l’identificazione con l’equilibrio sociale,
il suo spirito esplorativo gli conferisce il titolo di messaggero,
la sua stabilità gli dà il potere di percepire le diversità delle situazioni
e di trovare un rimedio adeguato per affrontarle.

(Anonimo)

 

Gli anziani saggi dicono
che alla nascita del Sole e di sua sorella Luna,
la loro madre morì,
il suo corpo fu donato alla Terra
dalla quale sbocciò la vita.

Il Sole, dal petto di lei
estrasse le stelle e le lanciò nel cielo
per ricordarsi della sua Anima.

La leggenda della Luna piena e della Stella compagna

Tanto tempo fa, in una calda notte di luglio,
un Lupo si recò sulla cima di un monte.
Attese che la Luna fosse all’apice del suo sorgere ed iniziò ad ululare.
Il canto non era il solito saluto alla compagna di saggezza,
era invece un canto disperato che invocava aiuto.

In cielo splendeva la Falce Sottile
che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole,
tra esse danzava, armoniosa e lieve.

Gli ululati del Lupo erano lunghi, ripetuti, disperati,
giunsero al cuore dell’Argentea Regina della notte che chiese:
- Cos’hai Amico Fedele, perché il tuo canto questa sera è così angosciato? -
- Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della cucciolata.
Sono disperato… aiutami! - rispose il Lupo.

La Luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi.
Si gonfio e si gonfiò, fino a diventare una grossa palla luminosissima.
- Guarda ora se riesci a ritrovare il tuo lupacchiotto - disse, dolcemente partecipe al dolore del Lupo.

Il Lupo, dall’alto del monte cominciò a guardarsi intorno.
Poi scese per rovistare fra gli arbusti, fra i cespugli e nelle piccole tane illuminate all’uscio.

Dopo lungo cercare, trovò il piccolo,
sull’orlo di un precipizio, tremante di freddo e di paura.
Con un gran balzo afferrò il figlio,
emozionato come al suo nascere,
felice, lo strinse forte forte a sé.

Mille e mille volte il Lupo ringraziò la preziosa Amica Luna.
Poi sparì tra il folto della vegetazione.

Le fate dei boschi,
meravigliate dal grande legame fra la Luna e il Lupo,
commosse dalle forti emozioni sprigionate,
fecero loro un regalo:
rischiararono il Cielo con una nuova Stella
che fosse anch’essa compagna per la vita della Luna e del Lupo,
e ogni trenta giorni permisero alla Luna di ridiventare tonda, grossa, luminosa.

I cuccioli del mondo intero,
alzando nella notte gli occhi al Cielo,
possono ammirare la Luna e la Stella compagna in tutto il loro splendore.
Tutti i Lupi conoscono la Leggenda della Luna Piena…
E ad essa, festosi, ululano quando è alta in Cielo
accompagnata dalla Stella Compagna che le brilla accanto.

Il Popolo Indiano

 

La felicità

All’arrivo dell’inverno,
era usanza riunirsi nel tepee del vecchio saggio
e ascoltare le sue storie.
Un giorno un fanciullo chiese:
‘Cos’è la felicità?’

Il vecchio saggio rispose:
- Una fanciulla era solita allontanarsi dall’accampamento
nelle belle giornate autunnali,
per recarsi nella folta boscaglia poco distante
a raccogliere le foglie ingiallite cadute dagli alberi.
Ne raccoglieva un’intera cesta
e poi se ne tornava al suo tepee.

Stendeva una coperta,
vi si sedeva sopra e, rovesciata la cesta
disponeva le foglie formando dei bellissimi disegni di animali.
Il più ricorrente era quello di un Lupo
che stava sdraiato accanto ad un tronco.

Un giorno le chiesi perché fra tutti i suoi disegni,
quello con il Lupo era il suo preferito.
La fanciulla rispose:
“Una notte ho sognato di cadere in un buco profondo,
era buio e freddo, io ero spaventata, volevo essere coraggiosa,
ma non riuscivo a trattenere le lacrime… mi misi a piangere.
All’improvviso sentii un calore vicino a me,
era un cucciolo di Lupo che mi guadava incuriosito.
Mi chiese perché piangevo
ed io risposi che avevo paura, freddo
e forse non avrei più rivisto la mia mamma.
Il cucciolo mi disse che non dovevo aver paura,
perché le mamme ritrovano sempre i loro figli,
è l’amore che le guida,
e quindi dovevo stare tranquilla
che da lì a poco mi sarei ritrovata insieme a lei.
Mentre il cucciolo mi parlava
di tanto in tanto alzavo gli occhi
per scorgere qualcosa dalla piccola luce che filtrava.
Vidi un fiocco di neve cadere
e arrivare fin laggiù in quel buco così profondo,
e poi un altro e un altro ancora.
Mi piace la neve.
Cominciammo a giocherellare con quei fiocchi minuscoli
che si scioglievano al tocco.
Quando ormai non pensavo più alla paura
ecco sentir chiamare il mio nome,
era la mia mamma, mi aveva trovata.
Dissi al cucciolo di venire con me,
ma lui non volle, perché la sua casa era nel bosco.
‘Torna a giocare, però, io sarò qui ad aspettarti’.
La mattina dopo, sono andata nel bosco,
per cercare il cucciolo di Lupo, e ancora lo cerco.
Il mio sogno era così vero che non posso credere che non esista.”

Chiesi allora alla fanciulla, cosa la attirava tanto di quel cucciolo.
E la fanciulla rispose che era parte di lei,
che non si era mai sentita così felice
come quando era in quel buco.

A quelle parole cominciò a nevicare
le foglie cominciarono a danzare nell’aria
e il disegno si animò.
Un cucciolo di Lupo apparve.

Da allora ad ogni nevicata, si possono scorgere
un cucciolo di Lupo e una fanciulla
giocare felici con i fiocchi leggeri.

(Anonimo)


Immagine riflessa

Esisteva un tempo in cui l’acqua scorreva placida nei fiumi
e l’erba cresceva alta nelle praterie.
Era il tempo in cui gli Animali donavano all’Uomo
la possibilità di vivere attraverso il loro Spirito.

Questa è la storia di Ista, la piccola squaw amica di un Lupo:
“Tutte le volte che Ista andava a riempire le brocche alla fonte,
non mancava di attardarsi un po’ a giocare
con le pietre lisce del basso fondale.
Un giorno, vide, fra gli arbusti poco lontani,
un giovane Lupo in procinto di abbeverarsi.
Alla vista della piccola squaw, il Lupo indietreggiò,
ma poi capì che ella non aveva intenzioni moleste
e subito si riaffacciò alla fonte.

L’impressione che dava era quella di un Animale stanco, sofferente,
e difatti da lì a poco, si lasciò cadere a terra.

Ista si avvicinò piano e si accorse della sua magrezza.

Veloce scappò all’accampamento e dopo breve tempo tornò.
Aveva nascosto nel vestito un pezzo di carne essiccata che gettò al Lupo.
Il Lupo prima di prendere la carne guardò la ragazza.
I due non parlarono e non si mossero,
non ne avevano bisogno, perché dai loro occhi
si sprigionò una magica intesa.

Da quel giorno, ogni giorno
Ista portò cibo al suo Amico Lupo.
Da quel giorno, ogni giorno si fermò a giocare con lui alla fonte.

Il loro legame crebbe in maniera smisurata
e divennero inseparabili.
Fu così che un giorno, mentre giocavano sulla riva bagnata,
Ista si accorse che le impronte dei suoi piedi non erano più le stesse,
ma erano impronte di Lupo.

La Magia si era completata, il Lupo le aveva donato la sua Anima”.

Leggenda Indiana Lakota

 

La Ragazza-Lupo

Ancora oggi, in Texas si narra la storia di una ragazza crescita sul Devil’s River.

Originaria di quella zona, la sua nascita dovrebbe risalire intorno al 1835.
Sua madre, Mollie Pertul Dent, morì durante il parto e suo padre, John Dent,
rimase vittima di un temporale nel tentativo di cercare soccorsi.

La bambina non fu mai trovata.
Si suppose che fosse stata mangiata dai Lupi, molto numerosi nella zona.

Dieci anni dopo, nel 1845, un ragazzo di San Felipe Springs disse di aver visto:
“Una creatura con le sembianze di una ragazza.
Aveva i capelli molto lunghi che le coprivano il volto, e sembrava nuda.
Assieme ad un branco di Lupi, stava attaccando un gregge di capre. “

Il racconto del ragazzo combaciava perfettamente con i racconti degli Apache
che parlavano di tracce di un bambino in mezzo a quelle dei Lupi.

La popolazione locale decise quindi di organizzare una grande battuta di caccia.

Dopo qualche giorno, venne avvistata una ragazza
che camminava in compagnia di un Lupo.

I due vennero inseguiti e spinti verso una trappola, appositamente creata in un canyon.
Il Lupo (ovviamente...) venne ucciso, la giovane catturata e,
dopo essere stata legata, fu portata in un vicino ranch.
Qui venne liberata dalla corde, ma fu chiusa a chiave in una stanza.

Chiusa nella sua cella, la creatura cominciò a lamentarsi.
Un Canto struggente, simile ad un ululato disperato, echeggiò in tutta la valle.

Durante la notte un grande numero di Lupi si avvicinò al ranch.
Il bestiame nei recinti fu colto dal panico e in tutta la proprietà
scoppiò una grande confusione che consentì alla ragazza di scappare.

Per sette anni non si seppe più nulla di Lei.

Nel 1852 una squadra di esploratori la avvistò su una lingua di terra,
sempre nei pressi del Devil's River, in compagnia di due cuccioli di Lupi.

Quella fu l'ultima volta che un essere umano la vide.

Leggenda Indiana Apache

 

La Costellazione del Lupo

Lune orsono nella tribù del popolo degli uomini,
che voi bianchi battezzaste con il nome di Sioux,
visse una principessa molto bella e radiosa.

Ogni mattina al suo risveglio
ella trovava una rosa nel suo tepee
proprio accanto al suo viso.

La principessa era molto corteggiata
e i guerrieri più giovani e forti della tribù
facevano a gara per portare a suo padre Orso Saggio
i più bei cavalli e le armi più decorate,
come voleva l’uso del tempo, per chiedere la mano della figlia.

Da tutte le tribù vicine era conosciuta e amata,
e sarebbe stato fortunato colui che avesse avuto il suo cuore.

Alba Radiosa, questo era il nome che la tribù le aveva dato per la sua solarità,
viveva spensierata nell’attesa di scegliere il suo compagno come era in uso nel suo popolo.

Poco distante dall’accampamento, al confine con il bosco,
in una modesta capanna viveva un guerriero di nome Lupo Solitario,
egli non era bello e nemmeno più giovane
ma il suo cuore batteva per Alba Radiosa
e batteva così forte che, quando vedeva la principessa,
sembrava che i tamburi di guerra tuonassero simultaneamente!

Era lui che ogni notte si infilava nella tenda di Orso Saggio
per posare la rosa accanto alla principessa.

Una notte calda e afosa, però, la principessa
si svegliò proprio mentre lui poneva la rosa accanto a lei.

Nel silenzio i loro occhi si appartennero,
e i loro cuori si congiunsero.

Da quella notte, tutte le notti,
Alba Radiosa e Lupo Solitario
si incontrarono per amarsi sotto la luce della Luna.

La Madre Terra, dea dei Sioux, colpita dalla dolcezza dei due Amanti,
li avvolse in una coltre di Stelle e li tramutò in una costellazione,
la Costellazione del Lupo.

Se guardi a destra dell’Orsa Minore la vedrai
e se ascolterai bene udrai anche
un ululato lontano nella foresta al limitare dell’accampamento della tribù degli uomini.


E’ il Canto di Lupo Solitario per la sua amata Alba Radiosa.




Leggenda Sioux

La leggenda del Ponte Arcobaleno

Tra la terra e il cielo esiste un ponte chiamato "Ponte Arcobaleno"
per i bellissimi colori da cui è formato.

Quando un animale muore, specialmente se nella sua vita terrena
è stato molto amato da una persona,
va in un luogo che si trova all'inizio di questo ponte.

E' un posto meraviglioso dove l'erba è sempre fresca e profumata,
i ruscelli scorrono tra colline e alberi
e i nostri amici possono correre e giocare insieme.
Hanno cibo per nutrirsi, acqua per dissetarsi.
Un caldo sole li riscalda e morbidi muschi li ospitano per la notte.
Se in vita erano malati, qui ritrovano la vigoria e la fanciullezza

In questo luogo gli animali che abbiamo tanto amato stanno bene,
eccetto che per una piccola cosa,
sentono molto la mancanza della persona speciale che li ha contraccambiati sulla terra.

Così, ogni tanto, accade di vedere
che durante il gioco qualcuno di loro
si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina…

ed ecco che tutti i suoi sensi vibrano…
gli occhi si illuminano
e le zampe iniziano a scalpitare…

una gioia irrefrenabile li fa galoppare giù

Sei tu,sei stato avvistato!

Magico è l’incontro con il tuo amico speciale,
forte lo stringi tra le braccia
e un grande amore vi lega in maniera indissolubile.

Il tuo viso è baciato ancora e ancora,
le tue mani accarezzano di nuovo il suo bel muso mai dimenticato
i tuoi occhi incontrano i suoi,
sinceri e pieni di emozione.

A lungo è stato atteso questo momento.

Il tuo amico speciale,
andato via da così tanto tempo dalla tua vita, ma mai assente dal tuo cuore
è lì con te, pronto per attraversare insieme, il Ponte dell’Arcobaleno.

Leggenda Indiana Lakota

Il buon senso del vivere indiano

L’uomo bianco sfidava l’Indiano
facendo affidamento alla propria prestanza fisica,
dalla quale attingeva tutto il suo coraggio,
ma gli mancava il coraggio morale dell’Indiano che,
quando veniva sfidato, rispondeva:
‘io ho due obiezioni a questo duello;
la prima è che io temo di ferirvi,
la seconda è che voi potreste ferirmi.
Io non riesco a vedere il vantaggio
che mi procurerebbe il fatto di mettervi
una pallottola in corpo,
non potrei farmene niente di voi quando sarete morto
come invece potrei fare di un coniglio o di un tacchino.
Ai miei occhi, sarebbe più saggio
evitare di mettermi in una situazione
che potrebbe nuocermi;
temo che voi potreste colpirmi.
In questo caso, penso che sarebbe più saggio
se io mantenessi una certa distanza.
Se voi volete provare le vostre pistole,
perché non scegliere un albero,
o qualsiasi oggetto della mia taglia;
se voi lo centrerete, fatemelo sapere,
sarò lieto di riconoscere che, se fossi stato lì, voi mi avreste sicuramente colpito.’

Peter Jones (Ojibway)


“Quando un esercito di bianchi combatte gli Indiani e vince,
questa è considerata una grande vittoria,
ma se sono i bianchi ad essere sconfitti,
allora è chiamata massacro”

“Quando un esercito di cacciatori stermina decine di branchi di Lupi,
questo è chiamato liberazione,
me se un solo Lupo azzanna per fame un agnello,
allora è chiamato ferocia”

Akera

Preghiera alla Grande Madre Terra

Grande Madre
che senti e ascolti tutti,
Tu, da cui tutte le cose buone provengono…
è il tuo abbraccio che sentiremo
quando a te ritorneremo.

Lakota