Il mio incontro con Lupo La vita con i Saarloos Arrivano Arowen e Eowyn
Inserimento nel branco
Talmente diverse da completarsi
Le Saarloos e le persone
La prima uscita al guinzaglio La prima dominanza Il primo osso
La voce delle due Saarloos Le Saarloos con i cani Un gioco un istinto
La ricerca in pista Cane nel nome - Lupo nel cuore Arriva Faal
Qualcosa cambia Tre Saarloos e un estraneo Faal e il guinzaglio
Domenica 14 febbraio 2010 Le Saarloos educano Faal Simulazione di preda
I giochi in casa Tortuga Nel bosco con il lupo
Perlustrazione del territorio Il calore aggiornamento maggio 2017 Il Lupo Maestro
Marzo 2011 - Eowyn Riflessione  Il ritorno del Lupo Nero
Saarloos e Lupi A scuola dai Saarloos Buon Compleanno
Christal L'importanza della tana La Micia e i lupetti
Red Lupo e Rising Sun A scuola con i Saarloos Sunny (Ekra) Lupo (Real)
Lupo e Sunny prime condotte Aneddoti 21 giugno 2012 Buon Compleanno Arow Eow
Buon Compleanno Faal Saarloos e palline Uno come parte di Uno
Due genietti rossi Ottobre 2012: io e loro Buon Natale 2012
La chiamata Questa è la mi vita 4 giorni fuori casa
Lavorando insieme Luglio 2013 Relazione corso speciale Ibridi
La siesta di Real :) Eowyn - un racconto importante - dicembre 2013 19 gennaio 2014
Due giorni con Antonio Iannibelli 7 giugno 2014 Aprile 2015
Infantilismo Il carattere di un individuo Cosa gli piace fare?
Del comportamento: motivazione e stimolo Ottobre 2015 Akera e Akisni - 7 ottobre 2015
Akera e Akisni - appunti e riflessioni - dicembre 2015 Akera e Akisni - primi passi 7/1/16 - aggiornamento 19/1/16 8 gennaio 2016
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Marzo 2016 20 - 21 marzo 2016 - Akisni e Akera
7 aprile 2016 - Akisni e Akera
8 aprile 2016 Real e Ekra 15 aprile 2016 22 aprile – Arowen Faal Akera Akisni
1° maggio 2016 - Akisni e Akera marcature 7 maggio 2016 - educazione e addestramento 26 giugno 2016 - tutto il Branco
6 luglio 2016 - Buon Compleanno Arowen Eowyn 19 luglio 2016 - Buon Compleanno Faal 3 agosto 2016 - un carissimo incontro e alcune tristi verità
7 ottobre 2016 - Buon Compleanno Akera e Akisni 20 ottobre 2016 - giochi particolari 8 dicembre 2016 - Akera e Akisni - un anno insieme
15 gennaio 2017 - Akera e Akisni Ekra e Real - Buon Compleanno - 19 gennaio 2017 Arowen Eowyn Faal- Buon Compleanno - 6 *19 luglio 2017
9 settembre 2017 La Mielopatia degenerativa 7 ottobre 2017 - Buon Compleanno Akera e Akisni
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Estate 2019 - SPORT - -
Uno scoglio per arginare il Mare
Il Cane Lupo di Saarloos che sa lavorare Tutto può cambiare  Allenamenti a casa - agosto 2020
7 ottobre 2020 - Buon Compleanno Akera e Akisni Buon Compleanno Ekra e Real Il senso dell'olfatto
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Lupo

Un pomeriggio del 1980…e qualche cosa, sicuramente più di 20 anni fa, ho incontrato Lupo, un esemplare maschio, di sette anni, di Lupo Artico. Avevo tanto sentito parlare di lui, e già prima di conoscerlo, lo amavo perdutamente.

“Lo vedo sdraiato nel suo bellissimo recinto, un piccolo bosco dislocato su un terreno con leggere pendenze ai lati e un rialzo nel centro. La sua spalla sinistra è appoggiata alla rete del confine destro di quel giardino un po’ isolato – il confine destro del recinto è attiguo a un vialetto di passaggio. Sbirciando dalla stradina, mi accorgo che il muso di Lupo è rivolto nelle mia direzione, ma data la distanza che mi separa da lui, non riesco a capire dove è diretto il suo sguardo.
Magnetizzata da quella figura, mi avvicino e, senza accorgermene, mi ritrovo accucciata accanto a lui all’esterno del suo bellissimo eremo.”

La persona che lo aveva accolto all’età di un anno, era l’unica che Lupo accettava accanto. Fra loro due c’era un qualcosa che andava oltre il legame che si instaura con un Cane, non dico ‘più forte o meno’ solo diverso. Vedendomi lì, non ebbe timore e mi lasciò per un po’ a godere di quella vista meravigliosa.
Non so dire quanto tempo ho trascorso attaccata a quella rete, ma posso dire con certezza, che gli occhi color ambra, incrociati al mio arrivo, da subito mi hanno invaso l’anima.
Sappiamo tutti che non bisogna infilare le mani fra le magie delle reti di protezione, che non bisogna avvicinarsi troppo agli Animali rinchiusi e che Selvatico è il contrario di Domestico, ma resistere è difficile.

Lupo restava lì sdraiato e mi guardava, di tanto in tanto strofinava il suo bellissimo muso sulla rete… non ho saputo contrastare la tentazione di toccare quel manto, non ho potuto rifiutare l’invito a miscelare i nostri odori… quando Lupo sentì le mie dita sulla sua spalla ci si strofinò sopra. Cominciai allora a carezzarlo lievemente e poco dopo a grattarlo fin dove potevo arrivare.

D’un tratto Lupo distoglie da me l’attenzione, la sua Amica è tornata. Stupita dall’intesa creatasi, Ella mi chiede se voglio entrare da lui.
Che domanda?!… “certo che voglio entrare, è una vita che aspetto un’occasione del genere, si, si voglio entrare da lui, dimmi come devo comportarmi ed io lo farò”
“Sii naturale, fai quello che ti viene di fare senza mai perdere il controllo” è ciò che mi risponde.

E come fai a non perdere il controllo, l’emozione è alle stelle, quasi quasi mi viene da piangere dalla gioia, la cosa più difficile da mantenere è proprio il controllo. Se dovessi agire d’impulso mi tufferei su di lui e lo abbraccerei tanto forte da diventarne parte, ma non credo proprio che questa sia la tecnica giusta per avvicinare nessuno, tanto meno un Lupo.

“Io vado avanti, lo prendo al guinzaglio (una catena lunga un paio di metri) e lo porto fuori dal recinto, tu aspetta qui davanti, voglio che ti conosca fuori dal suo territorio… vediamo come si comporta e poi, se è il, caso rientriamo con lui.” Continua a dirmi con estrema tranquillità.

Mentre Lei oltrepassa il primo cancello di accesso, il mio cuore batte alla velocità della luce, sento i miei occhi inumidirsi, bagnati dalle lacrime che non controllo… devo calmarmi, dominare l’emozione, sopire la gioia che mi invade, altrimenti non riuscirò mai a farmi accettare.

Lupo riempie di feste la sua Amica, una novità è nell’aria. Con estrema facilità, il suo bel collo viene cinto come se fosse un cagnolino. Tenuto saldamente da Lei, Lupo esce ergendosi sulle zampe posteriori e raggiungendo un’altezza che mi sovrasta.
Tutto quello che mi viene in mente di fare, è assumere un atteggiamento infantile - se avessi posseduto una coda me la sarei rotta per la velocità con cui la dimenavo. Lupo accetta la mia sudditanza e mi invita ad entrare nel suo regno.
“Lupo è libero, mi annusa, i suoi movimenti sono fluidi, le orecchie, dapprima portate erette, si abbassano mano a mano che prende fiducia nel mio odore. La sua Amica mi porge dei biscotti - credo - lui annusa le mie mani, ne raccoglie uno e corre via, dopo un attimo torna con un legnetto.”

In quel breve momento di assenza Lei mi dice di comportarmi in maniera meno fanciullesca, Lupo potrebbe cambiare la sua buona predisposizione nei miei confronti, in poca considerazione in quanto, mostrandomi al limite della sottomissione, assumerei di fatto un ruolo troppo inferiore. Lupo conosce le persone e conosce una piccola parte di vita civile, lo dimostra l’essersi fatto prendere al guinzaglio, il gradire i biscotti e il non essere troppo diffidente nei confronti degli odori estranei – è vero che mi aveva già assorbito in essenza al di fuori del recinto, ma di fatto rimanevo un'estranea. Lupo conosce alcuni aspetti della vita con l’uomo, ma non bisogna sottovalutare che è un Lupo.

“Tornato da me, tenendo il legnetto in bocca, mi si siede accanto e appoggia tutto il suo peso sulla mia gamba. Le parole mi escono dalla bocca in caduta libera, come l’acqua di un ruscello, una cantilena smielata più che un discorso di senso compiuto, oserei dire. Lupo si alza e si mette trasversale, sbarrandomi la strada, allora lo accarezzo. Lui lascia cadere il legno, alza lo sguardo e per un attimo ancora i nostri occhi si appartengono. Le mie mani si perdono fra il pelo del suo immenso capo. Mi chino su lui fino a toccare le zampe anteriori e infine il costato. Il corpo è diverso da quello del Cane, la sua robustezza, la tessitura del pelo. Toccando Lupo, ho toccato la roccia, il muschio e l’erba del prato. Mai avrei voluto staccarmi da Lui. Avrei voluto dire 'lasciatemi qui e dimenticatevi che esisto”.

Grazie Stefania per avermi dato la possibilità di conoscere Lupo.

La Vita con i Saarloos

Ogni volta che leggo un racconto, una frase, una notizia di cronaca sulla vita dei Lupi ,
sento accrescere dentro di me una realtà che non ha tempo nel tempo in cui vivo.

Gioisco nell’ammirare una loro immagine, mi perdo in una leggenda che li presenta come Maestri,
come Spiriti Saggi che concedono la loro sapienza a chi ha la fortuna di poterli ascoltare.

Mi sento morire ogni volta che ad uno di loro viene rubata la Vita, strappata senza ritegno e senza rispetto per quella magica scintilla che dà corpo alla fiamma che nel momento in cui si ha l’ardire di decidere di spegnere, nessuna altra scintilla potrà mai rianimare.
Una lancia mi lacera il petto, ogni volta che vedo un Lupo dietro a una sbarra di ferro, simbolo dell’ipocrisia e del potere del genere animale a cui appartengo.

Per un attimo ho avuto la possibilità di toccare il mito del mio cuore, l’anello mancante del mio vero essere, per un attimo ho vissuto l’illusione di poter ospitare nel mio grembo alcune delle sue immagini perdute nella miseria umana e adesso, nuovamente chiuse dietro a sbarre di ferro.

È forse per questi motivi che, quando Paolo mi ha portato a casa due meravigliose cucciole di Cani Lupi di Saarloos, prima, e uno stupendo maschietto, dopo, il Lupo che è dentro di me ha iniziato a venire alla luce.

Quando la vita con la tua specie non ti appartiene più, cerchi in tutti modi di evadere dalla realtà. All’inizio è solo il fuggire dalla comunità, poi, a mano a mano che assapori il paradiso della natura, ecco che sempre di più hai bisogno di farne parte.
Il tuo cammino è segnato nei tratti della tua fanciullezza, e quando finalmente arrivi al punto in cui riesci a vederti nell’immagine sfocata che appare nello specchio: Se sei vela, affronterai la libertà del vento, se sei acqua ti unirai alla trasparenza dei fluidi, sei roccia ti perderai fra le montagne, se sei erba vivrai nella velocità delle gazzelle, se sei cuore sentirai il battito che scalda la vita.
Ho sempre avuto l’ombra riflessa nella sagoma di un Lupo e ho sempre amato il nemico dell’uomo.
I miei studi nonché passioni, rivolti alla conoscenza del territorio selvaggio, anche quando il destino sembrava volesse cambiarne il fine, ecco che mi hanno indicato il sentiero. Nel momento dell’incontro con il Lupo di Saarloos, il mio grido ha preso coscienza.
Non tradisco Fratello Cane, gli sono ancora più vicino.

Mi permetto di presentare i miei Cani Lupi di Saarloos:
Arowen Eowyn Faal Ekra Real Akera e Akisni

Arrivano Arowen e Eowyn

“Ciao Daniele, sono Barbara come stai? Devo chiederti un favore molto importante...”

Ecco come è iniziato tutto: una telefonata in Germania ad una allevatrice per fare domande su una razza mai sentita e così il 5 settembre 2006 Paolo ed io ci ritroviamo in una macchina (a noleggio, per fortuna, avremmo detto poi, ndr) diretti in un paesino nei dintorni di Regensburg a prendere due nuove creature.
Nei giorni precedenti la partenza abbiamo passato più tempo al telefono per organizzare la “gita” che in qualsiasi altra occasione: a che ora partiamo, ci fermiamo a dormire per strada o facciamo un’unica tirata fino a casa, noleggiamo la macchina o andiamo con una delle nostre, quanto costerà l’autostrada, quanto ci vorrà di gasolio, a che ora partiamo, e così via.
Come dicevo arriva il fatidico momento della partenza: prendiamo la macchina all’aeroporto di Firenze, carichiamo due trasportini, un rotolo gigante di carta assorbente, guinzagli, patatine e sigarette (scontato per chi conosce me e Paolo) e alle 9,30… partenza!
Il viaggio non sarà sicuramente dei più rilassanti: ci aspettano 1700 km circa (andata e ritorno, ovviamente) da fare nel più breve tempo possibile, soprattutto l’andata, visto che l’appuntamento con l’allevatrice è fissato per il pomeriggio. Dopo 45 minuti circa siamo a Bologna e finalmente Paolo può riappropriarsi del proprio stomaco (non capisco l’insinuazione visto che ho tenuto una velocità di crociera più che tranquilla… per un jet) e per pranzo siamo già a Bolzano. Una pausa ci vuole proprio anche perché lo stomaco inizia a reclamare. Panino, coca-cola e una meritata sigaretta ci rimettono al mondo pronti per affrontare il resto del viaggio. Considerando che stiamo entrando in Austria è necessario però tenere sotto controllo la velocità: per chi non lo sapesse non c’è cosa più gradita per la polizia austriaca di fare multe per eccesso di velocità e non si fermano nemmeno davanti alla dichiarazione che non si hanno soldi contanti: accettano anche le carte di credito!! Tutto pur di incassare!! In effetti dopo gli Swarovski, le multe agli stranieri rappresentano il maggior introito di questo paese… Beh abbandoniamo queste riflessioni e torniamo al viaggio. Per fortuna entriamo in Germania e allora vai con l’acceleratore tanto che Paolo si ritrova incollato al seggiolino; sono già le 15,00 siamo ancora sull’anello intorno a Monaco e dobbiamo recuperare il tempo perso. Detto fatto: quattro corsie, poco traffico e il gioco è fatto, alle 16,30 siamo quasi arrivati e iniziamo a telefonare all’allevatrice per farci spiegare come raggiungerla perché non faccio per dire, ma qualcuno (e non parlo di me) si è dimenticato il percorso stampato da internet con tutte le indicazioni! In ogni caso alle 17,00 finalmente arriviamo a destinazione-
Scambiamo i classici convenevoli e nel frattempo Paolo si prepara a riprendere tutto il branco: Barbara è stata categorica, vuole vedere dove sono nate le piccole, come si comportano gli adulti tra di loro e con le persone. Per non incorrere in possibili “ripercussioni” (e quando si tratta di cani Barbara non guarda in faccia a niente e nessuno) Paolo diligentemente filma tutto il possibile, si è persino portato dietro una quantità industriale di cassette e batterie di scorta fino a quando… non si accorge che la telecamera è fuori combattimento e non ha ripreso un bel niente, nemmeno mezzo secondo di vita di branco! A quel punto si affaccia solo un’ipotesi: “Quando torno a casa, Barbara mi ammazza!”
Superato questo momento di angoscia torniamo a concentrarsi sulle cucciole, ci sono ancora un sacco di cose di sbrigare prima di ripartire: vaccinazioni, passaggio di proprietà, informazioni sull’alimentazione, tatuaggio o micro-chip, abitudini e così via, tanto che riusciamo a metterci in macchina solo dopo due ore. Inconsapevoli di cosa sarebbe successo partiamo con davanti tutto il viaggio di ritorno.

L’unica cosa che ahimè non avevamo valutato era che le “piccole innocenti creature” non avevano mai viaggiato in macchina, figuriamoci poi in un trasportino che pur grande che fosse sempre trasportino restava. Facciamo giusto poche centinaia di metri che si verificano le prime manifestazioni di dissenso: le piccole sono spaventate a morte, tremano e hanno fatto pipì. Ci fermiamo, le trasferiamo nel trasportino pulito, asciughiamo l’altro e ripartiamo. Altre poche centinaia di metri e arriva la seconda avvisaglia: le piccole continuano ad avere paura, continuano a tremare ed hanno fatto popò! Ri-sosta, ri-trasferimento nell’altro trasportino, ri-pulita e ri-partenza. Ma come dice qualcuno in televisione: “… e non finisce qui!” In effetti altre poche centinaia di metri e di nuovo la stessa musica con l’unica variante che questa volta hanno “dato di stomaco”. Stessa sequenza delle due volte precedenti e ripartiamo. A questo punto, mi dico, siamo a cavallo visto che hanno già fatto tutto possiamo proseguire con tutta tranquillità. Per la cronaca, nel frattempo, era già passata quasi mezz’ora ed avevamo percorso solo tre km. Ma torniamo al resoconto; come dicevo ero tranquillo che avremmo potuto viaggiare belli tranquilli fino a quando… ci ferma la polizia! Ci mancavano giusto loro a far perder tempo. Documenti della macchina, patente, carte d’identità, come mai siete in Germania (volevo mangiare un wuerstel, avrei voluto rispondere) ma poi vedono le cucciole ed è la fine: che razza sono, dove le avete prese, quanto le avete pagate, i passaporti, tatuaggi… Insomma, ma non hanno altro da fare che farci perder tempo, ‘sti due qui?! Alla fine ci fanno ripartire e le piccole, che nel frattempo si erano leggermente tranquillizzate ricominciano nuovamente a tremare e decidono di dare il meglio di sé: pipì popò e vomito tutti insieme! Un cocktail micidiale per chiunque, soprattutto per due che avevano finito lo scottex e non sapevano più come prenderle per trasferirle nell’altro trasportino perché erano diventate una cosa indegna: appiccicose e soprattutto… puzzolenti come due tonnare. Ci facciamo coraggio, le prendiamo, ripuliamo alla meglio il tutto e rimontiamo in macchina. Oddio, ma qui dentro si soffoca, e non dal caldo… La macchina si è trasformata in una vera e propria fogna di Calcutta, non si resiste, come facciamo ad arrivare fino a casa? Così procediamo con i finestrini aperti, unica soluzione che ci permette di sopravvivere. Per fortuna le piccole hanno finito tutte le riserve di pipì, popò e succhi gastrici per cui non resta loro che adattarsi alla nuova sistemazione sperando che questo supplizio finisca il prima possibile. Da parte mia ci metto tutto l’impegno. In poco più di un’ora siamo nuovamente a Monaco, e siccome eravamo alquanto “stanchi” decidiamo di fermarci per la cena (solito panino dell’andata, ndr), facciamo scorta di bibite, patatine, sigarette e siamo pronti per ripartire. Paolo molto gentilmente chiede se voglio il cambio alla guida visto che aveva sempre fatto il passeggero ma quando gli rispondo che ancora ce la faccio non insiste oltre. A quel punto ne approfitto per dirgli di fare un riposino che non ho problemi a guidare e non faccio in tempo a finire che mi prende in parola. Ne approfitto allora e mi accendo una sigaretta (tanto la macchina non avrebbe potuto puzzare di più!) e tra un sorpasso e un altro e qualche altra sigaretta i chilometri passano (abbastanza velocemente, oserei direi) tanto che quando Paolo si risveglia siamo già abbondantemente in Italia.Per farla breve alle 3,30 di notte siamo a casa e non ci resta che goderci qualche ora di sonno ma prima dobbiamo ancora fare un paio di cosette tipo: cercare di disinfestare la macchina, far mangiare qualcosa alle due tonnare e goderci un bicchierino veloce di limoncello per festeggiare l’impresa e in ricordo di tanti altri bei momenti trascorsi insieme, sanciti sempre da un (o anche due )bicchierini di limoncello. A proposito di limoncello e anche se non c’entra niente con la storia vale la pena di ricordare cosa asserisce Paolo a proposito: “il limone fa bene perché contiene vitamine, lo zucchero è ridotto al minimo e l’alcool alla fine evapora…”
A conti fatti quest’avventura è andata decisamente meglio del previsto: 1700 km circa in 15 ore e mezzo, un’altra bellissima esperienza con un amico e due tonnare stupende da veder crescere…

Grazie di cuore
Daniele

Martedì, 6 settembre 2006 – casa.
Ore 12,00. Finalmente dopo trentasei ore di viaggio, Paolo è a casa con le ragazze.
Sono emozionata, fra meno di due minuti vedrò due cuccioli di quella meraviglia chiamata Cane Lupo di Saarloos. So che nell’aspetto assomigliano molto al Lupo e che nei racconti si parla dell’affinità caratteriale con la specie, ma quanto del Selvatico è dentro di loro, lo scoprirò giorno dopo giorno.
Mi avvicino alla macchina muovendomi lentamente, le parole mi escono dalla bocca in modulazione smielata e infantile, le ragazze mi rispondono – fantastico – mi affaccio alla portiera e sbircio nel trasportino, non riesco a trattenere il solito urletto di gioia: ‘oh mamma, quanto sono belle!’… un musino grigio cenere, due occhi verde-ghiaccio e un tartufino nero avanzano, sento il toc-toc della codina sulle pareti – sono sicura, fra poco comincerò a piangere di commozione, è un classico – ecco affacciarsi anche la sorellina, entrambe vorrebbero saltar fuori da lì e osare un primo contatto, ma poi si ritraggono.
Paolo ed io prendiamo il trasportino contente il prezioso carico e lo adagiamo a terra in giardino.
Per iniziare a muovere i miei primi passi nel mondo del Lupo di Saarloos, mi sono munita di: biscotti, croccantini, acqua fresca, un asciugamano, una spazzola e un disinfettante alle erbe, una macchina fotografica, notes e matita, tanta semplicità e spero anche tanta umiltà.

Grazie di cuore
Barbara

Paolo è pronto con la macchina fotografica. Apro il cancello del trasportino, Eowyn si affaccia. Il pelo un po’ stropicciato incornicia un’espressione curiosa e diffidente allo stesso tempo, ma il suo sguardo più di questo non rivela. Ferma, immobile a cavallo fra l’uscita del trasportino e il giardino, cerca di capire qualcosa di quel posto così diverso da casa sua. Io sono davanti a lei, poco distante. Allungo una mano per toccarla, si fa prendere in braccio. È ossuta, il pelo è morbido, la pelle è bianca e calda.
Arowen si alza rimanendo in fondo a quella che è stata la loro cuccia per il viaggio.
Eowyn si divincola appena. La poso a terra, sicura che ciò che desidera adesso è di iniziare l’esplorazione. Si allontana un poco, però ho l’impressione che continui a tenermi d’occhio. Arowen la guarda. È il momento di uscire piccola lupa – penso fra me – fidati piccina – e l’aiuto ad entrare nel mio mondo.

Non particolarmente espansive nei confronti di Paolo e miei, le due Saarloos si avventurano nel piccolo giardino. Le code rilassate, in fila indiana – Eowyn avanti, Arowen dietro – con il naso a terra e subito dopo alto, cominciano a conoscere gli odori della nuova casa. Poi un abbaio improvviso dai box del giardino attiguo le fa sussultare. Invitarle ad unirsi a noi con fare dolce e parole cantilenanti non funziona, allorché mi viene in mente di dire qualcosa in lingua tedesca. Conosco solo pochi vocaboli e non so quali sono quelli che conoscono loro, ma non credo sia così importante la conoscenza della parola specifica quanto piuttosto la diversa melodia della pronuncia fra l’italiano e il tedesco.
Il tedesco è, dopo quello di mamma, il vocalizzo che hanno ascoltato fino a ieri, forse il riproporre questo tipo di segnale le convincerà a fidarsi. Fatto sta che, rasserenate, si avvicinano a noi e da quel momento cominciano a considerarci, mantenendo però una diffidenza scrupolosa, non elargendo intimità più di quel tanto che basta per ottenere qualcosa. Si lasciano toccare, accarezzare, prendere in braccio, mostrano interesse per i coinvolgimenti conoscitivi, senza lasciarsi andare a smielate effusioni.

L'inserimento dei cuccioli nel Branco

Un comportamento completamente diverso lo tengono nei riguardi dei nostri cani.
Sia Arowen che Eowyn mostrano un’istintiva socialità al momento dell’inserimento nel branco. È nostra accortezza farle incontrare solo con soggetti di equilibrio estremo, per favorire al massimo l’innata predisposizione delle Saarloos. Fin dal primo momento, si esibiscono in atteggiamenti infantili, tipici della loro età, codine oscillanti basse, orecchie ben accostate alla testa, riduzione della statura corporea assumendo una posizione di miniatura, lingue attive sulle labbra degli adulti.
Paperina, femmina di Pastore Tedesco grigio, 10 anni, subito le adotta.
Scrooge, femmina di Pastore Tedesco nero, 11 anni, si relaziona in maniera altrettanto fanciullesca.
Keeper, maschio di Pastore Tedesco grigio, 10 anni, mostra un attimo di superiorità, ma poi cede alle delicatezze delle cucciole.
Ciro, maschio di Pastore Tedesco nero focato, 6 anni, approfitta delle attenzioni di Paperina per averne un po’ anche lui.
Mai nervose, mai diffidenti nei confronti dei conspecifici. Mai aggressive, mai imprevedibili.
I loro movimenti sono sempre fluidi, ascoltano i vocalizzi con attenzione, come se stessero imparando un nuovo dialetto.

Vedi Foto

Curiosa la reazione con gli oggetti e i rumori. Tutto quello che riguarda le cose naturali non le impressiona, siano queste oggetti o rumori: una catasta di legna, sassi ammucchiati, grossi tronchi cavi, buchi nel terreno, il bosco inesplorato… il ramo che cade all’improvviso, il fruscio degli uccellini fra le fronde degli alberi, il tuono, lo scroscio dell’acqua, le fascine che rovinano a terra (non appositamente per testare le reazioni, ma perché inavvertitamente ci son cadute dalle mani)… e in generale tutto quello che può accadere in campagna, non solo non le disturba, anzi, le incuriosisce. Vogliose di conoscere si avventurano con cautela lupina e divorano odori e sapori.
Al contrario di ciò che invece, è parte della civiltà: una porta che sbatte, una sedia che cade, il rumore dell’aspirapolvere, grosse scatole, una giacca sull’attaccapanni… con questo non voglio dire che hanno paura di cose stupide o di cui non hanno paura altri cani (cuccioli o adulti), voglio solo mettere in evidenza la normale reazione per le cose naturali e la diffidenza per quelle proprie del mondo civile.
Quando devono affrontare le cose che le mettono a disagio, mantenendo una certa distanza, assaggiano l’odore che proviene da quel ‘particolare’, piano si avvicinano, ma solo se ispirerà loro fiducia, arriveranno a toccarlo. Un oggetto è logico non può recare danno, è inerme, con respiri silenziosi catturano la sua essenza, poi, una volta arrivate in zona, avvicinano quel meraviglioso stantuffo e provano con esso o con una mano a muovere quel che ha destato loro stress e poi interesse. Se ne vale la pena iniziano a giocarci, altrimenti lo lasciano lì, girandogli le spalle o passandoci sopra, con fare soddisfatto da una parte, di indifferenza dall’altra.

Ciò che di fantasticamente diverso da tutti gli altri cuccioli arrivati a casa, fa apparire Arowen ed Eowyn speciali, è il singolare legame che le unisce. Non parlo dell’attaccamento dell’una all’altra dovuto forse al fatto di essere forestiere in terra straniera, ma di un’unione particolare che le coinvolge in tutte le loro azioni.

Per tutto il giorno, alternano la loro attenzione fra noi, i nostri cani, le cose di case. Solo davanti al cibo si trasformano, la loro riservatezza si annienta diventando amabili al limite dell’appiccicoso. Per soddisfare le gioie dello stomaco, sono pronte a tutto.


Talmente diverse da completarsi
(seguendo la crescita di Arowen ed Eowyn)


Se il Grande Spirito ci avesse voluto tutti uguali
Non avrebbe affidato a Madre Natura la Creazione (Akera)

La tolleranza del Cane unita alla saggezza del Lupo
permette al Cane Lupo di Saarloos
di rivelarti gli aspetti più belli e misteriosi del Selvatico

Mai lontane, Arowen ed Eowyn affrontano e superano tutte le cose insieme. A mano a mano che prendono confidenza con casa, con noi e con gli altri nostri cani, le loro espressioni mutano, si evolvono, si manifestano in maniera più espansiva.

Ugualmente diffidenti ma con particolarità diverse.

Eowyn è sempre la prima a prendere l’iniziativa, sia questa uscire in giardino o scoprire cosa c’è dietro un mobile o sopra un mobile… è sua prerogativa quella di arrampicarsi ovunque, scalare una rete o inerpicarsi sul davanzale, per passare poi sulla madia e ancora più su, fino alla mensola, oppure aprire lo sportello di un armadio per curiosare riguardo a cosa c’è in quel vano nascosto… Arowen la guarda, in silenzio la segue. Eowyn quando si mette in azione parla con tutto il suo corpo, dalla punta delle orecchie a quella della coda si divincola in un movimento continuo che esterna le emozioni che la percorrono, a differenza di Arowen che si esprime solo al cospetto degli adulti e nei giochi con la sorella. Quando esplorano Arowen segue Eowyn mantenendo la coda sempre in riposo, al contrario di Eowyn che dopo il primo momento di silenzio, la dimena in direzioni opposte così come dettano le sue sensazioni.

Eowyn nel suo farsi trasportare verso la conoscenza delle novità, affronta le cose in un primo momento in maniera guardinga, coda bassa, orecchie attente, postura leggermente accucciata sugli anteriori e alta sui posteriori; muovendosi silenziosamente si inoltra, se esplora un posto nuovo; si avvicina, se deve conoscere un oggetto; tarda l’accostamento se il fulcro è una persona. Arowen segue Eowyn, dapprima ponendosi dietro, poi affiancandola, e superandola solo quando percepisce la tranquillità del luogo, la non pericolosità dell’oggetto, però mai la oltrepassa quando si tratta di una persona (soltanto una volta mi è capitato di vederla anteporsi ad Eowyn in questa circostanza e cioè, all’età di tre anni, quando al branco si era unito da poco il piccolo Faal – ma di questo episodio ve ne parlerò poi).

Le Saarloos e le persone

Dapprima sono molto circospette, riflessive, non spaventate ma decisamente poco disponibili al contatto. Poi, la piccola Eowyn, vinta dalla curiosità, tenta un avvicinamento, Arowen la osserva tenendosi a debita distanza. Eowyn, nell’approccio, non accetta la dominanza della persona, dominanza che si risolve nel solo gesto di allungarsi verso di lei, è Eowyn che deve dirigere il gioco, altrimenti rifiuta la conoscenza.
In Natura, quando l’intruso penetra in un territorio occupato, nel momento in cui avviene l’incontro con il branco (padrone dell’appezzamento), non è lui ad imporre le presentazioni, no, egli attende che sia uno degli anfitrioni a studiarlo. Parliamo logicamente di un intruso che il branco ospitante non ha nessuna intenzione di cacciare, altrimenti gli atteggiamenti sarebbero completamente diversi da subito. Solitamente, quando uno sconosciuto tenta l’avvicinamento di un branco, ha già lasciato o lanciato diversi messaggi a distanza, è un modo per annunciarsi al branco, l’opportunità di farsi conoscere con un certo anticipo.
Riflettendo sull’esempio e rapportandolo alle Saarloos, non vedo nulla di innaturale nel comportamento di Eowyn anzi, mi sembra che metta in atto un codice tramandato nel sangue. Infatti, quando anche a lei è permesso di operare in modo naturale, le diffidenze spariscono. Altra similitudine è: in Natura, all’avvenuta conoscenza, anche il resto del branco tenta l’approccio; nel momento in cui Eowyn si concede, anche Arowen si avvicina.

Con Paolo e con me, Arowen mostra più tranquillità di Eowyn, però, mentre Eowyn nel momento in cui lascia andare un po’ di tensione, si abbandona quasi totalmente, in Arowen, si avverte sempre un leggero distacco.

Il loro essere diffidenti non va confuso con una reazione di nervosismo, inteso come poca stabilità dei nervi, o di paura. Nelle situazioni di forte stimolo infatti non hanno alcun tentennamento. Eowyn affronta tutto con curiosità, Arowen con determinazione. Superano le difficoltà in maniera coscienziosa, valutando il pericolo e godendo poi della conoscenza acquisita. Inversamente a quando lo stimolo non viene ritenuto valido, allorché se obbligate, Eowyn s’imbizzarrisce come un cavallino da corsa ed Arowen diventa un macigno.

Se le novità vengono proposte in un posto conosciuto Arowen si adatta abbastanza rapidamente, la velocità di adattamento dipende dal tipo di novità, Eowyn invece rimane in disparte ad osservare le reazioni della sorella. Solo quando questa le concederà uno sguardo, Eowyn deciderà di avvinarsi e dare fiducia alla cosa.
Aumentando la loro fiducia nei nostri confronti, cercano anche in noi la soluzione.

Nota curiosa è il cambio di vestiti. Quando Paolo ed io ci cambiamo i vestiti, dobbiamo avere l’accortezza di indossare nuovamente uno degli indumenti che volevamo mettere a lavare, almeno fino a che gli abiti puliti non abbiano preso il nostro odore. Inutile dire che nessuna delle due ama i profumi, amano invece assorbire l’odore della nostra pelle, strofinarsi su di noi ed amalgamare il loro con il nostro profumo e viceversa (una miscela esplosiva!).
L’odore è un elemento fondamentale per il Saarloos. Ad esso si affida molto più che agli altri sensi. Soprattutto nei primi tempi, ma frequentemente anche poi, è necessario mantenere indosso un indumento usato al momento del cambio d’abiti perché è importante, per il Saarloos, non perdere il contatto con l’odore familiare.
Al nostro rientro in casa, Arowen ed Eowyn avvertono le diverse essenze portate del mondo esterno. Ciò mette loro in uno stato di agitazione. Prima di presentarci alle Saarloos, dobbiamo rindossare i vestiti che avevamo prima di uscire, altrimenti la diffidenza torna a manifestarsi. Il mancato cambio di abiti muta l’accoglienza che ci riservano - a fare la differenza è la prevalenza o meno del nostro odore sugli altri. Molto infantili e festose, se sappiamo di noi, avverse e diffidenti, se sappiamo di qualcos’altro.
Il Saarloos è capace di farti sentire molto importante e al contempo un essere strano da cui tenersi alla larga!

La prima uscita al guinzaglio

Eowyn è contrariata e mostra tutta la sua riluttanza. Solo quando capisce che può essere lei a dare la direzione di marcia, riacquista una postura più dignitosa, alza la coda e s’incammina. Anche Arowen dapprima non ne vuol sapere, ‘uffa’ sembra dirci con i suoi occhi e si siede. Essendo ancora una cucciolina, due vocine e una carezza rassicurante bastano per farla alzare.
Siamo sulla stradina davanti casa. È una via tranquilla, un tipico vialetto di compagna largo un paio di metri, fatto di ghiaia e sabbia di fiume, poco trafficato. Sui bordi un po’ d’erba. Il posto è nuovo ma riparato bene dalle vie principali e dal traffico.
L’inizio della passeggiata è lento, le Saarloos sono caute. Eowyn mangia qualche filo d’erba. Arowen marca il sentiero facendo pipì. Dopo una decina di minuti di passeggiata ci fermiamo e cominciano a giocare fra loro. Oramai il ghiaccio è rotto, per cui riavviata la marcia, Eowyn come da copione avanza in avanscoperta, Arowen si accoda.
Tornando verso casa non mostrano più alcuna diffidenza nei confronti del guinzaglio e anche la strada non è più una novità, infatti, non vogliono rientrare.

Nelle manifestazioni di protesta, Eowyn diventa recalcitrante, Arowen si siede e appesantisce il suo corpo (non so come faccia, ma riesce a sprigionare una tale forza che sembra sia attaccata con la colla al posto dove ha deciso di rimanere).

La prima dominanza

Eowyn si esprime attraverso gli atteggiamenti, le espressioni facciali, la mimica; Arowen non dialoga molto, lei è più un’osservatrice attenta e solo se ne vale la pena, risponde nella sua maniera un po’ pesante.
Eowyn, più infantile, è delicata nella maggior parte delle cose che fa, ma è in grado di risolvere le questioni con fermezza e determinazione. Arowen, più seria, è materiale e imponente, ma capace di affrontare saggiamente discussioni e giochi.
Ancora piccine, le ho viste in un’azione di dominanza che solo nei documentari ho potuto ammirare: Eowyn non si dava pace, dopo aver rovistato tutto il giardino, corso, bevuto, catturato una foglia, inseguito una pallina, non sapeva più cosa inventarsi. Arowen invece, stava tranquillamente ‘contando gli oggetti che aveva attorno a se’… Eowyn, con mosse furtive cercava di attirare l’attenzione della sorella, forse voleva rubarle qualcosa o forse voleva solo la sua considerazione… convinta o esasperata Arowen le dà retta, ma sarebbe stato meglio per Eowyn se non lo avesse fatto! Non è successo nulla di grave, ma la piccola Eowyn, senza aver avuto il tempo di dire’ba’, si è ritrovata la sorella addosso che la teneva ferma con un morso ben serrato sul muso. Per niente intimidita, Eowyn ha risposto girando la testa quel tanto che le permettesse di afferrare la zampa anteriore di Arowen, altrettanto saldamente. A questo punto, Arowen per mettere fine alla questione ha posato le zampe anteriori trasversalmente sulla schiena di Eowyn, che nel frattempo non mollava il suo collo. Le due Saarloos, sono rimaste immobili per qualche secondo e solo l’aggiunta di una voce sorda di Arowen ha fatto desistere Eowyn. Finita l’azione, dove erano state poste le bocche, oltre a un po’ di bava non c’era altro e Arowen ed Eowyn, come se niente fosse accaduto, hanno ricominciato a fare quello che stavano facendo prima – Arowen a contare i giochi ed Eowyn a cercare qualcosa da fare.
Di tutte le piccole zuffe che ho visto fare fra cuccioli di cane di altre razze, quel che ricordo è solo un gran baccano, voci, ringhi, abbaietti acuti e, alla minima pressione delle bocche, lamenti da far pensare allo squartamento di qualcuno.
Fra le due Saarloos, la mimica è stata soprattutto corporea e all’occorrenza munita di una voce sorda.

Credo che questa differenza comportamentale si possa attribuire alla docilità del Saarloos di gran lunga maggiore rispetto a quella delle razze neotenicamente inferiori. L’equilibrio, naturalmente saldo nel Lupo e nelle razze canine a lui più vicine, mostra i suoi livelli di stabilità o meno, mano a mano che ci allontaniamo dal quinto livello di crescita. Anche oggi all’età di cinque anni, quando Arowen ed Eowyn chiariscono il loro disappunto, non ho mai paura che la faccenda possa degenerare in qualcosa di più grave di una boccata di arresto, di uno spintone o di un atteggiamento di chiarimento gerarchico, altresì ne ho, quando ciò avviene fra soggetti inferiori.

Il primo osso

Arowen poltrisce sotto il tavolo, Eowyn sembra molto interessata a quel che accade fuori della finestra… in un battito di ciglia, le trovo aggrovigliate in un telo con l’intento di farlo in mille pezzetti.
Non avendo più teli da ricucire ed essendo molto preoccupata anche solo all’idea che possano mangiare tutto quello che fanno a frange, mi viene in mente di offrire loro un ossetto, il normale ossetto di pelle di bufalo della grandezza logica per un cucciolo… che grosso sbaglio!... Arowen con due ciancicate (la parola morso non rende l’idea), lo divide in due e ne ingoia una parte, Eowyn invece, ci gioca come un gatto col topino, lo anima e lo lancia in tutte le direzioni… nella corsa dell’ossetto non si risparmia di rincorrerlo, catturarlo e lanciarlo nuovamente - la piattaia della cucina ha rischiato più di una volta di rovinare a terra, la biscottiera di ceramica invece non esiste più - bene, togliamo subito questi ossetti, altrimenti rischiamo conseguenze peggiori delle frange dei teli… ‘ma adesso come vi tengo impegnate?... l’osso gigante’. Due ossi lunghi trenta centimetri, li scarto, glieli do e finalmente si sdraiano… per un’oretta posso rilassarmi.

 

La voce delle due Saarloos

All’inizio hanno ascoltato molto e parlato poco.
Da subito interessate ad ogni tipo di abbaio e vocalizzo delle altre creature, hanno imparato a riconoscere le varie modulazioni: l’avvertimento di un pericolo, di una novità, dell’arrivo di Paolo a casa, i chiarimenti gerarchici, i richiami… I primissimi giorni, in particolar modo sembravano attratte dall’ululato della mattina, e dopo poco anche da quello puntuale alle cinque del pomeriggio, appena prima dell’abbaio del pasto, che definirei più ‘gran baccano o cagnara’ che abbaio, ed infine, dal terzo ed ultimo alle nove di sera, circa.
Balto, il Maremmano (8 anni) alle sette di mattina (ora della sua sveglia), alle cinque del pomeriggio e alle nove di sera, più o meno, (ora in cui si ritira nel suo box e lì resta fino alla mattina seguente, salvo avvisaglie notturne di probabile pericolo), inizia la sua modulazione profonda. Ad essa risponde Dart, il Malinois (13 anni), poi Leyla, la sua compagna (9 anni, Malinois), le Veline (9 anni, un nome, un programma) e via via tutto il resto del branco in ordine gerarchico.
Insieme cantano il buongiorno, il buon pomeriggio e la buonanotte..
Eowyn, come sempre all’inizio, è la prima a reagire. Veloce come il lampo salta sul davanzale della cucina. Due metri più in là, nel giardino, ci sono i quattro box della notte. Dall’ultimo ecco che Balto esegue il ‘do’ di partenza, a seguire Dart e Leyla e, da eco, alle nostre spalle, le Veline dal soggiorno. Arowen guarda Eowyn che incantata non si scolla dal vetro della finestra. Il canto piano piano si diffonde fra tutti i nostri cani. Le due Saarloos ascoltano attente.
Affascinata dalla loro attenzione, e molto anche dall’ululato, una mattina intono per loro il mio richiamo. Arowen mi corre incontro come se avesse ricevuto il messaggio che aspettava, Eowyn la segue, ma mentre Arowen canta con me Eowyn fa solo finta.

Da quella mattina in poi, Arowen si è sempre unita al branco e a me, nei canti. Così come la piccola Eowyn non ha mai mancato di associarsi con la presenza, muovendo la bocca, allungando il muso verso l’alto e, solo dopo qualche giorno, deliziandoci con la tonalità della sua melodia.
Entrambe hanno una nota alta con una differenza nel volume. Arowen sovrasta tutte le voci di casa. Eowyn, si amalgama abbastanza al gruppo.
Nel loro canto però, si nota come una diversità di idioma, è come se parlassero una lingua diversa. non voglio dire che parlano forestiero, ma che le loro note sono modulate in maniera diversa da quelle degli altri nostri cani, si.
I toni bassi di Balto, Dart, Baloo, Bagheera e Rey, sono inconfondibili, mentre le voci rimanenti, alte, femminili oserei dire, anche se quando vengono ascoltate con attenzione si differenziano nella totalità d’esecuzione, nel gruppo quasi non si distinguono, eccenzion fatta per quelle delle due Saarloos.
Ho sempre sognato di comunicare con i miei cani attraverso voci appartenenti al loro mondo, così, sfruttando la risposta a questo richiamo, ho cominciato ad impostarne uno tutto mio da usare in una circostanza ben precisa.
Nelle uscite nel bosco sotto casa, a nulla serviva chiamare le due sorelline per nome, troppo prese dalla natura, dalle corse, dagli odori, dai giochi di predazione… per farle correre da me, un giorno intonai quel canto, un ululato completamente diverso da quello comunicativo/giuntivo della mattina, del pomeriggio e della sera.
La prima ad arrivare è stata Arowen, subito a ruota Eowyn.
Una cosa stupenda che accade ad ogni ricongiungimento, è la danza interpretata da queste due lupette manifeste di felicità. La percezione che ricevi è quella di essere trasformata in una stella alla quale ruotano attorno due pianeti.

Da loro ho imparato il vocalizzo del rimprovero. Il ringhio sordo coronato all’occorrenza da una bella mostra della dentiera, è una forma di comunicazione nota a tutti, quella di cui non avevo idea che esistesse è: l’abbaio singolo dalla nota molto alta, un po’ come il nostro ‘AH’ di spavento per una cosa improvvisa oppure la marcatura dell’accanto sula ‘a’ di ‘attento’ quando dobbiamo avvertire qualcuno di un pericolo imminente.
Le Veline escono dal soggiorno urlando e abbaiando (per le Saarloos questa è, molto probabilmente, una nota di squilibrio o un campanello di allarme). Ad ogni vocalizzo di questo tipo, Arowen ed Eowyn si affacciano alla finestra della cucina. Le Veline, dopo aver perlustrato velocissimamente il giardino, minacciando tutto e tutti abbaiando e urlando, un giorno sono andate a battibeccare alla Lupe… Eowyn si è trasformata rispondendo a quell’insulto con un pericoloso atteggiamento attivo. Arowen invece si è limitata ad irrigidirsi e in seguito ad emettere quel tipo di segnale acuto ‘AH’ ad ogni uscita le sei pesti.
È un segnale che emette solo per mostrare il suo disappunto alle manifestazioni che accadono fuori casa quando lei è dentro, è come se volesse riportare ordine là dove non può essere vista e dove quindi non può usare una mimica o un atteggiamento che indichi ugualmente un rimprovero. Infatti, quando è nella sua tana, la cucina, o comunque è in vista, se deve mettere ordine, a seconda della circostanza, emetterà il ringhio sopracitato, o poggerà i denti sulla zampa, sul torace, sulla testa o sulla bocca del rimproverato oppure semplicemente lo toccherà con una mano.

Qualcosa cambia: le Saarloos e i Cani

Come è avvenuto il primo giorno a casa, la poca considerazione nei nostri confronti si è contrapposta alla grande socialità mostrata con i nostri cani. Ora però non sono più i cuccioli che devono farsi accettare, ora hanno conquistato il territorio e sono vigili su quel accade. Qualcosa è cambiato!
Arowen si mostra sempre tranquilla e disponibile alla conoscenza, il suo modo di porsi e di mostrarsi è fluido e sereno. La sua sicurezza mette il nuovo arrivato a proprio agio.
Eowyn è un carro armato, si lancia verso il ‘malcapitato’ con l’impeto che la distingue. Se ad accoglierla è un soggetto forte, questo la attende sereno, si lascia annusare, si presenta in tutta tranquillità, Eowyn assume un comportamento remissivo e infantile. Se al contrario, è un insicuro, quell’atteggiamento irruente può trasformarsi in qualcosa di più violento. Se però, l’ospite non si mostrerà nervoso oltre il limite - entrambe non sopportano i vocalizzi acuti prolungati, probabilmente perché li ritengono dichiarazioni di aggressività dettata da insicurezza - non accadrà nulla (non ho mai visto le Saarloos compiere un’azione di aggressività volta a far male).
Con i soggetti anziani sono impeccabili. La calma è la virtù dei forti.

Un gioco un istinto

Arowen predilige i giochi di cattura e di lotta. Eowyn ama occupare il tempo appagando la sua curiosità ma non disdegna una bella azione di predazione.
Eowyn rincorre il gioco che scappa, ma una volta afferrato lo lascia subito andare, lo fissa per un attimo e poi prova a muoverlo con le mani, quasi volesse rianimarlo (ricorda il gattino di prima che ora gioca con la pallina di carta); Arowen non è tanto attratta dalla rincorsa dell’oggetto quanto dall’afferrarlo, sgrullarlo e, una volta immobilizzato, sbatterlo a terra per rimboccarlo. Se però l’oggetto è stato già catturato da Eowyn, la quale sentendo il pericolo di perdere la sua conquista si guarda bene dal lasciarlo cadere a terra, Arowen si affianca alla sorella, e insieme… mostrano al mondo la vittoria? No… Eowyn con la predina in bocca gira fiera e mostra la sua vittoria, la coda è alta e il retto protratto verso l’esterno per sprigionare più odore, Arowen le si mette al fianco sinistro, si muove in maniera fanciullesca, tiene la coda non più alta della groppa e chiusa verso Eowyn,.
In questa circostanza il morso di Eowyn è fermo, la coda è sempre alta e oscilla lievemente verso la sorella.
Ma attenti a non rilassarsi, alla minima mossa falsa ecco che l’oggetto, non più tenuto stretto fra i denti con determinazione, viene rubato e allora, la situazione si inverte.
Eowyn è molto più discreta quando si affianca ad Arowen, quasi la sua intenzione fosse realmente quella di accompagnare la vincitrice o di elemosinare un atto di accondiscendenza e non di aspettare il momento opportuno per riavere il maltolto. Il suo atteggiamento cambia, solo quando Arowen diventa superficiale, stufa forse di giocare, l’impressione che dà è infatti quella di volersi far rubare la predina per togliersi dall’impiccio.
A questo punto Eowyn manifesta più decisione e aggressività. Si affianca ad Arowen, acciuffa un lembo di straccio, lo contende e una volta vinto, lo sgrulla. Il povero straccio viene sbatacchiato da tutte le parti e poi frangiato.

Ci tengo a precisare, che né in questo primo periodo della crescita, né mai in seguito, Arowen ed Eowyn hanno avuto atteggiamenti aggressivi con Paolo o con me.
Con noi, riescono ad abbandonarsi ad un modello di gioco similare, ma l’enorme rispetto che hanno nei nostri confronti le induce a non osare più di tanto.
L’aggressività scaturita nei giochi naturali è solo un elemento di approfondimento del gioco stesso e ha termine nel momento in cui il passo verso altri scopi è nelle vicinanze.
Un Cane Lupo di Saarloos, grazie a questo suo fantastico modo di esprimersi, del tutto simile a quello di sua mamma Lupa, non invertirà mai i ruoli con l’uomo (rispettato e probabilmente anche temuto), se non, forse, quando costretto dalla sopravvivenza, e in più – fortunatamente – mai potranno essere sfruttate le sue grandi qualità per l’impegno in una competizione sportiva.
Troppa gente, troppo caos, troppa finzione… tutto deve avere uno scopo naturale per lui, una motivazione che davvero non può trovare in un attacco al figurante, in una sequenza di salti, in una prova di obbedienza… nell’intimità della propria casa, è in grado di imparare tutti gli esercizi proposti dal compagno umano, purché siano di giusta motivazione, ma al di fuori del guscio, se non si presenta la realtà nell’esercizio, quest’ultimo non ha motivo di essere ripetuto.

Il gioco è la base delle esperienze comunicative delle Saarloos, è il fulcro della crescita cognitiva.
Tutte le loro azioni e tutte le fasi di sviluppo, passano attraverso quei canoni fortemente radicati nell’essenza lupina che ne caratterizza il pensiero.

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Nei giochi di predazione, in quelli di lotta, nell’arte delle ruberie, nell’invito ad interagire, in tutte le forme di comunicazione, da quella infantile a quella decisionale, tutto avviene tramite l’attivazione e la trasmissione di messaggi atavici, volti a formare il carattere, ‘nota’ protagonista della vita nel naturale.

Giochi di predazione.
Il gioco è sempre la miglior scuola.
Quante volte abbiamo visto i nostri cani giocare a rincorrersi, e nella corsa urtarsi e fare a spintoni?... afferrarsi per il collo o per la coda, fermarsi un attimo, e poi ricominciare invertendosi nei ruoli?
In verità, la definizione ‘gioco’, è solo una maniera per determinare un’azione non aggressiva/offensiva. Quel che nella realtà sta accadendo, è una simulazione o perfezionamento di tecniche di predazione e tecniche di lotta.
L’istinto predatorio non è altro che, l’attitudine a porsi in agguato per l’inseguimento e l’accerchiamento della preda. Nell’istinto predatorio, l’aggressività intesa come azione volta a far male, non c’è. Ciò che chiamerà in atto l’aggressività, sarà il desiderio di catturare. Per aggressività s’intende solo il ‘serrare la bocca su alcunché’; tenere bloccato qualcosa con la bocca, non vuol dire dilaniarlo, vuol dire solo tenerlo fermo. Per desiderio di catturare, s’intende il bisogno di fermare la preda per impedirne l’azione di fuga, ne consegue che l’aggressività scaturita, non porterà al ferimento della preda. Saranno poi le circostanze, a far decidere la preda e il predatore, se e quando, interrompere/terminare o completare l’azione.
Stiamo parlando, quindi, di gioco inteso come comportamento ludico da cui trarre insegnamento. Atteggiamenti ove apprendere il significato dei segnali.
Se a giocare saranno due cuccioli che ancora non sanno dosare le proprie forze, riscontreranno a loro spese, cosa vuol dire insistere e desistere con la pressione di un morso. Il cucciolo predatore afferrerà il cucciolo preda, quest’ultimo non volendo arrendersi con tanta facilità, al momento della presa, a sua volta, afferrerà con la bocca l’altro. Essendo due animaletti molto determinati, sarà dura per loro sospendere l’azione, almeno fin quando, la pressione dei dentini non sarà tale da provocare dolore. I vocalizzi che ne deriveranno durante la baruffa, ma soprattutto al momento in cui l’intesa si fa più cruenta, saranno le parole chiave di: ahia, giocando/mordendo così forte, mi sono fatto male!...
Quando, in un altro momento, passando dalla predazione alla lotta, uno dei due ascolterà quel vocalizzo, anche se emesso dall’avversario, non penserà: o scusa non volevo farti male… no, gli tornerà in mente, il dolore che in precedenza aveva sperimentato, e sarà questo, l’elemento scatenante che lo porterà a desistere. È un po’ come se avesse timore di provare ancora dolore. È la consapevolezza del dolore.
Quel che di stupendo c’è nel loro linguaggio è tutto qui: un vocalizzo, significa un’esperienza vissuta in prima persona; un’esperienza di cui si è appreso il significato materialmente e psicologicamente. È un significato reale, vivo.
Il cucciolo cresce, e quello che ha imparato, lo custodisce saggiamente.

Tratto dal libro "Alfa questa sconosciuta" di Barbara Tullio e Paolo Caldora

Non so quanto il Saarloos è consapevole del fatto che questo suo modo di agire, di crescere, è unicamente fine a se stesso; non so quanto è cosciente, di appartenere sia al mondo civilizzato che a quello selvatico. Egli mantiene il riserbo e l’espressività propria del Lupo, così come la fedeltà dal momento in cui si concede, durante la crescita si impegna a mettere in funzione il codice genetico per dar corpo ad uno stile di vita naturale, più che mai vivo dentro di lui, ma in effetti Lupo non è… questi suoi atteggiamenti però, non si possono attribuire propriamente al Cane… e perciò mi chiedo: quanto sa del suo essere Selvatico?...quanto è giusto farlo vivere a contatto con la città, il progresso, i contesti dei concorsi, l’addestramento?...quanto sarebbe più idonea per lui una vita a contatto con la natura?... le sue espressioni lupine parlano chiaro, non ama la civiltà; eppure molte persone asseriscono che del Lupo, in lui, oltre all’aspetto fisico e alla diffidenza, non è rimasto altro, l’aggressività ad esempio è completamente sopita.
Vedere Arowen ed Eowyn combattere e lacerare lo straccetto, sentirle vocalizzare all’avvicinamento al proprio cibo da parte di un’altra creatura, in quel particolare modo che solo durante la spartizione della preda si può sentire, o ancora la postura che assumono nei chiarimenti gerarchici, non sono comportamenti che mi fanno pensare ad un’aggressività sopita. Non sono offensive verso l’uomo, è vero, ma quello io lo chiamo rispetto e/o diffidenza a seconda dell’uomo in questione, oppure il non agire in maniera dura nell’incontro con un animale (cane, gatto, uccellino o lucertola che sia), che per me è equivalente ad equilibrio sociale.

La saggezza del Saarloos è il riflesso del Lupo che ha dentro.

L’olfatto

Fratello Cane si muove nella pancia di mamma. Ecco le prime contrazioni. Mamma comincia a respirare in maniera ritmata, si interrompe all’arrivo della contrazione e spinge, un attimo dopo ricomincia a respirare, altra interruzione, contrazione e spinta… finalmente appare un involucro bluastro. Mamma accuratamente incide il sacchetto, e comincia a leccare il piccolo salsicciotto fuoriuscito. Sotto quei baci, a contatto con la calda e morbida lingua di mamma, il cucciolo saluta la vita.
Fino alla nuova contrazione, causata dalla chiamata di un fratellino, mamma si occuperà esclusivamente di lui. Piano, piano il cucciolo, sempre più consapevole di essere al mondo, cercherà di alimentarsi. Il calore del corpo di mamma e l’odore forte del suo latte, gli indicheranno la via da seguire. Mediante dei movimenti striscianti, formando dei piccoli cerchi, presto arriverà a meta. Mentre lui è alla ricerca della mammella, mamma mangerà il sacchettino che lo conteneva, oltre al fatto che la ‘tana’ o ‘cuccia’ deve essere sempre pulita per far si che non ci siano problemi di igiene, tale involucro è ricco di sostanze nutrienti, le farà bene.
Uno sguardo al cucciolo, un altro bacio, una sbirciata in giro per controllare se tutto è pulito ed ecco arrivare un’altra contrazione, il fratellino sta bussando, vuole uscire.
Come per il primogenito, ugualmente senza disparità e preferenze, mamma si occuperà di lui e, appena sarà pronto per alimentarsi, dividerà le sue attenzioni fra i due fratellini.
Attenzione, eccone un altro che vuole unirsi alla compagnia.
Senza sosta, senza dare alcun segno di stanchezza, mamma si rimette all’opera.
I tre fratellini sono ora uno accanto all’altro. Invece di riposare mamma comincia a pulirli, a scaldarli, a stimolargli le pancine rosa.
Ah, quelle pance, mi ci perderei fra quelle mitiche pance…
Schh… silenzio adesso, i cuccioli sazi, accoccolati nella culla di mamma, si sono addormentati, e mamma, tranquilla sapendo di non aspettare più sorprese dell’ultimo momento, si lascia andare un pochino alla stanchezza. Chiude la testa verso il grembo, copre delicatamente i suoi cuccioli, i respiri si confondono, si uniscono. La parola famiglia ha acquistato il suo significato più vero...

Tratto dal libro "Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura" di Barbara Tullio e Paolo Caldora

 

L’istinto alla ricerca nel Saarloos è qualcosa di estremamente naturale e decisamente selvatico.

Nella ricerca purtroppo non ho potuto ancora realizzare appieno un grande sogno.
Fin dall’inizio del mio accostamento al mondo cinofilo, ho avuto una certa preferenza per la ricerca in pista.
La bellezza di osservare un Cane in un atto così naturale, mi porta ad usare io stessa l’odorato in maniera diversa. Riuscire a captare le diverse essenze, mi dà la possibilità di conoscere meglio i luoghi, e in essi diversificare le varianti stagionali o quelle dipendenti da altri fattori. Distinguere il passaggio di un animale o di una persona affidandosi al solo olfatto lo trovo molto ‘Tarzan’ o ‘Robinson Crosue’, come pure identificare le tracce lasciate sul terreno e seguire i miei Cani nella ricerca.
Chissà che incanto sarà seguire due Lupe – mi son detta.

Abbiamo portato Arowen ed Eowyn in pista che avevano pochi mesi, scegliendo per loro un terreno di pascolo che già avevano avuto modo di conoscere. Essendo molto diffidenti, volevamo che si sentissero a loro agio. Diversamente dalle nostre aspettative, la prima uscita è stata un po’ disastrosa, le Lupe non riuscivano a concentrarsi…
Non riuscivano a capire cosa si stesse chiedendo loro di fare e soprattutto non capivano perché dovevano farlo l’una lontana dall’altra, (Arowen in pista, Eowyn in macchina e poi al contrario). Non conoscendo bene i Saarloos, avevamo sottovalutato il grande bisogno che hanno di sapersi vicini. Dividere due Saarloos non è cosa da poco. E poi, sicuramente i loro punti interrogativi era dettati anche da una motivazione sbagliata.

La motivazione è fondamentale per il Saarloos; cosa potevano trovare in pista che già non avevano a casa nella ciotola, o in giardino, o lì accanto a loro o addirittura in macchina?... come far capire ad una figlia di Lupo che deve seguire una traccia dove può trovare del cibo anche se non ha fame, che deve trovare un gioco quando dei giochi non le importa molto, o che deve trovare, che cosa non si sa, visto che il suo mondo – il branco – sa benissimo dove sia, Paolo ed io accanto a lei, e la sorella in macchina?...

La conferma di pista sono i biscotti che adorano, la traccia è molto marcata, l’odore si diffonde un po’ troppo rispetto ad una semplice impronta, questo dovrebbe portarle a superare le insicurezze.

Superate le perplessità nelle prime piste, le due Saarloos assumono atteggiamenti completamenti diversi ed è subito magia:
- Arowen annusa il terreno, parte decisa a passo lento… la sua attenzione è alla traccia e a tutti i suoni fra gli alberi vicini, alla brezza leggera che di tanto in tanto fa arrivare un profumo poco lontano, ai cinguettii degli uccellini, al rumore del ruscello… le emozioni che trasmette sono indescrivibili.
- Eowyn, è veloce, divora gli odori… di tanto in tanto, si gira su stessa e procede a ritroso, forse controlla quel che faccio io che la seguo a breve distanza… poi si mette perpendicolare alla traccia, forse controlla qualcos’altro, ma il naso è sempre a terra… con Eowyn non hai il tempo di vivere le emozioni che trasmette, le sue azioni si svolgono in maniera rapida e imprevedibile e non hai la possibilità di assaporare l’avvenimento se non nel momento in cui, tornati a casa, ripensi a quel che è accaduto.

Sfortunatamente, il posto dove vivo non mi permette di perdermi in pascoli e boschi inesplorati, così per non cadere nella monotonia della situazione che porta le Lupe a demotivarsi, ho dovuto interrompere questa attività con loro. Mi riprometto però di trovare un posto magico per vederle ancora all’opera.

...Quel che distingue un buon cercatore, oltre all’istinto, è la presenza nel suo carattere di un temperamento medio, per evitare che la difficoltà di esecuzione del tracciato possa fargli cercare una via per uscire dalla situazione in quel momento non gradita, e una soglia di reazione dei nervi alta, affinché la sua attenzione nella ricerca non sia infastidita da elementi che possano turbarne la tranquillità.

Cosa può turbare la tranquillità di Fratello Cane e di Fratello Lupo?
Il mutamento dello stato. L’imprevisto che può mettere in allarme più del dovuto, se il nervosismo prende il sopravvento. La soglia di reazione dei nervi si distingue se il soggetto è carente di sicurezza, il che è conseguenza di poca resistenza psicologica agli stress negativi. Logicamente non si può racchiudere una caratteristica deficitaria in poche righe e con sole quattro parole, l’insicurezza è correlata a fattori della crescita, a esperienze vissute che ne hanno forgiato positivamente o negativamente la formazione.
Senza rimanere nel tema specifico della ricerca, vorrei qualificare i temi toccati in queste ultime righe: tempra, sensibilità, diffidenza, paura, nervi… un bel guazzabuglio di perplessità.
Anche se all’apparenza può sembrare un gioco di sinonimi, c’è una grande differenza fra le qualità naturali citate.
Tempra – capacità di sopportare un’esperienza negativa psicologica e/o fisica.
Sensibilità – capacità di percepire e di assorbire le piccole sfumature psicologiche.
Diffidenza – mancanza di fiducia in ciò che non si conosce.
Paura – forte turbamento di pericolo che porta ad agire in maniera esagerata.
Soglia di reazione dei nervi – limite dei nervi sottoposti a stress.
L’insicurezza nel cane non è la mancanza di fiducia in se stesso, ma la consapevolezza di non essere abbastanza forte per poter affrontare il problema ‘x’...

Tratto dal libro "Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura" di Barbara Tullio e Paolo Caldora


Cane nel nome - Lupo nel cuore

Come chiedere ad un Lupo di venirti incontro?... come convincerlo ad affiancarti?... come parlare con lui senza usare le parole?... come insegnargli cose che lui già sa e tu hai solo visto fare?...
Più volte nei miei scritti ho parlato della docilità del Lupo, docilità intesa come conoscenza e rispetto delle regole che fanno di un nucleo una famiglia. Più volte mi sono chiesta quali sono le motivazioni principali per cui un Lupo – cucciolo o adulto – dia tutto se stesso al branco, confidando in esso e lottando per esso. La risposta è una sola: la sopravvivenza. La sopravvivenza dà la possibilità agli individui sociali di organizzarsi e di formare gruppi altamente funzionali ed equilibrati. Alla base, il rispetto degli uni verso gli altri e una forma di attaccamento dipendenza che l’uomo paragona all’amore. Ma l’amore è tutt’altra cosa; l’amore è dipendenza al limite dello squilibrio, mentre l’attaccamento è il bene comune congiunto al bene del singolo.
Un Lupo segue il suo branco perché senza di esso non ha ragione sulla vita. Un cucciolo segue il suo faro, perché senza di esso non ha ragione sulla vita.
Ho cresciuto le mie Saarloos cercando di pensare come un Lupo e ho iniziato a lavorare con loro sempre seguendo questo filo naturale.
Ho simulato il rientro dalle cacce e il rigurgito per i piccoli nelle zone rendez-vous e in questo modo, facendomi seguire e fermandomi solo nel punto (punto ‘x’ variabile a seconda del successo ottenuto dall’affiancamento delle Saarloos) da me deciso per elargir loro cibo, ho insegnato da Arowen ed Eowyn la condotta . E prego i profani di non confondere questo atto come conseguenza di un insegnamento avvenuto con l’applicazione di un metodo buonista di addestramento attraverso il cibo. In molti usano metodi e regole per ammaestrare i propri compagni, dal cibo alla frusta, dal per piacere al fallo e basta, senza sapere i perché e i per come delle motivazioni. Metodi e regole per una massa che fugge la realtà. In quel momento, io ero realmente il Lupo che forniva il pasto ai cuccioli ed insegnava loro a seguirlo se volevano mangiare, senza però dover affamare le creature che hanno sempre ricevuto la normale razione nei tre pasti giornalieri. Era un gioco in cui veniva simulato un atto che accade nella realtà.
Capito il meccanismo di attivazione del pensiero nel naturale, tutto è venuto facile.
Il passaggio dalla richiesta di cibo all’interazione con i giochi elusivi delle ruberie, al cambio di motivazione dunque, è stato lo stadio di crescita raggiunto. Come in natura, anche a casa è accaduto che ad una certa età i cuccioloni hanno avuto bisogno di approfondire le tecniche di predazione, la canalizzazione degli istinti e delle qualità naturali, come sfruttare la lotta, l’aggressività, la possessività senza degenerare mai in offesa - superlativa caratteristica del Lupo, mai ferire in fase di apprendimento e, un domani, solo se costretto dalla sopravvivenza.

Durante i nostri giochi interattivi nella mia mente si sono affacciate altre domande: nell’affiancarsi a me, seguono un ordine gerarchico?... come posso riconoscere l’ordine gerarchico senza limitare la mia osservazione alle normali conoscenze?
Ho sempre pensato che Arowen fosse dominante nei confronti di Eowyn, anche se molti atteggiamenti, sembrava non mi dessero ragione. Eowyn: sempre la prima ad esporsi, la più disubbidiente, la più curiosa, la più nervosetta, la più reattiva., la più impositiva con il resto del mondo, ma anche la più duttile. Arowen: tranquilla, silenziosa, determinata, ubbidiente e dipendente, dominante e testarda.
Durante i primi affiancamenti della condotta, Arowen era solita posizionarsi alla mia sinistra, Eowyn alla mia destra. Indipendentemente dalla mia volontà.
Dopo pochi giorni dall’inizio di questo tipo di interazione, libere da ogni mia richiesta, Eowyn si faceva i fatti suoi in giardini, Arowen mi camminava dietro come se seguisse un suo schema interno.
In tante manifestazioni della personalità, Arowen mostrava un’estrema sudditanza senza che mai nessuno le avesse chiesto di comportarsi così, di contro però, c’era nel suo sguardo e in alcuni atteggiamenti qualcosa che davvero non faceva pensare ad un soggetto gerarchicamente inferiore, tutt’atro, era regale, forte e dominante, con il solo sguardo o la sola imposizione di una mano poggiata addosso ad Eowyn, era in grado di redarguire la sorella e sottometterla ai suoi desideri. Anche se asservita ad Eowyn nelle uscite e nelle nuove scoperte, le ha sempre imposto le sue decisioni e si è sempre presa cura di lei. L’ha sempre sottoposta ad interminabili, quanto affascinanti ‘cure parentali’ pulendole le orecchie, i denti, annusandola e pulendola ancora, obbligandola a restare ferma in posizione di riposo, acciambellata dentro di lei, protetta sotto la pressione della sua testa poggiata sul suo dorso.

Ancora oggi la rimprovera se manca di rispetto a lei o a un componente del branco che non merita il suo atto di dominanza, la protegge quando la sente in difficoltà, le affida il compito di crescere i cuccioli (vedi in seguito Faal e Tortuga).
Esiste fra loro una magica intesa, un sentimento naturale che si rinsalda momento dopo momento.

Dormono una dentro l’altra o una parzialmente sopra all’altra, come se fossero le parti di un insieme. Respirano la stessa aria e sembra che condividano anche gli stessi sogni. Arowen ogni tanto si desta, con un rapido sguardo controlla che tutto sia quieto, poi riversa la sua attenzione su Eowyn. Piano la annusa intorno agli occhi e alle orecchie e ancora vicino alla labbra.
- Tutto è tranquillo - sembra che dica attraverso il sospiro che le esce dai polmoni. E come se niente fosse riappoggia il capo sul dorso di Eowyn. Serena si riaddormenta.

Tirando le somme posso dire che Arowen è la Lupa dominante. Non rimane che capire il perché!?
Nel libro di Shuan Ellis, ‘L’uomo che parlava con i lupi’, ho letto la risposta. L’elemento Alfa di un branco è il custode del sapere, è il soggetto più importante, il più sano, il più equilibrato, colui senza il quale il branco non ha ragione di esistere. Alfa va protetto! Alfa esce allo scoperto solo nel momento in cui serve. È stupido esporre il custode del sapere a rischi inutili.
Risposta semplice e chiara.

Una nota curiosa: crescendo le Saarloos hanno mutato alcuni atteggiamenti e uno in particolare mi ha incuriosito - forse oltre misura, non so. Finito il primo calore, hanno invertito l’ordine di affiancamento, rispetto alla mia figura, quando giocherelliamo in giardino nelle condotte: Arowen si è posta a destra, Eowyn a sinistra. Da quel momento il lato destro è stato sempre di Arowen, non solo nelle condotte ma in tutte le cose, il sinistro di Eowyn. (Con l’arrivo di Faal, qualcosa cambierà ancora!)
Ho chiesto ad un muscher dove viene posizionato il capo muta, e mi ha risposto a sinistra, il diretto subalterno a destra e via via così fino a finire la cordata. Nel suo libro, Shaun Ellis parla di un atto di accondiscendenza durante la spartizione del pasto, egli spiega molto bene la mimica facciale del Lupo che sta mangiando facendo un particolare riferimento al modo in cui vengono tenute le orecchie, ossia ad aeroplanino (segnale di aggressività – il soggetto intima a chicchessia di avvicinarsi); se a questo Lupo si avvicina un altro Lupo, egli muoverà o meno un solo orecchio in segno di accondiscendenza o dominanza. Se sarà l’orecchio destro ad essere mosso, il Lupo sta esprimendo sudditanza nei confronti di quello che si sta avvicinando.
Durante il pasto Arowen tiene le orecchie ad aeroplanino e le porta indietro entrambe solo se Paolo ed io ci avviciniamo, altrimenti restano immobili. Paperina, la nostra femmina di Pastore Tedesco anziana, che vive con loro, tiene le orecchie ad aeroplanino quando mangia e, il destro lo piega e lo mantiene piegato solo in presenza di Paolo e mia.
Forse è un’osservazione stupida, ma io credo che il lato destro del leader viene occupato dal diretto subalterno e il lato sinistro dal soggetto inferiore al subalterno del leader. Sembra un gioco di parole, ma se sono riuscita a spiegarmi, prego tutti di fare attenzione a dove si affianca naturalmente il vostro Cane, senza che voi chiediate nulla, e, pensando ai suoi atteggiamenti oltre a questo, rispondere alla domanda: è dominante o no?

Molto probabilmente, quando eravamo all’inizio della nostra conoscenza, Arowen si poneva a sinistra per lo stesso motivo per cui non andava in avanscoperta. La sua splendida sorellina si esponeva per proteggerla e solo una volta acquisita la sicurezza nei confronti di Paolo e miei, si è fidata mostrandosi.

Arriva Faal

Un Branco di Saarloos

" Ciao Daniele come stai? Sai curiosavo su internet…” E così a distanza di tre anni mi sono ritrovato a fare la stessa telefonata e ad organizzare l’incontro per il “ritiro” del crucchetto.
Daniele – Purtroppo questa volta non ho potuto accompagnare Paolo e ho dovuto aspettare fino alle 5 del pomeriggio per conoscere il nuovo arrivato; devo dire che è stato veramente emozionante vederlo: non si tratta del solito cucciolo, ha un atteggiamento che in qualche modo mette soggezione… con lo sguardo, rapidamente fa il giro del giardino e, dopo aver sporcato, va a distendersi nell’angolo da cui può controllare luogo e presenti.
Quanto mi sarebbe piaciuto strapazzarlo un po’ ma che vuoi è un Lupo… niente confidenze agli estranei! Chissà come si comporterà la prossima volta…
A presto Faal.

È vero, Zio Daniele, per questa nuova impresa, dopo l’organizzazione degli accordi, è dovuto rimanere al palo come me. Ad accompagnare Paolo, un nuovo Amico-Lupo, Massimiliano.

Massimiliano – Anche per me tutto è iniziato con una telefonata... "Massimiliano ci sono 3 cuccioli maschi di Saarloos che cercano casa, secondo me sei adatto a prenderne uno!" Così, Barbara, un sabato pomeriggio, ha esordito al cellulare.
Dopo varie valutazioni siamo giunti, però, alla conclusione di non condurre una vita adatta ad un Saarloos con le peculiarità descritte dall'allevatrice; cosa non valida, ovviamente, per il branco Stella Grigia. In men che non si dica Paolo organizza il viaggio e, martedì 20 ottobre, si parte all'insegna della terra di Germania.
Giunti in quel di Rosenheim e sbrigata la parte burocratica, finalmente, Paolo prende in braccio quello che, probabilmente, diverrà il Beta di casa Stella Grigia, Faal. Eravamo preparati a trovare una bestiola intimorita, tutt'altro. Spiccata diffidenza, sì, ma non paura. Coda a riposo e marcata curiosità. Dopo un breve pit-stop a Firenze a conoscere Daniele (degne di nota le paste che ci fa trovare!) ricomincia il viaggio verso casa; inizia, per Faal, il viaggio verso una nuova vita, un nuovo branco, il primo branco.
Di fortuna non ne hai più bisogno Faal, sei in ottime mani. Ti auguro solo buona vita!

 

20 ottobre 2009 eccolo finalmente a casa.
Il Piccolo Lupo alle otto e mezza di sera, dopo un viaggio di 18 ore, approda in quella che sarà, speriamo, la sua felice dimora.
E’ BELLISSIMO!
È serio, non dà confidenza, non è spaurito, solo un po’ guardingo.
Come entra in giardino, lascia il suo primo ricordino, dopodiché, inizia la perlustrazione. I suoi movimenti sono lenti, i suoi passi sono felpati. Di tanto in tanto ci guarda. La sua espressione è di un adulto non di un cucciolo.
Fin dal primo momento in cui leggemmo la sua storia sul sito dell’allevatrice, abbiamo avuto l’impressione che si parlasse di un soggetto di grande carattere alla ricerca di un branco.
Mentre Paolo ed io, chiacchieriamo del più e del meno e cominciamo a ragionare su di lui, Faal continua l’esplorazione del giardino in maniera coscienziosa. Non si affretta e non tralascia nulla. La sua coda è a riposo, le sue orecchie attente. Beve un goccino d’acqua. Si fa prendere in braccio e accarezzare la pancia, le orecchie, baciare le labbra, gli occhi, le mani. Niente lo scompone o lo innervosisce. Accondiscende alle nostre coccole ma più di questo non fa trasparire.
Dalla finestra della cucina, Arowen ed Eowyn, seguono la scena.
Paolo prende Faal in braccio e lo porta in casa.
Per la prima volta, da che le Saarloos sono con noi, non si innervosiscono dell’odore nuovo che Paolo porta indosso. Si avvicinano al piccolo, lo annusano. Faal, si lascia conoscere e, un attimo dopo, è sul loro lettino.
È molto stanco, tranquillo si addormenta, mentre le Saarloos lo guardano.
Che carattere!
E non finisce di sorprenderci, quando dopo un’oretta, mangia, senza foga, un barattolino di omogeneizzato al pollo. Due coccole, ancora una passeggiata in giardino e una pipì. Quando siamo di nuovo in casa, cerca un posto tranquillo dove posizionarsi. Trova un anemone della sua misura, vi si acciambella dentro e si addormenta.
Dorme ininterrottamente per tutta la notte. Siamo noi al mattino, a doverlo invitare ad alzarsi e ad uscire.
Le Lupe escono dalla finestra - come sempre - lui le guarda e fa per seguirle. Lo aiutiamo facendolo passare in braccio. Tutti e tre sono in giardino. Come se fosse la normalità, si sbriga a fare i suoi bisognini e poi tenta di conoscere in maniera più approfondita Arowen ed Eowyn. Sul momento preferisce la tranquillità di Arowen e lo infastidisce l’infantilismo di Eowyn.
Rientriamo in casa per preparare la colazione. Ed eccoli tutti e quattro in fila – si, nel frattempo si è accodato l’inseparabile Ciro – pronti per divorare la ciotolina di latte.
In cucina si muove normalmente, per nulla disturbato dal rumore del pentolame vario, continua ad essere molto serio. È attento ai rumori del piano superiore, osserva la scala a chiocciola di comunicazione – siamo sicuri che, come la piccola Eowyn, presto lo ritroveremo a tentare la scalata per andare su – poi si distrae con l’odore dei biscotti, ne prende uno con molta discrezione e va a sdraiarsi sul lettino.
Alle dieci e mezza, Paolo lo porta al campo con lui.
Al campo continua a soddisfare la sua curiosità, ma non riusciamo a capire se è in cerca di qualcosa o se vuole solo conoscere. Io credo che sia alla ricerca di un branco.
Tornato a casa, trova le Saarloos in giardino, e finalmente inizia a dimenarsi come fanno i cuccioli – sembra felice! Per i gusti di Arowen, ha cominciato a muoversi troppo, e quindi se ne tiene un po’ alla larga. Ciro lo guarda, lo annusa, e dopo averlo esaminato se ne va a fare un’altra cosa. La piccola Eowyn invece è raggiante. Comincia la vera sintonia.
Credo che questo rincontro sia stato molto importante per il Piccolo Lupo. È come se avesse trovato il suo punto fermo.
Benvenuto a casa piccolo Faal

Un Piccolo Lupo si affaccia alla porta,
è curioso ma prudente.
Annusa l’aria, assaggia il terreno.
Socchiude gli occhi, ascolta il silenzio.
Il respiro è tranquillo, il cuore freme.
È alla ricerca di un Branco.
Avverte una presenza, riapre gli occhi,
due Lupe sono lì per lui.
Lo annusano, lo toccano, lo leccano.
Il Piccolo Lupo, accosta le orecchie al capo,
il suo corpo vibra di felicità.
Ha trovato il suo Branco.

 

Grazie a Daniele e a Massimiliano per averci accompagnato nell’inizio di questa nuova avventura e grazie ad Alexandra per averci affidato un altro meraviglioso Saarloos.

Note curiose: qualcosa cambia

Domenica 25 ottobre 2009

Eowyn è cresciuta. Non è più la piccola di casa che gioca, salta, corre e si arrampica dappertutto… no, se posso azzardare un confronto con una situazione naturale, si è trasformata in Lupo-Balia. Ha preso il cucciolo sotto la sua ala, ci gioca, lo pulisce, dorme con lui, lo ammonisce se sbaglia, lo incoraggia ad osare.
A volte nei giochi diventa un po’ vivace, per così dire!
Arowen la osserva, attenta vigila su loro, di tanto in tanto si avvicina, si accerta che tutto sia tranquillo. Se Faal, a questo suo avvicinarsi, esagera con le moine infantili, Arowen si irrigidisce, allorché Eowyn si alza e le due Lupe si misurano con i movimenti del corpo.
Paolo ed io interveniamo a fare da pacieri.
Appena ci intromettiamo, le Lupe cambiano immediatamente il loro atteggiamento, trasformandosi nuovamente nelle due cucciole che tanto amiamo… e il piccolo?... arriva trafelato a prendersi baci e carezze – l’impressione che ne riceviamo è di acquisire punti ai suoi occhi.

A Faal piace mordicchiare tutto quello che gli capita sotto i denti, ma la cosa che preferisce di più (per fortuna!) è un nodo di stoffa. Anche ad Eowyn piace quel giochino e in men che non si dica, inizia con lui un tira e molla all’ultimo strattone. Ogni tanto fa vincere il cucciolo, ogni tanto lo fa perdere, ma sempre, lo stimola al possesso e alla riconquista simulando delle fasi di sospetto.
E se il gioco si fa rumoroso?... ecco che Arowen si intromette, redarguisce tutti e due, prende con sé il nodo e, serrandolo bene fra i denti, mette fine alla confusione.

Dopo solo due giorni dal suo arrivo, Faal si è unito all’ululato di buongiorno del branco:
-Balto canta il do iniziale, Faal si avvicina veloce alla finestra della cucina. Si mette in ascolto come se attendesse di cogliere il momento giusto per inserire la sua nota. Ecco, ha trovato l’accordo che aspettava. Tutto contento risponde e, da quel momento, non perde più un’occasione per cantare. -
Al quarto giorno, è lui a dare il via. Arowen si inserisce immediatamente, Eowyn per un attimo tentenna, poi si lascia andare anche lei. Faal è contento e ce lo dimostra dimenandosi come un serpentello. In cucina è festa! -

Il buongiorno di Faal

È un Saarloos con un gran carattere, ogni tanto si ferma e ci guarda, sembra che ci studi.
In giardino annusa l’aria e guarda in alto, sembra che cerchi di orientarsi.
Non gli piace essere afferrato, deve essere lui a concedersi. Se interpreta il nostro avvicinarsi come un volerlo catturare, reagisce con la fuga, altrimenti con un avvertimento attivo a non ‘scocciarlo’ (simula un morso). Non credo che tema le mani, credo sia solo mancanza di fiducia, d'altronde sono soli pochi giorni che è con noi e di lui sappiamo molto poco, però gli piace farsi grattare la pancia rosa e adora stare con Arowen ed Eowyn. Le cerca e ci si sdraia accanto, gli basta toccarle per essere felice.
Mangia voracemente e se qualcuno gli si avvicina mentre consuma i suoi pasti, non perde tempo a difendere la pappa, no, ingurgita tutto ancor più velocemente (se è possibile!).

I tre Lupi insieme sono uno spettacolo!
Quando si trovano in casa, il più delle volte, giocano in maniera tranquilla, sdraiati sul lettino si assaggiano dandosi morsetti delicati, si afferrano come se stessero studiando delle mosse che un domani potrebbero tornar loro utili. Divertente è vederli nei giochi delle ruberie. Fasi di sospetto, finte e scatti veloci e poi, oplà, il biscotto è stato rubato. L’educatrice è ancora Eowyn. Arowen continua a tenerli d’occhio. Dopo tutte le attività, la maestra mette fine alle azioni con una bella pulita del cucciolo, che sereno si addormenta dopo un po’.
In giardino è il gioco della predazione il preferito. All’inizio Eowyn spronava Faal a scappare per poterlo rincorrere con il solo intento di fermarlo prendendolo saldamente per la coda. Faal stava al gioco e imparava. Ora è lui che tormenta lei, prendendola a musate, girandole intorno, saltellandole sotto il naso, e come la Lupa lo asseconda nella sfida, ecco il piccolo trasformarsi in un vero predatore: Eowyn scappa e Faal la ferma afferrandola per la coda.
I ruoli si cambiano e scambiano in continuazione.
Paolo ed io ci fermiamo spesso ad ammirarli. Dopo qualche giorno Faal mi coinvolge nei suoi giochi, mentre con Paolo mantiene ancora un certo riguardo.
Questa ultima nota, ci porta a paragonare con facilità gli atteggiamenti dei Saarloos, fra loro e con noi, agli atteggiamenti lupini naturali.
Senza pretendere di trasformarci in Lupi, possiamo però azzardare molte similitudini fra i comportamenti dei Saarloos e quelli dei loro Progenitori. In Natura in un branco numeroso, il Lupo-Balia si prende la briga di istruire i cuccioli attraverso i giochi sociali, Eowyn, si è assunta il compito di educare Faal; Arowen, controlla che tutto si svolga con ordine, vigilando e all’occorrenza intromettendosi. Non credo che Eowyn sia il Lupo-Beta, questo ruolo credo sia di Arowen. Arowen è dominante nei confronti di Eowyn, e forse se le nostre Saarloos appartenessero al Selvatico lei occuperebbe il posto di Alfa, ma nel contesto umano, Arowen non è di fatto Alfa. Non necessariamente il ruolo di Balia deve essere occupato dal Lupo-Beta, il quale ha invece il compito assoluto di mantenere l’ordine.
E noi?... noi non siamo Lupi, credo ci identifichino in ibridi, nei confronti dei quali portano rispetto, riconoscendone la loro dipendenza.
Quando io sono fuori casa, i Saarloos rimangono insieme nella zona rendez-vous; tornando, mi aspettano sempre molto festanti, preparo per loro il cibo, li accudisco, mi accerto che tutto sia regolare e appena possibile imbastiamo un gioco senza fine (mi piacerebbe tanto se mi considerassero la loro Balia?).
Il rientro di Paolo è meno chiassoso e molto più rispettoso, per lui ci sono solo moine infantili e desiderio di avere affettuose carezze – baci.
Quando Faal non partecipa attivamente alle effusioni delle sorelle, osserva tutto quello che avviene attorno a lui ma soprattutto osserva il comportamento di Arowen ed Eowyn nei nostri confronti.

Arowen, Eowyn e Faal alla presenza di un estraneo

È passato un mese da che Faal è entrato nel nostro branco.
Due giorni fa Massimiliano torna a farci visita.

Eowyn si inserisce in prima fila per una conoscenza ravvicinata. Arowen aggira l’ospite studiandone le mosse e gli odori. Faal, imita Arowen.
L’estraneo ha un odore molto particolare, le Saarloos lo avvicinano, lo accerchiano… difficile dire se vogliono accertarsi per proteggere il cucciolo oppure se quell’odore particolare ha un ricordo di Lupo… é la prima volta che agiscono in contemporanea: Eowyn davanti, Arowen in accerchiamento, Faal che si alterna una volta dietro ad una, una volta dietro all’altra.
Di tanto in tanto vengono a chiedere conferme e lusinghe da noi. Poi Eowyn e Faal si pongono, lei al mio fianco destro, lui al mio fianco sinistro, Arowen davanti a noi a terra in frapposizione con l’ospite.
L’impressione forte che riceviamo da tutto questo, è la coscienza e il consolidamento di un branco.

I Saarloos distinguono subito le persone disponibili da quelle ostili, anche senza averle viste. È come se, annusando l’aria, avvertissero l’intolleranza. Massimiliano sa di buono e sa di Lupo, infatti, è il compagno di una splendida Lupa Cecoslovacca – Samantha.

Un mese dall’arrivo del Piccolo Lupo. Il gran carattere mostrato fin dai primi giorni è una realtà. Impavido, soddisfa la sua curiosità, affrontando le novità in maniera lupina: annusa, guarda, si avvicina con circospezione, nuovamente annusa, cerca un contatto, nulla di ciò che è naturale lo tira indietro. Determinanti sono le due Saarloos, le ragazze ci stanno aiutando ad installare con lui solide basi di fiducia.

Faal e il guinzaglio

Faal ama sentirsi libero. Questo lo induce a non capire l’utilizzo di mezzi meccanici, come: la macchina o il guinzaglio.

A dire il vero, la macchina è mal tollerata anche da Arowen ed Eowyn, e da quel che ci ha detto l’allevatrice, anche da tutti i Saarloos in generale.
Essendo nell’anima veri Lupi, mi viene facile capire i perché non tollerino le cose della civiltà!
Sono dei resistenti maratoneti, a cosa serve l’auto?
Lo stare uno al passo dell’altro gli viene spontaneo, a cosa serve il guinzaglio?
Faal, più di Arowen ed Eowyn mal si adatta a questo tipo di novità
Per seguire le Saarloos, infatti, non ha bisogno di un attrezzo esterno, le segue e basta. Loro danno la direzione, si avviano lungo la strada e lui si accoda. E solo nel momento in cui riconosce il cammino già percorso, azzarda a dare l’andatura e a decidere la perlustrazione di… un filo d’erba, un cespuglio, un muretto…

Il capo muta dà la direzione, si avvia lungo la strada e gli altri si accodano.

Come i miei Lupi, amo la libertà della Natura e le sue rigide leggi, ma non potendo offrir loro, purtroppo, una vita nel Selvatico, assoggettati alla civiltà, dobbiamo tutti abituarci al guinzaglio.
Coraggio piccolo Faal!
Attaccando al suo collarino di stoffa morbida, una fettuccia di un metro, ho assecondato i movimenti di Lupetto nella perlustrazione del giardino. Piano, piano da cavallino recalcitrante, si è trasformato in un perfetto cane da slitta!
Poco dopo, il suo essere fortemente evoluto, ha concesso alla docilità di prevalere, ed ora cammina tranquillamente al guinzaglio con me, come un cagnolino di città.

Alla prima uscita dal giardino di casa, è venuta fuori una nota alquanto inaspettata. Per arrivare al cancello, bisogna passare la macchina di Paolo, parcheggiata fra il cancello di entrata e quello del giardino. Faal si è mostrato molto riluttante a passarci vicino. Arowen ed Eowyn sono tranquille, con loro c’è anche il buon Ciro, insieme passano vicino all’auto e arrivano all’uscita… Faal è molto combattuto, vuole raggiungerli, ma quell’auto messa lì, proprio non gli va a genio… Paolo rimane con i ragazzi al cancello di uscita, io prendo Faal in braccio e lo porto al di là del problema. In braccio è tranquillo. Lo riappoggio a terra, e come se non fosse mai esistita l’auto, torna saltellante ed esuberante.
Al rientro, il problema non c’è.

Domenica 14 febbraio 2010

Arowen sta malissimo, vomito e diarrea senza fine, a nulla servono gli antiacidi, dalle cinque alle sette del mattino è un continuo assisterla, pulirla e cercare in ogni modo di aiutarla. Alle sette e trenta chiamiamo la nostra fidatissima veterinaria per avere una conferma o ‘meglio’ una smentita sulla gravità della cosa. Arowen non è entrata in contatto con nessun elemento esterno che possa giustificare una situazione virale, non ha mangiato cibi avariati o schifezze in generale… forse un’erba, ci dice la dottoressa… non lo sappiamo. Quel che è certo è che deve cominciare a fare flebo a go-gò per la reidratazione. Nel frattempo la rimessa di liquidi si trasforma in emorragia.
Non abbiamo scelta, anche se la nostra Lupa non sopporta la macchina, dobbiamo ricoverarla immediatamente in clinica.

Ore 8.30 Arowen conosce la città (Roma). Tranquillamente scende dalla macchina e, indossato il guinzaglio, si incammina al fianco di Paolo. Il suo umore, nonostante l’inferno passato o che le brucia dentro, non è mai stato turbato da evidente malore, anzi, se non fosse dipeso dall’evidenza dell’evidente – piccolo gioco di parole – non avremmo mai pensato che potesse stare male. E anche adesso, nel momento del vivere un’esperienza non naturale e del tutto cittadina, non mostra alcun segno di turbamento.
Che carattere!

Per arrivare alla porta della clinica bisogna passare su grate di ferro, Aro non conosce le grate così, si ferma un attimo, le guarda e dato che Paolo si trova si trova già al di là delle stesse, alza lo sguardo su di lui come a chiedere… Paolo la invita a seguirlo e lei tranquilla passa sopra a quella novità, ed è lo stesso per la porta specchiata e la sala d’aspetto diversa per mobilio, pavimentazione, acustica.
Ad accoglierla già uno staff di medici. Paolo li aveva avvertiti per l’urgenza della situazione e per il fatto che la nostra Arowen è un Saarloos, non è un Cane non è un Lupo, è meravigliosamente e squisitamente un Saarloos.

Con delicatezza e professionalità la creatura viene visitata. In attesa dell’esito del prelievo del sangue, viene messa in flebo per via endovenosa. Paolo la fa stendere sul suo gilet di pile, le si mette al fianco e, per nove ore filate, la assiste insieme ai medici dello ‘Zoospedale’ di Roma.
Durante queste ore è un andirivieni di personale, un po’ preoccupati e un po’ curiosi di vedere una Saarloos.
‘Hai visto la Lupa?... vai a vedere la Lupa, non te la perdere!... hai visto quant’è bella?... e il carattere?... un mito!’
Queste le frasi, più o meno esatte delle persone che sono potute entrare in contatto per la prima volta con un Saarloos.
Ma la cosa che sorprende di più, è la tranquillità, la serietà, il distacco con cui Arowen ha affrontato tutta la situazione: ignara di posti del genere, ignara dell’esistenza della città e di persone vestite con camici e non con le solite tute, ignara di una vita al di fuori di quella che ha vissuto per tre anni, non ha mai manifestato disagio alcuno. Se qualcosa, leggermente le si poneva in punto interrogativo, guardava Paolo e dal suo fare tranquillo, acquisiva la risposta.

Nel frattempo a casa, la sorella Eowyn e il piccolo Faal, pur continuando a giocare quando stavano in giardino, non vedendola dentro casa, hanno cercato di colmarne la mancanza restando sempre, sempre, sempre uno accanto all’altra. Il piccolo Faal, ha dormito quasi tutti i suoi sonnellini giornalieri con il capo appoggiato sull’incavo, fra costole e bacino, di Eowyn, mentre Eowyn accettava di buon grado di stare nell’incavo del grembo di Faal, due parentesi tondo unite in un abbraccio (( Solo nei momenti in cui io ero con loro, riassumevano posture più distese.

Ancora una volta, raccogliamo note sull’importanza del branco, sulla sicurezza che il gregario trae dal suo leader, sul legame non scindibile che salda le Anime.
E non da ultimo, che il Saarloos ha una densità di sangue superiore alla norma, equivalente solo al levriero. Probabilmente anche il Lupo ha la densità del sangue maggiore, e questo può derivare dalla necessità di dover essere potenzialmente più prestante di un animale al quale non necessità di fare molta attività.

Rassicuriamo tutti sulla salute di Arowen: oggi 20 febbraio, termina la sua cura, ma da quella brutta mattina di San Valentino, non ha più avuto ricadute. Gioca, mangia, è vispa, e nulla fa pensare che solo sette giorni fa avevamo una gran paura di perderla.

Le Saarloos educano Faal

I nostri tre Saarloos crescono e si amalgamano fra loro in maniera sorprendente.
Eowyn è ora il giullare di corte, la compagna di giochi di Faal; Arowen si è accaparrata tutta la maternità del Piccolo Lupo. È molto possessiva nei suoi confronti, lo protegge in ogni situazione ponendosi di fronte a lui o tirandolo via dal collo. In casa lo pulisce con cura e fino a che l’ultimo lembetto di pelle non è lindo, non lo libera dal suo abbraccio. Faal accetta tutto serenamente.

Ho lasciato che le Saarloos insegnassero al piccolo tutto quello che il bagaglio genetico ha tramandato in loro: predazione, cattura e lotta, canalizzazione e controllo dell’aggressività, possesso, ruberie e difesa della conquista. E così pure, a seguire me negli spostamenti.
Mi piace osservare le mie creature nell’espressione dei loro istinti e per questo non manco mai di stimolare le azioni.

Nei giochi di predazione, dopo aver osservato per alcuni minuti, Arowen ed Eowyn, mentre si contendevano con me un vecchio straccio, Faal timidamente ha iniziato ad entrare in azione simulando degli inviti al gioco – zampe anteriori stese in avanti, sederino all’in su – non ottenendo l’effetto desiderato, sempre in maniera delicata, ha provato ad afferrare lo straccio cercando di imitare le sorelle. Le Saarloos sono molto accondiscendenti con lui, ma non si fanno rubare una predina con tanta facilità. Faal è determinato, non molla nell’intento, e attuando le ruberie sperimentate in cucina per sottrarre un pezzetto di pane ad una delle due, riesce ad impadronirsi dello straccio. Il suo morso in questa situazione è delicato come i suoi modi, e come potrebbe essere diverso, è l’istinto predatorio ad essere attivo non la lotta, quindi l’aggressività è nulla. Il Piccolo Lupo non fa in tempo a godersi la vittoria che Eowyn, veloce come il lampo gli è al fianco e gli sottrae il trofeo, ma invece di scappare via, rimane accanto a lui e lo invita a rubarle il maltolto. Glielo sventola davanti e fugge poco distante, si fa raggiungere e fa per porgerlo, ma è solo una finta, Faal deve fare la sua conquista sudandosela un pochino altrimenti non impara. Nel frattempo arriva Arowen, e come ha fatto Eowyn con Faal, si comporta lei con la sorella. Faal guarda. Le Saarloos a questo punto affiancano il piccolo, vi si dispongono frontalmente lasciando un lato dello straccio libero. Faal si accende e cattura proprio quel lembo. Le Saarloos combattono quel tanto che basta per far aumentare la determinazione al piccolo e poi mollano. Nei giochi dei giorni successivi, Faal è sempre più veloce, fino ad essere lui a comandare la predazione.
Arowen ed Eowyn hanno insegnato a Faal, la cattura e la vittoria, e dopo qualche giorno, hanno dato vita agli agguati e alle simulazioni. Dapprincipio sono sempre loro due a dare inizio alle azioni, facendo attenzione se Faal le segue. E come per i primi insegnamenti, Faal inizia timido e poi una volta capito il meccanismo si tuffa nella baraonda. (Dal libro: Lupi allo Specchio – Ascoltando la Natura)

La condotta: ho le tasche sempre piene di biscottini, mi piace elargirne uno ogni tanto ai miei ragazzi quando mi si avvicinano; mi piace contentarli e viziarli in queste piccole cose, perché sostanzialmente adoro essere circondata da loro. Ma non confondete i nostri atteggiamenti, non confondiamo la possibilità di essere un serbatoio di cibo, con la realtà del comportamento. Prendere cibo da chicchessia e una cosa, prenderlo solo da me è un’altra. In loro esiste questa differenza perché mi riconoscono un ruolo nel branco che non è quello di asservimento.
Nelle movenze di Arowen ed Eowyn si legge il loro stesso piacere in questo nostro gioco, tanto da interrompere tutte le mimiche predatorie per affiancarsi alle mie gambe e conquistare quel biscotto che non sa poi di molto. Ed è in questi piccoli attimi di intimità infantile che il Giovane Lupo inizia a muovere i suoi primi passi verso la conquista di un posto gerarchico negli spostamenti.
Arowen è a destra, Eowyn a sinistra, Faal a sinistra esterno ad Eowyn.

Il Cane Lupo di Saarloos possiede una capacità di apprendimento molto marcata e veloce, ma non è in grado di ripetere un’azione fino a che non è parte del suo essere, e se non la reputa degna di essere ripetuta: ogni cosa deve essere da lui assorbita, capita, valutata. Se la meditazione lo porta ad una valutazione positiva, quella determinazione azione verrà immagazzinata, altrimenti sarà espulsa come materiale infruttifero.

Simulazione di preda

Faal, è sempre pronto a stuzzicare Eowyn, prendendola a musate sui fianchi la invita nei giochi di preda. Longilineo, nevrile, velocissimo nei cambi di direzione, forte e sicuro nel morso, adora correre e rincorrere, scappare e farsi braccare per gabbare gli inseguitori.
Un giorno avevo a portata di mano, la tuta da mondioring di Paolo. È un costume gigantesco, pesantissimo. Smaniosa di giocare un po’ anche io con i miei Lupi senza doverci rimettere un’altra tuta, ho indossato il costume. Devo aver fatto un’impressione strana ai Saarloos, goffa più del dovuto, mi sono sentita handicappata nei movimenti, chiusa nei panni di una preda che tenta in tutti i modi di non farsi prendere.
Rimasta immobile (un po’ per il peso della tuta un po’ per vedere le loro reazioni), Eowyn per prima mi è venuta ad annusare, Faal subito dopo, Arowen si è limitata a guardare.
Dopo essere stata ispezionata dai Lupi, piano mi sono girata, a quel movimento, loro sono scattati in dietro, ma poi sono tornati avanti. Eowyn mi ha pizzicata su un braccio vicino alla mano (nascosta nella manica), Faal l’ha imitata sull’altro braccio. Ho cercato di intimidirli facendo dei leggeri scatti in avanti, improvvisi, per coglierli di sorpresa. E i due cacciatori hanno cominciato a schivare quei passi, cercando di prendere la tuta da punti diversi. Le boccate sono state sempre veloci. Non si sono mai soffermati nella tenuta della giacca. Dopo pochi minuti di quella commedia, ad Eowyn è venuta sete e così se ne è andata, Faal invece era orami entrato nel vivo del film, con scatti veloci cercava un punto vulnerabile. A me veniva da ridere, più ridevo, più ero vulnerabile ai suoi occhi. Ed ecco Arowen arrivare in mio aiuto. Dapprima si è posta davanti a me, ostacolando il procedere di Faal, poi lo ha allontanato definitivamente.
Ho sempre giocato con i miei ragazzi in maniera ‘manesca’ si direbbe in lingua italiana, nella loro forse in maniera ‘mordace’, ma a parte le tute, nessuno mai si è fatto male.
Il gioco delle finte deve essere piaciuto. Ora anche con la pallina (che per loro è un povero topino saltellante), non disdegnano qualche balzo qua e là. Eowyn preferisce sempre, dopo averla catturata, portasela in un posto sicuro, Arowen me la restituisce e Faal assume un atteggiamento particolare, quasi di sfida a rubargliela.

Mai timorosi nei miei confronti, accettano le mie mani, i miei abbracci, i miei scherzi, i miei giochi forse un po’ stupidi, e io li adoro sempre di più minuto dopo minuto, giorno dopo giorno che passo con loro.

Sensibili oltre la conoscenza, in ogni circostanza, sono in grado di attendere, per valutare la differenza del momento giusto per agire.

I giochi in casa

Faal è lì ad accogliermi alla porta, ogni volta che rientro, anche se sono stata solo in giardino, è come se non mi vedesse da secoli: le sue zampe appoggiate sulle mie spalle, il suo naso che mi perlustra il collo e il viso, e come faccio per accarezzarlo ecco che mi mordicchia le mani. Gli afferro le guance e gli bacio il tartufo. Lui si libera e addenta le maniche delle mie povere felpe. Inutile resistere, è il suo invito a giocare, e infatti la meta è l’anemone (il suo lettino di legno imbottito di cuscini). Mi trascina fino a lì e, nonostante io mi opponga con una certa forza, lui fa di tutto per convincermi – usa anche sgrullarmi le braccia, neanche fossero due straccetti. Allorché, coinvolti a pieno nella lotta che adoriamo fare, cominciamo ad aggrovigliarci una sull’altro. Anche se può sembrare la descrizione di un atto osceno, vi assicuro che non lo è, è invece uno di quei giochi di lotta che si vedono fare dai Lupi nei documentari al momento dei rinsaldi familiari. Arowen ed Eowyn dapprincipio cercano di buttarsi nella mischia, ma è difficile trovare una presa libera, così aspettano qualche minuto, tanto lo sanno che non dura molto quella pantomima, e al momento della cessazione, cioè quando riesco a cappottare Faal e ad immobilizzarlo riempiendolo di baci (unico sistema per reindirizzare il suo interesse), ecco che tutt’e due si accoccolano accanto a noi per prendersi una sana razione di carezze e di grattini.

Il Saarloos ama la vicinanza del suo branco, ama vivere tutti i legami familiari e si concede solo quando è completamente fiducioso, altrimenti non degna che di uno sguardo, così tanto per scoprire che intenzioni hai.

Tutta la naturalità deve essere espressa in maniera lupina, altro non accetta, altro non lo completa.


Tortuga

Venerdì 30 aprile 2010, entra nel nostro branco ThikaTheila di Oroval, una femminuccia di Pastore Tedesco, nipote di Alfa, Arek e Thika, dell’età di due mesi. I Saarloos fanno conoscenza con un cucciolo di un’altra razza.
A parte il piccolo Faal, che a prescindere dalla statura, è ancora una creatura, e di conseguenza il suo comportamento è chiaramente infantile (con impronta pesante e diretta tipica del suo modo di fare quando non diffida di ciò che gli si pone avanti), le due Fanciulle Saarloos mettono alla prova le nostre capacità di interpretazione del linguaggio.

Le abbiamo conosciute piccoline, creature equilibrate, facili alle relazioni sociali; le abbiamo viste crescere e con la crescita abbiamo saggiato il cambiamento nella tollerabilità dei vocalizzi acuti e l’amabilità nei confronti di Faal. La diversità dei ruoli assunti con lui al principio e poi scambiati.
Con ThikaTehila, le cose si sono svolte in principio, in maniera completamente diversa.

Paolo rientra da Firenze, ha con sé il carico prezioso. Inutile star lì a parlare del mio comportamento appena ho visto la grigetta, oramai mi conoscete… ThikaTheila mostra subito le grandi qualità del suo carattere: determinata, tranquilla, curiosa, solare, con una spiccata predilezione per i pantaloni della tuta che svolazzano nella camminata… siamo nel girello costruito, all’arrivo delle Lupe (un recintino di mq. 20, leggermente appartato dal resto del giardino), tappa fissa per tutti i nuovi arrivi. Dopo aver fatto i propri comodi, la piccola ci invita a giocare (sembra suo cugino Bagheera: ‘facciamo qualcosa… facciamo qualcosa… facciamo qualcosa!’).
Nel giocare il suo odore si è miscelato al nostro.

Vista l’ora tarda (nove di sera), senza star lì a perder troppo tempo, lascio ancora alcuni minuti Paolo con ThikaTehila e vado in cucina a preparare la cena.
A casa vengo assalita da una parte del branco. È tutto uno sniff, snaff, sbuff, code che si agitano felici e nasi che passano in rassegna la mia tuta. I Saarloos mi aspettano dietro la porta della cucina. Altra esplorazione totale!
Dopo pochi minuti, Paolo entra con la piccola in braccio, Arowen ed Eowyn gli vanno incontro, Faal no perché ci mette ancora un po’ a digerire tutti gli odori che Paolo si porta dietro quando torna a casa dal lavoro, però come si accorge che fra le sue ‘puzze’ strane prevale quello conosciuto su me e che, oltretutto, conduce ad una codina che si agita felice, anche lui prende parte alla presentazione.
Paolo si siede su uno sgabello, i Lupi perlustrano la piccola.
A differenza delle Veline nel soggiorno, che pretendevano di baciarla ovunque e insistevano con l’approntare delle immediate cure parentali, i Saarloos, prima di dare confidenza vogliono sapere chi o cosa hanno di fronte.

La cucciola, per nulla infastidita da quei nasi che in un primo momento la assaporano da distanza di sicurezza e piano, piano si avvicinano sempre di più, fino a toccarla e a spingerla con piccole musatine (come se fosse un pupazzetto col sonaglino), dopo un po’ si stufa ed elargisce alle nostre orecchie i suoi primi vocalizzi, un po’ di protesta e un po’ di richiesta.
I Lupi si ritraggono.
‘Cosa mai avrà detto?’ sembra che pensino in quelle testoline selvatiche.
Un poco si irrigidiscono. Non è un verso conosciuto. La tonalità (rivelatrice di tante particolarità a noi sconosciute) non è la stessa che un cucciolo della loro razza emette in circostanze analoghe, o forse non è neanche nel loro dialetto un simile vocalizzo.
Faal rimane ad osservare. Arowen ed Eowyn si mostrano più rigide.

Un mio vocalizzo (che invece conoscono alla perfezione) le libera dall’imbarazzo e subito vengono attorno al mio sgabello a prostrarsi in maniera infantile. Mi annusano ancora, si strofinano sui miei abiti, mi baciano, si prendono le mie carezze e con più tranquillità, ma sempre leggermente guardinghe, tornano da Paolo. Faal fa un po’ la spoletta senza dare troppo importanza alla cosa. Lui osserva.

Ed eccoci nuovamente trasportati in un documentario riguardante gli amati Lupi.
MammaLupa è l’unica ad occuparsi dei cuccioli fino all’età dello svezzamento, momento in cui i piccoli usciranno dalla tana e conosceranno il resto del branco. Durante tutto il periodo in cui li terrà isolati, ogni qualvolta uscirà per soddisfare le sue primarie necessità, prima di rientrare, avrà l’accortezza di strofinarsi sui membri del branco per assorbire il loro odore e, miscelandolo al suo, farlo conoscere ai figli. Parimenti, farà con il branco nel momento in cui, uscendo dalla tana, porterà l’odore dei cuccioli unito al suo.

I Saarloos hanno conosciuto l’odore di ThikaTehila miscelato al nostro, quando Paolo è entrato, non ha presentato un qualcosa di sconosciuto.
Sconosciuto è il linguaggio della Pastorella. È il primo cucciolo che hanno modo di ascoltare. La teoria neotenica non è solo un insieme di parole che filosofeggiano sulla crescita degli animali, per cui, a quelle strane parole hanno reagito da Saarloos.

Con il passare dei giorni, la piccola è sempre più vivace, i Lupi stanno imparando a conoscerla e ad accettarla - con riservata condiscendenza.
Eowyn, come è stato ad ottobre per Faal, si è proposta come LupaBalia. Arowen vigila. Faal si gode la beata mancanza di responsabilità, propria della sua età.

Più andiamo avanti con la nostra storia nel mondo del naturale, più ci rendiamo conto di quanto il Lupo sia presente nelle singole razze, in maniera parziale, marginale, complementare, quasi totale..

22 giugno
Cinquanta giorni dall’arrivo della piccola ThikaTehila.
Eowyn, come fece con Faal, l’ha adottata. Arowen la tiene a distanza. Faal vorrebbe giocarci ma non capisce ancora bene i suoi comportamenti pastoroidi.

In casa Eowyn cerca di limitarle i movimenti tenendola il più possibile sul lettino, se la cucciola si divincola, la prende dalla collottola o la ferma con una mano. I suoi modi sono delicati ma pur sempre lupini.

(LUPINO: nel senso di pesantezza di modi non di aggressività; ci tengo a precisarlo perché molto spesso quando si parla di Lupi e/o simili, si pensa solo al Lupo Cattivo di Cappuccetto Rosso oppure al flagello degli allevatori di bestiame – bestiame che comunque finisce nella pancia di qualcuno – oppure ad un essere assetato di sangue, non sapendo o non capendo che invece il Lupo è un Animale sociale, altruista e particolarmente attaccato al branco-famiglia.
Per spiegare i modi pesanti riporto un esempio di Shaun Ellis – amante dei Lupi che vive a strettissimo contatto con un branco di questi stupendi Animali– ‘Pur essendo delicati, i miei Lupi, quando mi rivolgono atti di dolcezza, capita che segnino la mia pelle, non perché loro vogliano farmi del male, ma solo per il fatto che le loro carezze sono un po’pesanti per la delicatezza delle pelle umana’).

Per quanto ThikaTehila accetti le confidenze di Eowyn, dopo un po’ si stufa di quella pantomima, con un’abile mossa si divincola e inizia delle azzardatissime corse. Le cose si fanno un po’ pericolose. La casa non è grande, gli spazi limitano le possibilità di espressione, gli animi si scaldano.
Con i suoi movimenti veloci, ratti, induce i Saarloos a prenderla (la sua è una dimostrazione di felicità espressa attraverso una folle corsa, corsa che induce i Lupetti a inseguirla per fermarla). Un angolo dietro a un mobile o la sedia infilata sotto il tavolo sono buoni rifugi per ripararsi e per indurre i Saarloos a desistere dalle loro intenzioni e a lasciarla correre. I Lupetti non mostrano aggressività, sembra più un atteggiamento educativo che una risposta alla predazione, non è un gioco che amo fargli fare, non perché non mi fidi dei Saarloos, ma perché il gioco può degenerare in ‘caotica confusione’ e qualcuno potrebbe farsi male sul serio.

Con il resto pastoroiede del branco di casa, ThikaTehila attua dei rituali che ha nel suo bagaglio genetico e ha rinvigorito con i Saarloos, mimiche per rubare un bastoncino, una pallina, uno straccio, e ancora i primi accenni di inseguimento e cattura… il povero Milo (un Piccolo Levriero Italiano) è la sua preda favorita.

In giardino Faal la guarda, azzarda delle piccole corse e aspetta che ThikaTehila risponda. La piccola lo rincorre ma non lo afferra, cerca invece di arrivare alle sue labbra… atto di sottomissione puro e semplice?... richiesta di cibo ad un superiore?... atteggiamento infantile che racchiude un po’ di tutto.
In casa invece cerca di afferrargli le zampe. Faal scaltramente evita le boccate, ma quando non è abbastanza veloce e ThikaTehila lo prende, lui, in risposta le afferra il muso e lo tiene con delicatezza fermo finché la piccola non molla la presa. Mi trovo davanti ad un atto di determinazione: ‘chi la dura la vince’… le strette sono molli, è solo un’espressione di determinazione.

All’età di nove mesi ThikaTehila ha acquisito molto degli atteggiamenti dei Saarloos e le nostre Veline hanno iniziato a temerla e rispettarla più del dovuto se pensiamo alla tenera età della cucciolona in confronto a quella delle zie (9 anni). La pastorella infatti tiene a bada un branchetto di sei veline, due zii di 11 anni, più vari ed eventuali facenti parte dei numerosi branchi di casa.
Con i Saarloos invece, è una favolosa gregaria.

Clicca qui per vedere un piccolo filmato di Eowyn e ThikaTehila in atteggiamenti parentali.
Clicca qui per vedere un piccolo filmato di ThikaTehila in giardino con gli Zii (vero legame di sangue).
Clicca qui per vedere un piccolo filmato di Eowyn e ThikaTehila in atteggiamenti parentali dopo cinquanta giorni
Clicca qui per vedere un piccolo filmato di ThikaTehila in cucina con Faal

Nel bosco con il lupo

Alcuni giorni fa, la nostra Arancia – oca mamma - ha terminato la cova .
Arancia aveva posizionato il suo nido in zona limitrofa al passaggio che unisce il giardino superiore a quello inferiore. Le nostre creature adorano il giardino inferiore – e come disapprovarle, è un bosco fresco e riparato, nessun estraneo può accedervi eccezion fatta che per le volpi, i porcospini, i cinghiali e occasionali faine.
Nel momento in cui Arancia, non ha più stazionato giorno e notte nel nido, Paolo ed io l’abbiamo rimosso liberando il corridoio di accesso.

Sono cinque giorni che non si vedono più code scodinzolanti attorno casa, sono tutti giù nel bosco a godersi un po’ di frutta e soprattutto il fresco.

Eowyn e Faal, i meno discreti, catapultandosi fuori dalla cucina si precipitano davanti al cancello di passaggio. Nell’attesa del nostro arrivo vi stazionano spiccando salti altissimi che li portano ad oltrepassare di gran lunga la linea del cancello – non capisco cosa li freni dall’oltrepassarlo, 1.80 di altezza, ma ne sono contenta.
Verso l’una di oggi, nella consueta passeggiatina del cucciolo (Faal), invece di sbrigarci a rientrare per la pappa del mezzodì, a tutti e due (Faal e Barbara) ci prende la smania di tuffarci nel bosco in solitaria (non capita molto spesso di riuscire ad isolarsi dal resto del branco e di godersi alcuni attimi di un ‘core a core’…)
Passeggiare con lui al fianco e lasciarsi trasportare dall’immaginazione è un tutt’uno.
Arrivati giù, nel punto più lontano da casa del giardino, Faal ed io ci guardiamo e poi insieme guardiamo oltre di noi… fuori dalla rete di cinta c’è un bosco nel quale non portiamo quasi mai nessuno, è il bosco dove stazionano tranquille le volpi e gli altri animaletti liberi da vincoli umani.
Il desiderio di andare là fuori però è forte e così… tlak… apro il piccolo cancello di ferro.
Faal si trasforma.
Di solito è un buon gregario, osa ogni tanto nelle gerarchie ma rientra subito nei ranghi di cucciolone appena oltrepassa la misura. Nelle faccende domestiche è sempre un po’ guardingo, leggermente schivo e diffidente, un Saarloos. Nel bosco incontaminato no.
Annusa tutto… il terreno, l’aria, il sasso, il cespuglio, l’albero… si allontana da me ed io comincio a tremare.
Abito in un luogo dove il popolo considera gli animali solo come esseri da utilizzare e non ama attardarsi in loro compagnia… è un popolo che ancora è convinto che un cane con le orecchie a punta è un lupo, che sia questo un Pastore Tedesco o un similare a lui… ricordo che per allenarmi nelle prove di ricerca in pista con i miei Pastori, dovevo alzarmi prima dell’alba per non incappare nelle greggi e non subire conseguenti angherie vocali… la convinzione è ‘dove passa il lupo, la pecora non mangia’… figuriamoci se vedessero scorazzare felice in un prato un ‘quasi’ vero lupo… la paura che Faal si possa allontanare ed uscire dal bosco, allo scoperto nel grande prato oltre il nostro terreno, mi attraversa come una doccia fredda…

A Faal non interessa la grettezza umana, da ‘essere mistico e superiore’ quale è per trasporto genetico, ama il bosco e la natura che nasconde… diffida dell’uomo ma non lo conosce abbastanza.

Faccio appello a tutto quello che i miei ragazzi, nel corso degli anni, mi hanno insegnato, per non cadere nelle trepidazioni umane, tranquillamente mi incammino con lui per un breve tratto. Insieme respiriamo la natura. È stupendo!

Tornati in casa, il piccolo Faal, si è sdraiato ai miei piedi e si è addormentato.

Il lupo si è affacciato per alcuni istanti sul suo volto e mi ha regalato un’emozione memorabile.

Perlustrazione del territorio

Martedì 14 settembre 2010 – La danza propiziatoria della caccia. Sono le dieci di mattina, scendiamo nel bosco. Essendo periodo di caccia, dobbiamo ispezionare la parte bassa del terreno per verificare che tutto sia in ordine. Il bosco è un buon nascondiglio per le volpi, gli istrici e i cinghiali che si aggirano qui intorno, e proprio per questo, non vogliano che ci sia accesso alcuno per cacciatori e scorta. I Saarloos e l’inseparabile Ciro (il Pastore Tedesco che vive con loro) adorano questo momento della giornata.
Fino alla seconda recinzione sono tutti e quattro liberi di correre e di perlustrare dove vogliono, poiché è quasi impossibile, di giorno, che possano incontrare qualche animaletto. Questa parte di terreno è compresa nel giardino di casa, e nelle ore diurne è di libero accesso ai nostri cani, il Selvatico lo sa e non osa mai salire se non di notte, di giorno si gode la tranquillità della parte sottostante.
Giunti al cancello di confine, Arowen si siede al mio fianco destro e aspetta, Ciro cerca di mantenere il primo posto davanti all’uscita, Eowyn e Faal, fanno i vaghi gironzolandoci intorno. Eowyn e Faal essendo i cacciatori del clan, non possono scendere liberi, e mal digeriscono il fatto di dover essere assicurati ai guinzagli. È vero che per loro la caccia è naturale, ma visto che il cibo lo hanno a casa e quella parte di bosco è stata lasciata come riparo dal fucile dell’uomo, per il Selvatico, non è giusto che siano proprio i nostri cani ad arrecare danni agli animali ospiti.
La voglia di scendere nel bosco è tanta, così anche i due lupetti ribelli accondiscendono e indossano il guinzaglio. Siamo pronti, apriamo il cancello.
Ciro corre a cercare un bel legno grosso da portare in giro, Arowen mette subito il naso a terra, cerca qualcosa, poi annusa l’aria e nuovamente il terreno – stesso comportamento che teneva da piccola nella ricerca in pista. Paolo si inoltra nella stradina che porta fin giù al confine esterno. Eowyn e Faal sono con me. Chiamo Arowen e Ciro e anche noi scendiamo.

Ciro corre da Paolo, Arowen si pone avanti ai due Saarloos, Eowyn prende posizione al suo fianco sinistro, poco dietro la linea della sorella, Faal fa la stessa cosa ma a destra, io dietro, in cordata. I guinzagli sono tesi ma non in tiro. I tre Lupi si incamminano in linea come se fossero una muta di Husky, ma Husky non sono e mai nessuno ha insegnato loro a mettersi in cordata. Ancora una volta sono spettatrice di un atteggiamento naturale e ad una riconferma delle posizioni a destra e sinistra.

Il terreno del nostro bosco è un po’ scosceso, la pendenza favorisce la possibilità di scavare tane e gli alberi, le cui radici sono fortissime, non permettono alla terra di franare nel periodo delle piogge, la passeggiata si limita a visionarne la parte esterna e il sentiero che lo passa trasversalmente.
Arowen perlustra i piccoli accessi, creati dagli ospiti, sotto la vegetazione di confine.

Nei punti più ripidi, i tre Saarloos aprono la loro figura a ventaglio proseguendo quasi in linea. Quando Arowen si ferma ad annusare le tracce, anche Eowyn e Faal si arrestano, guardano nella direzione di Arowen, con il muso basso, forse per inalare l’odore e poi, probabilmente nel momento in cui hanno trovato il segnale, alzano il naso e cercano nell’aria. Spesso la direzione che prendono subito dopo è la via che entra nel bosco. Entrati nel bosco, Arowen rimane avanti a me, Eowyn si pone avanti a lei sul fianco sinistro e Faal avanti a tutti sulla destra.

Più conosco i miei Saarloos e più credo fortemente all’importanza della condotta a destra o a sinistra variabile dal cambiamento di ruolo assunto al momento della particolare azione. E credo che i Saarloos, in ogni azioni attuino un comportamento atavico.

È abilità dei Lupi attuare la giusta condotta a seconda delle diverse situazioni.
In tutte le loro manifestazioni, non tradiscono i ruoli gerarchici.

Arowen - Alfa - nelle novità, non è mai la prima a porsi avanti, Eowyn, anteponendosi alla sorella, esplora, esamina, si assicura che non ci siano pericoli, e solo quando il territorio è sicuro o il forestiero è stato analizzato, Arowen prende il posto di comando.
Da non considerare una mancanza di coraggio il restare indietro. L’osservazione di branchi naturali di Lupi, ci insegna che pur non trovandosi in prima fila, Alfa non perde mai il comando, ed è infatti Alfa decidere le mosse dei subalterni.
Nella caccia, ad esempio, il ruolo di cacciatrice è di norma di una femmina, poiché esse sono circa il 20 – 25% più piccole dei maschi, ma ciò non vuol dire che non possa occupare questo posto un maschio. La cacciatrice (o cacciatore) ha un aspetto fisico longilineo - simil levriero - agile e scattante, è capace di correre, afferrare, atterrare la preda o di spingerla nella trappola ove attendono i soggetti di prestanza fisica più possente, in maniera rapida.
Questo ruolo non deve essere necessariamente di Alfa, se così fosse, Alfa affiancherà comunque le azioni, controllando e dirigendo anche rimanendo nelle retrovie.
Si è osservato come Alfa, individuata la giusta preda, possa dare un segnale ai tallonatori anche con il solo movimento della coda. La preda viene scelta in base al periodo dell’anno e alle condizioni fisiche del designato.

Alfa, custode della Forza, non deve essere esposta ad inutili pericoli, parimenti a quel che accadeva fra gli uomini di valore al tempo dei Re.

Tornando a noi e ai Saarloos, oggi non siamo in battuta di caccia, ma di controllo, il terreno è famigliare, ed è quindi Arowen a dirigere in prima fila le azioni di perlustrazione, solo all’interno del bosco, ove l’odore di cacciagione è forte , lei retrocede e i cacciatori avanzano.

Il calore

Dopo il primo calore si sono delineati in maniera più incisiva i ruoli. Osservarle durante il calore, porta alla realtà del momento, ad un atteggiamento/rituale visto nei documentari. Le Saarloos infatti, si comportano come se facessero realmente parte di un branco naturale. L’intervallo fra un ciclo e l’altro è annuale e può durare da uno a due mesi.
Arowen nei primi due calori è stata la prima ad avere le perdite, Eowyn ha iniziato dopo venti giorni dalla data di inizio di Arowen. E Arowen non ha terminato il ciclo fino a che, anche la sorella, non ha terminato il suo. Il terzo estro invece lo ha iniziato Eowyn ed è durato quaranta giorni. Arowen ha segnalato la sua fase solo nel momento in cui Eowyn sembrava accettare le avances di Faal. In quel preciso istante la vulva di Arowen si è ingrossata e per Faal è iniziato l’inferno.
Ancora piccolo, ma non abbastanza da stare tranquilli (10 mesi), ha provato in tutti i modi di approfittare di Arowen che non lo accettava (forse perché, appunto, troppo piccolo) e di Eowyn nei momenti di distrazione di Arowen. Dividere i tre Saarloos è stato pressoché impossibile. Ma in tutta sincerità, devo dire che, questa volta, non è stato del tutto necessario: Arowen ha tenuto a bada il giovane rampante impedendo gli accoppiamenti.

Il quarto calore
All’avvicinarsi del quarto calore, Faal inizia il corteggiamento di Arowen, alternando atteggiamenti di ‘mostra’ a richieste di intesa – con passo lento e sicuro si avvicina ad Arowen, quando la Lupa è del tutto disinteressata a ciò che sta accadendo al di fuori della sua sfera, placida sonnecchia sul suo anemone. Faal, assumendo una postura grande, cerca di mostrare la sua ‘magnificenza’.
Piano la sfiora. Arowen si desta e gli concede un minimo di attenzione. Faal accede al suo anemone e la affianca. Arowen come sempre gli presta l’attenzione di una mamma al suo cucciolo. Comincia a pulirlo sulle zampe e sotto il costato. Faal un poco si china. Arowen lo annusa. Ecco che sono vicini. Faal è ora nell’incavo di Arowen. Arowen gli pulisce accuratamente le orecchie e gli occhi. Faal mette il suo muso nella bocca di Arowen e piano la lecca all’interno (quasi volesse chiedere cibo).
Tutto mi viene da pensare tranne che quello sia un atteggiamento che precede un atto di richiesta d’intesa. E invece, dopo pochi minuti, ecco il piccolo Lupo, ritto nuovamente sulle lunghe zampe, pronto a sormontare Arowen, ancora distesa sull’anemone.
Arowen in tutta risposta, in un battibaleno, inverte le parti e ammonisce l’acerbo conquistatore con un ringhio sordo mentre gli tiene il muso ben serrato fra i denti.
Faal desiste e ‘la butta in caciara’. La cucina si trasforma in un parco giochi.
Credo che dovrò stare molto attenta nel periodo del calore, credo che questi siano rituali d’intesa.
Alcuni giorni sono passati dalle osservazioni fatte: Arowen, agli occhi di noi comuni mortali, è rimasta uguale, ma non credo sia così per Faal. Il piccolo monello infatti, sta cominciando a marcare tutto il territorio ove la Lupa staziona. E se si limitasse al giardino, non avrei nulla da eccepire, ma quando si esprime in cucina (tana incontrastata dei Saarloos e mia), lo ‘strozzerei molto volentieri’.
Come far capire ad un Lupo che al resto del mondo non importa nulla che la sua prescelta sta (probabilmente), andando in calore?... Come esortarlo a mostrare la sua possanza in modo diverso da questo?... Vi assicuro che non è una cosa facile!
Sulla questione dello sporcare in casa, ho più volte sottolineato che è un atto puramente infantile all’inizio, e che con la crescita, tutti tendono a trattenersi per non sporcare la tana e ad esprimersi al di fuori di essa sia per liberarsi (effetto biologico), sia per marcare il territorio (delimitazione dello stesso o affermazione su altri soggetti).
Chi continua a sporcare in casa, superata l’età naturalmente logica, può farlo: per una cattiva educazione ricevuta, per immaturità, per insicurezza, per dominanza o semplicemente per un malessere.
La situazione in cui mi trovo con il Lupetto, è singolare. Faal sta cercando di mettersi in mostra agli occhi di Arowen. Se dovessimo agire in maniera naturale, dovrei chiedere a Paolo di marcare la sua pipì, la qual cosa, soprattutto in casa, non mi sembra umanamente tollerante e/o igienica (se lo facessi io, non starei marcando lui, in segno di dominanza, ma starei cercando di fargli capire che io sono una femmina migliore di quella scelta). A questo punto i miei pensieri corrono.
Cosa associa il cane nel momento in cui viene redarguito per un’azione sbagliata?... La negatività del rimprovero! Il rimprovero, mite o cruente che sia, è di fatto una negatività subita in prima persona. A nessuno piace subire delle negatività. La spiacevolezza subita marca una negatività fisica e psicologica.
La consapevolezza della negatività, porta il soggetto a non riproporre più l’azione indesiderata.
Ora, a parte il fatto che non amo il rimprovero in generale, ma sono conscia del fatto che fa parte della vita, mi turba in maniera particolare, reprimere un’espressione del tutto naturale, ritenendo le azioni di Faal, non di dominanza ma richiesta d’intesa.

Dovrei forse insegnargli ad usare la tastiera del cellulare per mandare alla sua amata degli sms!

Aggiornamento - 24 febbraio 2011

Il 5 febbraio Arowen ha mostrato il suo calore. La Lupa ha di fatto assunto il ruolo di leader.

Preambolo: la piccola Tortuga, entrata nel Branco dei Saarloos ad aprile dello scorso anno, esattamente il 22 gennaio ha avuto il suo primo calore. Come è accaduto con Eowyn, la volta precedente, anche con Tortuga, Arowen ha messo in atto una legge di natura, ossia, quella clausola dettata dalla forza interiore che favorisce l’elemento Alfa negli atti chiarificanti.
Arrivato quindi il periodo ipoteticamente fertile di Tortuga, ecco che l’attenzione del principe è stata deviata, il che non vuol dire, però, che la Lupa permetta al piccolo Faal di osare.
Il più delle volte gli inviti al ‘gioco’ (agli occhi di noi profani spettatori) di Arowen, non sembrano che semplici inviti al gioco; si, forse osservando i suoi atteggiamenti con molta attenzione si possono intercettare alcuni comportamenti chiave di Arowen nel momento della richiesta, ma più di questo non saprei cos’altro aggiungere.

Arowen quando desidera avere le nostre attenzioni ci viene vicina e con delicatezza appoggia la sua mano sinistra sulla parte di noi che le è più a tiro: una gamba se siamo in piedi, una spalla se siamo chini, la testa se siamo accovacciati.
Quando deve invece redarguire un suo subalterno, usa fare la stessa cosa ma con minor delicatezza, e solo se l’atto non è sufficiente a distogliere l’operato non gradito, allora si attiva diversamente: in piedi per mostrare la sua grandezza, piano si avvicina, strofina il collo sul muso dell’altro per impregnarlo del suo odore e, subito dopo, gli avvicina il naso ad un orecchio e, in maniera delicata ma incisiva, lo pulisce.

‘Ho letto da qualche parte che Alfa impone i momenti dei rinsaldi familiari nei quali non mancano mai le cure parentali, nell’ottica di ciò, ragionando su Arowen, dopo quest’ultimo atteggiamento, ritengo che sia un atteggiamento di dominanza dettato da un’estrema docilità, da un estremo equilibrio, da un’estrema chiarezza di linguaggio: la mamma impone al cucciolo le pulizie igienico-sanitarie.
Molte volte ho visto le mie Lupe attivarsi in atteggiamenti similari nei rituali di rinsaldo gerarchico’

Nei giochi con Faal, Arowen adesso sta mettendo in atto la sua richiesta con la mano, ma oltre ad una risposta che oserei qualificare ‘danzante’, non permette.

Ci tengo a precisare che continuo a far stare insieme la probabile coppia, non perché vorrei che cucciolassero, ma semplicemente perché dividerli è molto difficile.

‘Credo che osservare un piccolo branco ‘nell’inizio del completamento’ sia oltremodo spettacolare, un branco di Saarloos poi, sarebbe davvero eccezionale, ma non volendo dividere le mie creature, non posso permettere che questo accada.’

In tutta sincerità ho pensato di tenere diviso il piccolo Lupo dalla Lupa, e, anche se solo per pochi minuti l’ho fatto (assistendo ad una delle scene più strazianti di tutta la mia vita), l’idea di dover separare un nucleo così ben amalgamato mi fa star male.

‘In merito a questo, ho cominciato a ragionare: da quel che raccontano gli etologi, in Natura è la coppia Alfa a riprodursi. In una famiglia formata da specie diverse, nello specifico uomini e Cani, è la specie più evoluta ad avere il ruolo di Alfa, indi il Cane, di fatto non può assumere tale ruolo.
Ricordo a tal proposito l’amatissimo Mufasa che, in mia presenza non montava… agli occhi del profano è questa una carenza caratteriale, ma chi conosce bene le meravigliose creature di cui stiamo parlando, sa che così non è. Non ritengo quindi segnale di conflitto il non concedere l’accoppiamento.’

Arowen gioca con Faal e altro non gli permette, forse perché lo ritiene ancora piccolo o forse per… non lo so, un motivo sicuramente ci sarà e forse, crescendo insieme a loro, lo scoprirò… nell’attesa però, cercando di agire per il meglio, mi viene da concludere con una semplice domanda: se lei lo tiene a bada e lui di buon grado ci si fa tenere, perché li devo dividere?
Vivo con loro ventiquattro ore al giorno, spero di non sbagliare ad agire in questo modo, mi piace ascoltare la Natura ed imparare da essa, i miei Saarloos, minuto dopo minuto mi insegnano qualcosa.

In questo periodo sto conoscendo in maniera inequivocabile, i cambiamenti nelle espressioni relazionali, il significato di ‘aumento dell’aggressività nel momento del calore’ e il significato ‘calmante della carezza’.
Aggressività - Di fatto non è un aumento di ‘cattiveria’ come probabilmente molti credono, no, nella maniera più assoluta, è solo ed esclusivamente un aumento della determinazione, se volgiamo un aumento di incisività, di vitalità, di vigorosità.
Nei giochi che Faal, fa con me e nei suoi atti di richiesta, perde un po’ dell’estrema delicatezza che lo distingue, sostituendola con l’energia. Tutti i suoi movimenti mettono in luce la sua mascolinità, la velocità con cui si muove, reagisce e affronta le cose, è propria di una creatura piena di vigore. Ed è forse per questo motivo che è anche estremamente bisognoso di ‘coccole’… da non fraintendere
Ha bisogno di carezze calmanti, quelle stesse carezze di cui Arowen ed Eowyn lo hanno riempito quando è arrivato cucciolo di tre mesi, carezze rilassanti, carezze colme solo di un’energia che ti fa star bene… sarà per questo che dopo poco si addormenta ?

Tutte le qualità naturali si amplificano, i sensi si estendono e le capacità comunicative moltiplicano la loro potenza.

Eowyn in tutto ciò ha assunto invece un comportamento delicatissimo. Risponde si, alle richieste di gioco di Faal, richieste vivaci come sempre, nelle quali però Arowen subito si intromette (Alfa, soprattutto in questo periodo, deve avere il massimo controllo e deve essere il punto nevralgico delle attenzioni).
La piccola Eowyn la Balia per eccellenza, è la dolcezza fatta Saarloos.
Arowen, è la custode del sapere.
Faal, il principe dall’equilibrio estremo.

Sempre di più vedo in loro i Lupi che li hanno generati!
Sempre di più: Meravigliosi Saarloos!

Parlando di Arowen Eowyn e Faal, mi accorgo delle grandi emozioni che mi scatenano, per nessuna ragione al mondo, chiunque sceglierà di accompagnarsi allo splendore che rappresentano dovrà farlo solo perché affascinato dall’idea del CaneLupo. La magnificenza, propria del loro essere, può venire distrutta dalla mancanza di umiltà e rispetto nei confronti di Animali così stupendamente selvatici.

P.S.
Sono in attesa di verificare l’estro di Eowyn!
Un Grazie dal cuore ai miei stupendi Lupi.

Aggiornamento – 1° agosto 2011

Il 5 luglio Tortuga è entrata nuovamente in calore. Eowyn dopo due giorni.
Arowen e Faal sembra non diano importanza alla cosa.
Dopo 12 gg. i maschietti del resto del Branco, iniziano i loro cori di corteggiamento per Tortuga, la quale, sembra non accorgersene neanche. Eowyn, per il momento, non presta la minima attenzione, e solo verso il 25 luglio, comincerà a mostrare un certo interessamento per il fascinoso Jack Sparrow, un bellissimo mix-breed di Pastore tedesco-Dobermann (supponiamo), un maschio molto simpatico ed equilibrato, al quale Eowyn ha sempre risposto con interesse a tutti i suoi inviti al gioco… evidentemente l’essere un tipo estroverso, colpisce la Lupa!... Arowen, e di conseguenza Faal, cominciano a tenere ‘gli occhi aperti’.
C’è però, qualcosa di strano.
Faal, nonostante Tortuga sia in pieno calore, non la degna di uno sguardo, anzi, più lei viene ‘corteggiata verbalmente’ dagli altri, più lui si tiene vicino ad Arowen.
Una sera, comincio a fantasticare e a spaziare, probabilmente in maniera eccessiva, ed espongo la mia teoria a Paolo.
- Faal, nel calore precedente ha chiaramente mostrato la sua mascolinità. Questa volta, Tortuga non esiste e non esiste neanche Eowyn. Che sia totalmente inibito da Arowen?... oppure, permettimi il ragionamento oltre i limiti della nostra conoscenza, lui presterà attenzioni solo ad Alfa?...
Nel libro di Shaun Ellis, ho letto del suo stupore nelle fasi di accoppiamento della femmina del branco, toccando con mano, la veridicità sulle nuove tendenze di sapere, che non sono più così selettive sulla paternità del compagno di Alfa. Ho letto anche sul libro della dott.ssa Gallicchio, che anche se la femmina dominante viene montata da un maschio che non si ritiene sia il suo compagno, di fatto i cuccioli che nasceranno sono effettivamente figli del leader (il DNA lo dimostra). All’inizio dello studio sui Lupi allo stato selvatico, si è sempre parlato della fedeltà della coppia Alfa.
È possibile che i Lupi di Shaun Ellis e i Lupi annotati sul testo della dottoressa, non siano Lupi che vivono allo stato brado, per cui, il senso di fedeltà, inteso anche come coscienza di essere i Lupi più forti (saggi, sani, equilibrati, ecc.) è andato lievemente scemando. Oppure, la mortalità data dalla mano dell’uomo, ha talmente ridotto il numero della specie, che l’evoluzione ha dato una nuova legge da seguire per avere una maggiore possibilità di sopravvivenza.
Si, può essere, ma tornando a noi e ragionando intorno ai miei Saarloos, posso solo dire che: non sono Lupi completi, ma ibridi, e non credo che il solo cercare di farli vivere nella maniera più naturale possibile, abbia inciso su una cosa così importante.
Mi terrò la curiosità ancora per un po’ di tempo.

Il 26 luglio, Arowen entra in calore e Faal si desta, comincia a giocare con Eowyn e per il momento si limita a giocare e basta.
Il 29 luglio, diventa più insistente, Eowyn dapprima sembra gradire la cosa, ma poi rifiuta la richiesta. Arowen è lì, ferma accanto a loro e poco distante. In alcuni momenti si limita a guardarli, in altri, si alza e si avvicina, pone il muso sul garrese di Eowyn e, ipnotizzando Faal, gli lancia un ringhio sordo. Faal comincia a dimenarsi come un cucciolo, allorché, Arowen, bacia la sorella che tutta soddisfatta viene verso di me, e si infila sotto le mie gambe.
Adoro questa espressività, primo perché adoro il fatto che mi rendano partecipe di tutte le fasi della loro vita e secondo perché queste scene mi riconducono ai filmati di Jim e Jamie Dutcher riguardanti i due fratelli in atteggiamenti intimamente protettivi.

In tutte le loro manifestazioni, non c’è mai una nota di squilibrio. Splendidamente lucidi, emotivi, sensibili, uniti, mostrano ciò che di più bello c’è nel mondo del naturale.

Riflessione
Giorno dopo giorno, sempre di più mi rendo conto di quanto siano fantastici. Non so dire se sono loro ‘Arowen Eowyn e Faal’ ad essere così, o se sono la rappresentativa esatta di quel che la selezione della razza porta. Sono meravigliosi Animali da compagnia, per me che non vivo in città, amo la Natura, mi piace la riservatezza, adoro fare lunghe camminate nei boschi e non sono psicotica nei confronti del guinzaglio (non sono assolutamente dell’idea che il guinzaglio sia un freno inibitorio alla libertà, tutti e tre i miei Lupi, amano il guinzaglio e amano camminare al mio fianco, amano correre si, ma sempre dove possono vedermi; nelle avanscoperte si limitano a starmi poco lontano e cercano in tutti i modi di rendermi partecipe della cosa; non amano il caos e le persone, non sono socialmente disponibili verso l’estraneo, se possono lo evitano oppure lo ignorano – SPLENDIDAMENTE SAARLOOS)

Aggiornamento - Marzo 2013

Un calore particolare – questo è il primo calore delle due Saarloos con un Branco così completo e con due maschi adulti nel risveglio dei sensi.
Stranamente Eowyn la prima. C’è da dire che nella stanza accanto, Melody e Boh già da una settimana, e Tortuga nello stesso giorno di Eowyn, hanno iniziato il loro ciclo. È marzo, Eowyn rigorosamente va in calore in estate ma questa volta ci sono forse una serie di frangenti che l’hanno chiamata in causa. A parte la piccola Ekra che ha ormai 13 mesi e, anche se tutto di lei ci dice quanto ancora sia una fanciullina, abbiamo un inconveniente nel Branco che probabilmente ha fatto scattare un’inversione di ruoli fra Arowen e Eowyn: Arowen sono 4 settimane che è infortunata, una frattura di un ossicino del piede destro, la rende un po’ più vulnerabile, e così ecco che Eowyn, la sua vice in carica, prende i compiti della sorella.
Nonostante la nuova situazione i ruoli fra loro non sembrano mutati, Arowen la pulisce come se fosse la sua piccola e lei si fa accudire con piacere!
Arrivati al 15° giorno di estro, il principe Faal comincia i suoi rituali di corteggiamento. Onora Eowyn di mille attenzioni, cercando di accattivarsene i favori, sembra proprio di vedere uno spasimante sapiens che copre di gentilezze e coccole, la sua amata!
Arowen vigila, ma con un occhio solo, perché Eowyn più che accettare questo corteggiamento molto platonico non fa!
I giorni scorrono… in giardino, le avances si fanno più insistenti e di tanto in tanto Eowyn cede alle molestie di Faal; a quel punto Arowen si alza e si mette in mezzo fra loro; Faal, si allontana sotto lo sguardo inquisitorio di Arowen, e Eowyn si fa strofinare la nuca dalla guancia di Arowen, sottostando ad alcune piccole cure parentali. La passeggiata continua e ogni tanto gli interventi sono di rigore. Se Faal è un po’ più insistente, Arowen agisce di conseguendo, aggiungendo all’occhiata inquisitoria un bel ringhio o un simbolico afferramento del muso del principe nella sua bocca.
Sembra di assistere alla scena del Parco di Yellowstone, quando le due figlie del Capo Clan, scorgono in lontananza Casanova e a lui vorrebbero concedersi!
Nel giorno clou del calore di Eowyn, Arowen mostra le sue perdite.

In tutto questo. Il piccolo Real, quando Faal è vicino a Eowyn, si tiene lontano, come se ancora in lui non fosse sveglio lo stimolo chiave, ma osa quando il fratellone è lontano. Osa in maniera diversa, è un invito al gioco, quasi una burla, interessantissimo da osservare, divertente da vedere ? … passa da un saltino ad un inchino, a uno scansarsi lento e rapido allo stesso momento, con la codina accostata alle nudità ma non fra le gambe, quando Faal torna all’attacco della ‘’fata’’.
Arowen è sempre lì!
E la piccola Ekra, consapevole dei cambiamenti, alterna un invito al gioco ad un atteggiamento più infantile ad una corsa supersonica, tutto credo, per stemperare la tensione!
Eppure qualcosa sta cambiando anche in lei, perché da quando si è mostrata questa situazione, la piccola Ekra, che di tanto in tanto mi lasciava qualche ricordino in casa, ha praticamente smesso … sta crescendo?!?!

Nel video girato in giardino, è possibile vedere gli interventi, miei e di Arowen, sul principe Faal mentre mostra interesse per Eowyn e non si avvicina ad Arowen per importunarla.
Arowen mi ha insegnato a dare il giusto tono al rimprovero, questo mi permette di continuare a farli vivere naturalmente anche in quei giorni molto particolari … dividerli è scioccante, non tanto per me che assisto allo stress dei maschietti, quanto per loro che lo vivono dall’interno.
Real, ancora piccolo, non si azzarda nemmeno a fare avances alle due Lupe, sa stare al suo posto, e vi garantisco che gli odori li avverte eccome!

E come sempre, questi meravigliosi Animali, mi danno l’opportunità di capire le leggi della Natura.

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Aggiornamento - 19 Settembre 2013

15 giorni dall’inizio di un nuovo calore, Eowyn la prima, il giorno dopo Arowen.
Dal primo giorno a due giorni fa, sia Faal che Real, non hanno mostrato nessun interesse per le due Saarloos, ma dall’altro ieri, stanno dando sfoggio dei loro sensi!
Questo non vuol dire che materialmente e violentemente essi importunano le Lupe, anzi, come sempre sono i rituali e il corteggiamento ad essere ben visibili, solo, con una particolarità – Eowyn non viene corteggiata...

Faal, riempie di baci e di attenzioni Arowen. È vigile, ma non troppo, a Real che si tiene a debita distanza con una piccola variante rispetto al calore precedente, ossia, mentre la volta scorsa si guardava bene dall’avvicinarsi in sua presenza, ora basta che Faal sia lontano due o tre metri che va da lei ad omaggiarla. Arowen accetta! E accetta stranamente anche le lusinghe di Faal, il che mi porta a pensare che realmente il mio principe è diventato re ?
In un anno e mezzo, è cresciuto molto, ha accudito con saggezza i due cuccioli arrivati nel marzo del 2012, li ha assistiti, educati, ha giocato con loro e li ha redarguiti quando ce ne era bisogno; ricordo, nel calore precedente, quando per caso il piccolo Real, quando erano in casa, si avvicinò ad una delle due Grandi (sinceramente non ricordo quale) e solo per il fatto che l’abbia guardata, Faal si arrabbiò moltissimo, dicendogliene di tutti i colori, tanto che mi vidi costretta ad intervenire per quanto urlava il principino … che poi non aveva neanche un graffio addosso, solo un po’ di bava! … e io mi stupii ancora della grande teatralità delle azioni e dell’importanza della mimica di linguaggio.

Faal è cresciuto non c’è dubbio e Arowen se ne è accorta.

Il suo comportamento però, non permette ancora la realtà della monta, perché come Faal, si mette in posizione, lei si gira e lo morde, e a quel punto, va da Real e lo copre di attenzioni.
Real è contento, ma rimane guardingo perché Faal è lì, e più di una moina o due non gli permette di fare. Bellissima l’espressione del piccolo, quando Faal si avvicina, lui con fare sottomesso, rimpicciolendo la propria figura, si allontana da Arowen tenendo la curvatura del corpo in chiusura del cerchio verso Faal. Splendido! E Faal, impettito ed elegante si dirige in linea retta verso la regina.
Eowyn e Ekra guardano!

Bellissimo è anche l’atteggiamento che hanno tutti con me, e cioè, ugualmente agli ordini impartiti da Arowen ‘’giochiamo, facciamoci delle tenerezze, proviamo e, adesso basta che si sta esagerando’’, rispondono gli uni agli altri e rispondono a me. Mi spiego meglio: Arowen permette e poi mette il punto, io permetto e poi metto il punto. Faal e Real, obbediscono, e obbediscono senza mostrare conflitto interiore, obbediscono e basta per una questione di rispetto – il leader dice fino a qui si, oltre no, Arowen rispetta me così come lo fanno i due maschietti, i due maschietti ascoltano me e ascoltano Arowen. Magia del Branco!

In tutto ciò ricordo che, Eowyn non viene nemmeno considerata!

E ieri, la piccola Ekra è diventata un piccola Grande Saarloos :) - il suo primo calore!

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Aggiornamento - 29 Settembre 2013

Per i primi giorni la piccola Ekra è stata tutta scombussolata; si puliva, si guardava, guardava me e le Lupe e sembrava ci chiedesse: ‘’ma che succede?’’
Povera, mi ha fatto una tenerezza incredibile!
Non so se le Mamme umane provano la stessa sensazione quando le loro Figlie diventano grandi, ma se così fosse, beh, è un qualcosa che ti turba e ti riporta indietro nel tempo, ti fa rivivere momenti di dubbi e di incertezze, di stress fisico e psicologico; senti il cambiamento ma non lo capisci; vivi la situazione nell’attesa che qualcosa o qualcuno venga a liberarti da quel senso di impotenza e di solitudine che t’invade la mente.
Di certo per un Animale diverso dal sapiens, tutto questo non è possibile, ma è davvero questa la sensazione che mi dà la splendida Ekra, e mai l’ho vissuto con tutte le altre mie femmine. Avrò un legame particolare con lei? Si può essere, ma anche con le altre è sempre stato specialissimo…

Passato l’impatto con la novità, il suo animo si è disteso, ha ricominciato a giocare e a mordere il Fratello che di tanto in tanto azzarda qualche avances a lei, ad Arowen e pochissimamente a Eowyn che se ne guarda bene dall’invitare chiunque a farsi molestare. La scena di Ekra che rimprovera Real è impressionante e divertente; lei è la metà di lui, ma la sua grinta e la sua determinazione valgono la grandezza fisica del Fratello. Gli prende il muso e gli dà dei morsettini molti simbolici, di tanto in tanto ci mette un piccolo ruggito e se non basta lo monta.
Real un po’ la subisce un po’ non la considera… però se esagera nel non considerarla allora Ekra si altera e comincia ad abbaiare e a ringhiottare, e lui fa il vermicello.
Allorché Ekra, tutta soddisfatta, si allontana con la coda alta, e sculettando gironzola in giardino lasciando messaggini amorosi.

L’altro ieri ho detto a Paolo: ‘’guarda come cammina, è altezzosa , però è anche tanto carina, sculetta, e si muove come se portasse la minigonna!’’

:D

Ieri Arowen ha finito il tempo della fecondità, ma lo ha raggiunto Ekra, ed Eowyn ha pensato bene di non lasciarla sola, e così, anche lei oggi è in pieno calore. Continua a rifiutare Faal se la molesta con alcune delicate musatine, e quando il Re non vuol sentire ragione e la adorna di attenzioni, lei si imbruttisce negli atteggiamenti e diventa un po’ meno simbolica. Sentendola arrabbiata, Arowen si precipita da lei e con dei ruggiti da Leonessa, allontana Faal in malo modo, dopodiché si affianca alla destra di Eowyn e la scorta fino ad un posto tranquillo.
In questo caso non è la Lupa che si affianca in senso di rispetto a seconda del suo ruolo, ma è la Leader che prende sottobraccio il subalterno in senso di protezione.

Real osserva, e se capita nelle vicinanza si prostra sottomessa alla dominanza.

Ancora una volta:
GRAZIE ADORABILI SAARLOOS PER TUTTO QUELLO CHE MI INSEGNATE!

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Aggiornamento - 17 marzo 2014

Arowen, 10 giorni dall’inizio di un nuovo calore.

Faal ha quasi 5 anni e Real ne ha compiuti 2 da poco. Il fatto che la Regina sia in calore mi preoccupa un po'. Come reagiranno questa volta i due maschi del Branco? Arowen sembra avere delle preferenze su Real; Real è ben contento di questa considerazione e Faal per ora non sembra toccato dalla cosa.

Arowen da ieri ha cominciato ad accettare le avances dell'altro sesso e a sua volta invita con giochi di lievi toccate e giravolte, non disdegna le cure parentali ricevute ed è felice di elargirle.

Real osa poco a dire il vero, è sempre un po' guardingo quando nelle vicinanze c'è Faal; il suo osare si risolve più che altro in risposte agli inviti di Arowen, un po' più vistosi forse di quelli di lei, dettati probabilmente dalla tenera età del maschietto.

Faal, in questo calore, non sta limitando più di tanto il comportamento di Real e non so se preoccuparmi della cosa oppure no.

I ruoli mi dicono che le scelte sono fatte ma le età (anagrafiche e di ruolo) ancora no. Se Faal decide di non dare importanza agli atteggiamenti del piccolo, quello se ne approfitta di tutto punto; basta però un vociare sommesso di Faal per farlo allontanare subito o per fargli assumere il classico attenggiamento infantile da cucciolo rispettoso.

Quando siamo in passeggiata, Arowen difficilmente si allontana con uno dei due o con entrambi; accetta il corteggiamento o quanto meno ne accetta i rituali, visto che nè il grande nè il piccolo, hanno osato l'atto. Quando questi rituali si fanno leggermente più materiali, lei mi guarda... mi guarda come se aspettasse il mio eventuale permesso per acconsentire all'atto. Se dico ''no'', i maschietti si allontanano e lei mi viene vicina, io l'accarezzo, il suo atteggiamento mi gratifica molto e penso che gratifichi anche lei.

Se ad osare è Faal, Ekra va da lui e lo riempie di baci. Se ad osare è Real, Ekra va da lui e gli prende il muso in bocca ringhiottando. Se Real esagera nel suo essere invadente e io di conseguenza aumento un poco il mio atteggiamento di diniego (mi metto solo in protezione di Arowen, nulla di più), allora quella piccola si fa un po' più determinata e Real assume atteggiamenti tipicamente infantili. A questo punto gli altri si fanno stretti su loro e controllano. Dopo aver controllato, se Ekra insiste nell'atteggiamento di rimprovero (rituali nulla di più), Eowyn la scansa dal Fratello e le dice chiaramente che sta esagerando; Ekra si siede davanti a lei, proprio sotto al suo collo e le lecca le labbra in maniera frenetica (a quel punto mi si accende una lampadina in testa e riconosco in quel che vedo la naturalità che dovrebbe esserci, o meglio la spontaneità che dovrebbe esserci, nell'esercizio denominato ''chiamata'' nel mondo dello sport con il Cane, ma che purtroppo nulla di naturale ha, per come viene insegnato!)... tornando alle mie Lupette, dicevo: Eowyn interviene, Ekra risponde; a questo punto, Eowyn accetta il comportamento di Ekra, per un attimo le dà soddisfazione lasciandola esibire in quel riutale, dopodichè la esorta a scostarsi dal Fratello, la annusa, la perlustra un po', le dà un paio di bacini e, se la situazione lo consente, la invita a giocare in maniera delicata.

Fra maschietti gli atteggiamenti sono un po' diversi, e non credo di dover cercare la causa nella diversità fra atteggiamenti maschili e atteggiamenti femminili più o meno delicati, ma nel ruolo che essi occupano e che potrebbe cambiare. Certo è vero che la delicatezza di una femmina è vistosamente diversa rispetto a quella di un maschio e questo possiamo riscontrarlo anche nel genere umano, però con loro è più che altro una questione di posti nel Branco. Ho sempre avuto l'impressione che Real avesse un comportamento molto similare a quello di Arowen e che da grande avrebbe potuto occupare il trono libero al suo fianco... e credo che anche Faal la pensi come me. Adesso dobbiamo solo aspettare il divenire delle cose. Faal sicuramente è un soggetto molto equilibrato per cui sono certa che saggiamente si farà da parte se il piccolo sarà scelto da Arowen. E il piccolo, ugualmente equilibrato, e molto rispettoso, tanto che oserei definire la maniera ''esemplare'', non penso che oserà mai girarsi a Faal reagendo ad un rimprovero in una circostanza come questa. Il bello del loro comportamento fra di loro, sta nel rituale-filosofico che attuano; non dico che non sono in grado di farsi del male; dico però, che non è quello il loro primo intento. Mi è capitato molte volte di assistere a litigi fra Cani, e vi assicuro che gli atteggiamenti sono completamente diversi, così come sono diverse le intenzioni.

Parlando di rimproveri e su chi interviene e come, vorrei porre in evidenza una sequenza di azioni:

Arowen viene rimproverata da me e da nessun altro, e quando accade, nessuno va da lei a dirle niente, e se non per omaggiarla quando la situazione è tornata normale e io stessa l'ho carezza;

Eowyn viene rimproverata da me e da Arowen e quando accade, i tre non vanno da lei a dirle niente, e se non per omaggiarla quando la situazione è tornata normale e io stessa l'ho carezza e Arowen l'ha già annusata e pulita e ha unito il suo odore a quello della Sorella;

Faal viene rimproverato da me e da Arowen, rarissimamente da Eowyn e i due piccoli solamente vanno ad omaggiarlo quando Arowen ed io abbiamo finito il nostro compito;

Ekra viene rimproverata da tutti e 4 noi tranne che dal Fratello che però non va da lei ad omaggiarla, aspetta solo che la piccola abbia finito con i suoi rituali infantili soprattutto verso Arowen, per poterci giocare a ''morsi e rincorse'' probabilmente per stemperare l'atmosfera.

Real viene rimproverato da tutti! Povero Real!

Vorrei sottolineare più volte che i rimproveri variano a seconda della situazione, e che il controllo di chi è superiore in grado, il più delle volte è solo un controllo. Mai ho visto Arowen Eowyn e Faal andare da un subalterno (per Faal solo i due piccoli) a dar manforte uno all'altro, ma li ho visti controllare che le cose non degenerassero in qualcosa di più grave o ipoteticamente grave. E quando Arowen Eowyn e Faal dicono la loro a chi stanno rimproverando, in ordine gerarchico di importanza, tengono sottocontrollo anche gli altri a cui mai deve venire in mente di intromettersi in un chiarimento educativo. L'intervento se viene fatto è perchè chi sta rimporverando sta esagerando, mettendo in serio disagio il sottoposto. Arowen agisce controllata da me, Eowyn da Arowen e da me, Faal da Arowen e da me ecc. ecc.

Chi occupa il gradino superiore controlla e non interviene se non per sedare gli animi. Se dovesse intervenire per dar manforte al rimproverato (senza che ce ne sia bisogno) di fatto starebbe assumendo un ruolo subalterno rispetto a chi rimprovera, perchè lui dovrebbe intervenire solo per sedare la rissa, far ragionare i piccoli che hanno assunto un atteggiamento sbagliato e riportare l'equilibrio che sta vacillando, se esagera nei suoi comportamenti sta mostrando una carenza di forza.

Ho visto: un piccolo Branco aggredire uno di loro (del Branco), il Capo in testa, i subalterni ai lati, il Capo non ha ferito se non con l'intenzione, i gregari hanno infierito su chi era stato messo sotto perchè con la sola convinzione non riuscivano a svolgere il proprio ruolo.

I chiarimenti gerarchici non c'entrano niente con i rimproveri, e i chiarimenti gerarchici spesso avvengono non in plateali zuffe ma in accoddiscendenti atteggiamenti ''filosofici'' ... Quando in una zuffa, avviene un ribaltamento della situazione dei ruoli, vedi un giovane che si è messo in mezzo per spalleggiare chi sta sopra, avviene perchè già nell'aria c'era qualcosa, altrimenti mai. Un soggetto che ha bisogno di una zuffa per farsi valere, non è mai un soggetto completo, mostra alcuni squilibri emergenti che mal si addicono a un individuo forte, questo soggetto non ha davvero la stoffa di un leader.

Eowyn in assenza di Arowen prende il suo posto, ma con lei non si azzarda mai. Faal si prende cura dei piccoli quando siamo in passeggiata solo noi tre ma non ci bada molto se ci sono Arowen ed Eowyn.

NOTA: l'unico momento in cui devo fare molta attenzione è quando le due Grandi si riuniscono da un'assenza, dell'una o dell'altra dal Branco. Fra ARowen ed Eowyn, ogni volta che si ricongiungono deve esserci un chiarimento. Se il Branco rimane sotto la guida di Eowyn, al ritorno di Arowen (uscita per ''x'' ragione da casa), Eowyn assume un comportamento un pochino duro al ritorno della Sorella; a parti inverse Eowyn acquisendo nuovi odori dall'uscita, viene ispezionata da cima a fondo e lei vive la cosa con un pochino di disagio; io sono sempre con loro in queste situazioni perchè possono degenerare. Sicuramente sono solo dei rituali dovuti, ma la prudenza non è mai troppa. E a seconda di quel accade io devo agire in maniera rapida e decisa dando equilibrio ad entrambe e al Branco che assiste.

Ancora una volta mi sento di dire GRAZIE ai miei meravigliosi Saarloos.

E anocra una volta mi sento di dire ''NON E' UN CANE COME GLI ALTRI - NON FATELO DIVENTARE UN OGGETTO DA COLLEZIONE''

26 marzo 2014 - ''Sequenza di un charimento - atto di dominaza'' - il calore di Arowen è finito ieri, e oggi, dopo aver passato un panno sul pelo della Regina, ho liberato i 5 Saarloos insieme in giardino.

Arowen, Eowyn e Ekra sono fuori, nella parte piccola davanti alla cucina. Tutto normale. Le tre Lupe annusano e fanno le loro pipì. Faal esce e subito va da Arowen. Lei si irrigidisce, ma l'impeto di Faal è superiore alla determinazione di lei, così Aro non vede altra soluzione per evitare un atto, che sedersi. Faal non sodisfatto, continua a farle delle richieste un po' pesanti, Arowen si altera e comincia a rimproverarlo prendendogli il muso in bocca. Faal piagnucola. Io sono davanti a loro e permetto non più di tanto le manifestazione dei chiarimenti. Faal sentendo la mia voce addolcisce l'intenzione ma non si toglie da lei; a quel punto mi incammino verso i due, e metto una mano sulla collottola di Faal, lui viene verso di me elargendomi atteggiamenti infantili. Real nel frattempo è uscito anche lui, e anche lui corre da Arowen, ma lui è molto più regale rispetto a Faal e gli avvicinamenti ad Aro sono danze, si esuberanti, ma gentili. Le sue orecchie sono erette e chiuse a seconda delle risposte della Saarloos e mie. Il suo corpo ugualmente assume posture infantili e virili, è un vero corteggiamento... però, caro Principino, non si può fare, quindi chetati e mettiti l'anima in pace! Con lui, i rimproveri di Arowen e miei sono più leggeri rispetto a quelli che occorrono per Faal, molto c'entra il carattere, molto l'età dei due maschietti.

Ristabilito un attimo l'equilibrio, cominciamo a fare una passeggiata anche negli altri giardini. I maschi ogni tanto ci riprovano con Aro, sono un po' duri a desistere... però è abbastanza facile convincerli a smettere... splendido il loro allineamento a lei: Faal dietro nella sua ombra, Real a sinistra; il Rosso, allineato la guarda e le manda bacini; vorrebbe arrivare alle labbra per un ricordo dei tempi andati. Una bellissima forma di rispetto e richiesta del cucciolo che poi oserà avendo avuto le grazie della Bella.

Tornati verso casa, sanno perfettamente che da lì a poco dovranno rientrare, e nel momento in cui Aro sarà di nuovo dentro non sarà facile corteggiarla, così ne vogliono approfittare. Faal, ancora dietro di lei, punta Real che ha cambiato leggermente il suo atteggiamento nell'allineamento. In un lampo Arowen rimprovera Real, Faal sottomette Real, Ekra sale con le zampe anteriori sulla groppa di Arowen, Eowyn rimane in osservazione. Tolgo Faal da Real che si era accucciato in rispetto e tolgo la piccola da Arowen, con la quale si stava scambiando occhiate intimidatorie. Faal rimane statuario ma appiccicato a me mentre ho un mano sul suo costato, la piccola fa gli occhioni da cucciola, mentre Aro ed io la guardiamo e solo a quel punto interviene Eowyn per visionare e all'occorrenza aggiungere leggerissimi rimproveri. Faal rimane alla mia destra, Real alla mia sinistra, Arowen si siede davanti a me, Eowyn e Ekra dietro ad Arowen.

Purtroppo la descrizione della scena mal descrive quello a cui ho assistito, però vorrei mettere in luce un chiarimento gerarchico/educativo.

Oggi ci sono stati dei chiarimenti e dei rinforzi gerarchici, che non sono in contrapposizione con alcune frasi sopra riportate, come forse può apparire ad un occhio poco ossevatore, anzi ne sono una vivace conferma: Ekra sta crescendo e sta mostrando moltissimo del suo lato forte, in moltissime mainifestazioni; Paolo ed io diciamo sempre''meno che è piccola, altrimenti sarebbe una cartaccia'' :) ... avendo la piccola mire un po' azzardate, cerca spesso una ''scusa'' per salire di grado, cercando di andare a discutere con chi ha nel mirino - Arowen - o spalleggiando eventualmente il leader (nel quale riconosce Paolo e/o me); la piccola sfida Arowen, e io la redarguisco nonostante lo stia facendo anche Arowen. Perchè? Perchè è piccola di corpatura e piccola di età, Arowen potrebbe farne un sol boccone se decidesse di litigarci e io non voglio che litigono, per questo mi sta bene che rimangano nei ranghi. Il mio atteggiamento di rimprovero è preceduto da una vigilanza su Arowen, e non è esagerato, perchè non c'è nulla da esagerare. Nei miei atteggiamenti non c'è nervosismo ma sicurezza, per questo non si possono fraintendere le mie azioni. Fra Faal e Real: il piccolo ha un equilibrio superlativo e una docilità spaventosa, riconosce perfettamente le situazioni e sa come uscirne, va solo indirizzato ogni tanto se osa più del dovuto. Eowyn, è la Balia, non c'è niente da fare. Appena io ho redarguito la piccola, Eowyn è andata da lei e le ha preso in musino in bocca. Ekra si è seduta e ha vermeggiato appena. Dopodichè sono venuti tutti da me e mi si sono stretti attorno cinguettando!

Grazie ancora una volta miei meravigliosi Saarloos!

Aggiornamento 16 gennaio 2016

Dopo un anno di assestamento del Branco Saarloos, in questi gg forse un inizio verso il completamento dell'opera. Non so se attribuire la cosa all'arrivo dei Piccoli oppure se è arrivato il tempo e basta; sta di fatto che dopo un'assenza del calore di ben 15 mesi in Eowyn ed Ekra, tre gg fa - prima Eowyn e poi Ekra - hanno mostrato le tipiche macchie di sangue. La settimana scorsa ha iniziato Arowen ma questa volta non credo al calore delle altre due come aiuto/sostentamento della leader. Il Branco si è diviso e ho visto la formazione del nuovo: Arowen Faal Akera Akisni e Eowyn Ekra Real.
I due Branchi hanno le loro femmine in calore.
Gli animi sono un po' caldi, le azioni sono un po' energiche, esagerate quel tanto che basta per metterli e mettermi in allerta.
I giochi fra Faal e i Piccoli, soprattutto con Akisni, sono un po' meno serafici, così come lo sono un po' meno fra Eowyn e Ekra le sudditanze e gli inviti della Rossa alla Grigia.
In merito a questo, i miei interventi di controllo devono essere adeguati senza mandarli in allarme o innervosirli.
Nel Branco dei quattro, ad un certo punto, ho avuto l'impressione che si fossero accesi più del consentito e ho preso Akisni in braccio. Solitamente quando è in braccio mi mordicchia più del dovuto se non ci vuole stare, e per tenerlo, spiegandogli che deve stare buonino, ci vuole qualche secondo di troppo rispetto alla norma. Questa volta no. Si è quietato quasi mi vedesse come un salvatore, gli ho lasciato la mano a disposizione e per la prima volta invece di morderla l'ha "ciucciata" ... La sensazione che ho avuto e' stata quella di "essere la mia mano un oggetto intimo/familiare, ma un oggetto vivo, che gli desse la possibilità di reindirizzare un disagio uno stress, trovando nell'atto un'azione calmante.
A quel punto ho pensato alla canalizzazione del morso in utilità, al morso come riflesso di nervosismo o appagamento o ancora come calmante; ho pensato anche al modo in cui molti Bimbi prendono il ciuccio. Anche loro, a seconda delle situazioni, mostrano nella suzione dell'oggetto quello che provano in quel momento: se sono tranquilli, il movimento della lingua e delle labbra e' lento, se sono nervosi, il movimento e' veloce, non continuo e nella non continuità e' anche irregolare, e in ultimo se devono "consolarsi" mostrano l'esatta via di mezzo fra i due appena descritti.
Ecco, Akisni mi ha dato l'impressione che ciucciasse/mordicchiasse con delicatezza la mio mano, proprio in quest'ultima maniera.
Akisni e' un Lupino che risolve molto con la bocca, sia nel gioco che nella protesta e, da oggi, nell'intimità; è anche un cucciolo che dimostra il suo bisogno di appartenere e la sua felicità di appartenere.
Questo cucciolino mi ha fatto allargare la riflessione pure sul modo in cui l'uomo fumatore gusta la sua sigaretta e a quanto del suo disagio venga esibito soprattutto con quella moderna, elettronica. Vedere tante persone con quell'attrezzo sempre al collo pronto per l'uso, riconduce ad una sindrome dell'infanzia in merito al distacco dalla Madre. In un Bimbo o in un Animaletto lo posso capire, ma in un adulto forse anche già Genitore e manager affermato o anche solo una persona normale che conduce una vita normale, NO. Perché essi non accettano le proprie debolezze e rifiutando la realtà nuocciono a loro stessi e a chi gli vive accanto, con la menzogna.

Riflettiamo!

Aggiornamento 30 gennaio 2016

Riflessione il calore - i rituali d'invito fra i Saarloos e i Cani sono diversi... I Saarloos quasi danzano fra inchini e posizioni ferme, fra sguardi e toccate, e il tutto avviene già qualche giorno prima che la "Lei" sia pronta a concedersi, sempre che il "Lui" sia un degno maschio da prendere in considerazione. Nei momenti tranquilli, preferiscono stare vicini in posture di quiete ma ugualmente intime: Faal si sdraia accanto ad Arowen e poggia il suo muso sul fianco della Regina. Real preferisce invece funger egli stesso da cuscino ad Eowyn, sempre però che si mantenga tranquillo, altrimenti Ekra gli prende il muso in bocca e simbolicamente gli dice di calmarsi. Real in maniera infantile adesso accetta. Prima un po' storceva il naso, prima cioè nei primi giorni. Adesso sembra quasi voglia rabbonirsi i favori della Piccola per avere via libera con la Grande. Eowyn accetta Real e si comporta come non aveva mai fatto in presenza di Arowen.
Devo stare attenta agli atteggiamenti di Eowyn ed Ekra, perché mi sembrano al limite. Eowyn sembra un po' impositiva, Ekra e' brava, e' sottomessa - accettazione passiva - e nell'infantilità non esagera. Mi guarda spesso, ma purtroppo non so cosa risponderle; mi sembra a disagio, vorrei confortarla, però più di tanto non posso accudirla/sostenerla, per non darle spunti che potrebbero portarla a credere chissà cosa. Devo tenere tranquilla Eowyn quel tanto da non permettere un "n" appiglio ad Ekra per acquisire coraggio e punti... senza fare mosse azzardate devo ricordare ad entrambe che sebbene gli ormoni stiano galoppando, loro devono rimanere tranquille... Che stress!!!
Nell'arco del periodo le cose cambiano leggermente in maniera più intensa. Adesso, 29 gennaio, ho notato una crescita caratteriale di Ekra che non mi aspettavo: redarguisce il Fratello con fermezza e decisione, e saggezza tutta Saarloos. E' rituale nei suoi rimproveri, e se deve aumentare il rituale, non esita minimamente a farlo.
Ieri ho voluto distrarli con il lavoro; ho preso dei crocchini perché tanto sapevo che non mi avrebbero dato retta altrimenti; Ekra ha esitato un attimo, solo un attimo per riuscire a staccare l'attenzione da Real che avanzava saltellando per tutto il giardino; ha lavorato bene, diversamente dal solito perché non c'era fanciullezza in lei.
Eowyn non ne ha voluto sapere e Real solo in parte.
Sul morso della coda (che con lui è doverosa per ottenere un ottimo lavoro), era pieno e deciso pur non essendo il solito morso convinto. E infatti Ekra, dopo un attimo che la coda era diventata proprietà del Rosso, e' andata da lui, ha afferrato l'oggetto e, serrando come mai aveva fatto prima, ha messo a disagio Real. Per convincerlo a cedere ha dovuto condire con un ringhio sordo, fatto con un’espressività assoggettante – mi ha ricordato mio Padre quando mi diceva: ‘’Ba’ … ‘’, ecco non serviva altro che un Ba’ per rimettermi in riga, e così ha fatto lei ‘’ha invertito i ruoli in questo particolare gioco’’, l'ha convinto a desistere. Per la primissima volta, Real perde con la Sorella! Ekra, con un fare soddisfatto, ha mostrato al mondo la sua vittoria. Si è poi allontanata ed è andata a gustarsi la conquista.
Da questo momento, cambiano i suoi atteggiamenti anche con Eowyn. Rimane brava e sottomessa ma i punti interrogativi me li lascia. Non credo che la situazione cambi in peggio, però la Piccola e' cresciuta.
Le domande sono allora: Lo sbalzo ormonale da' una carica diversa, spinge oltre e arriva a... Non lo so... Quello che ho visto mi basta per capire cosa può avvenire in determinati momenti. Quanto gli stati d'animo possano cambiare le situazioni.
Dulcis in fundo: Akisni, con tutti gli ormoni che galoppano all'impazzata, questa sera 30 gennaio, 3 mesi e tre settimane di vita, mentre Akera rosicchia un panchetto di legno, lui che fa? Se la monta!!! Naaaa!!!!!! ... Dopo un po' Akera si alza e fa pipì... Akisni gira intorno al tavolo e ce la fa sopra (avevo solo asciugato la pipì senza ancora passare il sapone - non avevo fatto in tempo, e dico ‘’per fortuna’’ così ho potuto vedere anche questo) ...
Nei due Cuccioli si sono unite le linee di sangue che fanno parte della storia del Cane Lupo di Saarloos; io non posso sapere se L. Saarloos aveva valutato tutte le possibilità e se voleva costruire una razza forte e coraggiosa, equilibrata e determinata; posso però dire che Akera e Akisni LakeWolf, sono l’esatto connubio fra il Cane da Pastore Tedesco e il Lupo. Saldi di nervi, decisi, e completi! Uniti nella diversità caratteriale e di ruolo, sanno affrontare le situazioni e reagire con quella spontaneità che è data dalla tranquillità interiore e dall'equilibrio di crescita.
Per questi due Piccini, complimenti agli Allevatori: Eddy e Cleide LakeWolf!
Come sempre grazie ad Alex e di nuovo a Eddy e Cleide per avermi dato la possibilità di crescere tanto e di avere accanto delle tali preziosità. E direi grazie all'Allevamento "av Seppalaska" che ha selezionato il Grande Skog, un esemplare che, da chi è stato acquistato, non è stato apprezzato e capito soprattutto, forse, per tutto il potenziale genetico che possedeva, una Grande Anima!

Aggiornamento 5 febbraio 2016

Dopo questi fatti, ho cominciato a ragionare su alcuni aspetti del comportamento che, sì mi erano noti e già ne avevo approfondito alcune questioni, ma non mi erano entrati dentro così tanto da farmi riflettere su altri perchè.

Canalizzazione di un istinto, di una qualità o di uno stato d'animo, nell'espressione di un atto
Fin dai primi passi compiuti nel mondo del Cane, mi è stato insegnato a conoscere questo Amico prezioso, nel suo lato piú vero. Dopo aver capito cosa fossero realmente le qualità e gli istinti che portano il Cane a muovere verso questa o l'altra direzione, ho potuto assaporare la modalità espressiva dettata dallo stato d'animo. Al tempo di quei primi giorni, si parlava spesso di canalizzazione di una "x" spinta, per evitare che detta spinta operasse in maniera sbagliata, oppure per sfruttarla laddove fosse più utile. Era piú che altro una forma di educazione. Quello che ho scoperto dopo qualche tempo, è stato invece il potenziale "n" che dava la possibilità all'individuo di sfogare ugualmente tale spinta, fors'anche in maniera decisamente più esplosiva, ma con una prospettiva di sviluppo. Predazione, lotta, conservazione, ricerca e, temperamento, aggressività, possesso, docilità e altro, potevano manifestarsi singolarmente o in coppia o in gruppo a seconda della motivazione generante. Mi è venuto così di racchiudere questo generatore emotivo in un'unica parola: pulsione.
Facendo una ricerca sulla effettiva validità del sostantivo, ho trovato ragione nella definizione che ne da' S. Freud: ‘’un processo che spinge l'individuo verso il raggiungimento di uno scopo’’ . Un processo che spinge ... Giusto! … e l'etimologia della parola ci aiuta a capire: pulsione deriva dal latino pulsio che a sua volta deriva da pellere ossia spingere -
Continuando a cercare, sempre per avere più chiarezza sul concetto, trovo gli studi di Jung, e secondo me, è lui a dare una direttiva esatta per il corretto intendimento: ‘’un'energia psichica non condizionata e non inibita da fattori morali’’, ossia qualcosa che nasce spontaneamente e non ha memoria di comportamento, qualcosa che spinge ad assumere comportamenti assolutamente spontanei senza il compromesso del lecito/etico.
Un’energia che nasce da dentro, ci invade e ci porta ad andare, ad agire … oserei dire una forma di ‘’appetibilità’’ . Un’appetibilità che trova soddisfazione nel momento in cui raggiunge l’ideale preposto. Riflettendo infatti su tutte le azioni che si susseguono nei miei adorabili Maestri, è facile dare ragione a questo pensiero, poiché dalla stimolazione viene attivata la risposta che induce l’individuo a compiere l’azione o concatenazione di azioni utili per terminare l’evento. La preda si muove, il predatore risponde; Mamma chiama, il Cucciolo arriva; il lottatore provoca, l’avversario risponde; ecc. ecc. …
Sono di nuova sommersa dalle domande: appetibilità - appagamento, istinti – qualità, energia – calma. Quando nasce il tutto e da cosa nasce?
Torniamo indietro nel tempo, entriamo nuovamente nella cassa parto e immergiamoci negli odori della nascita. Due individui che, cresciuti e idonei, formano la Coppia; da essa nasce la Prole. Due individui che si conoscono grazie ad un odore particolare che in un particolare periodo dell’anno viene sprigionato dal corpo di Lei; lo stesso profumo che sarà guida per il Cucciolo nato, e dalla nascita in poi farà parte di se, dei suoi ricordi e della sfera dei profumi importanti. Il profumo induce ‘’l’altro’’ a formulare ‘’appetibilità’’…
Non confondiamo questa descrizione unicamente come un atto erotico, ma guardiamolo dal punto di vista completo. All’inizio sarà pure una stimolazione sessuale ad indurre i due ad avvicinarsi, ma non dipenderà sempre da un istinto, l’attrazione; la pulsione è infatti, ricordiamolo, quel qualcosa che genera un’energia.

Porto degli esempi per maggior chiarezza: giocando con i miei Cani (alcuni di loro), muovo una codina; chi si attiva, risponde volendola catturare; se rincorrendola non riesce nella cattura, tengo la finta predina ad un’altezza tale che non possa arrivarci, oppure la nascondo appena (ti vedo, non ti vedo - ti sento, ma dove sei?); cercando di trovarla per raggiungerla, si allinea al mio fianco e mi segue con un passo ed un’espressione emozionale del tutto diversa da quando ho del cibo o niente o una pallina (a diversa stimolazione/domanda, abbiamo diversa intenzionalità/risposta). La sua intenzione è sempre più attiva, passo dopo passo, e il suo movimento esprime lo stato d’animo che sta vivendo.
La scorsa settimana, mi è capitato di vedere la stessa cosa con Real, quando ha cercato in tutti i modi di ‘’corrompermi’’ per farlo arrivare da Eowyn in pieno calore.
- Richiamato a me, è arrivato con la stessa carica che stava mettendo nel suo ballo attorno alla Saarloos. Rapidamente si è allineato al mio piede sinistro. Attento e trepidante. Dopo poco voleva tornare da Eowyn, ma per rispetto di ruoli è rimasto con me. Ho cominciato a camminare e a prenderlo a pacche sulle spalle, quasi in sfida, con quell’aggressività che non vuole mordere ma che si sprigiona in momenti che non sono solo di avversione. Lui era attento e rispondeva con un entusiasmo mai visto. Diverso da quello che mette sulla preda, con la quale mostra una grande interazione soprattutto quando la cattura e nella lotta mostra la tipica aggressività circostanziale (non per ferire ma per conquistare). Questa volta invece, era tutto un altro ardire, diversa la sua appetibilità, il suo scopo, la sua espressività.
Non confondete le mie parole con chissà cosa, e cercate invece di immaginare una grande energia che vi invade e trova sfogo in una luce che rimane aleggiante attorno a voi. Questa luce trova il suo alter-ego in quella sprigionata da un altro essere vivente, e con lei unisce senza intenzioni diverse dalla semplice comunicazione.

Ripensando a quei primi anni, alla canalizzazione di uno stadio d’animo, mi rendo conto di quanta energia può essere sprigionata dai nostri corpi, e di come sia facile che questa energia porti ad una sintonia che mai si direbbe possibile fra Esseri di Specie diverse, divise da ‘’anni luce’’ di evoluzione.
Concludo con una frase storica del nostro lessico: ‘’Gli Occhi sono lo Specchio dell’Anima’’

Matrici biologiche
Spesso confusa, erroneamente, con l'istinto, la pulsione va intesa come un processo dinamico, caratterizzato da una spinta che si presenta sotto forma di carica energetica; questa orienta l'organismo umano verso una meta che rappresenta l'azione di scarica o di soddisfazione della tensione. Ha la sua origine in uno stato di eccitazione interno all'organismo, denominato fonte, e ha l'obiettivo di sopprimere tale tensione cercando il suo soddisfacimento attraverso un oggetto, cosa oppure persona, che è da considerarsi il bersaglio di tale azione. La pulsione sarebbe la rappresentazione psichica di stimoli che sorgono all'interno del corpo, attraverso i sensi e i bisogni fisiologici, e che pervengono alla sfera psichica provocando una situazione di tensione che richiede un immediato soddisfacimento. In questo tentativo, tuttavia, secondo S. Freud, l'organismo trova ostacoli e contrapposizioni che, in termini psicologici, possono essere spiegati come controforze che impediscono lo scaricarsi delle tensioni. Mentre gli impulsi avrebbero un'origine biologica, interna all'organismo, le forze che li contrastano originerebbero da influenze esterne. Freud intese le pulsioni come una linea di confine tra lo psichico e il somatico, considerando quindi, nella loro elaborazione, sia la componente legata alla manifestazione fisica, in termini di energia che proviene dal corpo, sia la relazione con i fenomeni psicologici che ne risultano. È infatti importante precisare che i primi teorici della psicoanalisi ebbero un approccio ancorato ai principi e ai concetti propri delle scienze naturali, cercando così di spiegare la vita mentale come il risultato di processi fisiologici. Quando Freud parla di pulsione, non vuole tanto riferirsi alla risposta motoria (che è invece fondamentale e implicita nel concetto di istinto), ma allo stato di eccitazione a livello mentale che si instaura in seguito a una stimolazione. La risposta motoria che è conseguente allo stato di tensione non è immediata e immodificabile, ma deve venire a patti con una componente della mente umana, l'Io, la quale consente di modificare l'impulso a seconda delle esigenze della realtà esterna e dell'importanza che rappresenta per l'individuo (Brenner 1957). Freud arrivò a parlare di pulsioni quando capì, attraverso la sua esperienza clinica, che la maggior parte della vita psichica dell'uomo non avviene a livello di coscienza, bensì a livello di interrelazione tra gli aspetti di consapevolezza e ciò che caratterizza il mondo inconscio, sede appunto dall'azione pulsionale.

Tratto da: www.Treccani.it/enciclopedia/pulisione

Aggiornamento maggio 2017

Il 25 marzo, Arowen è entrata in calore; il 1° aprile, Akera. Sicuramente devo aspettarmi qualche scherzo da questa Fanciulla, altrimenti avrebbe scelto un altro giorno ;)
Battute a parte, la piccola grande Akera, visibilmente confusa dall’evento (non sa proprio cosa fare), decide di affrontare la questione come se niente fosse, e cioè, proprio come se non stesse in quello stato.
Continua, durante le sue giornate, a mettere in riga il Fratello, a battibeccare per tutte le cose che ‘’secondo lei’’, non sono conformi alle regole (le sue!). Non si pulisce, e non mostra nessun segno di crescita, come vorrebbe la prassi.
Rifletto sul fatto che non si pulisce: a differenza degli altri cuccioli arrivati prima di loro, Arowen, non si è premurata molto di porgergli le giuste attenzioni di Mamma o Balia, e i due piccoletti, sono cresciuti senza il calore che hanno ricevuto gli altri. Ho attribuito un simile comportamento, al fatto che Akera e Akisni, sono caratterialmente più forti degli altri, e Arowen non li abbiaaccettati di buon grado, li hatollerati, ma ne avrebbe fatto volentieri a meno. In più, in questo nuovo Branco, mancava Eowyn, un elemento importantissimo!

I giorni del calore si susseguono: Akera, mano a mano che il tempo passa, diventa con Arowen più appiccicosa.
Arowen è in una fase del suo stato fisico, che non ha più molta voglia di tener testa alla piccola (o non ha più molta forza …), purché però, ‘’non rompa più di tanto!!’’:D … è anche vero che, la peste argentata, già da qualche tempo, sta mostrando, per Aro, un riguardo particolarissimo, che ho pensato di collegare al passaggio di consegne.
E infatti, Akera la sta molto vicina; non la mette in discussione, e sembra addirittura che la protegga.
Questi comportamenti, sembrano mostrarel’assistenza all’anziano, l’abdicazione del regnante e il passaggio di scettro.
Da quello che si dice in giro, la discesa di Alfa è sempre una cosa terribile; si parla di accanimento del Branco sul Leader e della ‘’di lui dipartita’’.
Per come si vedono le cose qui, sembra invece che Akera presti una premura dopo l’altra alla regina, concludendosi con il dormire vicino a lei…
… anche se non mi sentirò mai di abbassare la guardia, almeno per il momento, sembra allontanato lo spettro della lite...

Tutto questo è accaduto prima che Akera arrivasse al giorno clou del calore.

Arowen è in pieno calore, Faal e Akisni sono in fermento.
Una mattina, uscendo in giardino, Aro arranca. Akera le è sopra.

Per circa un mese, prima di questo ‘’accadimento’’, Akera ha mostrato un crescente interesse per Arowen; all’occhio umano, non sembrava negativo… e più ci penso, e meno credo che sia stata la farsa di un raggiro (non li faccio tanto artistici); sicuramente ha tastato la situazione, però in tutte le sue azioni, non c’è mai stato niente di ostile, anzi, tutt'altro. Solo un paio di giorni prima del calore pieno, sembrava che la studiasse. Se ha mandato messaggi, erano scritti veramente in codice ‘’azteco’’.
Non posso dire che Akera non avesse in mente altro al di fuori del passaggio di ruolo, però, quell’azione della piccola Saarloos su Aro, è stata tutt’altro che pacifica.
In pochi attimi, sembra che abbia voluto dire ad Arowen qualcosa, forse anche ‘’stai lì!’’… forse Akera ha reagito ad un mio atto, cioè quello di aiutare Arowen ad uscire chinandomi su lei; in questa mia premura, le ho abbracciato il posteriore e, dato che è pesantina, forse ho fatto uno sforzo; che Akera abbia dato a quel gesto un significato sbagliato (non in linea con il mio)?.. potrebbe essere, e questo spiegherebbe la sua risposta. Comunque, qualunque sia stata la scintilla che ha acceso la miccia, Arowen logicamente non ha accettato la presa di Akera, e purtroppo da quel momento non sono più potute stare insieme ... :(
Ignorantemente posso dire che il calore ha confermato il ruolo di Arowen, e ha dato forza ad Akera, aggiungendo un atteggaiemnto male interpretato, il fuoco ha preso vita! ... sono convinta però, che senza il calore, il passaggio, o quello che è stato, sarebbe avvenuto in maniera diversa.
Il calore crea degli scompensi talmente elevati, che induce a comportamenti esagerati.

Fra le razze ‘’normali’’ non ho mai visto certi comportamenti!
Ricordo di tre femmine di Pastore Tedesco, una più forte dell’altra, che durante i periodi normali non si potevano vedere neanche a distanza, ma tutto cambiava nel momento del calore: China, Alfa e Adia, erano inseparabili per tutto il mese!

Il Lupo Maestro

Leggendo i racconti degli Indiani d’America e guardando i documentari sui Lupi, sto cercando di capire le sfumature, nelle parole e nelle immagini di chi ha avuto la fortuna di condividere parte della sua vita con questi stupendi Animali.
Tutti coloro che l’hanno potuti osservare da distanze ravvicinate e con Loro hanno avuto in qualche modo una o più occasioni per relazionarsi, sono entrati in contatto con quella suggestiva espressione rilasciata genuinamente agli occhi di chi sa osservare.
All’inizio della mia ricerca per approfondire la conoscenza sul Lupo e sul suo mondo, ho raccolto dati scientifici, appunti di osservazione in cattività e in riserve naturali, favole e leggende, perché sono convinta che in ogni storia narrata, in ogni nota trascritta, in ogni fotogramma documentato, è racchiuso un qualcosa di unico e di vero.
Fra le leggende è ricorrente citare il Lupo con l’appellativo di Maestro, custode del sapere, messia degli antenati. Nei filmati è solito riportare immagini che li ritrae in atteggiamenti di sudditanza, in fasi collaborative di caccia, in occasionali chiarimenti privi di sanguinose lotte, in avvertimenti simbolici a forestieri.
Soffermandomi con il pensiero sulle tracce, piano mi sto avvicinando a comprendere il significato del Lupo Maestro.
Stupidamente ho cercato la leggenda che presenti il Lupo Maestro, come se fosse una storiella fra tante, da cui trarne una morale. Forse da qualche parte, in qualche scrigno o su qualche pergamena è possibile che sia riportata una novella che parli di un fantastico Animale, ma pensando e ripensando, osservando e ragionando, sto cominciando a credere che forse non esiste una storia di narrativa, ma la rappresentazione di ciò che è nella realtà: una leggenda affascinante che si può vivere guardando questo ‘re’ con gli occhi dell?Anima.
Tutti coloro che sono rimasti affascinati dal Lupo, sono stati rapiti dalla sua completezza.
In Lui è presente il vero significato di fratellanza, di saggezza, di forza interiore.
Il significato di famiglia assume l’autentica sensibilità necessaria alla crescita dei piccoli, mai un padre o una madre hanno anteposto al bene dei figli una qualsivoglia altra priorità. E i figli una volta divenuti grandi, mai hanno mancato di contribuire alla protezione del Branco. Le conoscenze vengono tramandate e così pure la saggezza di una coscienza forte di una forza che l’uomo, spesso, si compiace di stravolgere, perché egli non la conosce, e come per tutte le cose che non conosce ne ha paura… una forza da distruggere, perché confusa con una forza equivalente al potere, alla potenza infernale che invade gli animi umani corrotti dalla bramosia dell’essere più forte… quante volte abbiamo sentito dire che la legge della natura è la legge del più forte perché solo il più forte ha speranza di sopravvivere, non pensando che il più forte non è il più potente, ma il più sano. Nell’Essere sano esiste l’Equilibrio.

Faccio sempre raffronti fra ciò che studio sui libri e sui video, con gli Animali che mi vivono accanto. Da quando poi, i Saarloos, sono entrati nella mia vita, giorno dopo giorno, riesco a vedere in loro quell’equilibrio studiato e osservato e solo ora, poco per volta, capito. Non so se è la fantasia che mi fa correre o l’amore che nutro verso gli Animali, non so se è suggestione o realtà, ma in ogni loro comportamento riesco a trovare le risposte ai tanti perché che da anni ci vengono formulati o che noi stessi ci chiediamo.
Oggi 4 marzo, ad esempio, ho probabilmente scoperto un’altra goccia di acqua calda: ‘i tre Lupi sono entrati in soggiorno, dove le Veline stavano facendo un baccano infernale. Le Veline hanno il potere di far alterare anche loro… si allarmano, spesso e volentieri, senza un motivo sufficientemente valido, oppure sfidano i Saarloos, se adeguatamente riparate. Le loro imprese sono, il più delle volte, condite da urletti acuti, sintomo forse, di un equilibrio poco stabile. Le Veline sono, in pratica, sei piccole carognette, simpatiche se prese una per una, pestifere quando stanno insieme!
Oggi Eowyn ha chiarito un po’ la situazione.
Ho più volte fatto accenno al comportamento di Eowyn sulla protezione di Arowen: sono entrati in tre, Eowyn si è subito anteposta ad Arowen e a Faal, le Veline si sono ammutolite di colpo e posizionate sui loro lettini come se fossero statue di cera; Arowen immobile al centro della stanza, Eowyn (poco avanti a lei alla sua destra) ha piantato il naso nell’orecchio di Melody , la quale, muta come un pesce, si è fatta pulire senza batter ciglio, accettando di buon grado il chiarimento. Nel frattempo le altre non si sono mosse di una virgola, lasciando così che Arowen e Faal potessero passare senza problemi.

Bene dopo tutto questo preambolo, cosa ho voluto dire?

Molte persone vengono alla scuola perché non possono sciogliere il loro cane oppure perché ha problemi ad andare al guinzaglio o, ancora, perchè non riescono a gestire una normale spazzolatura o un atto di pulizia, e, come sempre, vogliono da noi, la parola magica, il comportamento 'x', per far si che i problemi si possano risolvere con la bacchetta della Fata Turchina, non pensando che a monte, il problema è di rapporto sbagliato, o conflittuale se preferite.
Oggi ho visto con i miei occhi il vero significato di un atto di chiarimento gerarchico che tante volte ho giustificato in maniera giusta si, ma superficiale, ed è questo: ‘perché molti cani non si fanno pulire le orecchie dai compagni umani?... perché è l’elemento superiore che decide il momento delle cure parentali. Non è di fatto Eowyn (Beta) a coinvolgere Arowen (Alfa) ma il contrario, non è Arowen a chiarire con il gruppo confinante ma Eowyn in qualità di Beta protettrice di Alfa e del cucciolo. Le Saarloos, adorano farsi spazzolare e visionare, amano farsi pulire, coccolare e si rilassano a tal punto, sotto le tenere carezze, da addormentarsi.

Marzo 2011 ancora una nota per ‘Eowyn’

Eowyn da qualche tempo non sta bene con lo stomaco. Spesso rigurgita il pasto, oppure rifiuta di mangiare. La nostra veterinaria, solerte come sempre, ogni volta viene a casa a visitarla. Alle ultime due visite, abbiamo aggiunto il prelievo del sangue. Eowyn, è contenta quando la sua dottoressa viene a trovarla… forse perché dopo la visita le dà sempre dei biscottini e le fa molti complimenti?!?...
Il risultato delle analisi è normale tranne che per una leggera alterazione di un valore del fegato. La cura della Dot, sta facendo effetto, ma siccome io sono paranoica, ho insistito per un’ecografia.
Unico problema è ‘devo portarla a Roma!’ … non amo l’idea di andare nel caos di Roma con una Saarloos, ma visto che non posso fare altrimenti… Eowyn conoscerà la città.
Eowyn ha cinque anni e non è mai stata in un posto diverso dalla campagna. So che è molto equilibrata, ma fra l’equilibrio dell’essere e lo squilibrio del traffico, c’è un oceano di mezzo!
Alla clinica ‘Zoospedale Flaminio’, come è stato un anno fa per Arowen, hanno accolto la Lupa con estrema professionalità. Eowyn è entrata in sala d’aspetto, al fianco di Paolo, non curandosi minimamente del cagnino che, come l’ha vista, ha cominciato ad abbaiare paurosamente.
Pavimentazione diversa, oggetti strani, persone sconosciute, e perfino la tosatrice, non sono state un problema… il suo equilibro e la fiducia in Paolo, hanno permesso alla nostra Lupa, di mostrare lo splendore che è!
Come sempre grazie allo ‘Zoospedale Flaminio di Roma’ per l’assistenza riservataci.

Nel frattempo a casa, Arowen e Faal, sono rimasti tranquilli o comunque non hanno mostrato segni di particolare stress. Con loro due la piccola Tortuga, giullare di corte, ha forse distolto l’attenzione dalla novità!
Al rientro di Eowyn, la Lupa è stata visionata, annusata e pulita da Arowen e, ossequiata da Faal e Tortuga…

Il risultato dell’eco è negativo su tutti i fronti, Eowyn potrebbe avere solo un problema alimentare o meccanico, dovuto a qualcosa che le ha fatto male. Fra un mese il nuovo controllo del sangue.

Dopo dieci giorni dalla visita a Roma, ecco una mia carissima amica venirmi a trovare a casa con la sua splendida figlia e il suo (affascinante) compagno. I Lupi sono in giardino: Faal abbaia (atteggiamento infantile) e mostra un po’ di agitazione, Eowyn si para di fronte al gruppo, subito davanti ad Arowen, Arowen osserva.
Faccio accomodare i miei amici in un giardino attiguo, in modo che i Lupi possano controllare, conoscere e rendersi conto che la situazione è tranquilla.
Faal non gradisce il fatto che io stia al di là della staccionata, per la prima volta da che è qui, vive una situazione nuova senza di me al suo fianco. Arowen, dopo il primo attimo di evidente contrarietà, si tiene un po’ alla larga, Eowyn si sdraia davanti al cancello di entrata del nostro giardino, in prossimità di Paolo e, per la prima volta, nel momento in cui devo riportarli in casa, non si stacca da Paolo. È infatti lui che la riaccompagna.
Paolo ha acquistato punti per Eowyn dalla visita a Roma!

Nei tre Saarloos, più che in ogni altra creatura che ho avuto la fortuna di avere accanto, noto la capacità di afferrare, in ogni singola situazione, una - seppur minima - sfumatura e integrarla nel bagaglio della propria esperienza, permettendo una crescita in continua evoluzione.

Riflessione

Alfa è alla guida del Branco. Elargisce il pasto. Distende gli animi con i giochi. Interagisce con Omega rilevando l’importanza che gli riserva. Attorno a lui si ordinano i giacigli. Legato ai suoi Lupi per la vita, non se ne separa mai.

Nell’intimità della tana i ruoli gerarchici si mantengono e rinforzano.
I tre Saarloos, si dispongono in formazione accanto a me, anche quando dormiamo: Arowen si sdraia al mio fianco, Faal in mezzo alle gambe, Eowyn sui piedi.
Paperina, la femmina di Pastore Tedesco della quale ho fatto cenno all’inizio del racconto, occupa il posto d’onore su un cuscino messo ad angolo; ormai quasi quindicenne, è la nostra creatura più anziana. Durante il giorno, nei momenti di relax, sia Arowen che Eowyn che Faal, vorrebbero stendersi al suo fianco. Ma Paperina, accanto a se accetta solo Arowen. Faal allora le si accuccia vicino alle anche che usa come cuscino ed Eowyn si raggomitola dietro a Faal, insieme alla piccola Tortuga (quando c’è!)

Crescendo l’intimità nel sonno, manifestano anche a noi mortali, quel legame particolare che li unisce al branco per la vita. Il voler condividere ogni attimo del loro tempo con il branco, mostra il bisogno che hanno di appartenersi per completarsi. La richiesta molto educata che fanno per avere un solo boccone del tuo cibo è un chiaro segnale di sudditanza e di attaccamento.

Sensibili come solo chi è capace di viere le proprie emozioni nella completezza del sentimento puro, sono in grado di mostrarti il cammino per diventare uno di loro.
La libera espressione di quel che celano dentro è la chiave che un giorno ti porgeranno.
Non cercare mai di condurli alla civiltà, al contrario, fai di tutto per allontanartene ogni qualvolta li hai al fianco.

Il ritorno del Lupo Nero - Druid Pack di Yellowstone

In questo meraviglioso video ho potuto verificare ulteriormente le tante similitudini che esistono fra il Lupo e il Saarloos. La magia che ogni giorno Arowen Eowyn e Faal mi regalano, l'ho rivista in questo filmato spettacolare. Gli atteggiamenti di Casanova e di suo fratello non sono dissimili da quelli di Arowen ed Eowyn. Purtroppo nel link qui sotto riportato, trovato su youtube, non vi è che una piccolissima parte del video, spero che Nat Geo Wild lo trasmetta nuovamente e vi consiglio di vederlo, soprattutto a voi amanti del Cane Lupo di Saarloos.

Presto scriverò un articolo dettagliato in merito. Nel frattempo, ringrazio Titti per avercelo segnalato, e ancora una volta Alexandra per avermi dato la possibilità di vivere con tre meravigliosi Saarloos.

http://www.youtube.com/watch?v=1CjW_T3h35A

Aggiornamento del 19 maggio 2011

Ancora un fantastico documentario sulla vita dei Lupi, e ancora una volta, vedo nel linguaggio di queste creature, tante e tante analogie con i miei Saarloos. A cominciare dalle feste entusiastiche della figlia del Capo-Branco che raccoglie l’invito di Casanova a fare conoscenza, al rimprovero di papà che mostra invece il suo disappunto., e ancora dall’atteggiamento di risposta di Casanova al Capo, dapprima di fuga, poi di attacco e senza colpo ferire di sottomissione, alla contrarietà verso tutte e tre le manifestazioni da parte di Alfa e dal suo essere ‘infastidito’ per un corteggiamento non permesso, per continuare osservando le carezze e i baci e le toccate dei due amanti segreti. Per non parlare del grande senso del Branco e dei forti legami intimi, degli atteggiamenti di dominanza nei rinsaldi familiari e delle danze di due femmine in onore di Casanova.
Similitudini fra i veri atti di predazione e cattura, e i nostri ‘stupidi’giochi in giardino – le pizzicate dei tallonatori e degli affiancatori, paragonate alle toccate di Faal ed Eowyn – così come l’arrivo di Lupo Nero a sferrare il colpo decisivo sulla preda, in contrapposizione all’arrivo di Arowen per porre fine al gioco quando i ‘due lupetti’ esagerano.
E per finire, dai movimenti delle labbra - durante i meravigliosi canti - per modulare la canzone che sembra unirli in un’unica anima. E parlando di canti, come non ricordare la risposta al richiamo del mattino del piccolo Faal…

E… tanto, tanto altro ancora!
Venti anni che vivo e lavoro con i Cani, venti anni che studio e beneficio delle loro azioni, della loro compagnia e del loro inestimabile affetto. Anni di osservazione e amore che non sarebbero mai stati completi senza la presenza di Arowen Eowyn e Faal a casa con me.

Se dovessi lasciare a briglie sciolte i pensieri e le parole che affollano la mia mente, non basterebbe la capienza del sito a contenerle, e sicuramente porterei l’argomento a sconfinare in temi fantastici, per non dire fantasiosi al limite della realtà… così, con l’aiuto di Paolo, ho raccolto parte del materiale che ho a disposizione per rendere tutti partecipi della magia di cui sono spettatrice ogni giorno.
A tal proposito ringrazio Nat Geo Wild, National Geographic Nature, Animal Planet, The Yellowstone Park e Doug Smith, Jim e Jamie Dutcher per il grande lavoro svolto al fine di fornirci informazioni e immagini meravigliose sulla vita dei Lupi, sfatando vecchie leggende alle quali non ho mai creduto. Ci tengo a ricordare a tutti coloro, amanti dell’argomento, che i loro video, sono tutti in vendita e sono assolutamente spettacolari.
La musica di sottofondo del nostro piccolo puzzle, è di Robbie Nagy, un caro amico che trasforma i suoi sentimenti in melodici accordi.Il filmato è stato presentato al "Corso di aggiornamento per la formazione del personale del Corpo Forestale dello Stato" il 23 maggio 2011.

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Nella speranza che il Cane Lupo di Saarloos possa continuare ad essere il meraviglioso Animale che è, ringrazio ancora Alexandra per allevare con dedita coscienza e amore per la razza, e ancora una volta esorto tutti a non accogliere nella propria casa un Animale se non si è a conoscenza del profondo significato della parola ‘responsabilità’ e non si è convinti del grande ‘impegno’ a cui ci si appresta a fare giuramento.

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A scuola dai Saarloos

Personalmente non ho mai creduto alla teoria dei Buonisti che predica intorno alla considerazione dell'atto positivo e non dell'atto negativo. Voglio lasciare a chi mi legge la scelta sul prendere in considerazione simili affermazioni o mandare definitivamente a quel paese i moderni cinofili: " Eowyn stava rumorosamente inveendo contro le Veline (le sei Pastorelle figlie di Timon e Scrooge) - la porta della cucina le divide. Come ho già accennato nel corso del diario, le Veline emettono versi e manifestano comportamenti che agli occhi delle Saarloos non sono del tutto equilibrati, e io credo che le Lupe abbiano ragione. Con questo non voglio assolutamente dire che sono poco equilibrate ma, in alcuni casi, altamente neoteniche!

Dopo aver ripetutamente esortato ( io) Eowyn a smettere, nel momento in cui mi sono alzata per chiarire in maniera più incisiva, Arowen ha preso in mano la situazione ruggendo alla sorella e ponendoglisi in dominanza visiva. La Lupetta si è fatta piccola piccola accettando il rimprovero. Ma la cosa entusiasmante è stata la conferma all'azione di Eowyn da parte di Arowen: Arowen dopo che la sorella ha accettato l'esortazione a finire quella sciocca azione, l'ha baciata. Arowen di fatto ha: rimproverato l'azione sbagliata e premiato l'azione assunta dopo la correzione.

A distanza di due settimane circa, mi sono ritrovata ad assistere ad una scena analoga: Faal, non ama troppo il vecchio Siberian sottratto ai maltrattamenti un anno fa. Il poverino è una creatura mite, forse un po' abbaione, ma sicuramente docile e remissivo, fatto sta che ieri sera gli ha abbaiato in maniera molto aggressiva e io mi sono arrabbiata. Con Faal, per farsi ascoltare in simili situazioni, devi solo mostrare più determinazione di lui. E' quello che ho fatto! Risultato il Lupetto, battibeccando un po', ha desistito e taciuto. In quel preciso istante Arowen l'ha baciato ed io l'ho imitata. Faal ha subito assunto un comportamento fanciullesco, sinuoso e festante, e come se non bastasse, passando vicino a Charlie ha abbassato le orecchie e ha tirato dritto.

Sono sempre più affascinata dai miei meravigliosi Lupi.


Buon Compleanno Saarloos

Mail ad Alexandra Windl - Buon Compleanno - Ciao Alex, come stai?

Da pochi giorni è passato il compleanno di Arowen Eowyn e Faal. Le ragazze hanno compiuto cinque anni e il ragazzo due. Fra loro esiste una magica armonia, un’armonia che sono riusciti a trasmettere anche alla pastorella che gli abbiamo affiancato (una femmina di Pastore Tedesco, nipote dei nostri primi Cani – Arek e Alfa von Grauen Stern). È bellissimo osservarli e partecipare alle loro attività.

In tanti anni di lavoro e di studio, mai eravamo riusciti a capire fino in fondo il linguaggio naturale del Cane e di suo papà Lupo. Per noi si è aperta quella porta che ci permette di assaporare alcuni atteggiamenti chiave del loro modo di vivere, di capire le loro domande e, non da ultimo, abbiamo potuto imparare i tempi educativi. Arowen è la maestra in assoluto, mentre Eowyn e Faal sono gli scolari perfetti che fanno le domande alle quali lei sa rispondere in maniera entusiasmante. non mi vergogno a confessare che, nell’ammirarli, mi emoziono tanto da rimanere senza respiro… Arowen è fantastica quando impartisce le sue lezioni, a cominciare da quando educa ... rimprovera senza toccare il rimproverato, ammonendolo solo con lo sguardo, con la voce o con un atteggiamento determinato, e poi, subito dopo lo bacia, come per dirgli ‘bravo’, oppure quando partecipa ai giochi (osservare in un primo momento, la riservatezza degli altri e poi, il coinvolgimento completo); è bellissimo ragionare intorno alla differenza di imponimento che devono impegnare i tre, diverso per grado gerarchico, di intensità e di durata; così come è stupendo accogliere Eowyn sotto le gambe quando Aro e Faal la mettono in mezzo, e osservare come lei, prende fiducia nella mia protezione e si struscia come fanno i gatti; e che dire di Faal che mi prende per la maglia o per i pantaloncini e mi porta sul suo letto per essere asservito di cure parentali, e a proposito delle cure parentali, magnifico aver scoperto chi le impartisce e perchè… e tante tante altre cose ancora, come (tutti e tre) desiderino starmi sempre accanto, vigili e partecipi, ... felici di indossare il guinzaglio per una passeggiatina oppure di salire in macchina, anche solo per fare un piccolo giro, oppure stare semplicemente in giardino o in casa, basta che stiano con me ... mi fanno sentire molto importante! ... è difficile spiegare queste cose per me, ma sicuramente, per te non è una novità... il mio più grande rammarico è quello di non essere riuscita ancor ad andare in montagna con loro, vorrei tanto portarli sulla neve... spero di riuscire presto :)

I tre Saarloos ci hanno aiutato tantissimo nella scuola, molte persone che arrivano da noi un po’ titubanti perché, non usando, noi, i metodi di lavoro classici o fra i più quotati – clicker, t-touch, ecc. – non credono che si possano risolvere dei problemi di comportamento, rapportandosi con l’Amico-Cane in maniera naturale. È molto gratificante vedere le facce degli scettici, doversi ricredersi e rimangiarsi tutte le stupide cose che pensavano J ... e che soddisfazione preparare il video sulle similitudini fra Lupi e Cani, usando i nostri video, le nostre ricerche, i nostri fantastici Saarloos... il piccolo documentario è stato presentato da Paolo ad un corso di aggiornamento del NIRDA Nucleo Investigativo Reati In Danno degli Animali e fa parte del Corpo Forestale dello Stato Italiano... il video è stato applauduto da 90 forestali... WONDERFULL!!!!!

Paolo il 3 luglio è andato a prendere un maschio di Cane Lupo Cecoslovacco di sei anni, con una brutta storia alle spalle e con un futuro ancor più brutto davanti a sé; un soggetto determinante, possessivo, che risolve i suoi problemi in maniera non troppo delicata… non ti voglio raccontare la sua vita, tanto credo che di storie tristi ne conosci a sufficienza, perciò te la faccio breve: Christal, è ora l’ombra di Paolo, lo segue al campo-scuola, sta diventando un bravissimo cane-guida, e di tutto quello che ha passato, per come si comporta con noi, sembra che già sia in parte dimenticato. Con questo non voglio dire assolutamente che ci riteniamo dei ‘super ‘, no nella maniera più assoluta, abbiamo solo imparato a capire come osservare e chiedere, osservando e chiedendo ai mitici tre Saarloos.

Clicca sulla gif accanto per visualizzare il filmato di Christal Guarda il  filmato

Cinque anni fa , la nostra filosofia ha subito quel cambiamento che cercavamo da molto tempo. Da quella tua mitica frase: 'Per farsì che un Saarloos ti ascolti, deve avere una giusta motivazione, altrimenti non ti considererà'.

Mi piacerebbe venire a trovarti, e forse fra un paio d’anni ci riuscirò, sono certa che potrei impazzire guardandoti mentre sei con il Branco, e certamente rimarrei incantata , ascoltandoti mentre mi parli delle tante cose che ancora non so. (Senza volere, però, invadere la tua privacy!)

Beh, che dire ancora?! … niente, solo ancora una volta grazie, i ragazzi sono meravigliosi, grazie per allevare con la dedizione che solo 'Amore e Passione' sanno dare… uno splendido compleanno per Arowen Eowyn e Faal

Ciao Barbara

p.s. foto e video dei cuccioli del tuo sito sono bellissimissimi!!!!

Christal * nostro cugino Cecoslovacco

- Ciao Paolo, come è andata al campo oggi? - Mi dice Barbara quando rientro a casa.
- Ciao, tutto bene. - Le rispondo.
- Ti va un caffè? -
- Sicuro! Mi cambio e vengo in cucina. -

Passo in veranda, mi infilo i pantaloncini e la maglietta, incalzo gli zoccoli e, finalmente la mia pelle respira. Di anno in anno sopporto sempre meno l’estate: l’afa, il sudore, i vestiti che s’appiccicano addosso; l’unica cosa che acquieta la mia temperatura corporea, è l’ipotesi, o illusione se preferite, di poter entrare in una pozza d’acqua e rimanerci dentro finché non arriva l’inverno, oppure, meglio ancora, entrare in un frigorifero, e stare lì, seduto fra i ghiaccioli del freezer, finché il fon che alita vorticosamente là fuori, non si fonde e muore.
Per non parlare poi delle complicazioni che l’estate si porta dietro: l’erba che inspiegabilmente continua a crescere in assenza di acqua e spiga a due centimetri da terra, le zanzare, le mosche e tutti parassiti che Madre Natura ha avuto la compiacenza di mettere al mondo. E che dire del pericolo degli incendi. Gli indigeni del posto dove abitiamo danno fuoco a tutto e nessuno dice niente. Barbara ed io, in questo periodo, viviamo nell’incubo delle fiamme e… meglio parlar d’altro, anzi, andiamo in cucina, un caffè c’aspetta.
Non faccio in tempo ad aprire la porta che Tortuga mi si lancia fra le braccia e Barbara, come tutte le volte che assiste alla scena, intona per la mia pastorella ‘O sole mio’ … placata la fidanzata (Tortuga) bacio mia moglie e sbircio sul computer acceso mentre lei si appresta a preparare il caffè.

- Cosa guardavi? – Le chiedo.
- Manda indietro di una pagina e dimmi cosa pensi. – Mi risponde.

Clicco sulla freccia indietro e, due occhi di lupo mi ipnotizzano. Nella mia mente si fa ‘il vuoto’. Non riesco a pensare, sono completamente rapito da quello sguardo.

- Paolo? -

A destarmi è la voce di Barbara.
Vorrei dirle subito ‘ma cosa ci vai a fare su internet?’ però gli occhi del Lupo sono nelle mie parole tanto che anche lei ne rimane sorpresa.

- Non volevo fartela vedere, però quel Lupo ha qualcosa di particolare… non ti sto dicendo di portarlo a casa, lo so che siamo tanti e siamo alla stremo delle forze, ma, dico io, non possiamo fare qualcosa? –

Le parole di Barbara rimbombano nella mia testa ‘non si può fare qualcosa’. Vorrei fare qualcosa, anzi, ne vorrei fare tante, e sono le solite cose che offuscano i miei pensieri, intorno alle ingiustizie o sulle incongruenze delle persone che abbandonano i Cani senza provare vergogna e rimorso. ‘Non si può fare qualcosa’. E mentre penso e ripenso, mi torna in mente una lezione che proprio questo pomeriggio ho tenuto al campo con Titti e i suoi due Cecoslovacchi: Elvyys e Akylah.
Le lezioni con Titti hanno sempre qualcosa di interessante: le domande che mi pone, le risposte che prova a darsi cercando di ragionare come un vero Cane Lupo Cecoslovacco, i progressi che fa… oggi fra le altre cose, abbiamo parlato della piaga dilagante dell’abbandono di questi ibridi di Lupo, non che fra le altre razze non esista il problema, ma essendo i Cecoslovacchi, quelli di cui stavamo parlando, mi racconta di un fratello del suo Elviss, Christal… e adesso, eccolo lì davanti a me, con lo sguardo ipnotizzante del selvatico, smarrito nel nulla.

- Ma lo sai che proprio oggi, Titti mi ha parlato di questo Cane. –

E Barbara da brava filosofa-mistica che non crede al caso, mi ha risposto: ‘vogliamo informarci?’

Serio e impenetrabile, con lo sguardo glaciale, smarrito nel nulla,
lasciandomi senza fiato
è entrato nel mio cuore e mi ha scaldato l’anima

Paolo



L'importanza della tana

...Coccola dopo coccola, credo che Zafir stia cominciando ad accusare la stanchezza, mostriamogli il suo lettino.
Il cucciolo non conosce altro modo di dormire se non quello in compagnia dei suoi fratellini e della mamma, è una vera crudeltà emarginarlo dalla nostra tana. Se non siamo d’accordo sul fatto che possa dormire sul letto con noi, poniamo almeno il suo in zona limitrofa. In tal modo potrà sentire la nostra presenza in ogni momento.
Personalmente adoro il cucciolo che mi si accoccola nell’incavo del grembo, è una richiesta, una ricerca di un posto nel branco.
Ci concediamo una mezz’oretta di riposo, d’altronde ci siamo presi le due settimane di ferie che ci spettavano, per stare solo con il nostro cucciolo, quindi, non avendo altri impegni se non quelli con lui, mi sembra più che giusto assaporarne ogni istante.

Angelina si addormenta sotto le carezze della mia mano.
Ho provato a lasciarla nel lettino di fianco al mio letto, lei non ha fatto un fiato, si è acciambellato sul cuscino e, alzando il capo, mi ha guardata con i suoi grandi occhi color nocciola… per un attimo ho resistito ma poi, vedendo quel batuffolino rannicchiato su se stesso, non ce l’ho fatta e, mentre stava per appisolarsi, l’ho adagiata accanto a me.
Prendere una decisione simile comporta il fatto che per nessuna ragione al mondo cambierò mai le cose. La coerenza prima di tutto. ‘Ognuno al suo posto’ dice il saggio. Ma chi può negare che il posto di Angelina non sia accanto a me? Credo che l’unione del branco dipenda anche da queste cose.

C’è chi sostiene che un simile atteggiamento sia sbagliato dal punto di vista gerarchico, per non parlare di quello igienico.
Non sono d’accordo. Il tasto igiene neanche lo tocco, poiché credo che gli Animali siano molto più puliti di noi; su quello gerarchico, la prima cosa che mi viene in mente è: chi sostiene che dividere il proprio giaciglio con Fratello Cane sia un atto destabilizzante, non ha capito nulla di Animali. Sono altre le cose gravi e dipendono tutte dall’instabilità caratteriale della persona, non dall’addormentarsi in un abbraccio.
Il cucciolo di oggi, l’adulto di domani, psicologicamente non arriverà mai a completare il suo sviluppo (Teoria Neotenica). Fratello Cane non è un Animale messo al mondo dalla Natura, ma è il frutto della manipolazione dell’uomo. L’uomo l’ha voluto infantile, più o meno, a seconda dello scopo per cui lo utilizza, quindi, oggi come domani, Zafir sarà sempre il cucciolo di casa, e i cuccioli dormono con mamma, aspettano il ritorno di mamma, fanno le feste a mamma, giocano con mamma, mamma li accudisce, li coccola e li educa, li premia e li rimprovera, mamma vive per i suoi cuccioli.
Il concetto di famiglia per gli Animali, è molto più intenso di quello degli esseri umani...

Tratto dal libro: ''Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura'' di Barbara Tullio e Paolo Caldora

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La Micia e i lupetti

20 marzo 2012 - oggi la piccola Ghadli, la nostra micina cieca, una delle tante Anime di casa ''raccatate'' qua e là... è stata operata ad un occhio; da tempo quell'occhietto, malato e infossato, le procurava dei fastidi, alla fine si è perforato e così è stato tolto.

La sera, al suo ritorno a casa dopo l'operazione e qualche ora di degenza, Ghadli era in preda al panico: non voleva stare con i suoi amici di pelo (altri due gattini tolti al randagismo), non voleva stare in braccio, non voleva stare in camera, insomma, non voleva. Qualunque cosa le proponessimo era contrariata e manifestava il suo disappunto girando in lungo e in largo senza sosta. Povera micia. Già dopo pochi giorni dalla sua nascita aveva iniziato un calvario senza fine, poi finalmente un po' di pace e ora, ora era letteralmente in preda al panico.

Paolo ed io, prepariamo in cucina (tana indiscussa dei Saarloos e mia), una delle gabbie pieghevoli della macchina. I Saarloos, conosco i gattini del piano superiore di casa, solo per l'odore che mi porto dietro e per un paio di apparizioni sporadiche di Isaboo (la micia capostipide) e la sua ruota di scorta, Ghadli. Però, da più un anno, da quando la nostra meravigliosa Isaboo, all'età di venti anni compiuti, ha deciso di andare a tracorrere un po' di tempo nel meraviglioso mondo della Valle di Lestla, nessuno dei micini ha più trovato curioso scendere dal piano superiore.

I lupetti sono molto incuriositi dalla gabbia, dal cuscino che è posto al suo interno, dal trambusto che c'è fra sopra e sotto. Anche Tortuga, che imita ogni mossa dei suoi fratelli Sarloos, si impiccia stantuffando con il tartufo. Prendiamo Ghadli in braccio e scendiamo.

Con estremo equilibrio, i Saarloos e Tortuga, accolgono la micia. Come lei sente la loro presenza, magicamente si quieta. Tortuga dopo un'annusatina se na va, è l'ora di cena e il suo pensiero è unicamente volto alla pappa. Faal, rimane vicino a me. Eowyn, distrattaente segue le manovre per far entrare Ghadli nella gabbia mentre Arowen, scodinzolando a più non posso, chiaramente ci dice che vorrebbe averla tutta per sé per... pulirle la ferita?... massaggiarle il pancino?... scaldarla di quel calore che solo una Mamma sa dare? ... non lo so, quello che so è questo: ''Ghadli alla loro presenza, facendo delle lievissime fusa di consenso, si è placata, ed è rimasta tranquillamente sdraiata sul suo cuscino, sorvegliata dai nasi dei Lupetti che ogni tanto andavano ad accertarsi sul suo stato.

Come sempre, dalle azioni dei Saarloos, cerco di cogliere degli insegnamenti. Riflettendo sul loro comportamento sono arrivata a questo: ''anche se conoscono la micia solo dall'odore che ho addosso (ogni volta che sono con lei e con gli altri, non manco mai di coccolarli un po', ed è quindi normale, che il loro odore mi rimanga sui vestiti), e non la conoscono in maniera fisica (a parte quelle sporadiche apparizioni con Isaboo, forse due o tre in due anni) l'hanno accolta come se fosse un elemento del Branco. Subito mi è venuto in mente lo scambio di odori delle Mamme Lupe con il resto del Branco, prima di rientrare nella tana dai cuccioli, e l'odore dei piccoli che si portano dietro nel momento in cui escono dalla tana, odore che viene portato al resto del Branco... Ghadli, dal canto suo, non ha dato alcun segno di nervosismo o paura quando è entrata in contatto con i lupetti, anzi, ha cominciato a mostrare la sua felicità, facendo le fusa (non conosco bene il comportamento dei gatti, e non so se anche per loro vale la questione dell'odore portato indosso, e quindi non posso dire se li conosceva attraverso di me oppure... - però io credo che l'odore dica molto!!! - ). Arowen, Eowyn e Faal, non hanno mai vissuto con i nostri gatti, e quindi non conoscono i loro comportamenti, non conoscono il significato delle fusa, ma sicuramente riconoscono un atteggiamento condiscendente. E inoltre hanno avvertito, l'odore di un Animaletto ferito, forse un fratello Animaletto ferito, non di una preda (oltre alla questione degli odori familiari, nessun atteggiamento di Ghadli portava a pensare ad una preda) ed è così che lo hanno accolto.''

Ma quale è stato l'elemento scatenante che ha tranquillizzato Ghadli? ... Arowen, Eowyn e Faal le hanno trasmesso qualcosa, qualcosa che noi ''sapiens'' non abbiamo, e questo mi porta a pensare e a credere, che nel cuore del Cane Lupo di Saarloos, esiste qualcosa che li rende ''magici'' (permettemi la parola)... in fondo, cosa hanno fatto?... probabilemente qualcosa che avrebbe fatto un qualsiasi altro Cane equilibrato... certamente... anche la piccola Tortuga si è comportata bene, ma si è limitata ad annusare la micina, nient'altro...

Come sempre: 'Saarloos - meravigliosamente naturali!'

AlbaRadiosa e LupoRosso

Il 10 novembre è il mio compleanno. Nel 2011 ho compiuto 49 anni e, come si diceva ai tempi di mio padre, sono entrata nel cinquantenario. Mi porto sulle spalle alcuni pesi troppo grandi, sono stanca e non ho più nessuna intenzione di soffrire per le colpe che non mi appartengono.
Ho scoperto il Grande Mistero che ci avvolge e ho trovato la mia tranquillità nella mia casa, con la mia famiglia. Spegnendo le candeline, ho espresso il desiderio di smettere di crescere, per avere più tempo per completare la mia istruzione.
Molti Angeli mi hanno dato il loro ultimo bacio, e sono volati nella Valle di Lestla. Eppure sono ancora qui con me, li sento nel respiro del vento, li vedo fra le stelle, li stringo nella dimensione che oltrepassa il tempo.
In questo mio anno di festa, ho chiesto di ricevere qualcosa di grande, ed ecco che a febbraio è arrivata la neve, con lei è arrivata Boh e adesso, con la primavera, un sogno che non osavo rivelare: RedLupo e RisingSun, nati per me, per completare il mio cammino.
Sono felice, e di questa felicità voglio ringraziare Paolo per il suo Amore; Daniele per la sua Amicizia e sopportazione; Alexandra per la sua Fiducia; Nicoletta per la sua Amicizia e comprensione; Silvia perché è un’Amica ritrovata; Sabine perchè con lei l'Amicizia non conosce tempo e confini.

Sole Nascente

Era una tranquilla giornata d’estate, il Sole splendeva alto nel Cielo,
il giovane Lupo Rosso, se ne stava sdraiato in cima alla collina che sovrastava il suo territorio;
tra il fresco fogliame di una quercia, calmo, guardava distratto i fratelli che giocavano poco distanti.

D’un tratto accadde, che un’ombra gli si posò sul manto e arrivò a carezzargli il viso.

Una sensazione di piacere, che mai fino ad allora aveva provato, lo avvolse.

Riavutosi da quell’attimo,
non fece in tempo a capire chi o che cosa l’avesse generato,
‘ché l’ombra se ne era andata e di lei non era rimasto che un segno nel suo cuore.

Con il passare del tempo, quel segno si fece sempre più profondo,
tanto che, Lupo Rosso, decise di andare alla ricerca di quel ricordo,
spingendosi ben oltre il territorio in cui era nato.

Per molti giorni vagò senza meta,
per molte notti, chiamò l’ombra con il suo canto più armonioso.

E seppur nessuno rispondeva e nessuno si faceva sul suo cammino,
Egli continuò a vagare e a chiamare.

Dopo un mese dalla sua partenza,
spossato, trovò ristoro nei pressi di un ruscello, ai piedi di un dolce rilievo.
Si addormentò e nel sonno sognò la carezza che copriva il suo morbido manto,
nuovamente provò quella sensazione di piacere.
Spalancò gli occhi e guardò in alto:

Il Cielo era pervaso da una mescolanza di colori,
e un’Aurora splendente lo irradiava con la sua Luce Miracolosa.

Lupo Rosso, incantato da tanta bellezza,
espresse un desiderio quasi senza accorgersene:
‘’In questo momento dell’inizio di un nuovo giorno,
Alba Radiosa, fa che la mia compagna, quell’ombra che mi ha scaldato il cuore, ritorni a me’’.

L’intensità del suo desiderio commosse la fluorescente Alba, Lupo Rosso socchiuse appena gli occhi,
e per un attimo gli sembrò di vedere una Lupa che gli correva incontro.

Si destò d’un lampo e subito si rizzò sui lunghi arti.
Una bellissima, minuscola Stella Rossa, si dirigeva verso di lui.

‘’In un’ Alba Radiosa, la Lupa Sole Nascente, era scesa dal Cielo per Lupo Rosso ’’


Akera

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Diversi da Arowen ed Eowyn, e un pochino anche da Faal, Sunny e Lupo sono entrati nelle nostre vite con la Forza dell’Avventura.
Cauti si, ma intraprendenti e fiduciosi.
Alexandra mi aveva detto che li avrei trovati diversi, più sociali, e così è stato. Già a casa da lei, Paolo ha potuto assaporare lo splendore della piccola e la tranquillità del fratellino. RisingSun, Sunny per gli Amici, (nel mio cuore Ekra, la Lupa della Valle di Lestla), ha una carica vitale invidiabile davvero, nata più piccina, ha lottato e lottato per farcela, e ora eccola qui, Radiosa più che mai. RedLupo, Real Lupo per me (protagonista della bellissima favola ‘’Sole d’Argento’’), possiede la determinazione del selvatico e la dolcezza di un compagno, caratteristica in comune con Faal nei miei riguardi. Mantengono quella vena di innata diffidenza che superano immediatamente affidandosi alle nostre cure. Seguono le mie gambe facendomi sentire la Balia di un Branchetto di Lupini, audaci si tuffano nelle discese del giardino, osano sulla stradina del bosco (osano un po’ di più di quanto può essere tollerabile per la mia ‘’ansia’’). Giocano fra di loro senza tregua, imbastiscono delle zuffe educative che terminano sempre con una bevuta nella grande ciotola dell’acqua, oppure, con qualcosa di molto interessante che arriva da chissà dove (anche se a me sembra più una scusa per mettere un punto alla questione, però … non so!).
Adorano stare sulle mie gambe a farsi massaggiare la pancia, ma ci si accomodano anche mentre sgranocchiano qualcosa. Cercano il contatto in ogni momento, e sanno stare buoni quando il dovere mi chiama altrove. Puliti ed educati, sembrano finti.

Ed ecco la solita domanda che non avrà una risposta immediata: ‘’Sono loro ad essere così oppure sono i miei occhi a vederli fantastici? … non lo so, il tempo mi saprà dire, per ora posso solo affermare, ancora una volta: ‘’Meravigliosi Saarloos!’’ … Grazie Alex!

I miei compagni ideali, in una vita a contatto con la Natura, lontana dalla civiltà, immersa nella fantasia. Sempre insieme, per sempre e sempre.
Ad Arowen Eowyn Faal Ekra e Real: Grazie!

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-19 aprile 2012 -

Un mese soltanto è passato, eppure è come se stessero con noi da sempre.
RedLupo e RisingSun, i loro nomi rappresentano ciò che sono: Lui un cucciolo di Lupo, fiero e tenace, grande se fosse un Cane da Pastore, determinato verso le novità ma con quel pizzico di diffidenza che lo identifica nel meraviglioso Saarloos quale è; Lei radiosa e splendente come solo una stella sa essere, testarda, audace e amorevole come il più tenero dei cuccioli.
Sempre attivi, sempre desiderosi di fare qualcosa, sempre pronti ad esplorare, ad interagire con noi.
Adorano rincorrerci, giocare i giochi di predazione e di lotta, baciarci e sdraiarsi sulle nostre gambe per addormentarsi sotto una sequenza interminabile di carezze.
Ossequiosi nei confronti di Arowen che li tiene adeguatamente a distanza, e da loro accetta solo un comportamento riverente; tranquilli e fiduciosi con Eowyn che, anche questa volta, si è presa la briga di educare i piccoli di casa; festanti e completamente a loro agio con Faal, un Lupo dalle enormi capacità sociali che, a pieno campo, mostra tutto il suo equilibrio e la sua serenità. Arowen come sempre il leader incontrastato, Eowyn la Balia tutto fare, Faal un Fratello grande pronto a giocare con delicatezza e a mettersi quieto accanto a loro quando è l’ora di dormire.

Spesso mi perdo nelle loro espressioni, e più la nostra storia va avanti, più mi sento rapita dal loro mondo. Un misto di emozioni gioiose, nascono dentro di me, sequenze di pensieri fantastici si impadroniscono della mia mente e mi scopro ad amarli come se io stessa fossi parte di loro.

with love Barbara

A scuola con i nostri Saarloos

La mano per Fratello Cane è similare alla bocca di MammaLupa: la mano come la bocca premia e punisce, dona cibo e carezze, redarguisce e domina. Le mani parlano di affetto attraverso lente carezze, sprigionano forza mediante la pressione dell’intenzione, donano cibo per accrescere nei cuccioli forza e salute. Le mani non hanno bisogno di aggiunta di parole (vocalizzi). Le mani, secondo me, sono qualcosa di molto intimo e naturale.
Similmente ai Lupi che tornano dai cuccioli, assaporiamo la gioia dei nostri piccoli, mostrata nella miriade di feste di cui ci onorano. Similmente ai Lupi, tornando da loro, offriamo il pasto che per diritto gli spetta.
Affiancandosi a noi mitigando una condotta, correndoci incontro appena ci vedono, leccandoci le mani e quando possono la bocca, mettono in atto una naturale richiesta per avere le nostre attenzioni , e lo fanno usando quel magico linguaggio che non ha bisogno di virgole e punti, perché il loro corpo, già dice tutto. È l’Armonia del linguaggio che solo la Natura è capace di insegnare.

Dai libro: ‘’Lupi allo Specchio – Ascoltando la Natura’’ di Barbara Tullio e Paolo Caldora
…“La condotta - vi ricordate di quando abbiamo parlato del ritorno dalle cacce degli adulti e delle accoglienze festanti dei cuccioli, della richiesta di cibo, dell’allineamento all’adulto da parte dei cuccioli, dell’arresto dell’adulto nel punto da lui deciso per elargire cibo ai cuccioli?... avete un’idea di cosa significhi, camminare al piede del leader?... quale può essere la motivazione giusta per cui un cane debba affiancarsi ad un familiare e, uno al fianco dell’altro, procedere nella stessa direzione?
Certo, la similitudine con i cuccioli e la richiesta di cibo, non è che la prima parte dell’allineamento al fianco, che ha sequenza negli affiancamenti per le ruberie nell’insegnamento delle tecniche predatorie, e poi continua negli spostamenti da un territorio all’altro e ha rinsaldo nel momento del rientro del leader al campo base dopo un’assenza. Ma se prestate attenzione, in fin dei conti, cos’è la condotta al piede se non il desiderio di avere attenzione dal leader, la certezza di sentirsi al sicuro, il piacere di mostrargli rispetto?... fermatevi un attimo a ragionare in questo e rapportate le similitudini.
Scoprirete che non servono guinzagli, collari e tecniche buoniste o coercitive per insegnare a Fratello Cane una cosa che possiede come bagaglio culturale naturale, bisogna solo avere la testa per capirlo e metterlo in atto. All’origine di questo comportamento c’è un rispetto individuale e di scambio che non collima con il ‘buonismo’ e il ‘cattivismo’ o le ‘metodologie avanzate’, c’è un sentimento molto più intenso e naturalmente semplice che lega l’intero branco.

Le condotte possono essere diverse a seconda del motivo per cui vengono messe in atto. Nell’allineamento per richiesta avremo l’attenzione del nostro amico rivolta al nostro viso o alle nostre mani (ricordate la similitudine fra bocca e mani?), nella condotta durante gli spostamenti sarà invece rivolta a quel che c’è avanti non perdendo di vista però ciò che ci circonda, nella manifestazione di piacere, non solo avremo Fratello Cane che cerca di intrecciare il nostro sguardo con il suo, ma una curvatura del suo corpo attorno al nostro, per chiudere il magico cerchio di un’unica entità.
Le tre diverse interpretazioni della condotta, che esprimono stadi d’animo diversi, le possiamo riscontrare facilmente: la prima, all’inizio dell’educazione del cucciolo, la seconda, quando più grandicello inizierà ad essere guardingo in alcune situazioni ( nello sport ‘Utilità e difesa’, nelle fasi degli spostamenti in condotta della sezione c), la terza, la più importante dal mio punto di vista, potremo averla solo se Fratello Cane si fida di noi senza riserve, non è una condotta che si può insegnare perché nasce dal connubio di due anime.

Mi piace volteggiare insieme ai miei Cani, in giardino, o in soggiorno, o dunque mi capiti di farlo, imbastire con loro dei passi di danza e assorbire l’energia emanata da quell’abbraccio… mi arricchisco di forza positiva ogni volta che uno di loro mi si affianca e a tempo di musica mi trascina nel suo ballo proibito.”

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25 maggio 2012 - Sunny (Ekra) e Lupo (Real)

Cercando di non cadere nel sentimentalismo, vorrei parlare di Sunny (Ekra) e Lupo (Real): due cuccioli di quattro mesi che affrontano le avventure di casa con estrema disinvoltura e un pizzico di follia.
- Sunny, solare come il nome che porta, è la gioia fatta Saarloos; ogni suo atteggiamento esprime la felicità di vivere; è allegra; è disponibile; è positiva.
Quando trotterella in giardino, sembra che danzi… una musica vibra nel suo corpo e l’accende di movimenti aggraziati, mostrandola ai nostri occhi, nella sua luminosità, come una farfalla che libera in cielo, ondeggia fra i sussurri del vento.
Veloce come il lampo – abile e astuta come la più furba tra le volpi rosse.
… E quando si abbandona fra le nostre braccia, una tenerezza mai provata stringe i nostri cuori… sotto le carezze si addormenta, con il candore delle più angeliche fra le creature.

- Lupo, serio quel tanto che basta per mettere in guardia chi lo vuole adulare. ‘’Sono un Lupo’’ sembra che dica con quei suoi occhi color vaniglia e verde smeraldo ‘’ se vuoi le mie attenzioni devi profumare di Selvatico, altrimenti, va’ per la tua strada!’’… ma ecco che un attimo dopo, passato il cipiglio del primo istante, si trasforma in un cucciolo pigolatore, bisognoso di baci.
Di tanto in tanto mi sconvolgo del suo duplice aspetto, è grande nel mostrarsi, è attento e perspicace nell’assaporare tutti gli odori della Natura, veloce nell’apprendere e bramoso di imparare.
Anche lui però, in tutto il suo vestito da Lupo, eccolo che viene a strusciarsi addosso ai nostri corpi, in cerca di un cantuccio che gli permetta di addormentarsi tranquillo, nell’abbraccio del Branco.

Arowen li sorveglia da lontano; Eowyn alterna per loro momenti di fanciullezza e di insegnamento; Faal li adora: ci gioca strisciando alla loro altezza, li ammonisce e li grattugia; li bacia e li difende come il migliore dei fratelli. Tortuga con estrema delicatezza, per ora, improvvisa!

Il nuovo Branco si è formato!

30 maggio 2012 - Le prime condotte

Quindici giorni fa, ho chiesto a Paolo di filmare alcuni attimi di quei momenti particolarissimi, in cui mi immergo nella Natura e, spaziando con la fantasia, mi immedesimo in un LupoBalia.
A distanza di pochi giorni, ho chiesto nuovamente a Paolo di dedicarmi pochi minuti, perché volevo vedere dal di fuori, quello che avevo l’impressione di vedere mentre lavoravo con Sunny e Lupo.
La capacità di elaborazione e forse anche un po’ della mia caparbietà nel voler parlare in ‘’lingua’’, ci sta permettendo di sorpassare a grandi falcate, tutto quello che la cinofilia moderna, và professando. La splendente Ekra e il grande Real, mi affiancano in una condotta da oscar, calcolando la loro tenerissima età, la loro razza e la scarsissima frequenza di sedute lavorative, senza pensare poi, che quando queste avvengono, si svolgono nell’ambito di pochissimi minuti.

Ai piccoli Rossi e al Branco: GRAZIE!

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21 giugno 2012

Aneddoti:
- non credevamo ai nostri occhi quando l’altra sera, la piccola Sunny – 5 mesi – mentre eravamo in giardino per l’uscitina del dopo-pappa, annusando la corteccia di un albero, si è girata di poco e ha fatto pipì tenendo la zampina destra alzata.
Paolo ed io ci siamo guardati sbigottiti… ‘’non è possibile’’ ci siamo detti quasi in contemporanea… però è una cosa che abbiamo visto entrambi, non può non essere vera. :)

- Lupo invece, non si cura di marcare ancora mostrando la sua altezza, no, lui distrattamente annusa a lascia gli odori con molta nonchalance. Però, è uno scalatore! … che ci sia uno stambecco nel suo dna? … come niente, te lo ritrovi arrampicato sui mobili, o che passeggia tranquillamente sui tetti dei trasportino, oppure sul tavolo della cucina!!! ... Quando lo vedo, non so se mettermi a ridere o a piangere; è un clown, un trapezista o una capretta di montagna?!

- Sunny invece preferisce le tovaglie...

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6 luglio

Buon Compleanno Arowen ed Eowyn!
Sei anni fa abbiamo vissuto questa giornata incollati al computer, collegati con il sito di Alexandra Windl.
Con Paolo ci chiedevamo ‘’ce le darà oppure ci avrà ripensato?’’ … Gesù, Gesù che ansia! … il povero Daniele è stato massacrato di telefonate ‘’Daniele scusa scusa tanto ma ‘’puoi chiamare, puoi scrivere ad Alex?’’
E poi… i loro nomi sulle fotine del sito! Che felicità!

Oggi per celebrare la specialità della giornata, oltre ai festeggiamenti di tutti gli anni con qualche vizio culinario, siamo riusciti ad organizzarci in modo che potessi assentarmi un’oretta da casa per portarli a fare un giretto. L’idea è da sempre quella di andare a fare una passeggiata nei boschi delle montagne ad un’ora da casa, ma il tempo è tiranno e così, ce ne siamo andati al campo sotto casa. Loro amano il campo, non foss’altro perché annusano s’impicciano marcano tutto il terreno, e hanno quelle attenzioni particolari che puoi dare solo quando non hai la testa alle problematiche quotidiane.
Faal adora girare tutto il campo, perlustrare ogni anfratto e lasciare i segni del suo passaggio. Arowen ed Eowyn, dopo una visita veloce al lato del ruscello, mi si mettono al fianco e mi chiedono di lavorare (per loro il lavoro è fare qualche passo di condotta, qualche volteggio e avere un po’ di carezze, nulla più – è una magica caratteristica che hanno da sempre, o meglio, ce l’hanno dal momento in cui si sono fidate e affidate a noi). Per gli Gnomei oggi c’è una novità: da tempo voglio togliermi la curiosità di vederli in traccia, e oggi ho soddisfatto la mia curiosità! … all’inizio non capivano cosa ci fosse di tanto particolare in quello strano odore nell’erba… ‘’è erba rotta, tutto qui!? Ah no, aspetta, ho trovato un bocconcino, sniff sniff, toh un altro, sniff sniff e un altro e un altro ancora … noooo non posso crederci, una ciotolina piena di cibo!?!? EVVAIII!!!’’
Forse non hanno detto proprio così, ma a me questo è sembrato: Lupo un po’ più timido, Sunny più intraprendente, ma ugualmente molto dotati. BELLISSIMO! … Anche Lupo e Sunny, mi chiedono ‘’facciamo ancora qualcosa dai!’’

Passeggiare con loro mi trascina al di fuori del tempo, dimentico qualsiasi cosa e mi rilasso; mi immergo nelle mie fantasie e, sfiorando l'Arcobaleno, viaggio tra boschi e picchi innevati, ululo alla Luna e vivo attimi indimenticabili.

Ma poi...
Mi spiace Lupetti, il nostro tempo per sognare è finito, oggi di più non si può, il dovere ci chiama… un abbraccio collettivo completata questa ora felice!

- Voglio comprar loro dei pettorali da tiro, perché quando sono tutti e cinque insieme si allineano spontaneamente e con i collari non possono muoversi come con delle pettorine adeguate; ci alleneremo nel giardino e nel bosco di casa, e molto grande, si articola con diversità di terreno e … penso che gli farà piacere ? ...e quando finalmente potremo fuggire per un'intera giornata, saremo pronti per una magica avventura.

Beh, allora come ogni compleanno vuole: ‘’TANTI AUGURI AROWEN, TANTI AUGURI EOWYN’’ con tutto il nostro amore!

 

19 luglio 2013 - Buon Compleanno Faal

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Saarloos e palline

Ekra è una fanciulla molto intraprendente, vivace e un po’ pestifera, ama correre e farsi rincorrere; il suo è un continuo invito a giocare i giochi di predazione, e quando l’invito viene raccolto, e la caccia ha inizio, lei rapida come una gazzella fugge, si ferma, finge una svolta a destra e rapida gira a sinistra; e anche quando la catturano, proprio nel momento in cui sembra che non abbia più scampo, ecco che si gira sull’aggressore per morderlo… una breve lotta per liberarsi e via di nuovo a correre a perdifiato.
Real è molto più tranquillo, anche se in quanto a determinazione e intenzionalità è difficile batterlo; lui è più un osservatore, quasi sembra che studi le mosse degli avversari combinati a quelle della predina, prima di buttarsi nella mischia; più potente e meno agile della sorella, è molto più duro nelle sue azioni.
L’impressione che danno è di una tallonatrice e di un paratore.

... nell’istinto predatorio l’aggressività è nulla, essa si attiva nel momento in cui la predina simbolica viene afferrata, ma solo nel gioco di lotta (e qui entra in ballo l’istinto che hanno appreso nella prima fase della crescita, per l’appunto, l’istinto di lotta: abilità nel combattimento) essa cresce, per terminare poi nel momento della vittoria... - da "Similitudini tra Cani e Lupi - di Barbara Tullio e Paolo Caldora"

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Io sono Uno, ma in realtà non sono che una parte di 1

Arowen, Eowyn, Faal, SunnyEkra e RealLupo, costituiscono di fatto un Branco completo. A conferma di ciò, loro stessi mi hanno messo a disposizione un rituale di comportamento che certifica tale realtà: ‘’E’ molto tempo che Elisabetta e Stefano non vengono a trovarci a casa, un po’ per colpa degli impegni di lavoro, un po’ per i doveri di casa, un po’ per la stanchezza che ti sovrasta quando non hai neanche più il tempo per respirare… però, sabato scorso (4 agosto 2012), tutti e quattro – Eli, Stefano, Paolo ed io – abbiamo colto l’occasione al balzo (un’oretta racimolata chissà come), per scambiare qualche chiacchiera faccia a faccia e non tramite chiamata telefonica, sms o chat.
La prima sorpresa un dono inaspettato, ‘’una scultura in argento di un Pastore Tedesco’’, regalo di Elisabetta a noi per dirci ‘’l’affetto che ci lega’’ una statuina che sta nelle due mani, bellissima, preziosissima e graditissima, ricordo lontano della famiglia di Elisabetta.
La seconda sorpresa, una cucciola di sette mesi di Levriero … ‘’Cagi’’. Una cagnina di estremo equilibrio, sociale di suo e ben socializzata da Elisabetta e Stefano, preziosa nel comportamento, munita di un livello di evoluzione molto alto. Atteggiamenti di presentazione, di conoscenza, di avanscoperta, di tranquillità comunicativa, di sudditanza e di accettazione, che mai in un Cane a livello neotenico inferiore al Saarloos e al Cecoslovacco, avevamo visto… d’altronde è un Levriero … come non pensare che sia normale?!’’
La terza sorpresa, invece era la mia, la presentazione degli Gnomiei.
‘’Arowen, Faal, SunnyEkra e RealLupo, ci aspettano in giardino. Faal è contrariato e risponde alla visita abbaiando, SunnyEkra è vicina a lui, e vedendo quella reazione, comincia ad abbaiare pure lei, RealLupo e Arowen guardano dalle retrovie.
I due piccoli hanno ora 6 mesi e 1/2, non vedono estranei da parecchio tempo, ma il loro modo di guardare Elisabetta e Stefano, quando non erano ancora entrati in giardino, non era assolutamente diffidente, guardavano e basta. È stata la reazione di Faal ad agitare la situazione, sono sicura che se lui li avesse accolti in maniera tranquilla o quantomeno indifferente, come fa di solito, Sunny e Lupo, sarebbero arrivati a conoscere i due ospiti in maniera più pacifica. Il comportamento di Arowen è invece del tutto normale!
Tranquillizzati i piccoli, e messo a tacere Faal, tranquillamente ce ne andiamo dall’altra parte della casa, a sederci al tavolo di legno. I 4 Saarloos ci seguono e con noi entrano in quel punto del giardino un po’ appartato.
Noi chiacchieriamo del più e del meno (sempre di Cani naturalmente) e loro gironzolano cercando di interessarsi un po’ all’odore degli ospiti e un po’ ai rametti vari che stazionano per terra… Arowen si sdraia fra noi e l’uscita, e controlla… i 3 fanno una pipì, danno una leccatina alla ciotola dell’acqua, poi fanno un balzetto da una parte, un invito al gioco… tutto sembra apparentemente tranquillo, ma di fatto non lo è, un po’ di tensione si avverte… il tempo passa.
‘Bene, Faal vieni, andiamo dentro, che devo far uscire Eowyn’, dico al mio principe e lo porta in casa. Dopo pochi minuti esco con Eowyn. Eowyn è in calore pieno e quindi la tengo ben lontana da Faal fino a che non avrà finito il periodo fecondo.
Eowyn arriva in giardino, controlla i piccoli che sono arrivati da lei di gran carriera per omaggiarla e riverirla, si lancia delle occhiate d’intesa con Arowen ed entra nel privè, i piccoli la seguono festanti, e festanti si avvicinano agli ospiti. Eowyn, scortata dai piccoli annusa, Elisabetta e Stefano, li sfiora, si fa sfiorare a sua volta e, allontanandosi, marca con uno schizzetto di pipì il terreno.
La situazione è molto più tranquilla!

Eowyn è il Lupo Beta, è l’elemento che va in avanscoperta e si accerta dei pericoli, mancando lei, Faal ha avuto una reazione nervosa dettata dall’insicurezza dell’incompletezza (per essere precisi), e ha trasmesso ai piccoli il disagio. Tornando Eowyn in campo, mostrando la sua decisione di atteggiamenti, la sua serenità, ha ribaltatola tensione dell’Atmosfera, diffondendo un senso di ‘’Pace’’!

Quando manca un elemento del Branco,
si rompe l’Armonia e l’Equilibrio!

… è vero che non sempre tutti i membri del Branco possono essere presenti, ed è vero che Faal in questo frangente non era con loro, ma, ogni cosa, in ogni situazione, c’è bisogno del giusto trasporto… i piccoli, ancora in fase educativa, dovevano trovare il punto di forza nella Balia, era lei che doveva impostare il rituale di conoscenza… il ruolo di Faal non è quello di Balia, e in più, non è ancora un maschio adulto, anche se ha tre anni, per cui la sua personalità non mostra tranquillità con il mondo esterno, cosa che invece fa nell’intimo di casa… a dimostrazione del suo sviluppo ancora incompleto, ce lo dice Arowen, non accettandolo come compagno quando è in calore pieno, non solo rifiutandolo, ma sottoponendolo anche ad interminabili cure di rimprovero e di attenzione attinenti all’educazione del cucciolo. (tratto dal libro "Similitudini tra Cane e Lupo" di Barbara Tullio e Paolo Caldora)

Due ‘’geni dell’imprevisto’’:

La vita scorre normale… oh si!... se normale può essere una vita con due ‘’geni dell’imprevisto’’!
Da quando i due piccoli Saarloosini son arrivati a casa, ho viste e vissuto cose che potevano sembrare un po’ pazzesche, un po’ estrose, diverse e artistiche, forse!?!... ormai mi era abituata a vederli saltare sul tavolo della cucina, arrampicarsi sugli scaffali, salire e scendere dalle anguste scale a chiocciola che a stento, danno a noi ‘’sapiens’’ la possibilità di percorrerle senza disagio… mi ero abituata a vederli aprire il secchio del mangime, rubare il pane secco dal cesto del secondo scaffale in alto, attingere al cibo nella pentola messa a freddare sul fornello spento… mangiare senza difficoltà dalla mia forchetta, aprire il forno, aspettare che la teglia fosse a temperatura giusta per poter essere presa in bocca, e tosto acchiapparla saldamente con le fauci, depositarla a terra indi mangiarne con gusto il contenuto!

Ma oggi, mi hanno stupita davvero!!!

Parlando con Paolo, abbiamo analizzato un po’ il loro temperamento e ne è uscito fuori che ‘’imitano’’. Si. Imitano tutto quello che facciamo in casa!
Un esempio: ‘’per spolverare, sono sempre arrampicata su qualche mobile, non sopporto la polvere a vista e neanche l’idea che possa essercene dove non la vedo, così, con l’amico swiffer in mano, mi arrampico dovunque per eliminarla: sopra i mobili, sotto, dietro… ovunque! ‘’ i piccoli mi osservano e come si libera il posto, vanno ad impicciarsi…’’
Fino ad oggi non ho creduto molto alla veridicità di questo pensiero, poi …
‘’ieri sera, dopo mesi e mesi che l’avevo in mente, finalmente ho preparato la pizza. Prendo la farina , il lievito, l’olio, l’acqua, misuro le quantità, verso nel mastro-robot, mischio, stendo la pasta, guarnisco la teglia e via nel forno. Mentre pulisco la vaschetta del mastro-robot, elargisco ai piccoli un pochino di pasta rimasta appiccicata dentro (non so a voi… ma a me piace da matti la pasta cruda delle pizze!!)
I cuccioli che come due santi erano rimasti buoni, buoni ad osservare, hanno ben gradito la chicca elargita. Senza dar peso alle cose, continue nelle mie faccende.

Loro due mi guardano!

Di tanto in tanto controllo il forno; ripongo la farina e tutte le cosette che avevo preso per preparare la cena; do un’occhiata al computer, e via così.. passa il tempo di cottura.

Loro due mi guardano!

La serata scorre tranquilla!
E così pure tutta la mattina dopo e l’ora di pranzo… poi… Paolo ed io andiamo al piano di sopra della casa per finire un soppalco nella cameretta. Come sempre ogni 5/10 minuti mi affaccio di sotto per vedere se i due piccoli stanno buoni e, come da copione, sono due angeli!

Wihi, toc, scrock, strap, ciomp!

Questi i rumori che sento provenire dalla cucina, scendo di corsa e cosa ti vedo?!
La cucina parzialmente devastata dalla farina, il piccolo Lupo sdraiato sul suo lettino (cosparso anch’esso di farina), che tranquillamente teneva fra le zampotte anteriori quel che rimaneva di un sacco di farina da un chilo, e goduriosamente ne mangiava l’interno ‘’prendendolo a morsi voraci, manco stesse mangiando un bistecca sanguinolenta!!’’… la sorellina invece, angelo della casa, raccoglieva quel che fuoriusciva dalla boccuccia delicata del Lupetto mentre stantuffava farina ovunque, (durante l’immersione nel sacchetto)… nuvolette di polvere bianca veleggiavano nell’aria per via della consistenza quasi inesistente della farina, e la piccola cercava di afferrarle; in più, puliva il lenzuolo del lettino ove era riversa a mucchietti la delicata polverina!
I loro nasi erano bianchi, gli occhi bianchi, le orecchie bianche, mani e braccia sporche di farina impastata con la saliva (che cominciava a scarseggiare)…

‘’con aria candida e più che mai felice,
con quegli occhietti amabili e famelici,
mi hanno guardato con beata innocenza’’

Velocemente pongo fine a quell’insano spuntino ( 'chè già m’immaginavo di doverli ricoverare per un blocco allo stomaco), li sigillo in trasportino e… cautamente mi guardo intorno…
lo sportello della credenza era aperto, i pacchi di pasta erano stati scansati con cura, così lo zucchero e il caffè, e le scatole di fagioli e di mais; tutto era in ordine tranne ‘’la farina’’!

è colpa mia, ieri sera mi hanno visto mentre prendevo le cose dalla credenza e mentre le riponevo; loro hanno assaggiato l’impasto e, come ha detto Paolo sogghignando sotto i baffi ‘’gli è piaciuto e lo hanno rifatto da soli, senza il lievito, senza cuocerlo, ma comunque con l’ingrediente principale: la farina!’’

Cosa posso aspettarmi ancora da loro?
Non lo so!

Ma se ancora qualcuno mi viene a dire che non riesce a far fare qualcosa a un ibrido di Lupo, da oggi gli risponderò ancora più convinta che: ‘’il problema è come sempre IL SAPIENS, perché un ibrido di Lupo è in grado di rifare tutto quelle vede, impara per imitazione e immagazzina quello che ha appreso nel suo serbatoio di idee, per tirarlo fuori al momento opportuno’’ … la giusta motivazione gli permette di fare qualunque cosa egli ritenga ‘’utile fare’’!

E se qualcuno avesse ancora dei dubbi, riporto un’altra news:
il cucciolo di Cane lupo Cecoslovacco che da poco più di una settimana si è unito al nostro Branco, al fianco di Paolo, ha già imparato ad girare la leva che apre l’acqua in giardino e ad aprire la scatola dei biscotti!
Niente male eh!?

h 7,25 del 30 agosto: un po' di dieta, tranquillità, acqua servita in maniera dilazionata - poca e spesso - hanno messo un freno alle mie preoccupazioni... questa mattina sono più famelici che mai ma, sono sono sani :)... niente corse giù in città dal veterinario :)

Rossi! un colore un programma!!! :)

Aggiornamento16 ottobre 2012

Voglio un’ora tutta per me e per i miei Saarloos. Basta, ho voglia di evadere dal sudiciume che mi circonda, ho voglia di passeggiare libera, di sciogliermi i capelli e lasciare che si intreccino al passare del vento, ho voglia di sentire l’acqua del ruscello e ho voglia di camminare sull’erba bagnata…
Ho voglia di montagna di laghi di libertà!

E poi mi sveglio!

…oggi mi sono presa una pausa, sono scesa al campo in un orario dove non si incontra anima viva, ho caricato in macchina SunnyEkra RealLupo e Faal, ho chiuso il cancello e mi sono assentata dal mondo per un’ora.
Uno alla volta mi son goduta una passeggiata nel bellissimo campo che Paolo con tanta tanta dedizione sta tenendo come un gioiello. È un posto magico quello, benché sia affacci sulla strada provinciale, abbraccia una fetta di Natura che permette a chi varca la soglia, di assentarsi dalla società sapiens.

Faal, il primo ad uscire.
Come sempre, il primo momento lo sconcerta un po’. Lui è come me, vorrebbe vivere sperduto fra i monti, e non avere nessun genere di contatto con la civiltà, ma… come me, dopo poco si adegua e si bea delle bellezze che riesce a percepire lì, ad un passo dal nostro mondo e quello degli altri.
Passeggiamo al guinzaglio, ci piace questo legame di corda, ci fa sentire materialmente uniti.
Lui perlustra e lascia le sue marcature. È vigile, ma tranquillo! È contento di passeggiare, adora passeggiare… ama anche correre e giocare è vero, però, vive ‘’il passeggiare’’ come se fosse il suo lavoro… come dice la mia amica Elisabetta, si informa leggendo il giornale che Madre Natura gli mette all’uscio ogni mattina, risponde alle novità e continua ad informarsi. Finito di perlustrare, appare soddisfatto, e la sua domanda è: tutto qui?... non dobbiamo sapere altro oggi?...
Mi rattrista non poterlo accontentare e portarlo ancora in giro per una passeggiata al limite del nostro tempo, ma… il nostro tempo non è molto e così, come sempre, tristemente se ne torna in macchina!...

Però, però questa mattina l’ho visto più soddisfatto, la nostra passeggiata è stata più lunga e più tranquilla, i nostri animi erano ben disposti verso un totale assenteismo, e lui, mi ha scodinzolato e mi ha dato un bacio. ?love?

RealLupo esce dopo Faal. Anche lui mostra un attimo di disappunto ma poi cerca ‘’di darsi un contegno’’ ? … abituato al Branco, anche se con me vive come la carta moschicida, non gli basto per trovare la quiete giusta per godersi la nostra fuga, allorché mette il naso a terra e cerca conferme nel terreno… sente l’odore di Faal, si infila nel suo canale e piano piano trova la concentrazione giusta per assaporare quella passeggiata in solitaria, come fanno gli innamorati che si beano anche solo del tenersi mano nella mano, ci inoltriamo nel campo.
Real resta in traccia e l’osservarlo, mi riporta al tempo in cui lavoravo le piste con i miei Pastori Tedeschi, e a tutte le congetture che si facevano in merito alla ricerca. Real, ha conosciuto il lavoro in traccia ma lo ha solo conosciuto, perché dire ‘’sa cosa vuol dire’’ sarebbe uguale a mentire, solo tre volte su una traccia non ti permettono davvero di essere avvezzo alla ricerca. Quello a cui ho assistito oggi, è stata una vera e propria ricerca di un odore familiare da cui prendere sicurezza.
Nel cucciolo appena nato, il primo senso ad essere attivo è l’odorato, è quindi normale che Real per acquisire una certezza abbia voluto trovare una conferma cercando e trovando l’odore della sua Balia (non ricordo se ho mai scritto fra queste pagine del diario, il meraviglioso atteggiamento che ha Faal nei confronti dei due piccoli rossi, loro sono per lui i fratellini piccoli da proteggere, da istruire, da difendere e con cui giocare a perdifiato – e quando esagera nei modi, viene redarguito a sua volta da Arowen)… nel momento in cui trovava la forza necessaria per staccarsi da quell’odore, Real curiosava fra l’erba o si metteva in ascolto di una voce o di un abbaio lontano, oppure s’interessava ad un particolare odore, oggetto trovato nel terreno… a quel punto: naso sulla cosa curiosa, un occhio su me quasi a dire ‘’ho trovato una cosa’’, platz! …
Lampadine e trombe si sono accese nella mia testa ‘’ la segnalazione ho esclamato’’ … oggi il piccolo Real mi ha insegnato il significato naturale della segnalazione in pista.
Differenze di posizione nella segnalazione:
- Terra
- Seduto
- In piedi

Nel mondo dello sport ‘’utilità e difesa’’, la prova in pista richiede il ritrovamento di uno o tre oggetti a seconda del livello di brevetto che ci si accinge a superare. Il ritrovamento deve essere segnalato dal Cane nella posizione di fermo/arresto o deve essere riportato È la prassi che tutti i preparatori insegnino la segnalazione e non il riporto, poiché è credenza popolare che il distogliere il Cane dalla traccia possa essere destabilizzante per la concentrazione e la perfetta esecuzione della traccia.
Pensando ‘’ se lo dicono gli esperti sarà così!?’’ anche io, ho proceduto nella stessa direzione, trovando alcune difficoltà con Cani di temperamento alto, e non con Cani più tranquilli.
Real oggi mi ha fatto capire perché!
Il Cane tranquillo, mostra nel essere ‘’tranquillo’’ una soglia di reazione dei nervi alta, tradotta in sicurezza interiore, il che lo porta a vivere un rapporto non conflittuale con la Vita e tanto meno con il suo Compagno di Branco.
Il Cane invece, con un temperamento alto, ha una soglia di reazione dei nervi sempre al limite dello stress, il che non vuol dire che sia un soggetto nervoso ma solo che il nervosismo è alle porte. Questo non gli permette di riuscire ad affrontare le cose con limpidezza di immagini, poiché la sua mente è sempre ‘’oltre’’.
Real, è un Saarloos molto tranquillo, attivo quando necessita di esserlo, quieto in situazioni di riposo. La sua insicurezza attuale è data dall’età e dal fatto che ha poca esperienza alla spalle di quel che esiste al di fuori dell’atmosfera casalinga, ma questo non vuol dire che sia un insicuro, no, tutt’altro, essendo un Saarloos è normale che in alcune situazioni sia più guardingo.
Dal momento in cui è uscito dalla macchina e si è rincuorato, ha cercato le sue conferma in un odore amico che veleggiava in aria. Captato l’odore, selezionato fra i tanti del paesaggio campestre, ha trovato Faal, lo ha seguito e una volta trovata la sua sicurezza in quell’odore, lo ha abbandonato per curiosare nell’erba, indi ha trovato un qualcosa di molto interessante e si messo in posizione di platz… la cosa pazzesca è che oltretutto, lo ha fatto in modo assolutamente perfetto, perfetta la posizione, perfetto l’oggetto fra le zampe anteriori, perfetta l’intesa con me ‘’mi ha guardato, mi ha detto con il suo sguardo che aveva trovato qualcosa di interessante e senza toccarlo, si è messo giù.’’
Real di giorno in giorno sta cambiando, è un Animale forte e da due giorni si permette di fare gli inviti al gioco ad Arowen… cosa che mai nessuno si sarebbe mai permesso di fare.
Accertatami sulla cosa ritrovata (un lombrico morto), ho fatto una carezza al piccolo Lupo e gli ho detto di andare, lui si è prontamente alzato e ha continuato tranquillamente a fare quel che stava facendo prima. Naso a terra e di tanto in tanto nell’aria e via così ?
La sua concentrazione per tutta la passeggiata è stata proverbiale!!!

Sarebbe questo un buono spunto di riflessione per tutti quei signori che s’inventano metodi più o meno buoni, più o meno cattivi, per far fare le piste ai loro Cani.

La piccola Sunny è una forza della Natura, piccola agile scattante e un filino nervosetta (ultimo dato, dovuto sempre all’età e in parte alla non conoscenza delle cose), scesa dalla macchina si ribella alcuni secondi al guinzaglio, poi lo morde forte e … via alla ricerca di un odore per calmarsi un attimo, riordinare le idee e, per tuffarsi in qualche magica avventura!
A differenza del Fratello, SunnyEkra cerca entrambe le tracce dei due Lupi Saarloos che l’hanno preceduta nella passeggiata, a seconda del suo umore, segue una o l’altra, e ogni tanto devia per fatti suoi, ma, senza mai perdere l’emanazione della pista certa.
Le sue segnalazioni, avvengono in maniera differente dal Fratello, ossia, in piedi!
Troppo temperamento per fermarsi e mettersi giù, ‘’troppi stimoli da seguire per perder tempo ad andare giù e per rialzarsi… no no meglio stare in piedi… e poi, stando in piedi, sono pronta per reagire a qualunque cosa accada!’’ – questo è quello che sembra trasparire dal fumetto che le è apparso sulla fronte ?
…e pure la piccola Ekra mi fa raggiungere una nuova scoperta/conferma.
Scrooge, la figlia di Thika – il vento fatto Cane – ha ereditato dalla sua Mamma, quella vena di follia che non le permette di star ferma più di dieci secondi. Durante il lavoro in pista ha sempre mostrato un’attitudine forte finché non ho inserito la segnalazione dell’oggetto chiedendole il terra.
Da quel momento in poi, per lei la pista non è più stata interessante, secondo lei, era stupido andare giù e perdere di vista tutto quello che accadeva intorno, o perdere semplicemente l’attenzione dalla traccia. Preferiva stare in piedi e al mio arrivo, lasciarmi in custodia l’oggetto e ripartire rapida, come se avesse un tempo da rincorrere.
Non ho mai capito bene, fino ad oggi, il perché non riuscivo a tenerla quieta quella manciata di secondi del terra, non ho mai pensato, fino ad oggi, che forse lasciandola in piedi o chiedendole il riporto dell’oggetto, l’avrei resa più felice… fondamentalmente non volevo darle incertezze e pensavo che la posizione di quiete per eccellenza fosse una buona cosa, ma mi sbagliavo… come lei è la sua nipotina Tortuga, che quando le chiediamo di assumere la posizione di terra. Va giù come un razzo e comincia a vibrare di energia – sembra si stia caricando di pura forza esplosiva… e difatti, appena libera dalla posizione, scatta in avanti sfogando in una corsa e in un ruggito il suo temperamento e la sua aggressività.

E come sempre… a scuola dai Saarloos per migliorare e migliorarsi! ?

Aggiornamento18 ottobre 2012

Oggi ci siamo tutti: Arowen salta fuori dalla macchina, fa un giro veloce del veicolo e aspetta che anche Eowyn esca. Insieme rapidamente perlustrano il territorio e poi, via nel campo di agility.
Arowen è scocciata dalle macchine che passano accanto a noi, mi guarda e guarda su, la collina è a due passi, ‘’andiamo là’’ mi dice venendomi accanto. Io sorrido e le dico ‘’la penso come te, ma se fuggiamo ora, chi ci pensa al resto del Branco rimasto a casa?’’, lei non capisce è vero, come è vero che le nostre menti condividono gli stessi pensieri.
Eowyn invece alterna una corsa ad una marcatura, ad un saltello a un arrivo veloce sotto le mie gambe, e fra uno strofinio e l’altro spalanca e socchiude quei suoi magnetici occhi di Lupa.

Faal non ama il campo di agility, confina con la strada, è pieno di attrezzi che puzzano di odori chimici, mi guarda e il suo atteggiamento è estremamente lupino, se non fosse perché è il mio Faal, giurerei che quello è un vero Lupo, tutto di lui parla di selvatico e giorno dopo giorno, questa sensazione che ho, aumenta.

Real è un po’ come lui, o forse è un po’ come Arowen, meno diffidente di Faal, meno chiuso di Arowen, ma davvero molto simile.

Ekra, un cerbiatta in guisa di Lupa rossa.

With love – Barbara

Aggiornamento 30 ottobre 2012

Una pista diversa per entrambi.
Oggi una cosa diversa per stimolare la loro attitudine e la loro curiosità!
Real, ricorda molto gli atteggiamenti di Arowen, è pacato e alterna la sua attenzione alla traccia in terra e all’emanazione nell’aria; anche se attento ai rumori circostanti, non perde l’interesse alla ricerca. Possiamo vedere il suo stato emotivo dal portamento della coda e dalla distanza del naso dal terreno, segnali molto significativi.
All’arrivo sul premietto finale, da solo si mette a terra e si gusta la sua conquista!

Ekra, un altro atteggiamento, un altro approccio. La sua vitalità la porta ad interessarsi, ma non riesce a farlo con un’andatura lenta e riflessiva, no, credo che per lei sia tutta una questione di tempo… in ogni cosa che fa, sembra che le bruci la terra sotto i piedi, sembra che voglia fare tante cose insieme per farne tante di più, e così affronta tutto ad altissima velocità. Per lei, al ritrovamento del premietto finale, è fuori discussione mettersi giù calma a smangiucchiare, no assolutamente, tutto va fatto sempre in piedi e a 2000! Anche lei manifesta il suo stato d’animo attraverso il portamento della coda e l’altezza del naso dal terreno.

Gli atteggiamenti di entrambi, non li ho mai riscontrati in nessuno dei miei Pastori Tedeschi. Si il portamento della coda e la distanza del naso dal terreno possono sembrare similari, e anche le andature, ma le differenze ci sono eccome… e le sensazioni che sprigionano poi… tutto di loro parla di Natura, al contrario di un Cane da Pastore che pur essendo naturale nei suoi comportamenti non diffonde le stesse emozioni.
Il Cane Lupo di Saarloos è, se vogliamo, un’esagerazione dialettale. La coda portata in quel modo, in questo specifico contesto, non sta a significare paura, come forse molti hanno interpretato, o stress… no, nella maniera più assoluta… il fatto che siano attenti a qualcosa che è avanti a loro, li porta a coprire gli odori in modo da non mandare emanazioni a chicchessia, poiché, con tutto quello che devono fare in quel momento, o se vogliamo, con l’impegno che devono mettere per fare la tal cosa, non possono star lì a preoccuparsi di un’ulteriore eventualità.
Il Cane neotenicamente inferiore a lui di grado, non è così attento a tutte le rifiniture proprie delle singole situazioni, e così, non vive le vicende in maniera tanto intensa ed evoluta… è attento, ma ‘’a una cosa per volta’’.

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BUON NATALE 2012

La chiamata

Non è vero che il Saarloos non è obbediente,
essendo però lupinamente diffidente,
bisogna conquistarlo per avere il suo rispetto e la sua fiducia.
Come?
Parlando come lui! La bellezza del Cane Lupo di Saarloos è il suo rifiuto ad abbassarsi alle metodologie di comunicazione sapiens.

E' un Cane superiore!

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Questa è la mia Vita!

Respiro il vento portato dalle montagne corro fra gli alberi e sogno sotto le stelle cullata dal battito dei cuori dei miei Figli di Lupo.

Se mi trovassi ancora a dover decidere del mio futuro, è così che lo vorrei: libera di respirare il vento freddo che arriva dalle montagne, libera di correre fra gli alberi e di riposare fra le foglie secche in autunno o sul morbido prato in primavera.
Se dovessi ancora immaginare il mio futuro, è così che lo vorrei: libera di mangiare la frutta dagli alberi, libera di inebriarmi dei profumi del bosco e libera di farmi raccontare le storie più belle dalle figure delle stelle.

Se però qualcuno mi chiedesse se c’è qualcosa della mia vita che volessi cambiare, allora subito risponderei

‘’SI, si vorrei essere un Lupo!’’

… perché Lui è saggio e forte, è amorevole e determinato; sa essere Padre e Madre, Fratello e Sorella; sa proteggere con ardore ma sa anche farsi da parte chinando il capo davanti a chi, in quel momento, riconosce aver più coraggio di Lui.
E vorrei essere un Lupo per poter parlare con i miei Amici Animali e vorrei essere un Lupo per essere il vero leader dei miei Lupi … e se mi sarà concessa un’altra vita è in guisa di Lupo che tornerò, sarò Messaggero e Condottiero, sarò Padre e Madre, Fratello e Sorella; sarò il ventre di Iside in comunicazione con suo il sposo Osiride; e mi porrò a protezione di tutti gli Animali delle Terre e degli Abissi.

Ma ora sono solo una donna, una donna però che ha la fortuna di vivere con cinque figli di Lupo e tanti cuccioli di figli di Lupo.

Respiro il vento portato dalle montagne corro fra gli alberi e sogno sotto le stelle cullata dal battito dei cuori dei miei Figli di Lupo.

A RedLupo the Real e a RisingSun the Ekra, auguri per il loro primo anno da Lupi;

ad Arowen Eowyn e Faal auguri per tanti anni ancora insieme nel Branco dei 5 Figli di Lupo,

e a tutti i Cuccioli

auguri e auguri per una vita lunga serena e spensierata, nascosta agli occhi dell’uomo, protetta dal mondo che non gli appartiene.

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Quattro giorni fuori casa

Ho dovuto assentarmi da casa per 4 giorni, il mio pensiero più grande era quello di lasciare i Saarloos; Faal soprattutto; lui il mio Principe cosa avrebbe fatto senza di me? e i piccoli, come avrebbero reagito alla prima lunga separazione?

Purtroppo non avevo alternativa, dovevo entrare in ospedale e non potevo fare altrimenti.

Paolo è riuscito a destreggiarsi in maniera ammirevole!

Dopo esser salita in camera, ed essermi cambiata, ho preso la mia valigetta e sono scesa dalle scale esterne… è una cosa che faccio ogni volta che devo andare a Roma per qualche ora, quindi è una routine a cui loro sono abituati… la differenza stava nel rientro.

Faal, come da copione ha accusato un po’ il colpo, ma il fatto che da quando sono arrivati i ‘’rossi’’ lui ha delle responsabilità all’interno del Branco, lo ha un po’ distolto dal pensare ‘’adesso torna!’’

4 giorni passano, rientro.
Avevo odore da malata, odore di ospedale e avevo i punti, non potevo farmi fare le feste, non potevo buttarmi a terra con loro, con loro ubriacarmi di coccole … che fare? …
Salgo dalla scala esterna e vado in camera a cambiarmi; avevo detto a Paolo di non mettere a lavare la tuta che avevo tolto prima di uscire perché volevo rimetterla per confondere gli odori nuovi con quelli vecchi. Tergiverso un po’ al piano di sopra, come quando vado su per stare con i Gattini e per pulire. I Saarloos escono in giardino. Mi sentono e cominciano a fare il giro di tutti i posti dove sono passata. Passano 15 minuti circa. I Gattini, strofinandosi e facendo le fusa, mi hanno caricato di odore di casa. Scendo!
In cucina comincio a fare cose dell’ordinario, loro mi sentono e mi vedono. Arowen ed Eowyn, mi guardano, non capiscono bene, ho un odore buono ma c’è qualcosa di diverso, sono un poco confuse ma non più di tanto, dubbiose forse. Faal freme, ma quando entra tuffandosi dalla finestra, invece di riempirmi di feste, si comporta solo in maniera un pochino più esagerata del normale (cioè di quando riscendo dal piano di sopra) ma non come quando vado a Roma.
Anche gli Gnomiei hanno un comportamento simile a quello di Faal, con la variante di modalità visiva, cioè le loro moine sono più fanciullesche rispetto a quelle del Principe (l’età d’altronde detta una linea di condotta!)

Prima di incontrarli, anzi a dire il vero, prima di uscire di casa, la mia preoccupazione era quella di non poter tornare subito da loro appena rimettevo piede in casa, per non parlare poi di rivedere le Veline e Tortuga e Teach e tutti gli altri… questo comportamento dei Saarloos mi ha stupita!

Cosa aveva permesso un incontro tranquillo? L’aver rindossato la tuta che avevo prima di uscire? L’essere stata con i Gattini e prendendo anche il loro odore, aver camuffato meglio la ‘’puzza’’ di malato? Essermi fatta trovare in cucina come è capitato tante volte?
Non sapevo cosa rispondermi!

Parlando di questo cosa con una mia Amica Saarloos, mi ha raccontato di alcuni episodi di casa sua e della reazione del suo CLC: se lei manca per brevi momenti, Lui quando la rivede è felice come una Pasqua, se esce per andare a fare la spesa (un esempio qualsiasi) le fa un sacco di feste, ma è capitato che lei rimanesse fuori per la notte e per un paio di giorni, e la reazione del ‘’suo Principe’’ è stata completamente diversa!... l’ha accolta con un fare meno familiare, escludendola da quelle accoglienze del quotidiano, l’ha esaminata e solo dopo che lei ha dato delle direttive in ‘’cure parentali’’ il Cecoslovacco si è rilassato completamente e si abbandonato alle sue attenzioni.

Le accoglienze sono senza dubbio differenti, ma anche le razze lo sono e lo sono state le accortezze nel rientro… però, entrambe abbiamo notato la diversità fra lo stare via per poco tempo e lo star via per tanto tempo.

Aggiungo, prima di concludere, che sia le Veline che le Malinois, che gli Sgusci, e Teach e Tortuga e ‘’tutti gli altri’’ mi hanno accolta come sempre, e cioè, sommergendomi di baci e salti euforici.

La nostra conclusione è stata questa: sia i Saarloos che il Cecoslovacco, più il suo dei i miei, ma la differenza può stare nelle diversità di razze (vedi anche gli altri miei Ragazzi) oppure nella modalità del rientro, hanno avuto un atteggiamento particolare … dovuto all’abitudine?... si erano già abituati, o meglio, il CLC si era già abituato? Forse! … oppure non conoscendo il tempo che passa, avendoli io raggirati con i rituali del quotidiano, con le abitudini, il distacco di 4 giorni, si è cancellato in un attimo non mettendosi in luce? Forse! …
E per quel che riguarda i Cani neotenicamente meno evoluti? La loro reazione è derivata dal grado di crescita? Forse! … certo è, che sono più infantili, e nel loro essere infantili, lo sono ancor di più visto che passano la maggior parte della loro vita in casa e nel nostro terreno e, escludendo Tortuga, Teach e Boh che sono ancora piccoletti, gli altri sono tutti anziani e quindi se vivessero in Natura, non più molto abili alle gite fuori dal giardino di casa!

Gli Ibridi di Lupo, hanno un’evoluzione maggiore, conoscono il distacco più lungo, i neotenici vivono la zona rendez-vous …
Il CLC della mia Amica è il maschio di casa, il primo sottoposto a Lei, e ha con lei un meraviglioso rapporto di unione; vedendoli insieme mi fanno sempre pensare al Lupo Beta che protegge la sua Alfa, e proprio perché non è Alfa, quando lei non c’è, vive una situazione di insicurezza, un po’ come il mio Faal… questo comporta un dover essere sicuro che al rientro ‘’Tu sia proprio Tu’’ e dopo averlo appurato, abbandonarsi all’intimità di una carezza.
Da quando sono tornata, Faal non mi ha più lasciata per più di cinque minuti, se rimango in cucina quando lui e i Saarloos sono (o dovrebbero essere) in giardino, Lui, viene a chiamarmi, mi annusa, si rassicura e mi si sdraia acconto. Arowen rimane fuori, sotto la finestra, Eowyn poco più avanti e gli Gnomiei invece continuano a giocare felici!

Ma una cosa è cambiata anche per la piccola Ekra: ancora molto infantile, e un po’ insicura per evoluzione di crescita, quando è stressata prende la sua certezza dai suoi odori, cioè fa pipì in casa mostrandosi molto appagata dopo averlo fatto. Prima dell’evento narrato, aveva smesso di comportarsi così, e solo da una settimana ha ricominciato a non sporcare più dentro.
Oggi però, una visita inconsueta di una mia Amica, mi ha portata a stare in giardino senza di loro per un tempo un po’ fuori dall’ordinario e ‘’Ekra, ha fatto pipì accanto al suo lettino!’’

Ancora e ancora tanti insegnamenti! … come avrei fatto a capire tante cose senza di loro? …
Ancora una volta mi trovo a ringraziare questi meravigliosi Saarloos per tutto quello che mi danno!
Grazie Lupi!

Lavorando insieme - aprile 2013

‘’Nelle zone rendez-vous si imparano i giochi
che un domani serviranno per sopravvivere,
ma si imparano anche i giochi che uniscono il Branco’’

Vorrei iniziare finalmente a dedicarmi a questo tipo di giochi in maniera più costante, non perché debba fare con i miei Lupi chissà cosa, ma solo ed esclusivamente per fare qualcosa con loro.
Fare qualcosa è l’idea che ho dell’interazione, fare qualcosa vuol dire relazionarsi in modo continuo con chi vivi, partecipando alla crescita collettiva, imparando gli uni dagli altri per il semplicissimo scopo di ‘’fare qualcosa insieme’’.

Il Lupo è un Animale sociale.
Il Cane è un Animale sociale.
L’Uomo è un Animale sociale.
La comunicazione fra Animali sociali è un fattore determinante per la sopravvivenza, è importante per sentirsi appagati, è decisivo per sentirsi completi.

Passi di condotta e leggere evoluzioni negli allineamenti, sono spunti per imparare a leggerci l’un l’altro; saper trasmettere attraverso semplici sorrisi e lievi spostamenti del corpo, entrando in un particolare stato di Armonia, è, oltre che divertente, appagante!

Vedere l’entusiasmo, vedere la serietà, vedere la ricerca nell’interazione, vedere l’attaccamento ai ruoli e ai singoli, è rigenerante! È l’Energia che ci lega Uno con Uno e sancisce il patto taciuto per ‘’non necessità di essere espresso’’ … a che serve parlare quando con gli occhi possiamo leggere dentro chi amiamo.

La cosa bellissima che fanno i miei Saarloos è ‘’cercare di tornare sempre con il corpo e con l’attenzione al centro del mio corpo’’. Loro non cercano il cibo, che serve solo per confermare e stimolare un movimento da apprendere, ma cercano il contatto fisico e mentale, e questo è il più grande traguardo a cui si può aspirare.

Senza mai togliere nulla alla loro personalità, spero di raggiungere quel livello d’intesa che loro, fra loro, possiedono naturalmente, e a cui un essere umano difficilmente può arrivare.

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Luglio 2013

Finalmente qualche minuto per parlare ancora di loro: Arowen, Eowyn, Faal, Ekra e Real.
È tempo di compleanni per le due Lupe grandi e il Principe divenuto Re nel dicembre scorso, quando anche l’ultimo degli eredi diretti è partito per la Valle di Lestla, è vero che abbiamo ancora un Principino che ben si mette in mostra dall’alto dei suoi 12 anni, e ci sono altri due eredi che sognano il titolo, ma per ora fra i Lupi soprattutto, il Re è Faal!
Di lui si parla come di un Animale schivo che studia e chiede al prossimo se è davvero quel mostra oppure c’è dell’altro in lui, e lo fa a volte in un modo tranquillo, a volte in modo diretto, a volte in modo teso, a seconda dell’odore del personaggio a cui sono rivolte le domande, ma qualunque sia la formula di richiesta, chiede sempre in modo lupinamente diffidente. Cioè anche nel suo dar confidenza già che formula la domanda, non riesce mai ad abbassar la guardia e ad aspettare il comportamento di risposta in maniera rilassata, e questo non vuol dire che è un soggetto nervoso ma semplicemente che è Lupino sotto molti aspetti.
A volte non chiede affatto, e si fa i fatti suoi quasi incurante di ciò che lo circonda.
C’è però qualcosa che non trascura mai di avere sottocchio, e questo forse è la spiegazione del mio elevarlo a Re - similitudine di Principe consorte – e sono io! Ovunque io sia, per lui non c’è ragione che non possa stare con me, non importa cosa l’aspetta fuori, io sono da un’altra parte, lui resta con me!
La sua Corte, che poi è la Corte di Arowen, leader indiscussa da oramai 7 anni, si schiera a semicerchio nella nostra direzione; aspetta un cenno, un indizio, una minima cosa che dia il segnale di avvio per: un’avventura, un gioco, una corsa o una serie di baci e rotoloni uno sull’altro.
Già 7 anni sono passati. Arowen è sempre lì a governare sul Clan, Eowyn comincia a perdere potere, sarà colpa del caldo, sarà la stagione, ma il suo comportamento a volte non mi dice niente di carino; sarà il suo affaticamento del fegato, sarà la presenza di mille anime nelle Reggia… ma il comportamento a volte mi scoraggia e mi viene da abbracciarla come si abbraccia un Figlio, e lei sembra ben gradire quell’intimità materna. Cerca il mio abbraccio quando esce e quando rientra dalla passeggiata, lo cerca quando viene messa in mezzo dalla sorella e da Faal, e lo cerca di notte quando il caldo non è così dirompente da renderle impossibile starmi accanto su un letto … scende, si sdraia per terra accanto a me quel tanto che basta ch’io possa toccarla e si abbandona al sonno.
Faal invece resiste anche al caldo estivo, e come tutti hanno preso posto nella stanza, lui, con leggerezza passa di fianco ad ognuno quasi dovesse controllarli e dar loro la buonanotte, e piano si accovaccia nella L delle mie gambe.
Patisce il caldo anche la Regina Arowen, e quest’anno lo patisce più degli altri anni, perché in passato mai avrebbe lasciato il posto notturno al mio fianco, cosa che invece quest’anno fa per andare a mettersi in mezzo alla stanza… a volte penso però che non lo faccia solo per il caldo … siamo in luglio, si avvicina il tempo del calore di Tortuga, di Melody e di Boh, dovrebbe essere prossima all’avventura di diventare grande anche la piccola Ekra, la nostra Principessima Lucy del Regno di Narnia, e quindi forse si mette lì in mezzo per avere tutti sotto controllo.
Sicuramente questo incide sul suo nuovo posizionamento notturno. Da qualche giorno è cambiato anche il Principino Real, che elargisce sottomissioni al Re in ogni circostanza propizia, lasciando, oltre a posture visive degne di un grande attore, anche qualche minzione infantile.
Real sta uscendo dal suo periodo di ribelle e sta tornado l’adorabile cucciolo ubbidiente e fedele1
Arowen non mi ricordo che abbia mai passato quella fase se non quando rifiutava categoricamente di esibirsi davanti ad estranei quando eravamo al campo sotto casa; probabilmente, come sempre il suo problema non era nei miei confronti ma nei confronti del prossimo … in questo non sono mai riuscita ad essere abbastanza importante per lei da farla rassicurare con la sola mia vicinanza, e nemmeno con l’assicurarla a me, facendola sentire parte del mio corpo.
Dopo un breve istante di apparente serenità ritrovata ecco che si inalberava con un cavallino da corsa e recalcitrante tirava per andare verso la macchina al sicuro nel trasportino, la tana.
Ekra è rimasta la Fanciullina di sempre, a volte ubbidientissima a volte pestifera come mai!
Solo i suoi occhi sono cambiati, se è possibile in meglio, ora da quei due smeraldi, sprigiona solo tenerezza, simpatia, amore e spirito d’avventura …
È una ballerina giocosa e brillante, ama la vita e tutto quel che ogni giorno gli mette a disposizione sotto il anso: ama il filo d’erba, il sasso, il rivoletto d’acqua, la mosca che svolazza in cucina, la briciola di pane, il legnetto del fratello, la ciotola e tutto quello che le passa sotto tiro.
Adesso è distesa sul lettino, dorme come un Angioletto, fra la sua pelliccia color ‘’indefinito’’ spicca il collarino rosa fucsia, unico baluardo di appartenenza ad un mondo sociale, che le è rimasto!
Amo dei miei Saarloos il loro essere selvatici, la loro non conoscenza del mondo dei sapiens, il loro fiuto per le novità, la loro passione per la Natura, il loro saper essere uniti, la loro devozione al Branco.

Vuoi un Cane Lupo di Saarloos? Pensaci tante e tante volte prima di dire ‘’si lo voglio’’ perché credo che la cosa più importante per lui che tu possa dargli, sia quella di trovare un posto accanto a te dove possa esprimere il suo vero lato lupino. Non reprimere il suo essere selvatico sotto un bel guinzaglietto o in una passeggiatina fra le piazze e le contrade, fra i mercati e le feste, non offendere la sua intelligenza con stupide riprese di esercizi senza capo né coda, ma ama di lui, tutto quello che tu non puoi permetterti di essere: naturale, spontaneo e sincero!

 

Corso specializzazione Ibridi di Lupo - Relazione di due giornate 31 agosro/1° settembre 2013

Sabato e domenica ho diviso con Serena un bellissimo fine settimana.

Sabato – Serena è una delle mie Lupette (girls scout) che da marzo hanno intrapreso un percorso culturale nel mondo degli Ibridi di Lupo. Questi due giorni, le altre erano impegnate per altri lidi e così lei ed io, ci siamo trovate in una full immersion di perché e percome intorno ai nostri Cani Lupi.
Sabato mattina al campo sotto casa – arrivo alle 10.30 puntuali e pronte per iniziare, sistemiamo le macchine e cominciamo la nostra giornata didattica. Il primo ad uscire è Faal.

leggi tutta la relazione

La siesta di Real - 8 novenbre 2013

Come sempre, dopo l'uscita della mattina, i Saarloos si mettono a dormire. Mentre loro dormono, io faccio uscire il gruppo del soggiorno, dopodichè, eccomi pronta a pulire: scopa, strofinacci e spolverini vari, sono i miei compagni di lavoro. Di routine, la telefonata con Stefania (la Saarloos di Parma), fra una chiacchiera e l'altra (un brodo e l'altro, come li chiama lei), mi affaccio dal passavivande che comunica con la cucina e cosa vedo?!

Guardate il video qui sotto ;) :)

Clicca sulla gif accanto per visualizzare il filmato Guarda il  filmato

Eowyn, morbo di Addison. dicembre 2013
All’età di 4 anni, ha avuto, in seguito ad uno stress, una crisi epilettica. Eowyn è un Cane Lupo di Saarloos, una razza soggetta ad epilessia. Dopo pochi mesi, le abbiamo fatto il controllo del sangue. Il valore del fegato GPT era alterato. I veterinari, mi tranquillizzarono, dicendo che un caso singolo di epilessia e soltanto un valore poco fuori la norma non era preoccupante.
Dopo sei mesi di nuovo un controllo del sangue, quel valore non solo era ancora fuori ranger, bensì era peggiorato.
Si pensò allora ad un problema alimentare.
Subito cambiai dieta. I veterinari che allora seguivano i miei Cani, mi diedero anche due disintossicanti per il fegato, ma la risposta della Saarloos fu di aggravarsi ancora, mostrando intolleranza ai due disintossicanti.
Intervenni allora con l’omeopatia e nel giro di un paio d’anni il valore del fegato rientrò quasi totalmente.
Nell’ultimo controllo, esattamente 3 anni dopo l’inizio della storia, anche un valore renale ebbe uno sbalzo. Una dottoressa che lavora per la clinica dove portiamo i nostri Cani per le emergenze e i controlli specialistici, lette le analisi, ha voluto farle fare il controllo delle malattie infettive; già in precedenza era stato fatto ed era risultato negativo, cosa che è accaduta anche questa volta.
- Eowyn da qualche tempo è svogliata, inappetente, dorme moltissimo.
Ultimamente di tanto in tanto ha avuto qualche tremore che io ho attribuito ad un po’ di freddo visto il calo veloce della temperatura esterna (siamo passati dall’estate all’inverno in un battibaleno); la vedo irrequieta e facilmente impressionabile, ma forse più che impressionabile, mostra disagio per alcune situazioni che fino a poco fa non le creavano alcun problema. Crisi epilettiche ne ha avute solo un’altra volta ancora dopo quella prima di tre anni fa e, anche questa come la precedente, in seguito ad uno stress. Già da tempo, ha disturbi di stomaco, ha spesso nausea, vomito e diarrea, cerca moltissimo l’erba proprio perché il fastidio che ha, la induceva a cercare qualcosa che le procuri il vomito, per togliersi appunto, quel senso di nausea. Non è più agile e fatica un po’ a saltare, non gioca più con entusiasmo e preferisce stare sdraiata a farsi carezzare.
Negli ultimi mesi sta dimagrendo troppo e senza una grande giustificazione se non perché mangia un po’ meno, ma non tanto meno da farla dimagrire così.
Viste le analisi e collegati i sintomi, la Dottoressa dello Zoospedale Flaminio, si pronuncia: è affetta quasi certamente dal morbo di Addison! Unica grande diversità fra la sintomatologia di Addison, sta nelle forme epilettiche; le crisi di Addison sono più incentrate su paresi momentanee, ma essendo state quelle di Eowyn crisi dovute allo stress, e chiamando in causa ‘’lo stress’’ un’attività maggiore di cortisolo, difatti l’anormalità è stata dettata unicamente dall’individualità soggettiva e forse di razza.
La gravità della situazione è che la malattia ha potuto progredire per ben 3 anni, portando le ghiandole surrenali ad atrofizzarsi.
Iniziata subito la cura, Eowyn nell’arco delle 24h si è mostrata attiva alla medicina, ma nella seconda giornata, ci ha rivelato una intolleranza non sospetta: un’emorragia gastrica ha quasi provocato la morte ad Eowyn.
La Saarloos prontamente è stata portata in clinica ‘’ Zoospedale Flaminio di Roma’’ e lì, le hanno salvato la vita.

Dopo una settimana, solo quando Eowyn ha ricominciato ad alimentarsi e a mostrarsi un pochino più vitale, si è cominciato a valutare se sia il caso o meno di risomministrare il farmaco, anche se in dosi minori.
La malattia può essere tenuta sotto controllo con il farmaco specifico, ma lei ha avuto una reazione drastica dopo 48h rischiando di morire per un’emorragia gastrica; non sta mostrando intolleranze invece alle cure meno dirette. Queste ultime non le assicurano una vita normale, ma sicuramente le danno la possibilità per il momento, di sopravvivere osservando qualche accortezza maggiore.
La sua reazione potrebbe però, essere stata causata anche da una reimmissione troppo veloce (intensa) del cortisolo in un organismo che non ne produceva più, seppur la dose somministrata era la metà di quella dovuta.
Leggendo informazioni varie su trattati e esperienze di altre persone, ci siamo accorti che il farmaco viene dato all’inizio in dosi minime, con l’aggiunta di deltacortene. La Dottortessa ci informa però che quando si danno dosi del farmaco più il cortisone, vuol dire che il paziente non reagisce a sufficienza al farmaco per cui, ha bisogno di cortisone in più.
Quale sia la dose indicata per Eowyn, non è facile da capire, perché non potendo valutare la quantità reale di cortisolo prodotta o meno dall’organismo malato, visto che in Italia hanno tolto dal commercio l’unico prodotto che lo attesta, è impossibile fare la valutazione.
Oppure l’emorragia è sta provocata si dal farmaco, ma non per un’allergia, bensì per una probabile ulcera nello stomaco, causata dal morbo di Addison.

Eowyn ha rischiato di morire principalmente per una delle tantissime stupidaggini commerciali che esistono in questo sporco paese in cui viviamo!

La decisione di Paolo e mia è di non somministrare il farmaco specifico almeno per tutto il tempo in cui Eowyn non si sarà ripresa dallo choc subito e, molto probabilmente fino a quando le sue reazioni alle cure alternative saranno positive.

Quale è stata la crisi di Eowyn?
Dopo tre somministrazioni del farmaco, Eowyn aveva ricominciato a mangiare da sola, da più di un mese dovevo alimentarla imboccandola un po’ a forza; era pomeriggio, l’orario vicino alle pappe della sera; come sempre, prima di farli mangiare, faccio fare una passeggiatina in giardino ai Saarloos; terminata la passeggiatina, rientrano come sempre felici di mangiare da lì a poco; Eowyn appare leggermente strana, quasi come se avesse da rimettere, un po’ di salivazione ma niente di che; si mette a sfinge sul suo lettino e mi guarda, mi sembra debole, chiamo subito Paolo per avvertirlo che può esserci un’emergenza e chiamo la Veterinaria dello Zoospedale Flaminio che la sta tenendo in cura. La Dottoressa mi dice, che forse può avere un abbassamento degli zuccheri, così provo a darle un pochino di latte con una punta di zucchero, ma lei gira il naso e non lo vuole, allora le sporco appena la lingua con qualche granello, sempre di zucchero, e, apriti cielo, se le avessi dato un cucchiaio colmo di sale avrei avuto forse un effetto meno devastante: Eowyn vomita una quantità di sangue che non riesco a contenere in una ciotola.
Immediatamente avverto Paolo e chiamo la dottoressa per dirle che entro un’ora Paolo sarebbe arrivato in clinica!

Maledetto posto in cui abitiamo, lontano dal mondo civilizzato e all’interno di una massa di pressappochisti!
Arrivare in tempo allo Zoospedale è vitale, da domani mi metto alla ricerca frenetica di un terreno, di una fattoria, di un buco qualsiasi per tornare nelle vicinanze di Roma, possibilmente vicino alla clinica, non ne posso più di vivere qui!

Arrivato finalmente a Roma, Paolo porta in braccio Eowyn fin dentro la clinica, non ha più forze …
Ricoverata, la Saarloos, la Dottoressa che era pronta lì per loro, ha visto il contenitore con il sangue e immediatamente ha messo una ago-cannula a Eowyn e le ha fatto un prelievo di sangue per valutare ‘’ematocrito ed emogas’’, dopodiché le ha attaccato una flebo con fisiologica (250 ml) perché se fosse stata una crisi Addisoniana, si sarebbe rimessa in piedi nell’immediato. Ma ciò non è accaduto!
Finita la flebo, l’ha auscultata e si è accorta, sentendo il battito cardiaco lontano, che aveva una sofferenza al cuore, così le ha fotto subito un eco-cardio.
Coricata Eowyn sul lato dovuto, la Saarloos ha dato i numeri, sembrava fosse impazzita, lei che di solito è molto tranquilla si era trasformata in un’anima in pena, si divincolava come se dovesse liberarsi da una morsa mortale, questo ha fatto pensare alla Dottoressa che avesse un problema grave.
Fatta la radiografia, si è accorta che aveva uno pneumo-torace!
Immediatamente hanno aspirato l’aria (lei e i suoi colleghi) e hanno cominciato a cercare di capire da cosa fosse dovuto. Sono cose che capitano in seguito ad un incidente grave oppure sono causate da una bolla sub-pluerica, forse! Di sicuro Eowyn non era incidentata e quindi probabilmente era una bolla che il vomito ne aveva provocato la rottura. Queste bolle possono essere congenite.
Nel giro di un quarto d’ora è stata svuotata due volte, il primo svuotamento è stato di 16 siringhe da 10 cc, il secondo di 18 cc. Questa operazione ha permesso al polmone costretto, di riespandersi.
Svuotata dall’aria, le hanno fatto una lastra all’addome se mai ci fossero delle masse responsabili dell’emorragia.

L’azione successiva è stata di inserirle un sondino nel naso per farla respirare con l’ossigeno. È stata attaccata al macchinario per 16 ore.
Il valore dell’ematocrito era sceso a 16 (valore normale tra 40 e 50), la mia Lupa stava morendo!
Di corsa è stata chiamato un nostro caro Amico, Andrea, che si è tuffato fra le vie di Roma arrivando in brevissimo tempo con il suo Cane per donare del sangue ad Eowyn e in contemporanea è stata chiamata la banca del sangue per aver del plasma.
Verso mezzanotte finalmente è stato possibile iniziare la trasfusione ma proprio in quel momento, Eowyn ha avuto una scarica di melena (diarrea con sangue digerito) … e a questo punto, lo sconforto si era impadronito di Paolo!
Dopo sei ore di trasfusione, di nuovo un esame del sangue, e l’ematocrito era salito a 22, la glicemia (appena arrivata era 222, dopo la trasfusione era 120), della pressione e della temperatura (la temperatura in Addison può essere un po’ più bassa della norma, Eowyn da un paio di giorni l’aveva effettivamente bassa – 37.7/ 37.9, quando è arrivata in clinica aveva 37.3 – e dopo la trasfusione si era rialzata a 37.9), un lumino di speranza si accende.
Durante la trasfusione il pericolo più grande era quello di uno shock dovuto dall’incompatibilità di sangue, era pronta una siringa di desashock che doveva essere fatta all’occorrenza in vena nel momento di una manifestazione della incompatibilità (primo sintomo è il gonfiore degli occhi e in seguito della faccia).

Al cambio della guardia medica, le è stata rimisurata la temperatura ed era arrivata a 39.3, finalmente sono iniziate le terapie: Ranidil in fiale 2.5 cc (protettore gastrico), Baytril iniettabile 2,5 cc. per la febbre e perché da qualche giorno già mostrava un’alterazione dei globulo bianchi e cortisone sempre iniettabile, in quantità minimissima 0.5 cc.

Eowyn è rimasta tranquilla per tutta la mattinata e non le sono state fatte le lastre di controllo per lo pneumotorace per evitare che si agitasse, rallentando la cicatrizzazione della ferita che ha causato la fuoriuscita di aria. La fortuna ha voluto che verso le 13.00 la Saarloos si è stesa sul fianco che aveva dato il segnale d’allarme, per cui, le cose stavano volgendo al meglio.
La Lupa si alza ,Paolo la prende in braccio e la porta fuori per farle fare pipì, Eowyn nel giardino della clinica, cammina da sola!
Il resto della giornata è passato ad osservare Eowyn, a farle analisi di controllo per l’ematocrito, la glicemia, la pressione, a misurarle la temperatura e a cercare di farla bere, visto che non poteva fare flebo per non intaccare la scarsa densità del sangue. Siringhe d’acqua da 10 cc, date piano piano sulla lingua.

La seconda notte passa tranquilla.

E il giorno dopo, dopo aver fatto tutti i controlli, nel pomeriggio, finalmente le danno il permesso di uscire… in clinica non si alimenta, è pigra e visibilmente a disagio… forse tornando a casa si riprende con più facilità… l’appuntamento con la Dottoressa è per la mattina dopo per il controllo; lo staff dello Zoospedale Flaminio rimane allertato.

leggi - Morbo di Addison

Al suo ritorno a casa, dopo tre giorni, oltre ad essere felicissima di riaverla qui, ero preoccupata per l'accoglienza che le avrebbero riservato gli altri, soprattutto ero preoccupata per la reazione di Arowen. Arowen è in gravidanza isterica, Eowyn sta male e in più ha gli odori della clinica, cosa mai potrà accadere?

Abbiamo fatto scendere Eowyn dalla macchina e fatta entrare in giardino, prima che gli altri uscissero, io l'ho presa fra le mie braccia e, oltre al grande desiderio di tenerla stretta stretta a me visto che avevamo rischiato di perderla per sempre, in questo modo le ho dato un po' del mio odore, pensando di limitare leggermente la reazione della sorella, che come da copione, non è stata molto benevola. Vedendo Arowen rigida, anche Real e un pochino Ekra sono rimasti sulle loro, e a dire il vero, l'hanno anche un po' temuta, non riconoscendo l'odore, nè l'aspetto stanco della loro Balia, hanno pensato bene di reagire in maniera un po' poco simpatica ... secondo me volevano solo tastare il terreno e vedere la sua reazione.

Comunque, tenuti a bada nel giardino, è ora di rientrare in cucina. Oplà, uno dopo l'atro, i Lupetti saltano dentro, ma prima di loro, entro io con Eowyn. Eowyn vedendo il suo lettone, quasi ci si tuffa sopra e crolla; io sono subito accanto a lei pronta a ricoprirla di baci e a difenderla; Arowen è al mio fianco; Real sulla cassapanca sovrastante al letto, Faal e Ekra ci guardano rimanendo un po' lontani ma tentando degli avvicinamenti che Arowen non gradisce.

Di tanto in tanto le Lupe si guardano, Arowen ha uno sguardo strano, le sopracciglia ricurve sugli occhi quasi come se avesse la fronte aggrottata, e senza togliere lo sguardo dalla sorella, studia ogni virgola del suo comportamento e assorbe ogni fragranza del suo odore.

In un attimo ho rivisto le scene dei documentari sui Lupi, quando li catturano, gli fanno delle analisi e gli mettono i radio collari. Rilasciandoli liberi, hanno compromesso il loro status nel Branco; tornando da loro, il Lupo non è più lo stesso essere di quando è partito, il suo odore è cambiato. Verrà riconosciuto dal Branco? Quanti Lupi catturati anche per assisterli, mica solo per fare delle ricerche, tornando in libertà, sono sopravvissuti al Branco?

Una situazione conosciuta, può rimanere neutra per un Lupo, finchè non cambiano gli odori del luogo e dei soggetti che vi stazionano, ma basta anche un solo cambiamento per rimettere tutto in discussione allarmando i Lupi! ... anche questa volta, mi sono ritrovata ad assistere a comportamenti similari a quelli dei Lupi.

Splendidi Saarloos! ... difficili si, a volte pericolosi, ma Splendidi!

Avrei voluto, non vivere questa esperienza, ma solo immaginarla, perché è un’esperienza troppo grave per la salute di Eowyn!

dopo una settimana ... una pappa da sola!

Aggiornamento del 10 dicembre
È passata una settimana dal suo rientro a casa, l’umore è ballerino, ha voglia di scendere nel giardino grande e ha voglia di giocare, ma la stanchezza derivata dal fortissimo dimagrimento, oltre che da quello che ha passato solo nove giorni fa, non l’assiste.
Non ha appetito, mangia sporadicamente e invogliata da succulenti pietanze ... quello che le può andare adesso però, sicuramente fra due minuti non le va più; il desiderio di mangiare lo avrebbe pure, ma come annusa il cibo, dà una leccatina e fa la faccia da vomito … non che le mia cucina sia eccelsa, però non credo che sia proprio da volta stomaco! … alterna le sue preferenze fra i biscotti Doria, il polpettone di carne (macinato, fette biscottate e gruviera grattato), omogeneizzato al pollo, mollica del pane tostata, toast al formaggio … si, sembrerebbe già una gran cosa, e siamo contenti per carità, ma il fatto è che ne sbocconcella bocconi minimi e quantità minime.

Ogni due gironi torna in clinica per i controlli del sangue, questa mattina un nuovo controllo e poco fa l’esito:
il potassio sta salendo, se continua così entro una settimana rischia l’arresto cardiaco …

Questa sera la decisione di farle prendere il farmaco curativo per il morbo di Addison: 2 cp. … le ho appena dato due compressine e che il Grande Spirito vegli su Lei.

Eowyn aveva smesso di mangiare ... ma dopo due giorni dall'inizio dela cura ''di nuovo una pappa''!!!

... dopo un mese da che ci ricordiamo ''Eowyn mangia in piedi''!!!

Grazie Rossella

Rossella Padua Dott.ssa dello Zoospedale Flaminio di Roma

e grazie alla Dott.ssa Laura Di Mario e a tutto lo staff della clinica romana.

19 gennaio 2014 - Buon Compleanno agli Gnomiei

AUGURI

Due giorni con Antonio Iannibelli - due giorni da ricordare!!!

Sabato 10 e domenica 11 maggio 2014, abbiamo avuto il privilegio di conoscere Antonio Iannibelli, fotografo naturalista, amante della Natura e del Lupo da sempre, come ben descrive in maniera sentita nel suo libro ‘’Un cuore tra i Lupi’’. Un libro vivo di sentimenti puri e di una esistenza colma di quelle particolari emozioni che solo un’Alba, un volo di Uccello, un ululato o uno sguardo fugace e magicamente intenso, sanno darti.

Antonio ci ha parlato delle sue esperienze, delle sue osservazioni e di quello che i Lupi gli hanno insegnato in quei fortunati incontri avuti con Loro e il Branco della Signora e del Fantasma.

Ci ha parlato non del Lupo buono e tanto meno del Lupo cattivo, ma solo del Lupo, un Animale che non si mostra al mondo e che ha imparato a stare alla larga dalla civiltà, un Animale che è Signore del bosco tanto quanto gli Ungulati e l’intera Famiglia delle tante specie animali che vive in maniera talmente armonica e talmente equilibrata, da mostrare un livello di aggregamento così perfetto che un uomo non raggiungerà mai.

Dai racconti di Antonio abbiamo scoperto, l’importante ruolo del Lupo nella vita del bosco.
Questo Animale che le favole descrivono come un ‘’essere immondo’’ parimenti a colui che così lo dipinge ‘’l’uomo’’, è invece di grande sostegno a Madre Natura per tenere pulito tutto il territorio che gli è concesso di perlustrare.

Mi spiego.
Diversamente da quello che si pensa, il Lupo, è ben consapevole che buttarsi in un corpo a corpo con un Cervo o con un Cinghiale, o gettarsi all’inseguimento di una preda sana, non è una cosa molto saggia, perché non solo non riuscirebbe a star loro dietro, ma oltretutto rischierebbe un ribaltamento della situazione passando da cacciatore a cacciato.
Quindi, nelle sue ricerca di caccia, il Lupo si affida a prede molto particolari: essendo il bosco battuto anche dagli esseri umani, nel periodo in cui ai signori delle armi è concesso di metter fine alla scintilla della vita di esseri che non hanno altra colpa se non quella di appartenere ad una specie cosiddetta inferiore a quella eletta, Egli (il Lupo) non ha bisogno di sudare sette camicie per procurarsi il cibo, gli basta aspettare che una delle prede dei cacciatori venga ferita e non finita per avere il suo pranzo; con il passare di un po’ di tempo, quella preda si consegnerà praticamente al Lupo, tanto sarà debole e priva di capacità di fuggire e di difendersi.

Antonio ha definito in maniera confidenziale e scherzosa, il Lupo come ‘’lo spazzino del bosco’’! :)

Questa particolarità del suo modo di nutrirsi, ha acuito in lui una già efficace capacità di selezionare gli odori; praticamente, gli basta un pelo di un Animale ferito o comunque malato, per individuarlo.

Ci ha descritto una modalità di individuazione della preda nella caccia a cui, in maniera superficiale, tutti avevamo pensato ma Antonio con le sue parole ce l’ha fatta assaporare in maniera completa:

- il Lupo non sa quale sia l’Animale deficitario quando entra in contatto con il gruppo di prede individuato; si aggira intorno ad esso cercando di capire se c’è qualcosa per lui o se è meglio tirar dritto … se dovesse esserci un ‘’elemento probabile’’nel gruppo tenuto in esame, il gruppo lo terrà nel suo interno e lo proteggerà, ma se la situazione si facesse critica, Madre Natura gli dirà che non si possono sacrificare tanti elementi per uno solo … così è la vita, il debole si sacrifica.

Allacciandomi al discorso del gruppo di Cervi o Camosci o altre prede che vivono riunite in gruppi, mi viene in mente un collegamento di discorsi molto vicini alla realtà del Lupo e alla nostra, ossia l’astio profondo che molti uomini nutrono per lui quando si avvicina alle riserve di carne da allevamento.
Mi sto riferendo alle tante storie di Lupi che aggrediscono il bestiame.
Antonio ci ha illuminato anche in questo e alle nostre domande ‘’ma come è possibile credere che dei Lupi possano uccidere 200 e passa capi lasciandoli poi lì? … come è possibile che un Animale tanto saggio, possa ‘’giocare’’ in questo modo con il cibo?’’ … il nostro Ospite ci ha risposto in questo modo:

- esistono è vero delle possibilità che dei Lupi attacchino un gregge dentro un recinto, ma non sono loro ad uccidere tutti quei capi; nella confusione e nel panico che si crea, la povere Pecore, si calpestano e si feriscono l’un con l’altra in maniera molto grave; la soluzione a questo problema esiste e sarebbe anche facile attuarla; basta operare nel costruzione dei recinti in modo da renderli invalicabili per i Lupi …

- e cioè? … abbiamo chiesto.

- costruirli per non far entrare i Lupi e non per non far uscire le Pecore!

Questa frase è stata illuminante!


Con Antonio abbiamo affrontato anche il discorso della riproduzione e dei soggetti che si avvicinano alle abitazioni.

Altra frase illuminante: nella Famiglia del Lupo non c’è consanguineità!
Quando un Alfa muore, si crea disagio nel Branco, e la Famiglia sarà nuovamente completa solo quando un altro Alfa, giungerà da fuori! È provato che non c’è incesto in una Famiglia di Lupi!

Siete rimasti senza parole come me, vero?!
Affascinante!

I Lupi che si avvinano all’uomo:

- Sono Lupi giovani!

Il Lupo giovane si stacca dal Branco ma non sempre riesce a trovare l’Anima gemella, e non essendo un Animale asociale, non riuscendo ad adattarsi alla vita in solitudine, si spinge verso quei luoghi dove è facile trovare un sostentamento; da qui, il suo avvicinarsi all’uomo!

I tanti Lupi feriti o morti, trovati nelle zone limitrofe ai centri abitati, sono Lupi che vengono a chiedere aiuto. A queste parole il mio cuore si è fatto in mille pezzi … poveri Lupi! … lo so che è un pensiero tutto sapiens il mio, ma non posso negare la mia appartenenza alla specie, per cui che mi venga concesso il sentimento di pena che nutro per questi poveri Animali.
Come dice Antonio ‘’sarebbero probabilmente morti comunque se fossero rimasti all’interno del bosco, perché sono deboli’’ … ok, lo so … però visto che abbiamo la possibilità di dar loro assistenza perché negargliela? … ‘’perché così facendo pensi contro- natura’’.
È stata una doccia fredda che ha messo a nudo la mia sensibilità e inferiorità sapiens, e anche se so che lui ha ragione, se mai nella mia vita incontrerò un Lupo che chiede aiuto, non credo che potrei far finta di niente, anzi credo che farei di tutto per andare contro Natura.
Lo so è un discorso che non sta né in cielo né in terra, ma tanto non riuscirò mai a pensarla diversamente anche se riconosco la validità delle parole di Antonio.

Mentre ragionavamo su questo punto, mi sono venuti in mente i Lupi che tanti e tanti anni fa, si sono avvicinati agli accampamenti degli uomini e da come, dal loro atto, è nata una forma di unione collaborativa fra le due specie animali. Si, sto parlando della nascita della sottospecie Canis Lupus Familiaris, figlia del Canis Lupus, progenitrice dei soggetti che l’uomo ha manipolato per creare le tante e tante variazioni di variazioni di variazioni di variazioni che oggi vediamo tranquillamente (a volte più a volte meno tranquillamente) coesistere con il modernizzato uomo delle caverne, in zone molto meno naturali di come potevano essere quelle degli illustri antenati .. si sto parlando dei nostri amati Cani.


È arrivato poi un nuovo momento tanto desiderato da parte mia fin da quando Stefania, a settembre dello scorso anno, mi aveva parlato del suo incontro con Antonio Iannibelli e da allora mi stavo organizzando per incontrarlo a mia volta.
Si, finalmente è arrivato il momento di fargli conoscere i miei Cani Lupo di Saarloos.

Premessa: tutti i lettori che seguono il loro diario su internet, o che mi conoscono da un po’, sanno che non ritengo questa razza adatta alla vita cittadina, e perciò ho cresciuto i miei in maniera il più possibile naturale, tenendoli lontani dalla realtà moderna quel tanto che bastasse per permettergli di esprimersi nella maniera più istintiva che essi ritenessero utile/appropriata. Certo nei limiti dell’umana decenza, infatti vivono in casa, conoscono le persone (poche ma buone!), conoscono la macchina, il collare, il guinzaglio, il veterinario e altre cose simili, ma tutto entro determinati limiti.
Siccome non ricevo mai molte visite, Loro non sono abituati ad un approccio normale con la nostra specie, per cui ho illustrato ad Antonio e al Figlio (a cui chiedo scusa per averlo menzionato solo ora), una persona deliziosa come suo Padre, di comportarsi il più naturalmente possibile quando li avrei liberati.
Mi sono sentita un po’ in imbarazzo mentre facevo le mie raccomandazioni… Antonio praticamente vive in mezzo ai Lupi da anni e proprio io dovevo dirgli come comportarsi con dei Saarloos?! … beh si e no, perché il Lupo sa che stai arrivando da molto prima che tu te ne renda conto (se riuscirai a rendertene conto perché può capitare che passi l’intera giornata che loro ti osservano e tu torni a casa senza neanche il sentore di essere stato osservato!) e solo se vuole e se è tranquillo si lascia ammirare, altrimenti puoi attaccarti riccamente al tram che tanto lui non si rivela.
L’atteggiamento dell’uomo quando non sa di essere ‘spiato’’ è un atteggiamento sereno, ed è proprio quello che non si riesce ad avere quando si incontrano dei Saarloos; vuoi per il loro aspetto molto Lupino, vuoi per il loro fare guardingo e selvatico, vuoi perché se tutti hanno la stessa reazione che ho avuto io la prima volta che li ho visti, beh vi assicuro che è scontato rimanere con un palmo di naso imbambolati ad ammirarli.
Tutti sappiamo che fissare un essere vivente può suscitare disarmonia, quindi le mie raccomandazioni erano essenzialmente in merito a queste cose.

L’incontro è avvenuto nella normalità: ho fatto accomodare i miei Ospiti, nel giardinetto dove usualmente il Branco è abituato a vedere le persone, loro hanno cominciato a parlare fra loro del più del meno ed io sono andata a prendere il Branco.

Attenti, dalla finestra avevano seguito i movimenti e, come da copione, una volta fuori sono andati diretti nel giardinetto.
Al solito: Eowyn e Faal in prima fila, seguiti dalla scalpitante Ekra, raggiunti dall’ancora infantile e guardingo adolescente Real e da ultima a chiudere la cordata, Arowen.

Mentre i Saarloos assorbivano gli odori degli Ospiti, sono state scattate alcune foto dietro al commento di Antonio che ci diceva quanto sia incredibile l’effetto che un obbiettivo ha sulla coscienza degli esseri viventi… chi non si è mai sentito in imbarazzo davanti ad una macchina fotografica? E così anche i miei Lupini hanno mostrato un qualcerto disagio nell’essere puntati da quella strana cosa! … disagio superato per carità, anche perché i modi di Antonio e di suo Figlio sono stati impeccabili.

Qual è stato il Saarloos che più ha conquistato Antonio per il suo aspetto e il suo comportamento?
Inutile chiederlo!
Faal!

I colori, il modo di muoversi, l’approccio nella conoscenza, la maniera in cui raspa la terra segnalando la sua presenza.. tutto di lui parla di Lupo!
Certo è un Cane Lupo … ma vi assicuro che io ero al settimo cielo, Antonio Iannibelli ha ammirato il mio Faal!
… e di certo anche gli altri, colpito dalla grande diversità che esiste fra il Cane Lupo di Saarloos e il Cane Lupo Cecoslovacco, a conferma delle mie teorie in merito alla questione.


La sera abbiamo mostrato ad Antonio il nostro corto ‘’Similitudini fra Cani e Lupi’’, video che avremmo preso in esame il giorno dopo, insieme ad un altro sulle tematiche addestrative e comunicative della odierna cinofilia, deviata un po’ da riflessioni molto umane per ciò che riguarda il pensiero del Cane.

Credo che anche le nostre osservazioni abbiamo interessato lui, e di questo siamo molto contenti!


Grazie Antonio per questa meravigliosa esperienza; speriamo che non sia un fatto isolato ma che sia l’inizio di una bella Amicizia!

Con tanta simpatia e gratitudine

Barbara e Paolo

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7 Giugno 2014 - 21 anni fa Paolo ed io ci siamo trasferiti da Roma a vivere nella campagna sabina. Con il Vanette carico di Cani, Gatti, borse ed elettrodomestici e ''una sega a motore, un decespugliatore, una piccola ma pur sempre ingombrante betoniera e ciotole, pentole e pappe varie'', ci siamo avventurati verso il nostro futuro.

Nell'arco di questi anni sono cambiate tante cose, ma MAI è cambiata la nostra filosofia di vita.

Un Mondo di Bene chiuso fra una fitta boscaglia, impenetrabile agli occhi di chi non sa vedere.

Grazie a tutti i Lupi dal grande cuore che con noi hanno condiviso, gioie e sofferenze.

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Aprile 2015 – in quest’ultimo anno sono cambiate un po’ di cose, molte dovute alla crescita, molte dovute ad alcuni cambiamenti a casa.
Alcuni dei nostri Angeli hanno chiuso gli occhi su questo mondo, e, anche se facevano parte di un Branco diverso da quello dei Saarloosini, l’insicurezza nata nell’altro Clan, si è fatta sentire e così, alcuni chiarimenti sono stati obbligatori per ristabilire e mantenere l’ordine. Certo anche la crescita vera e propria (l’età) ha avuto la sua parte, però, diciamo che a quella c’ero preparata.

Riflessioni:
Eowyn, con la sua malattia si è stabilizzata, ma da quando è accaduto il fatto dell’aggravamento, o meglio, della scoperta del Morbo, in lei si è notato un calo di forze … d’altronde però, povera stella, come poteva essere diverso? … quel che è buono è che lei è sempre stata una Lupetta a modo, difficilmente partiva per mettere i punti sulle ‘’i’’ e anche nei suoi chiarimenti si mostrava sempre accondiscendente, in poche parole ‘’non ha mai cercato rogne, e se ci si trovava in mezzo, o faceva qualche domanda più azzardata, mostrava il suo punto di vista e poi tornava alle sue faccende’’. Nei rapporti con Arowen, si è sempre rivelata adeguata al ruolo e anche con la piccola Ekra, ogni qualvolta la Rossina chiedeva chiarezza, lo ha fatto senza eccedere in dimostrazioni. Cosa che invece non è accaduto fra Arowen e Ekra!

Ekra, 3 anni compiuti a gennaio, ha sempre manifestato nei confronti della Regina una sudditanza infantile esagerata, davvero troppo evidente per quel che dettavano le circostanze.
Arowen mano a mano che la piccola cresceva, aumentava di conseguenza i suoi ‘’smettila di far così, stai esagerando!’’. In risposta Ekra alzava il volume dei vocalizzi!
Sempre vigile su questi episodi, non sono intervenuta se non con un ‘’smettetela tutt’e due’’, senza spalleggiare più di tanto Arow, ma davvero non mettendola a tacere, e senza proteggere più di tanto la Rossa, ma anche qui, senza davvero lasciarla in balia di se stessa o del resto del Branco.
Tutto è rimasto in equilibrio per un po’, ma avevo la netta sensazione che gli atteggiamenti fra le due non fossero proprio simpatici, e infatti mi ripetevo spessissimo ‘’meno male che Ekra è piccola, altrimenti è certo che avrebbe provato a detronizzare Arowen’’.
Durante i giochi di predazione, la Rossa era sempre al fianco della Leader, nei chiarimenti la guardava attentamente pronta ad intervenire, e al rientro dalle brevi uscite in macchina (campo sotto casa), una volta nuovamente nel territorio casalingo, manifestava tutto il suo ossequio!
In esterno non ha mai mostrato comportamenti esagerati, anzi, devo dire che, vista la sua pochissima esperienza fuori da casa, Ekra è sempre stata meno guardinga di Arowen e, forse per ruolo, più decisa e serena.
Oh beh Arowen fuori casa, in compagnia del Branco, sta sempre lì a guardare che tutti siano uniti e che nessuno disturbi la loro passeggiata; controlla il rumore del ruscello, la strada, l’odore che arriva con la ventata … tutto deve essere tenuto sotto controllo. E se la faccio scendere dalla macchina (sapendo lei che il suo Branco è dentro) stenta moltissimo ad allontanarsi dal veicolo. Per lei il Branco è tutto!
Anche gli altri controllano, e molto simile a lei è Real, però davvero non così esagerato, e tanto meno lo sono gli altri. Sorprendente è Faal! In passeggiata, pur essendo vigile, è rilassato! Forse dipende dal fatto che se incontriamo persone, esse sono sempre a debita distanza, per cui fuori dalla zona pericolo!

In questo anno, è successo pure che Ekra ha dovuto assentarsi insieme ad Eowyn e Paolo, per dei controlli medici. Al suo rientro (suo e di Eowyn), Arowen si è mostrata un po’ rigida e infatti, Paolo ed io abbiamo pensato che fosse meglio portar via tutte e tre anziché una o due … al rientro non ci sarebbero stati che quei rituali che ci sono sempre quando lasciano casa insieme.
Ok! Ci siamo detti, la prossima volta faremo così!

Non c’è stata una prossima volta, perché nei due mesi fra un controllo e l’altro, le smancerie di Ekra sono aumentate (probabilmente perché Arowen sta diventando grande … compie 9 anni ad agosto, e al tempo del fatto che sto per narrarvi, ne aveva 8 e 4 mesi) …

Il fatto:

‘’Oltre ai Ragazzi che ci stanno lasciando, in questo anno passato, mi sono assentata spesso da casa per motivi di lavoro e di salute. Quando io non ci sono, un po’ tutti i nostri Animaletti ne risentono e si fanno più irrequieti, al mio rientro poi, c’è il marasma per arrivare più vicino a me per farsi toccare! … fra i Pastorelli, gli atteggiamenti sono tutti un po’ simili e ugualmente infantili, non c’è pressione fra loro e tantomeno ‘’concorrenza’’ – come molti strani santi ritengono possibile! – se qualcuno non riesce ad arrivare fino a me, aspetta pazientemente che io mi sposti dall’ingresso e vada a raggiungere il centro del soggiorno.
I Trovatelli, invece, si esprimono solo in inchini, voci cinguettanti e accostamenti molto delicati, e dopo i primi attimi, corrono per tutto il giardino; tornando fanno cerchi attorno a me e poi ripartono!
I Saarloos: mi saltano addosso Ekra e Real, Faal si fa avanti a spallate, Arowen è un po’infastidita dal casino che si crea, vorrebbe che tutto si svolgesse in maniera più tranquilla e cerca di mettere ordine, Eowyn rimane in disparte e come vede la via libera si fionda fra le mie gambe! … io cerco in tutti i modi di mantenere ordine e confermare gli ossequi… facilmente li moderò con gli atteggiamenti e la voce; tutto terminaquando riesco a dar loro dei cibetti … mi sembra di rivivere il ritorno degli adulti alle zone rendez-vous e questo mi lusinga … ma non sono nel Selvatico e il Branco non è stabile come quello naturale quindi devo sempre stare attenta.

Noto con molto ‘’pensiero’’, che Ekra si fa sempre più esageratamente infantile, e soprattutto quando Arowen vuole riequilibrarla lei esalta ancora di più il comportamento mettendoci dei vocalizzi … Arowen insiste! ... Eowyn controlla e se può si avvicina. A quel punto Arowen deve parlare con la Sorella e tenere d’occhio la Piccola che in un attimo si trasforma e cerca di cogliere un tentennamento della Regina o di Eowyn per spalleggiare l’una o l’altra! … per Ekra non fa differenza la scelta dell’alleanza, per lei c’è solo ‘’salire di quota!’’ … questo non va bene, perché non ho nessuna intenzione che lei lo faccia, è una piccola peste, con un carattere immenso, e se sale in grado può crearsi una situazione difficile. Eowyn è malata e non deve subire stress! Arowen ha un ruolo troppo importante e il perderlo vorrebbe dire ‘’guerra’’ … non deve accadere!

Il 23 dicembre, devo fuggire a Roma per un’emergenza medica.
Al mio ritorno, rituale di sempre.
Ekra esagera più del solito e Arow di conseguenza.
In un attimo i documentari prendono vita!

Come in tantissime altre occasioni i Saarloos hanno messo a nostra disposizione la realtà del Selvatico, cruda e vera, con quel pizzico di leggerezza in più che permette a noi di intervenire.

Intervenire su un Saarloos non è come farlo con un Cane normale, non bisogna mai esagerare perché l’esagerazione mostra lo squilibrio e l’insicurezza. Il Saarloos per fare quel che chiedi e rispettarlo deve vedere l’equilibrio. Con un gesto tu puoi ribaltare situazioni e creare l’irreparabile!

Attenzione!

Tutti voi che vi avvicinate a questi particolarissimi Cani, non prendete niente con leggerezza e non pensate che ‘’visto che di Cani ne masticate’’ sia scontato conoscere i Saarloos ed essere in grado di gestirli!’’ … ne stanno morendo a decine, vittime della stupidità sapiens!!! … ‘’

Infantilismo
È la tendenza ad assumere un comportamento infantile, ossia proprio di una specifica fase di crescita della vita di un individuo. In umana, per infantilismo si intende una mancata maturazione, tanto che si attribuisce anche ad una problematica medica.
Nel Lupo e nel Cane, spesso ci capita di vedere atteggiamenti infantili, riconoscibili da i particolari movimenti sinuosi, a volte delicati e volte più decisi, a volte lenti e simbolici a volte rapidi e materiali. Atti di infantilismo, come viene concepito il significato patologico in rapporto all’espressività umana, non sono invece mai espressi se non per ciò che riguarda la mancata maturazione rispetto alla normalità ideologica che si ha del ’’Cane’’ in conformità all’età dell’individuo, ed è possibile notarla nelle razze – la differenza di crescita neotenica mette in luce l’infantilismo, marcato nel primo livello, meno via via che ci allontaniamo da esso.

Mettendo da parte la diversa capacità espressiva data dal livello neotenico di appartenenza, quello a cui è possibile assistere, è una serie di azioni coscientemente assunte, per lo più per fuggire una situazione la quale l’individuo non è in grado di affrontare. Il perché non possiamo saperlo, può dipendere da molti fattori fra cui forse il primo è quello caratteriale.
- Un soggetto giovanissimo, un cucciolo, è normale che si mostri al mondo con atteggiamenti infantili, è un infante, cosa altro potrebbe fare?! Mano a mano che crescerà, le esperienze di vita gli faranno capire l’ampiezza del repertorio degli atteggiamenti infantili, che noi poveri sapiens difficilmente riusciamo a distinguere.
Un Lupo e un Cane, a seconda delle situazioni che si trovano ad affrontare(si svolgano queste nell’ambito della Famiglia o nell’ambito del mondo esterno al cerchio di casa), possono mettere in luce un comportamento infantile sottomissivo o dominante.

Difficile credere che un atto infantile possa rispecchiare un intendimento dominante, soprattutto se si parla di Animali e non di Bimbi, i quali Bimbi imparano in fretta ad educare i ‘’grandi’’ proprio attraverso un’esagerata manifestazione infantile che spesso noi definiamo capriccio. Il capriccioè un atteggiamento collerico con cui spesso si usa definire un particolare atteggiamento dei bambini quando vogliono ottenere una risposta appagante a tutti i costi, per fortuna il capriccio non è parte di Animali diversi da noi, come non lo sono tante altre elaborazioni tipiche della nostra razza.

Un atto di dominanza del Cane, dalla modalità in cui viene espresso, può essere forse frainteso come un capriccio ‘’lo voglio a tutti i costi’’, che sia questo ‘’lo voglio’’ la tal cosa o il tal comportamento che deve necessariamente dare o assumere colui a cui è stata fatta la domanda impositiva, ma in verità non è di capriccio che si parla, anche se la richiesta viene manifestata in maniera un tantino isterica; il Cane che si permette di mostrare dominanza in un modo poco equilibrato, è un poverino che vive una realtà diversa da quella che è la sua natura, oppure è un individuo molto particolare che piano piano sta svelando il suo vero io.
Bene, questi atti possono essere messi in opera anche attraverso un atteggiamento infantile!
Per ciò che riguarda Ekra, ne abbiamo visto una specifica con Arowen; ma Ekra anche in molte altre occasioni si permette di comportarsi come un innocuo cucciolino, quando invece, il suo intento è tutt’altro.
Lei, la piccina che ha rischiato di non farcela se non fosse stato per le premure della sua allevatrice, oggi posso dire che ad aiutarla è stato anche il suo carattere molto forte. Mostrando atteggiamenti di docilità estrema ogni qualvolta si trova in situazioni che ancora non ha la possibilità di superare schiacciandole letteralmente (imponendosi con una determinazione che difficilmente ho visto in un Cane), Ekra assume delle posture infantili, quindi cinguettii, abbassamenti del corpo, orecchie accostate al capo, occhi grandi e supplichevoli, musino prontamente messo a disposizione dell’onorato avversario; se l’avversario del momento è Eowyn, lei (Eowyn), fa ‘’gr’’ di circostanza e amen; se invece è Arowen, spesso i ‘’gr’’ diventano ruggiti veri e propri e se la piccola insiste Arowen la sovrasta con tutto il corpo. Questi momenti sono quelli che meno di tutti sopporto, perché da lì a un attimo tutto può accadere!
Non che prima sia meno probabile, ma mentre quando gli animi sono più controllati basta una voce decisa ma rasserenante, quando l’umore è quasi alle stelle, tu che tieni sotto controllo la situazione devi essere ancor più calmo, decisamente impositivo e non devi per nessuna ragiona al mondo, far credere al subalterno che lo stai spalleggiando, con loro ‘’un rimprovero per uno non fa male a nessuno’’ non funziona; e non funziona perché loro colgono da ogni azione la più piccola sfumatura per quietarsi o continuare osando!

Ho visto cose con i miei Saarloos che solo nei documentari avevo visto, ma di cui non avevo capito l’intensità e soprattutto le sfumature. In un attimo il tempo può cambiare e vedi iniziare una nuova era!

Con Paolo e con me, Ekra è sempre deliziosa, tranne quando si tratta di pappa; con il cibo diventa quell’infante di cui abbiamo appena parlato, e per non essere sopraffatti dalla piccoletta, o le dai retta o la distogli un attimo del fulcro del desiderio oppure fai come fa Arowen che le fa capire in maniera canina che deve aspettare un momento ancora prima di affogare nella ciotola o di perdersi nel gustosissimo biscottone.

Real invece si mostra infantile e assolutamente rispettoso nei confronti dei tre Grandi, e tiene molto a bada la Sorellina (ci prova! … a volte i ruoli fra loro cambiano … però lui ha perfettamente ragione a tenerla giù, perché come ti rilassi, la Rossa, se ne approfitta!) … ho notato che l’uscita da casa ha un grande ruolo nei loro chiarimenti!

Oltre che nei rapporti fra Fratello e Sorella, i due Rossi, quando assumono di tanto in tanto questi atteggiamenti con noi è facile capire se sono del tutto innocui, un po’ meno facile è riconoscere quelli impositivi, perché gli occhi grandi, le orecchie in tasca, il corpo abbassato e sinuoso ce l’hanno uguale, ma … o li conosci, o non ti accorgi proprio di niente!!!

Educazione - Addestramento
Ekra è più che altro un ballerina, ossia, un po’ indocile alle richieste di stasi e poco disponibile alle cure parentali in generale, a meno che, ovvio, non sia lei a decidere! … eppure non è l’indocile che può sembrare, è solo una Saarloosina con un gran carattere, stretto, per la mole dove abita …

Real, invece, è grande nella personalità e nel fisico, tutto è equilibrato nel suo essere. È il Saarloos degno compagno di Arowen. Però ancora non ha ben chiaro che per quanto sia super fico, sempre un ordine deve rispettare, e tale ordine non è che un giorno è conforme al suo e un altro giorno, no; le regole di casa vanno rispettate. Real non si mostra mai con un indole ostile, però sicuramente come la Sorella esagera nelle esternazioni infantili. Se non vuole farsi spazzolare, non si ribella in modo plateale, semplicemente mette le orecchie in tasca, apre gli occhi facendoli diventare enormi e tondi come se fosse un mega Chihuahua, e con la boccuccia santa ti ferma la mano; non la stringe e non emette un vocalizzo, semplicemente la ferma; se non gli dai retta assecondando la richiesta, ecco che si mette a terra piagnucolante e misericordioso come se lo stessi trucidando … il classico atteggiamento che può essere interpretato come il ‘’capriccio’’ del Bimbo!

Durante le fasi dell’educazione in campo o fasi di addestramento, Ekra difficilmente si mostra restia a fare una qualunque cosa; temperamento alto, duttilità, docilità, istinto nella ricerca, scarseggia solo un poco nella lotta dopo essersi attivata molto bene invece nella predazione e ciò dipende dal fatto (più che probabile!) che io sono un po’ un disastro nell’essere convincente, e anche perché con me soprattutto nel lavoro, presenta una forma di rispetto che la spinge a non andare oltre; la sua aggressività, esattamente come accede con Arowen nella stessa fase di lavoro, non è mai attivata quanto potrebbe, proprio perché più di tanto non si può osare verso un soggetto di cui si rispetta il ruolo maggiore.
Real diciamo che deve valutare le cose a seconda del momento, lui infatti non sempre è propenso e disponibile, so esattamente perché, ma se il carattere è in formazione, è giusto che la formazione sia adeguata ed equilibrata.

L’insegnamento di Teach dell’ultimo periodo ( link http://www.ilcane.eu/cane_lupo_cecoslovacco/UntitledFrameset-13.htm ) mi ha aiutata moltissimo e sto notando un sostanziale miglioramento – ancora Grazie Teach! –

Questo mi porta a riflettere su altre cose ancora, una delle quali, è una conferma a quel che, chi come me non sposa metodi e tecniche, dice anni e che io stessa dico e cerco a gran voce di diffondere, mi sto riferendo alle intensità di comportamento, variabili a seconda dell’individuo. Però un conto è dirlo, e un conto è farla propria dopo averla vista e vissuta con una certa intensità e limpidezza d’immagine...

… sono straconvinta di questa cosa, e anche se ho vissuto tante esperienze che danno ragione alla ‘regola dell’individualità’’ e mi danno ragione pur senza generalizzare troppo, solo pensando alle scene vissute con i Saarloos mi rendo conto delle sfumature, soprattutto di come coglierle, probabilmente ciò è dovuto alla loro evoluzione, cosa nel Cane, per necessità di razza, non c’è o comunque è limitata.

Sempre di più ‘’da Lupo a Cane il passo è Saarloos’’
Sempre di più ‘’ non è un Animale per tutti’’

Non peccate di presunzione ... è veramente un Animale particolare che non può vivere come un Cane di altri gradi neotenici! Attenzione!!!

Il carattere di un individuo rispecchia si lo standard di razza, ma anche la sua personalità.

Se all'individuo viene sopita una sua caratteristica, questa rimane in quello stato fino a che non trova il modo di uscire.

Se parliamo di aggressività, stiamo parlando di una qualità naturale e in quanto tale, modificabile con l'educazione. Per educazione non intendo solo il sapersi comportare in ambito sociale, ma altresì, modellamento. Se lavorata in positivo (nei riguardi della qualità) essa aumenta, se lavorata in negativo essa diminuisce. Le parole positivo e negativo danno la loro influenza positiva o negativa a seconda di chi ascolta o assiste. Per me innalzare la qualità vuol dire lavorarla in positivo, diminuirla vuol dire l'esatto contrario. Parlando sempre di aggressività, se questa non viene lavorata in nessuna delle due maniere e si cerca di tenerla chiusa in un forziere provvisto di più chiavistelli per impedirne la fuoriuscita, si ottiene l'esatto opposto a ciò che si vuole ottenere, ossia ci si troverà difronte ad un essere che custodisce una bomba a orologeria che non sa quando essa può esplodere!

Il Saarloos nasce da una Lupa e da un Pastore Tedesco, Animali entrambi provvisti di aggressività; per quanto chi seleziona gli accoppiamenti voglia tener fuori una caratteristica che è proprio della razza e delle razze da cui discende, non può andare contro natura, per cui un Saarloos avrà sempre nella personalità istinti e qualità dei suoi progenitori.

Molti dei Saarloos che sono stati soppressi, erano "aggressivi", ed erano così etichettati perché avevano subito un'educazione priva di rispetto del loro essere. Abbandonati a loro stessi solo perché avevano chiesto di essere educati, reagendo in un certo modo, hanno solamente risposto in maniera consona alla loro specie: "mi hai messo da parte?... mi hai esiliato?... mi ha negato il Branco e limitato il territorio?... cosa vuoi adesso? ... che mi riproduca a comando con chi vuoi? ... che faccia vedere a chi ha pagato il biglietto e prenotato i miei cuccioli quanto sono docile? ... E' vero che sono docile, ma con il mio Branco! Tutto il resto è 'FUORI'!!!"
I miei Saarloos hanno una socialità di Branco spaventosamente alta e chiusa nel loro Branco. Quando si relazionano fra loro sono più che altro simbolici ... Quando si relazionano con gli altri, o evitano, o sono più determinati nelle espressioni... Non voglio dire che sono "cattivi" -pura eresia sapiens- ma che anche nell'essere simbolici sono piú rappresentativi e possono arrivare ad essere materiali.

- Inserisco il link di un articolo sul concetto di aggressività espresso da un medico Neuro Psicomotricista dell'età evolutiva (articolo scritto in termini umani, perchè è di umani che sta parlando, e visto che nel mondo cinofilo è all'esperienza umana che si fa riferimento, ho pensato potesse essere di aiuto per capire il significato di aggressività; non confondete, quindi assolutamente alcune terminologie con l'evoluzione del Cane, ma leggete con attenzione perchè aiuta a riflettere: LINK -

Nel lavoro con me, ora che sono grandi, si esprimono solo mettendo in luce la loro migliore caratteristica e mi danno direttive/indicazioni a cui è impossibile non rispondere. Nella loro generosità con me, sono pazienti esprimendo una docilità fuori dal normale, ma per farli felici devo lavorare su quello che mi dicono e non su quello che voglio sentirmi dire.
Aggressività, determinazione, infantilità... Non fanno di loro Animali buoni o cattivi, fanno di loro dei libri aperti, grandi, adulti, seri anche quando giocano!
Basta parlare la loro lingua per capirli! Fantastici!

E capire loro mi aiuta a capire tutti gli altri, per cui anche i Branchi (molto variegati) con cui condividiamo parte della nostra vita (purtroppo non riusciamo a sdoppiarci per essere presenti sempre e comunque in tutti), grazie a questi specialissimi Cani, diventa meno difficile.

Teach, Tortuga, i Saarloos ... legati dal Pastore Tedesco e dall'imprinting!
Teach, Tortuga, i Saarloos ... Il Lupo dà loro quella particolare diversità che li rende specialissimi! ...
E non di meno il Lupo rende specialissimi: Rosa, Sid, Nemo, Leyla, Angelina e tanti altri ancora, Cani appartenenti a tante razze diverse e mix di razze, specialissimi anche loro nella loro individualità.

E parlando di individualità: l'intimità nasce nella tana - Real, grande di carattere, non socializzato con il mondo esterno, ora che ha compiuto 3 anni si mostra senza diffidenza mettendo in luce una forma di attaccamento anche in pubblico, che forse è possibile leggere solo in un libro di Favole!

Grazie a tutti i miei Cani che giorno dopo giorno non si stancano di insegnarmi "cose".

Settembre 2015
Sto cercando di capire cosa piaccia fare al Saarloos.
Con i Cani, generalmente non è difficile capirlo, disposizioni di razza a parte, ci viviamo ormai da millenni. Con il Lupo, solo qualcuno di noi ha avuto la fortuna di farlo, con il Cane Lupo, oggi qualcuno più di uno o due o anche dieci. Però non so quante di queste persone si pongano il quesito.
Arowen ad esempio, gradisce molto camminarmi vicina, e giocare con me negli allineamenti è una cosa che la diverte abbastanza. In Gruppo, non le piace mordere, semmai colloquiare con qualche rituale, sia con me che con gli altri, però la cosa deve rimanere nel rituale perché altrimenti per lei la questione cambia. Non che debba arrivare a toni di allarme, però, però sicuramente sono, i piccoli cambiamenti, le anticamere dei passaggi di comportamento. Per cui, appena chi interagisce con lei osa quel tanto di più che la insospettisce, lei subito seda l’azione.
- Da un simile atto, c’è da imparare tantissimo, e più vado avanti nell’osservazione di quel che fanno, più mi accorgo che possiedono una saggezza sociale spaventosa. E mi rendo conto pure del fatto che, io ho la fortuna di avere 5 particolari esemplari che vivono l’equilibrio della loro società, e pochi altri possono dire la stessa cosa, perché il mondo ne fa Carne da Macello o da Circo! –
Eowyn è più vivace della Sorella, più scanzonata, più leggera in tutte le cose che fa: più farfallina quando si allinea, più veloce nella corsa (rapporto fra loro due: Levriero – Pastore Tedesco); a lei un pochino piace mordere, ma solo oggetti, cioè stracci o attrezzature da lavoro; morde con un po’ più di convinzione e sgrulla e tiene la sua vittoria, ma poi, più di tanto non le importa…come la chiami, arriva tutta baldanzosa e ti si infila fra le gambe strusciandosi come se fosse un Gatto. La traccia non le dispiace, ma non la interessa poi moltissimo.
Faal, è serio negli allineamenti e se non è sotto stimolo, tende ad esser pulitissimo se non appena indietro. Sotto stimolo avanza appena ma il suo corpo fascia il mio quasi volesse mantenere una particolare unione.
La differenza fra lui e Tortuga, nella condotta è probabilmente data da un temperamento e un’aggressività diversa che si canalizza o meno nel comportamento, la loro docilità si mostra sempre, in Faal da adulto rispettoso, in Tortellina da fanciulletta birichina.
La docilità di Faal, lo porta ad avere un’attenzione particolare e di rispetto estremo, quella di Tortuga è pure rispettosa ma in maniera vibrante.
Faal entra in un ruolo adulto. Questo suo fare, ieri mi ha acceso un lumino che ha collegato la camminata che assume spontaneamente con me quando è libero da ogni richiesta, e mi ha fatto riflettere ancora una volta sulle tante cose sciocche che facciamo noi sciocchi sapiens, in addestramento, pensando di educare per la vita di tutti i giorni il nostro Cane o di addestrarlo per le manifestazioni sportive o lavorative, usando le tecniche più giuste e innovative. Spesso sputiamo sulle cose vecchie e ci abbagliamo con le nuove, ma questo accade solo perché, nella nostra insicurezza abbiamo bisogno di certezze extra per de-colpevolizzarci dei tanti errori che facciamo. Avendo un po’ di astio con il genere umano, ho la fortuna di non cadere in certi tranelli, ma senza l’aiuto dei Cani che mi accompagnano nella vita, non riuscirei a capire quanto siano diverse le cose che crede l’uomo dalla realtà.
Basta guardarli i Cani, per sapere cosa fare!
Tornando a Faal, a lui piace da matti correre e rincorrere, mordere e sgrullare ma… poi neanche più di tanto, mordere e sgrullare, perché dopo un po’ lascia tutto lì per continuare a giocare nella toccata e fuga, ti prendo non mi prendi, facciamoci le coccole! È un predatore, accerchia e cattura, e lascia a qualcun altro il compito di finire l’atto di caccia o di lotta per scopi diversi da quelli ludici. Aggressività ne ha, non rituale come Arowen, non materiale come Tortuga, non passiva…è lì e la usa con parsimonia.
Real è completo! Se fosse un Pastore Tedesco, sarebbe un meraviglioso Cane da lavoro; se fosse un Lupo starebbe a capo di un Clan. In tutto si presenta in maniera molto docile ‘’se ha fiducia in te’’, altrimenti mostra la sua diffidenza saarloosina. Questo dimostra il suo rango e la sua socialità nel Branco. È un soggetto disponibile a lavorare e ogni cosa la fa con piacere se chiesta nello stadio infantile o in quello ludico. Se però, gli si chiede solo per docilità, allora devi proprio essere convincente e lui deve proprio essere convinto, altrimenti, diventa passivo nella sua attività, e cioè: mostra una forma di sottomissione che sottomissione non è, perché in realtà è tutto l’opposto, lui impone il suo volere facendosi vedere inoffensivo. Se cedi a lui, si apre come se avesse toccato la corrente, salta e fa le zampe come il più espansivo dei cuccioli. Che carino, povero piccino… si potrebbe dire, ma questo è un comportamento impositivo da parte sua e se viene trascurato o peggio confermato, piano piano (e neanche tanto piano) ti ritrovi completamento indifeso al suo volere. Essendo capace di docilità (vista da un punto di vista suo), non c’è mai bisogno di imporsi con maniere dure, basta tenere il punto e non perdere la pazienza, perché non solo ci vedrebbe come degli squilibrati, ma anche come esseri da cui tenersi ben lontani. Non cerca mai l’affronto diretto, la sua diffidenza ‘’saggezza lupina’’ lo porta prima ad evitare. Gli piace tantissimo mordere, però è possessivo, quindi prima di lavorare sotto uno stimolo alto, deve sapere bene cosa vuoi da lui. La Sorella, quando Real ha in bocca la sua vittoria, non si avvicina più di tanto, e se proprio non ce la fa a resistere e tenta… Real la guarda e con un fiato appena appena pronunciato, emette un ringhio sordo. Ekra se ne va a cercarsi qualcos’altro!
Ekra! A lei piace fare tutto. Condotte e giravolte, mordere, fiutare una traccia, saltellare fra gli ostacoli del campo di agility. Tutto è motivo di divertimento! … oh si! … ma non chiederle di lavorare in docilità…ah no!...te lo puoi sognare!
Beh un pochino puoi chiederle, ma non è cosa che gradisce, anche perché poi, comunque a lei piace lavorare o giocare o star lì a grattarsi a vicenda, quindi perché chiedere di fare con docilità?! … perché è esuberante a tal punto che ti mette i piedi in testa! … piccola e caparbia, è una perla piccola piccola, con una gran testa e un fisico, che per fortuna è la metà dei suoi pensieri.

Tornando all’inizio dello scritto: cosa gli piace fare?...dipende!
A loro 5, tutti nessuno escluso, piace indossare i pettorali da passeggio/traino e andare insieme a camminare per prati e boschi; gli piace correre e giocare i giochi di predazione; ad alcuni piace lavorare nelle tracce, ad altri piace mordere, ma le passeggiate e la Natura, niente le batte in interesse... affrontare le discese a rottadicollo, strofinarsi su un cespuglio, cacciare una Lucertola, rotolarsi nell'erba, godersi prato e terriccio, sgranocchiare un legnetto e... corrermi incontro! Li Amo!

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9 ottobre 2015Docilità, Duttilità, Comportamento nel Lavoro quali sono gli stimoli, quali le motivazioni

Docilità – tratto dal libro ‘’Diario – Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti riflessioni’’ di Barbara Tullio e Paolo Caldora -‘’

‘’…Chi possiede un animo incapace di elaborare lo squilibrio nelle relazioni con il prossimo, può essere definito, docile.
E docile è chi possiede la capacità di capire l’ordine (non comando, ma ordine nel senso di disciplinazione delle cose, seguire l’ordine delle cose, il loro ordinamento), non dimostrando alcuna difficoltà a chinare il capo ad esso.
Così come è docile chi è disponibile a credere in qualcuno, affidando a lui la sua fiducia. (…)

(…) Per accogliere una rivelazione, grande o piccola che sia, basta a volte essere docili, termine che indicava in origine la disponibilità a farsi istruire. (Erri De Luca)

E da questa citazione prendo spunto per identificare l’Animale docile in chi non ha bisogno della verga per essere domato, perché la sua motivazione ad apprendere da colui in cui è riposta la sua fiducia, è sufficiente per disporre il suo animo ad eseguire la direttiva.

Chi non è docile, mette prima il proprio interesse al posto della giustizia; da questo proprio interesse che non tiene conto della giustizia, nascono tutte le guerre in famiglia, nelle comunità, nella Chiesa, nella società. (Oreste Benzi)

In un Branco composto da Animali differenti dall’uomo, non troveremo mai soggetti capaci di indocilità, perché l’equilibrio e il benessere del Branco deriva dall’essere docili; la non docilità è forma di ignoranza, e chi si mostra indocile è solo un elemento non istruito; l’istruzione porrà fine alla sua deficienza formativa, e l’equilibrio prevarrà anche in lui. (…)

Duttilità– tratto dal libro ‘’Diario – Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti riflessioni’’ di Barbara Tullio e Paolo Caldora -‘’

‘’La duttilità non è altro che la predisposizione ad apprendere, disponendo il nostro volere a capire, e semmai ad accettare, la qual cosa ci si presenta davanti. (…)
(…) La motivazione è forse l’elemento più importante per spronare un individuo a muoversi in una direzione più che in un’altra, e se in aggiunta a ciò, un altro individuo, del quale egli ha rispetto e in un lui ripone la sua fiducia, lo invita ad affrontare la situazione sconosciuta, ecco che la duttilità prende in mano le redini dell’azione, permettendo a chi si pone in attivo, di capire, accettare e imparare. (…)’’


Sto riflettendo moltissimo sugli argomenti docilità, duttilità, motivazione e stimolo, e sul comportamento che il Cane, il Cane Lupo e il Lupo assumono nelle varie situazioni e assumono quando si relazionano fra loro e assumono quando lo fanno con noi esseri umani.
Alla docilità noi abbiniamo sempre la bontà e la remissività, giustamente se non la accompagniamo al significato esemplificativo di ‘’poco carattere’’, perché in realtà è l’esatto opposto, ossia più un soggetto è docile, più conosce il valore di questa qualità, e chi meglio di un Leader conosce l’importanza dell’equilibrio dell’obbedienza. Obbedienza logicamente non è sinonimo di servilismo e assoggettamento, ma di collaborazione nel rispetto del proprio compito. Solo chi ha vissuto tutti i gradini della scala familiare/gerarchica può conoscerli – il video dei Dutcher ‘’Lupi alla Porta’’ ne porta un esempio meraviglioso con la piccola Nera che si mostra Omega e diventerà Alfa. La forza di Omega, a dispetto di tutte le credenze popolari, è altissima, esattamente come quella del suo contro-altare Alfa.

Chi è docile accetta di essere istruito (ha una duttilità che si manifesta per merito della docilità)
Chi è duttile può non essere docile (motivazione e stimolo sono la stessa cosa, mentre nel soggetto docile la motivazione è la causa portante, e lo stimolo è un rafforzativo).
Chi è Docile accetta e basta se chi propone è un elemento di fiducia; chi è Duttile accetta anche solo per raggiungere un premio materiale e accetta per appagamento personale e non del binomio.

La docilità può essere mostrata in forma di infantilismo o in serietà lavorativa; se unita al temperamento può essere oltre il limite dell’esuberante o semplicemente piacevolmente attiva.
La duttilità unita alle qualità naturali che più spiccano nell’individuo, viene mostrata con velocità di esecuzione e modalità della stessa nell’esatto rispetto (specchio) delle qualità che entrano in ballo (canalizzazione delle qualità naturali).

Un Cane è per crescita neotenica, più duttile che docile, risponde quindi prima a motivazione/stimolo, che non a semplice motivazione, e cioè, per ottenere la sua attenzione e considerazione te lo compri con un biscottino o un giochino o vocine invitanti, con le coccoline sudditanti e varie smancerie. Sono molte infatti le persone che accettano benevolmente di imbottire i propri Cani con dolcetti vari e ‘’si’’ a gogò per essere agli occhi dell’Animaletto che li accompagna, la rappresentazione de‘’il Gestore dei Paese dei Balocchi’’ della Favola di Collodi ‘’Pinocchio’’. Essere dolcissimi va bene, ma attenzione a non esagerare con i ‘’si’’ altrimenti al primo no, tutta la docilità che pensavamo essere parte del nostro Cane, va a farsi benedire, perché di fatto, se lui accetta di fare tutto con ciò che è appetitoso e non lo accetta come semplice richiesta, lui esegue per profitto e, non ricevendolo, mette in chiaro che ha addestrato senza commettere nessun errore, il proprio umano. È lui quindi che ha lavorato sulla nostra docilità, rendendoci degli ottimi soldati.
Quando parliamo con il nostro Cane non dobbiamo mai mettere da parte il ‘’perché’’ si fanno certe cose, perché è giusto farle in un momento della crescita del nostro rapporto e quale è il loro significato reale.

Parlando di docilità, posso fare un esempio all’apparenza sciocco: il Cane e la spazzola. A seconda di chi è il nostro Cane, a che razza appartiene, come vive e che rapporto ha con noi, avremo da lui comportamenti diversi. Spazzolarlo stando sopra di lui è di fatto un atteggiamento impositivo che un Cane può accettare o meno.

Tratto dal libro: ‘’Diario – Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti riflessioni’’ di Barbara Tullio e Paolo Caldora
‘’ (…) Il farsi spazzolare da un essere umano è uguale ad un farsi accudire, baciare o carezzare da Mamma o dalla Balia. Durante la spazzolatura, noi tocchiamo tutto il corpo del Cane, parti vulnerabili e non; e assumiamo con il nostro corpo, atteggiamenti particolari in merito ai quali, probabilmente, non abbiamo mai ragionato.
Riporto un esempio: spazzolando la schiena del Cane, noi siamo chini su di lui, segno di dominanza o protezione; spazzolandolo sulle cosce, oltre a stare al suo fianco, sempre chini, c’è la possibilità di doverci spostare dietro, assumendo di fatto una posizione di monta. Se la Creatura non si fida di noi e/o non ci rispetta, perché dovrebbe accettare una simile postura?!...

Potrebbe accadere però, che il nostro Cane non accetti una manipolazione perché non si sente bene, qualcosa lo disturba e provoca in lui dolore fisico e psicologico … anche questa può essere una valida ragione per la quale non vuole farsi toccare. (…)’’

''I Saarloos'', ho notato che non amano farsi spazzolare stando in piedi, come mi vedono con il pettine infatti si coricano su un fianco e all’occorrenza si ribaltano pancia all’aria per poi, quando glielo chiedo, si girano ancora mostrando il fianco non spazzolato.

''Le Veline'' (Pastori Tedeschi Grigi) durante la spazzolatura, non si mettono giù e, l’una dall’altra hanno degli atteggiamenti diversi con l’atto a seconda del loro ruolo. Le Veline sono le uniche dei nostri Cani ad essere nate qui in casa, hanno vissuto sempre con noi e con la loro Mamma e il loro Papà, e mai sono state separate l’una dall’altra (a parte Esmeralda e Melody quelle pochissime volte che Paolo le ha portate a gareggiare in Agility – con immenso orgoglio sapiens, siamo fierissimi di avere le due prime Campionesse Italiane SAS su tutte le categorie, pur avendo un bagaglio sportivo alle spalle pressoché nullo! La loro carriera contava infatti appena due gare in 1°brevetto, tre anni prima). Fra di loro, le cure parentali sono sempre state attive e tutti i loro comportamenti hanno messo in luce, sempre, l’unità del Branco. Ci fu solo un episodio, in cui, per uno squilibrio venuto dall’esterno, c’è stata burrasca contro la Sorella Alfa, però, sedato il quiproquo, tutto è tornato alla normalità (Kiara, cominciava già a mostrare segni di vecchiaia e stanchezza, tradotti in disattenzione, ma per fortuna è stato solo un momento). Se fosse accaduto con i Saarloos, il diverbio non si sarebbe sanato, ci sarebbe stato sempre un punto interrogativo che avrebbe potuto avere risposte non piacevoli se non corretto all’istante).

''Boh'', meticcia di Pit o Labrador per …non si sa cos’altro… accetta benevolmente di essere pulita, e mostra una docilità molto alta solo se ti imponi con fermezza e senza mai alzare i toni, altrimenti le saltano i nervi e ridirige in movimenti a scatto, per calmarla basta una voce tranquilla ma mai sottomessa e una carezza. Se non si assume un atteggiamento fermo, può essere che si fa assistere come no. Lei trova sicurezza nelle direttive più di tutti gli altri.

Ho preso ad esempio tre tipologie di Cani e tre comportamenti diversi.

I Saarloos, non amano farsi pulire stando in piedi perché probabilmente l’atto è troppo forte per una circostanza che non si addice al simile atto, per cui, essendo parte delle cure parentali, la spazzolata o pulita, la conoscono come un cucciolo che viene rivoltato da Mamma e leccato ben bene.

I Pastori Tedeschi, sono abbastanza evoluti come razza ma non come i Cani Lupo, ed è quindi normale che non hanno bisogno di sdraiarsi per farsi pulire, non concepiscono cioè l’atto solo come una cura conosciuta nella cassa-parto; da evidenziare che loro comunque, fra loro, si puliscono in continuazione, ossia è la piccola Cree-kee che si prende la briga di fare da Balia a tutte, Tortuga compresa, ma lo fanno in casa, sui loro anemoni; tornando alla spazzola fuori casa (in giardino), le differenze fra l’accettazione dell’atto – modi diversi – sono dettate dal loro ruolo di appartenenza al Branco (per ruolo intendo la specifica caratteriale che dà il posto nel Branco, e non il livello nel quale l’uomo mette il Cane senza rispettare la sua individualità).

Un Mix-Breed di fine secondo stadio neotenico, dove la calma è determinante tanto quanto la determinazione, riconosce negli schemi una forma di certezza. E proprio oggi, mentre cercavo di ragionare su queste e altre cose che ho desiderio di approfondire, mi è venuta in mente una richiesta che in molti fanno a Paolo alla scuola, e in molti vorrebbero sposare i surrogati della soluzione per trarne delle certezze. Sto parlando dei ‘’come si fa…’’. Molti, se non tutti, vengono a cercare le regole d’oro, vogliono imparare le basi delle metodologie in modo da non dover mai pensare a cosa o a perché il loro Cane agisce in un modo non consono alla socialità umana.
Questo mette in luce l’insicurezza della mancata crescita.
E questo mette in luce anche perché i metodi hanno sempre il loro ‘’fascino’’ fra gli uomini!

‘’un conto è dire non capisco, mi impegnerò a capire, o è colpa mia se il mio Cane si comporta male’’ e ‘’un conto è dire, è colpa del Cane, o del metodo, perché io ho fatto esattamente quello che c’era scritto sul taccuino!’’

E così si passa di tecnico in tecnico e poi di vet in vet e poi … non ci voglio pensare…!


Se un soggetto rispecchia alcune caratteristiche di crescita (gradi neotenici) di una fase della specie evoluta (del Lupo), ci sarà un motivo!
Se un soggetto ha bisogno di alcune certezze di cui un altro soggetto appartenente ad un altro gradino neotenico non ne ha bisogno, ci sarà un motivo!
Riflettevo sul carattere e sui ruoli e sul perché alcuni soggetti non reagiscono allo stesso modo di altri.
Facile pensare che ognuno e' parte a se stante e al contempo integrante dell'insieme, però non è facile capire a quale ruolo l'individuo corrisponde, in quale si identifica.
Senza parlare neanche della diversità dei vari numeri Uno (Teorie del Branco – nel libro ‘’ … Similitudini fra Cani e Lupi … ‘’ pag. 50), la motivazione è da cercare proprio nella crescita.
E quindi tutto il modo di crescere dei Cani è diverso da una razza all’altra, oltre che da soggetto a soggetto.
Per un Pastore Maremmano una passeggiata avrà un senso e, per un Pastore Tedesco ne avrà un altro, così come pure per uno yorkino un altro ancora.

Il metodo quindi non può essere per tutti uguale. E il metodo quindi non ha ragione di esistere sia per quel che concerne i gradi neotenici sia per l’individualità.

Nei rapporti personali fra membri della stessa Famiglia, il comportamento del Cane sarà uniformato al ruolo di appartenenza. Nelle modalità espressive di lavoro, lo sarà sia per questo che per crescita evolutiva.

È questo il motivo per cui, i Saarloos mostrano a modo loro la loro docilità e duttilità diversamente dal loro ruolo e diversamente da un Pastore Tedesco e ancora da un altro Cane di altre razze.

Stavo lavorando con Silvia giovedì mattina e parlavamo appunto della versatilità sociale di un Cane rispetto ad un Cane Lupo. ‘’perché un Cane riesce a lavorare con una persona che non sia il suo compagno umano e il Cane Lupo no?’’ perché uno è Cane e l’altro no! Perché uno è infantile rispetto all’altro, pur se è un Cane forte.
Le caratteristiche lupine portano i soggetti a fare tutto con il Branco, il proprio Branco; in Natura il Lupo non si presta a porgere la propria opera al Branco vicino e poi torna a casa tranquillo e beato. Il Lupo se esce, lo fa perché va a caccia, o va in perlustrazione oppure se ne va proprio, e se se ne va, non torna indietro, e se si unisce a un Branco non suo, da quel momento in poi quello sarà la sua Famiglia.
Da qui, la risposta del lupino: se non sei un membro del mio Branco io con te non ho ragione di stare e tanto meno di lavorare! Certo è sottointeso che il Cane Lupo sia ben integrato nel Gruppo familiare, altrimenti, se è in cerca di un Branco, uno vero, allora può riconoscere nella persona estranea a cui si è affidato per lavorare, un buon soggetto a cui affiancarsi e con cui restare!

Un Cane, a meno che non appartenga a determinate razze che non sono propriamente sociali, lavora tranquillamente con una persona estranea, ed è per questo motivo che si fanno condurre in prove di lavoro e nelle expo da persone che fanno parte della loro Famiglia.

Venendo al discorso lavoro, evidentissimo è il fatto che far lavorare un Pastore Tedesco in preparazione per le gare ipo o un Malinois anche, non ci sono grandi problemi, ma farlo con un CLC o, ancor più strano, con un CLS, è praticamente quasi impossibile.
Perché?
Perché per loro uscire dalla zona rendez-vous per andare a giocare con qualcun altro, non esistono, e non esistono nemmeno uscite che prevedano una situazione di finzione come può essere una prova di lavoro completa. Possono tollerare e anche bene, una prova in pista e/o una prova in obbedienza, ma per ciò che riguarda un attacco...mhmhmh la vedo difficile!!!…non perché non sappiano mordere, ma perché per mordere, per un lupino, ci deve essere un motivo che non sia il solo esercizio.
L’esercizio si fa a casa, con la Mamma,il Papà e la Balia, si fa con i Fratelli, ma non con gli estranei, se arriva un estraneo o ci si nasconde o si caccia o ci si affida a chi comanda e si aspettano delle direttive. Nel mondo, a cacciare, ci vanno solo alcuni soggetti, non tutti; e se si deve mordere è per una giusta causa!

Parlando di morso, le indicazioni per la preparazione sportiva nel morso, la dà il soggetto.
I predatori puri, possono imparare a tenere il feticcio solo se l’insegnante è molto bravo a simulare il gioco di predazione che attivano gli adulti nelle zone rendez-vous.
Per i lottatori invece basta a sfida.

Dall’istinto predatorio, nel momento in cui il soggetto cattura e ferma la preda, si deve passare all’istinto di lotta, solo attraverso quest’ultimo il soggetto può iniziare ad attivarsi in potenza della presa (riconosciuta in aggressività e morso). Nel momento in cui cessa l’azione di lotta, cessa immediatamente il combattimento e l’aggressività cede il posto al possesso.

Se tutto si svolge nella tranquillità di esecuzione sportiva, il Cane, il Cane Lupo, e il Lupo tornano ad essere serenamente passivi. Stiamo parlando di quello che avviene nelle zone rendez-vous, ossia casa giardino e campo di addestramento familiare, se parliamo (per il campo) dei soggetti che è lì che vanno ad imparare queste ed altri tipi di attività.
Per il Cane può diventare facile comportarsi in ambienti esterni così come si comporta in ambienti conosciuti, perché la sua crescita neotenica lo induce a comportarsi in maniera adulta ma non troppo, anche fuori; il Cane, non raggiungendo la piena maturità, ‘’ANCORA CREDE NELLE FAVOLE’’, il Lupino ‘’NO’’, il Lupo ancora meno!

Un esempio: il Boxer, crede alla sceneggiata del CAL 3!
E per convincere un CLC nella farsa del CAL 1 e 2, ce lo devi far villeggiare con il posto e il figurante, altrimenti non lo passerà mai, non perché non lo valga caratterialmente (almeno alcuni) ma perché il figurante che da un nascondiglio esce, gridando ‘’yep yep’’, minaccioso con il bastone in movimento ma dietro alla nuca o quasi nascosto dal corpo per non far vedere la minaccia, e poi indietreggia per incoraggiare il povero Cane, non è altro che pura finzione. Un CLC sano di mente, pensa di certo ‘’ma che stai facendo? O mi attacchi o scappi, basta che ti decidi!’’, e uno con poco cuore, pensa ‘’ma che ci siamo venuti a fare qui, stavo tanto bene a casa mia!’’
Un Saarloos, neanche ti ci fa arrivare al CAL, a priori se ne tiene lontano, e il compagno umano che ce lo volevi portare, deve ringraziare il cielo se rimane a casa con lui e non scappa via in cerca di un Branco più equilibrato!


Tornando a noi - Giocando questi giochi (non quelli del CAL) e altri, ma soprattutto vivendo con i miei Saarloos, i miei CLC, i miei Pastori e miei Meticcetti, sto scoprendo una miriade di cose che mi mettono in testa più tarli di quelli che ho normalmente; per fortuna, alcuni dei tanti tarli, prendono forma.

Dagli appunti presi qua e là ogni volta che mi viene un flash:
Canalizzazione del temperamento e dell'aggressività; lavoro in docilità e duttilità; puoi usare il cibo nel lavoro in docilità, così come la carezza, e il guinzaglio come limite del margine di errore – punti doverosi per non urtare la tempra psicologica del Cane –; chi cerca il cibo, leccandosi per raccogliere la saliva in eccesso, o leccando la persona con cui ha ‘’la confidenza’’, è infantile, ma non necessariamente infante o debole per carattere; chi cerca il gioco sia come contatto fisico che nelle attrezzature, manifesta una crescita rispetto al cucciolo, e a seconda della richiesta che fa, è facile individuare se per temperamento, se per piacere a lottare, se per predazione; chi mostra un morso forte può mostrane poco dopo uno più debole, non per insicurezza ma per rispetto/docilità; chi lavora solo in docilità, limita un po' l'insegnamento di altri esercizi, perché preferiscono camminarti vicino in condotta/allineamento, a tutto il resto.
Giocando con la manica da mondioring con Tortuga, per farla mordere oltre il gioco basta una semplice sfida dell'intenzione e l'aggressività sale e sale la sicurezza; Teach non regge la sfida e se morde lo fa solo come atto e tiene solo per non perdere il gioco. Faal morde e sgrulla ma se combatti troppo molla; meglio se il combattimento è con la coda che oltretutto tiene anche oltre e riporta, e con la quale puoi ricominciare a giocare. Arowen morde bene con la coda e la manica, ma se continui nel combattimento e cerchi di vincere, molla. Eowyn un pezzo di pane. Real con la manica morde fino a che non chiedi un po' di più, che vuol dire solo che combattere con più determinazione, determinazione proprio nell’atteggiamento... se arrivi a quel punto, la molla, la guarda e chiude le orecchie da cucciolo, mentre invece sulla coda è molto forte. Ekra morde degnamente tutto.
Rifletto: Tortuga è un Cane, Faal non è un Cane, Eowy no ed è anche buona, Arowen no, Real no, Ekra mezza mezza – mezza mezza vuol dire che è una femmina forte, ma siccome è molto piccola, anche i suoi atteggiamenti sono piccoli, ossia è infantile nel suo essere docile/indocile; vorrebbe fare di più per temperamento, vorrebbe essere di più per carattere, sa di non poter soddisfare i suoi pensieri, e così quando vede la mal parata, si adegua mostrando il cucciolo che è; cucciolo inteso come creatura a cui non si può far nulla oltre a baciarlo e semmai redarguirlo appena. A Roma si dice: è una paraventa! Teach è abbastanza lupino, ma è come se gli mancasse dentro qualcosa. Con Teach accadono delle cosa strane: a casa non è amato molto dagli altri nostri maschi, eppure lui si è sempre mostrato molto riverente con tutti, al limite dell’esagerato- forse questo mi dovrebbe far pensare - e anche con le femmine è sempre molto remissivo; ubbidiente in tutte le cose, socievole al limite dell’incredibile e sempre disponibile a fare qualcosa; fuori casa è un po’ troppo indipendente per i miei gusti, troppo curioso e insieme non troppo sicuro. Teach: è mordace in maniera rituale e pesante come un classico Cecoslovacco, lo chiami arriva, lo redarguisci perché esagera nell’esuberanza e lui subito esibisce tutto il repertorio del cucciolo. Gli chiedi una condotta e si affianca pulito; mai un passo oltre le mie gambe, mai dietro. Visto che gli piace tanto esprimersi con la bocca, lo invito a giocare con la coda che lì per lì afferra e tiene anche un po’, ma che se la contendi più di tanto, molla chiudendo le orecchie. Se però gliela lasci, non te la riporta; non che non torni, ma torna senza; con un po’ di pazienza si convince e torna anche con la coda ma se la ricontendi non lo rendi felice e forse lo destabilizzi anche un po’. Questa destabilizzazione è dovuta ad una aggressività molto bassa, una docilità molto alta, una tempra psicologica un po’ segnata dalle prime persone conosciute dopo l’affidamento, dalla sua sensibilità? Difficile dirlo. Perché tutto di lui parla di un Cane dal carattere forte e i suoi consimili è così che lo considerano perché altrimenti non lo terrebbero sempre a bada; però non ha il fare di un leader … ieri ho chiesto a Paolo se dopo tutti ragionamenti fatti, poteva essere un Omega. Paolo ha conosciuto parte della cucciolata, e mi ha detto che lui è sempre stato molto di più degli altri. Per cui deduco che non è Omega, è un soggetto ipoteticamente forte ma che per selezione ha subito un rigetto caratteriale. Che vuol dire? Che è un grande, ma solo potenzialmente, perché nella realtà poi ha delle lacune, è incompleto, è proprio come se gli mancassero dei file, non perché non li ha, o non li aveva la sua linea, ma perché per permettergli una vita in un mondo che non gli appartiene, sono stati appannati. Lui è il classico Lupo buono, un po’ come quello che si vocifera sia l’AWD.
Tortuga: è un Cane, e un Cane con i contro fiocchi; lei risponde alla vita di tutti giorni in docilità, coadiuvata da temperamento e aggressività canalizzata ed espressa in tutte le sue azioni; tutte le sue azione sono infatti delicatissime se risponde in docilità e altamente vitali se risponde in temperamento e aggressività. È sempre in movimento ed è materiale, sembra un Cecoslovacco con il fuoco di Sant’Antonio (un Malin insomma!), per lei tutto deve essere affrontato e in fretta, chi si ferma è perduto, non conosce la diffidenza e si lancia nelle imprese, crede a qualsiasi cosa le si dica, e affronta il mondo in maniera determinata. È una Grigiona per dirla in un termine facile!!!


Da queste brevi riflessioni, traduco che il Lupo è docile per cui non può mordere un superiore mentre il Cane si. Eowyn non è aggressiva Ekra si ma come appena detto, è anche infantile per ruolo e per docilità/indocilita e questo fa la differenza con Real, Arowen e Faal. Faal, più grande di Real come età ma non come potenzialità di ruolo, rispetta per docilità ma anche per cosciente non superiorità, a differenza di Real che invece rispetta per pura docilità.
Nota curiosa di Real: ero al campo con Silvia, rarissime le mie uscite con lui, rarissime ancor di più le uscite con altre persone; dopo aver passeggiato un po’ mi ha chiesto di lavorare mordicchiandomi la felpa; stupita ho accolto la sua richiesta e abbiamo iniziato a volteggiare un po’; era attento ed io era felice! … passa qualche minuto e mi chiede di lavorare con un’intenzione più adulta. Ok gli dico, e vado a prendere la coda. Lavora, morde e tutto fila liscio come l’olio. Ad un certo punto, qualcosa, fuori dal campo lo distoglie dal lavoro; è normale per un Cane Lupo, lo è ancor di più se è un esemplare che cresce nella totale naturalità del Branco, in campagna e con una bipede asociale! …entrambi guardiamo fuori e poi una volta appurato che non era nulla di che preoccuparsi, ricominciamo a giocare/lavorare insieme; qualcosa è cambiato…Real non vuole più la coda e chiude le orecchie sul capo, torna il cucciolo che non osa di più.
La sua reazione non è nei miei confronti (preoccupazione verso di me), ma una richiesta per me: ‘’qualcosa si è intromesso nella pace; pur se non rappresentasse nulla di grave, e pur restando l’estraneità fuori dal cerchio, Real non si è sentito di mostrarsi adulto e così facendo, l’atteggiamento infantile lo ha riportato fra le mie braccia’’.
Questa per me è Magia!


Per chi ha desiderio di approfondire, può essere Interessante leggere il nostro ultimo libro: ‘’Diario – Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti riflessioni’’ – scritto per dare voce al linguaggio naturale del Cane, assorbito da suo Papà Lupo; e scritto esclusivamente per i Trovatelli dell’Associazione ‘’Negli Occhi del Cane’’ http://www.stellagrigia.eu/negli_occhi_del_cane/index

Ottobre 2015 - pensando al passato - Circa tre anni fa (giorno più giorno meno) entrai in opposizione diretta con una persona… non sapevo molto di lei ma quel poco che sapevo mi creava un po’ di disagio… è vero che bisogna essere sempre presenti a tutti i fatti per poter dare la propria opinione, e che a prescindere non bisogna giudicare, perché nessuno ha diritto di riprendere o meno l’operato altrui, però, ci sono alcuni argomenti che mi coinvolgono in maniera probabilmente non equilibrata e, arrivo a non riuscire a mettere un freno ai miei impulsi. Questo lato del mio carattere, è anche un biglietto che presenta la mia spontaneità e il mio stato d’animo verso ciò che è fuori della mia filosofia; non ho un rapporto benevolo verso il prossimo, non sopporto molte cose del mondo civile e forse è proprio per questo che me ne sento un’estranea.
Comunque sia, nel momento in cui, questa persone ed io entrammo in contatto, non ci fu da parte mia nessuna falsità, fui diretta come sempre, dicendo chiaramente chi ero e cosa pensavo e che dei miei pensieri non si doveva trarre che il beneficio che erano diretti. Essere diretti spesso pone in una posizione scomoda, ma preferisco mille volte essere sincera e scomoda che non ipocrita. Credo sia stata apprezzata la mia ventata gelida e credo che sia stata proprio quella ventata a gettare le basi per una confidenza di rispetto. Credo che anche questa persona abbia fatto la stessa cosa con me.
Il tempo è passato e abbiamo iniziato a conoscerci meglio; penso che ora la nostra conoscenza sia arrivata ad un ottimo livello di stima; e quel che è più importante è che nessuno dei due si aspetta, uno dall’altro, falsità. Questo mi rende molto felice, perché entrambi possiamo esprimere in maniera garbata e confidenziale i nostri pensieri, chiedendo permesso ogni volta che ci facciamo visita, e salutandoci con un abbraccio sincero quando l’uscio di casa si apre!

7 ottobre 2015
Akera –chi è Akera?

È una splendida Cucciola di Saarloos, nata nell’Allevamento ‘’LakeWolf’’, da Heilyn e Uhlrik, lei appartenente alle linee di sangue più antiche del Saarloos e forse le più chiacchierate per via dei meravigliosi Razzatori che i Mostri Sacri non sono stati in grado di gestire, mentre lui proviene invece dall’Allevamento Tedesco Tachungada dove vengono i miei, forse il più serio che esiste, e racchiude nel suo sangue tutte le linee che hanno fatto un po’ la storia di questo Allevamento.
Se dette linee si uniranno come dovrebbero, i Nascituri saranno un meraviglioso punto di incontro nella Storia del Saarloos.
Il punto critico sarà: a chi affidare Preziosità del genere?
Senza fraintendere queste parole, spiego subito che non voglio dire che questi Cuccioli sono preziosi e il resto del mondo canino sia pattume, perché ogni vita è sacra, unica e degna di rispetto; voglio solo dire, che saranno esemplari con un certo carattere e quindi, essendo già il Cane Lupo di Saarloos, particolare nella sua particolarità, chiunque si prenderà l’impegno di condividere il proprio quotidiano con uno dei nuovi nati, dovrà essere persona già esperta (non di sciocchezze da azzecca-garbugli, ma di cose serie e VERE), e dovrà fare voto di giuramento alla fedeltà: se già un Cane non capisce il tradimento e l’abbandono, per il Saarloos è oltremodo inconcepibile, per cui prendere un Saarloos con leggerezza è più o meno uguale a sputare sulla Vita!

Akera e i suoi Fratellini e Sorelline nascono il 7 ottobre c.a.; l’8 sono già nel mio telefono, foto, video e parole di commozioni dell’Allevatore e della sua Famiglia. Scuri come i più scuri dei Grigioni e dei Cuccioli di Lupo di cui hanno così vicini i Natali. Grossi, robusti, sani!
La loro Mamma la amo dal momento in cui l’ho conosciuta. Eddy ogni tanto mi mandava dei video del suo Allevamento che non è un comune allevamento perché invece di essere totalmente esterno a casa, fa parte del complesso strutturale, per cui il giardino è condiviso, e condivisa è parte della casa.

Heilyn e sua Sorella Hastrid arrivano tre anni fa da CanensAfricae; da subito Heilyn, si è messa in luce ai miei occhi; non tanto perché fosse una bellezza rara (a me piace molto ma di morfologia non ci capisco niente, per cui non posso dire per assoluto ‘’è bella’’, posso solo dire a me piace!), quanto per il suo modo di fare, il suo comportamento, la sua fermezza, dolcezza, disponibilità e … perché no, anche la sua bellezza (ripetendo che non me ne intendo di precisione di fattezze, ma a prescindere dalla logica di Razza, penso sempre che ‘’non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace!’’).
Con molto interesse ho seguito la sua crescita e quella della Sorella; non un interesse mirato a chissà cosa, solo interesse di studio…erano, sono affascinanti in tutti i loro comportamenti!!!

Ulrik, Rosso! Già questo potrebbe dire tutto, ma non è così, perché nel nostro gergo umano, il detto che accompagna questo colore del pelo, e dei capelli se parliamo di uomini, è ‘’Roscio mal pelo’’
… meglio stare alla larga da un Rosso, allora?!
No!...il Rosso (sfumature a parte che delineano le diversità) rappresenta è veroun soggetto particolare, ma non per questo dobbiamo prescindere nella valutazione e direttiva della personalità, affidandoci solo al concetto che si ha in generale del colore; di certo il Rosso è un individuo: deciso, caparbio, da conquistare per poterlo condurre; ma davvero non è da definire ‘’mal pelo’’.
Ecco, Uhlrik è proprio così, un maschio di Saarloos ostinato, ma anche molto docile; un esemplare che non si tira indietro, ma ha bisogno del Branco per avere forza; chiede di essere guidato; sa esprimere la sua infantilità, la sua collaborazione, la sua subordinazione e la sua determinazione. Bastano pochi atteggiamenti per mettere in luce la sua personalità; è un soggetto che non dà confidenza a prescindere, e con me, non ha mai mostrato familiarità; d’altronde perché avrebbe dovuto, mi ha visto 4 volte in tutta la sua vita e non appartiene a quegli stadi neotenici che attraverso una socialità estrema, esprimono il desiderio (chiamiamolo così) di entrare in contatto con tutti coloro che incontrano (o quasi tutti); Uhlrik però è anche un personaggio che se ti fa entrare nel suo cerchio, ti fa sentire a casa.


Heilyn, da come l’ho conosciuta nei video che Eddy mi ha cortesemente inviato mano a mano che cresceva, ha sempre mostrato un comportamento da grande, un po’ riservato; pur essendo giovane e pur avendo quel giusto temperamento che porta a curiosare e ad attivarsi nel momento in cui uno stimolo ‘’x’’ si fa avanti, l’impressione che mi ha dato non era quella di un individuo che non ha conosciuto la fanciullezza o la spensieratezza, o come potrebbero interpretare alcuni nell’espressione ‘’da grande’’ - un po’ spenta o peggio con poco carattere per mettersi in mostra come fanno gli ‘’adolescenti’’ della razza umana - bensì tutto il contrario.
Non più di un anno fa, l’ho vista interagire con Eddy con gioia e docilità estrema; accanto a loro c’era Hastrid, un tipetta tutto pepe che spesso dialoga con la Sorella in maniera diretta. Senza mai venir meno al rituale, le due Saarloos si rispettano magnificamente, e se Hastrid vuol mettere bocca nelle faccende di Heilyn, quest’ultima con ‘’saggezza’’ educa la situazione.
All’inizio credevo fosse la leader, ma ad un certo punto della crescita, il suo comportamento ha posto in atto un’altra caratteristica di ruoli facendosi da parte alle voluttuosità di Hastrid. Lì, solo in quel momento, ho visto lo stop del Leader e l’ascensione di Omega.
Non posso dire con certezza ‘’è Omega’’, il suo carattere rispecchia Omega… non vivo con loro, e quel che so, lo so dai dialoghi scambiati con Eddy e dai video, ma tutto di lei dà ragione a questa ipotesi.
Riflettendo sul concetto Omega (che adoro!!!), mi viene da pensare alle varie cucciolate che noi umani facciamo fare ai nostri Cani, decidendo ‘’noi’’ intendo: come, quando e con chi…
Se in Natura i Lupi che si accoppiano sono soli i più completi, i loro Figli Cani, non potrebbero mai procreare, perché non raggiungendo il livello di crescita del Lupo, di fatto non saranno maidei leader. Questo è anche il motivo per cui, noi sapiens abbiamo spesso problemi con i nostri Cani, perché con molti dei nostri errati comportamenti li poniamo su quel gradino che li eleva a Leader, quando per giusta crescita naturale, non potranno mai esserlo (vedi teoria neotenica).
Negli accoppiamenti, i più bravi di noi, ossia la minor parte dei sapiens, cerca di studiare carattere, fisico, tipicità di Razza e assenza di stati patologici sia a livello fisico che psichico, e non da ultima l’idoneità/compatibilità di/delle linee di sangue fra i prescelti. Da segnalare però,chea seconda dei soggetti della Razza che vengono/viene selezionata per la riproduzione, spesso non si fa molto caso al ruolo degli individui, ma solamente ad una sommatoria del loro carattere.
Tornando ad Heilyn, essendo (se lo è) una Omega, non doveva assolutamente generare, però … chi è il soggetto che più di tutti si eguaglia all’equilibrio di Alfa? ‘’Omega’’! … e allora è stata giusta la scelta di Eddy nello scegliere lei invece della Sorella, anche perché ad Heilyn è stato dato un maschio con un carattere molto interessante (non so se Eddy ha fatto o meno questi ragionamenti, sto solo analizzando dei dati e riflettendo su essi).
Unire la docilità, le duttilità, la calma e l’equilibrio di Heilyn con il temperamento, la diffidenza (prerogativa del Saarloos), la docilità (tutta da conquistare), la forza e le richieste di equilibrio (questo maschio possiede una capacità tutta sua di mettere in luce la situazione quando l’equilibrio non è stabile) di Uhlrik, beh io credo che sia stata una grande idea.
Certo, si parla sempre per ipotesi e tutto può essere confermato o smentito da quel che sarà, però i due Saarloos presi qui a modello, credo che insieme si completino.
Probabilmente in Natura le cose sarebbero andate diversamente, ma in Natura non ci sono i Cani!...
Da qualche anno si stanno formando nei nostri boschi, a causa delle mode che accecano i sapiens che vogliono per forza di cosa mettersi in luce agli occhi del mondo con il Lupo Buono al guinzaglio e che, come volevasi dimostrare, non sono in grado di gestire perché il Cane Lupo anche se selezionato fra individui privi di personalità (il che va oltretutto contro le caratteristiche di Razza e perciò in Danno della Razza), non è un Cane, è un Balto, e come lui non è Cane e non è Lupo, ma quel meraviglioso connubio con alti e bassi che ci avvicina alla Natura permettendoci di restare con i piedi in paese… (connubio che chi si accorge di non saper gestire,abbandona per le strade e per i boschi, oppure sono gli stessi CaniLupi che di loro sponte scappano alla ricerca di un Branco)…
Vengono così a formarsi nel Selvatico appena fuori della porta di casa, delle linee ibridate che danno vita ai Lupi Cani. È possibile che i soggetti che si accoppiano, Cani Lupi e Lupi, sono solo quelliche hanno una certa forza caratteriale e fisica, altrimenti nella vita solitaria soccomberebbero; però può anche essereche l’accoppiamento avvenga con elementi lupini che fanno parte di Branchi in dispersione, Branchi cioè che hanno subito un danneggiamento a livello interno per colpa dell’uomo che ne ha decimato il nucleo o che ha ucciso il loro Capo. Un Branco senza Leader è un Branco confuso e può accadere molto facilmente che gli elementi, senza più una guida, non vivendo più nell’equilibrio,fuoriescano dagli schemi e il Nucleo non è piùpunto sicuro. I Lupi solitari, potrebbero perciò non essere dei Primi della Lista, ma dei Gregari, fors’anche di basso rango – potete immaginare cosa può accadere alla selezione caratteriale?!)
Comunque sia, ecco che in ogni caso il male è fatto, le diverse sottospecie si uniscono (una delle quali non è che la concatenazione di più variazioni volute dall’uomo) ed entrano a far parte di una realtà che include un po’ dell’uno e un po’ dell’altro.
Le conseguenze potete immaginarle anche da soli.

Questo presupposto per indicare che in Natura, prima o poi,la dura legge che la governa, selezionerà caratteristiche ‘’forti’’ per la sopravvivenza, nel nostro ‘’civile’’, se non stiamo attenti a quel che facciamo, possiamo dare il ‘’la’’ ad un susseguirsi di eventi che possono creare delle ‘’amebe’’ o degli esemplari ‘’ad energia senza controllo’’!!!

Tornando al Saarloos: sto seguendo con estremo interesse questa cucciolata dalla nascita; le linee di sangue che sono state unite sono molto importanti; in esse sono ben fortificati esemplari dal carattere rilevante che molto di loro ha lasciato nella progenie. Purtroppo alcuni sono elementi che l’immodesto sapiens non ha saputo gestire e ha messo a tacere in una camera a gas inventando storie su loro, storie epiche però, tristezza e disprezzo a parte per gente così, per fortuna il loro ‘’gene’’ non è andato perduto; e in questa cucciolata abbiamo la fortuna di ritrovarlo.
Eddy mi sta elargendo materiale di studio che mi ricollega al mondo del Selvatico e al mondo cinofilo che mi ha dato i Natali: Lupi e Pastori Tedeschi espressamente rappresentati dal Cane Lupo di Saarloos!

Spettacolare la fiducia di Heilyn in Eddy, in sua Moglie Cleide e nelle loro Figlie; così come pure la sua premura nell’assistere i Piccoli al minimo gemito. Bellissimo anche il Padre delle Creature che fino ad un’età idonea non si è avvicinato alla Mamma, e di come invece ha iniziato ad interagire con loro, studiando le mosse della Balia Vuk, un maschio di Cecoslovacco, sempre dell’Allevamento di Eddy, che ha cresciuto Uhlrik e credo anche tutti gli altri. Per non parlare poi dell’incontro appena fuori dalla tana; uscita incoraggiata dall’allegra brigata; incoraggiata con calma e serietà nel rispetto dei tempi di apprendimento.

Ho preparato un video per dare la possibilità di ammirare alcuni passaggiche indicano le splendide similitudini che esistono con il Genitore Lupo…
Da non guardare questo video con occhi speculativi o fantasiosi di situazioni che possono dare vita ad una ‘’vita nel civile umano’’ NON ideale per soggetti di questa razza; invitoa guardare i frammenti di pellicola, per capire invece quanto sia sciocco ed egoistico il concetto che siano Cani Normali!!!

Video sulle similitudini
Clicca sulla gif accanto per visualizzare il video

Guardiamo ed impariamo ad apprezzare la meravigliosa socialità interna del Lupo e di suo Figlio, il Cane!
Non guardiamo con occhi umani, guardiamo con gli occhi di ciò che un tempo eravamo, seppur mille e mille e mille e più anni fa.
Non siamo specie uguali, non ci capiremo mai a fondo;sforziamocidi accettare la realtà che non dobbiamo interpretare tutti i comportamenti che vediamo come se fosse un uomo a compiere quelle azioni e a vivere quegli stati emotivi; sforziamoci di comprendere quanto già per un Cane ‘’normale’’ sia difficile vivere nella nostra civiltà, figuriamoci un Cane Lupo.

Non sarà facile trovare Compagni idonei per questi Cuccioli, spero che la saggezza di chi li accosterà prevalga sulla presupponenza umana.

Akera festeggerà con me il mio risveglio, a dicembre, 30 anni da quel famoso 5 dicembre in cui il buio del coma mi ha ridato ad una vita completamente diversa da quella che avevo…!

Caratteristiche di Razza
11 novembre – con l’aiuto dei video che mi sta mandando Eddy sulle situazioni che avvengono in Allevamento, le riflessioni su quello che vedo, si stanno facendo via via sempre più accese. Finalmente, oggi pomeriggio, mentre parlavo con Paolo e gli esponevo le varie idee che mi si erano affollate in mente, ecco che sono arrivata ad un’ipotesi conclusiva, ben lontana è vero dalla certezza, ma comunque degna di essere esposta.
Con la ‘’Teoria Neotenica’’ di Lorenz, sempre sotto braccio (e se anche qualcuno non crede a questa Teoria, non può che capitolare alla logicità del mio pensiero), e la Teoria del Branco‘’Uno di Uno’’, di Paolo e mia (partorita in seguito ad una banale riflessione sulla filosofia numerica di Pitagora e sulla espressione del concetto di ‘’insiemi’’, che convalida questa Teoria basata sulla composizione di unità singole),metto in luce alcune particolarità.
I video ritraggono momenti della cucciolata di Heilyn x Uhlrik, Cani Lupo di Saarloos, dai primissimi istanti fino ad oggi che hanno esattamente 34 gg.; nel frattempo, in Allevamento, anche Mamma Waya, Cane Lupo Cecoslovacco, ha dato alla luce i suoi piccoli. Eddy ha iniziato a filmare pure la seconda cucciolata, e sono proprio questi nuovi pochi fotogrammi che mi hanno acceso la lampadina dei ‘’perché’’.
Tenendo conto della diversità di Razza, della diversità caratteriale dei Genitori (intendendo proprio le caratteristiche individuali, e se, della singolarità di ruolo), ho notato come i nuovi nati siano più energici, accesi, mi viene da dire, rispetto ai Cuginetti Saarloos.
Ho avuto nella mia vita cinofila, la fortuna di avere in casa tre cucciolate dei miei Pastori Tedeschi, linee di sangue da lavoro; tutte e tre, pur presentandoci alcune diversità logiche per individualità (ruolo e carattere) e linee di sangue, erano comunque diverse da quelle di Eddy.
Non sto parlando della banalità a cui si può superficialmente arrivare dicendo ‘’è normale, sono tre Razze diverse’’, ma al comportamento specifico dei piccoli e se possibile delle Mamme, formulando i miei pensieri seguendo per l’appunto la Teoria Neotenica e la Teoria del Branco – Uno di Uno.

- Mamma Heilyn è al primo parto(con tutto quello che ciò comporta)e si è affidata alle cure di Cleide ed Eddy per iniziare la sua Avventura, le riprese la ritraggono sempre molto premurosa e al contempo tranquilla; si agita appena appena se uno dei suoi Piccini fa pio, subito va da lui, e si accerta che tutto sia in ordine; i Piccoli sono calmi, non escono mai dalle righe, silenziosi e uniti nella tana (cassa parto), quasi quasi sembra di assistere ad un video della vita del Selvatico; anche Papà Uhlrik mi ha stupito mentre vigilava davanti al locale dove sono nati i suoi Figli e dove la Mamma li stava assistendo; ma a parte questi, seppur meravigliosi dettagli, quello che vorrei mettere in evidenza è ‘’la tranquillità’’.
- Mamma Waya, è al secondo parto; è un pochino meno aperta di Heilyn, credo per carattere, ma ugualmente si fida di Cleide ed Eddy; le cose si svolgono in maniera tranquilla, ma da subito mi accorgo, mi sembra, che questa Nidiata sia più attiva; più attiva?...perchè mi viene da dire ‘’più attiva’’ continuo a ripetermi; saranno le caratteristiche soggettive?... saranno le diversità di Razza?... saranno i ruoli?... non posso dire di si o di no, non posso saperlo, però … ecco partire il terzo riferimento – i miei Cuccioli.
- Thika, un temperamento a mille, aggressiva, docile, duttile, sensibile in maniera equilibrata, pronta a sostenere qualunque situazione, non si è mai tirata indietro davanti a nulla, tutto sembrava le passasse sopra come l’acqua; anche nel gestire i suoi Piccoli, a parte quei momenti in cui davvero non poteva fare altrimenti, ha manifestato la sua particolare enfasi tipica del Cane da Pastore Tedesco da lavoro, di colore Nero (vedi riferimento su: www.ilcane.eu/cane_da_pastore_tedesco); Scrooge, sua Figlia, Nera anche lei, quando ha deciso di accoppiarsi con Timon, figlio di Arek, Grigio come il Padre anche se non nelle stesse sfumature, aveva sei anni; non è stata una monta organizzata, vista anche l’età di lei; tutto è accaduto durante un calore silente, periodo in cui Scrooge non ha mai manifestato atteggiamenti particolari con nessun maschio; la monta deve essere avvenuta di notte – Scrooge e Timon condividevano lo stesso box; né Paolo, né io avevamo la ben che minima idea dell’accaduto fino a quando non si è vistosamente ingrossata intorno all’ipotetico 40° giorno;a prescindere dai dettagli, e tutto quello che è stato il parto e i 7 giorni successivi ad esso, Scrooge si è comportata con i suoi Figli in maniera molto più assennata rispetto alla Mamma; questo ci ha sorpreso molto, probabilmente perché 14 anni fa, non avevamo le conoscenze di adesso (che non sono certamente complete e che chissà come saranno fra 14 anni– più complete, spero!); tutti i tecnici del settore, pensavano che Scrooge non valesse molto rispetto a Thika, ossia, era sempre considerata un buon Cane, ma non certamente da eguagliare alla Mamma; e invece, ripensando proprio a questi giorni a quel periodo e alle Pastore, mi accorgo che Scrooge era più in equilibrio della Madre e nelle sue forme di infantilismo, mostrava più saggezza di un ipotetico ‘’Cane forte’’.
- Se tanto mi dà tanto, rifletto sulla tranquillità data dalla completezza del Lupo e via via un susseguirsi a scalare mano a mano che procediamo a ritroso nella Teoria Neotenica utilizzando sempre, anche la teoria del Branco – Uno di Uno. Le linee di sangue fanno la differenza, come anche i ruoli e le Razze; la selezione fa la differenza; ma ciò che è legato a comportamenti particolari, la può fare molto di più la ‘’memoria antica’’ che ognuno conserva. -

In base a questo spunto di riflessione, viene da sé credere che il Lupo è l’elemento completo, il Saarloos lo segue subito dopo, e così a venire il Cecoslovacco e il Pastore Tedesco.
La selezione delle Razze nominate, le ha volute:
- Il Saarloos – unione con fra Lupo e Cane da Pastore Tedesco, per ridare forza fisica al Pastore Tedesco.
- Il Cecoslovacco – unione con fra Lupo e Cane da Pastore Tedesco, selezionate linee di sangue diverse rispetto al Saarloos, per dare al Pastore Tedesco un carattere particolarmente mirato ad un determinato/specifico lavoro – guardia di confine.
- Il Pastore Tedesco –selezione di un Cane di una certa mole, docilità, duttilità, sensibilità, con caratteristiche adatte per un buon utilizzo nel lavoro contestualmente alla vita in famiglia.
Da qui arriviamo alla selezione delle linee di sangue specifiche per la ricerca dell’ideale di standard e ai ruoli individuali.
Ed ecco che è normale che le quattro Mamme abbiano quel comportamento particolare per ‘’modello’’, e del tutto personale per soggettività.
Seppur il mondo sapiens pensa che ‘’più vitale, più energico, più attivo’’ sia corrispondente a ‘’più forte’’, sinceramente devo dire che per me è una generalizzazione alquanto banale e superficiale; è vero che la vigoria serve, ma non dobbiamo confondere questa qualità con la superiorità, perché la calma è sinonimo di equilibrio e non esclude la forza caratteriale che è data proprio dalla ‘’capacità di valutazione’’ e dal ‘’coraggio’’ nell’affrontare certe situazioni in maniera attiva tanto quanto sottomessa o senza picchi emotivi.
Arowen, la Saarloos, pacata, decisa, e mai confidenziale con nessuno che non sia di casa (Paolo o io); il gruppo va avanti, lei resta indietro; il Gruppo acquisisce notizie e torna da lei a riferire, ma è lei che poi si fa avanti nelle decisioni importanti; senza aver bisogno di ferire, riesce a dare le direttive di equilibrio con il solo atteggiamento corporeo, con lo sguardo, con il suo odore; se interviene fisicamente non lascia mai ferite corporee volute; un volta è capitato che discutendo con Esmeralda, quest’ultima abbia girato la testa mentre lei la redarguiva, la ferita riportata è stata solo il frutto del movimento di Esmeralda, un taglio classico della pelle che sfrega su un oggetto tagliente, nel tal caso, un dente. Se Arowen avesse voluto ferire, non ci sarebbe stato solo un taglio di due centimetri.
Eppure chi la vede, e la giudica nei suoi comportamenti di routine, dice che il suo carattere è remissivo e pauroso. Sorrido di fronte a tanta ignoranza. E sorrido difronte anche a chi sostiene che materialità e prontezza siano caratteristiche di un soggetto spiccatamente forte.
Vorrei si riflettesse molto sul concetto di Infantilità e Docilità, di Infantilità e Duttilità, di Infantilità e Aggressività.

Il Lupo – la tranquillità e l’equilibrio
Il Cane – la specializzazione

Per queste mie riflessioni e per il rapporto che si è creato fra noi, vorrei dire a Eddy : Grazie!

Akera – giorno dopo giorno … continua …
Questa piccola in particolare, cattura l’attenzione dei miei occhi e (come negarlo) del mio cuore fin dal primo istante. È scura, di un Grigio argento scuro come l’Argento che non è stato lucidato dai prodotti che si usano per mettere in bella mostra la preziosità del metallo e attirare così gli acquirenti … no … il suo colore è quello vero, quello che appare dalla roccia, luminoso in alcuni punti, mimetizzato in altri … non so dire perché, ma in lei vedo cose della Natura Selvaggia.
Certo non è facile non guardare anche tutti gli altri, sono davvero specialissimi, e la loro Mamma è unicamente fantastica; Heilyn mostra una docilità e un equilibrio che raramente è facile riuscire ad osservare dall’esterno, forse e soprattutto in cucciolate di questa razza, anche se poi invece è proprio in loro che ti aspetti di vederne di più, dato che i Saarloos sono ad un passo dall’evoluzione completa; se la cucciolata riuscirà a ‘’respirare’’ quell’aria che traspare dai video che mi arrivano giornalmente da Eddy, sarà sicuramente nutrita di tanta serenità. Da non sottovalutare anche il clima che aleggia in tutta la casa/allevamento; dalle immagini che mi arrivano, non riesco a vedere altro che serenità!

Ebbene si, devo ammetterlo, giorno dopo giorno, godendo di quel che accade in casa di Eddy e Cleide, non faccio che perdermi in quelle scene e in quelle parole.

- Il mio quotidiano è composto purtroppo da molti fatti spiacevoli che sono la gran parte della realtà cinofila: sport esasperato, randagismo, maltrattamenti, soprusi, soppressioni, cuccioli che vanno e vengono in incognita viaggiando sotto i sedili della auto o nei vani chiusi dei portabagagli, pronti per la commercializzazione coatta, Anime pure che son venute al mondo solo per soddisfare questo o quell’altro cliente in un momento di capriccio o in nome della scienza o in nome dell’amore libero che più è libero e più porta denaro a chi si cela dietro a un velo di purezza … e altro ancora -

Perdermi quindi in quelle scene, mi porta lontano con l’immaginazione e mi fa credere che il mondo in cui vivo, tutto sommato, è un bel mondo!

In una delle tante fotoappare poi un bel momento, accanto ad Akera, un Fratellino: sono vicini, lei appena girata verso di lui, lui che tiene il musino completamente girato verso di lei … le mie fantasie galoppano …
E pur se cerco di scacciare dalla mente ogni disegno romantico favolistico della situazione, non riesco a staccarmi da quei pensieri.

Arriva la spunta dei nomi, Akera dico senza pensarci tanto … è fatta, Paolo mi guarda, è fatta, Akera per noi ha già un cognome, e in quel preciso momento, come se stessimo parlando tutti e 4 uno di fronte all’altro – Eddy, Cleide, Paolo ed io – ecco che la connessione si fa fortissima e quasi in contemporanea diciamo: Akera ha un cognome, il nostro!
Chiedo cortesemente ad Eddy di non divulgare la cosa … mi trovo in periodo nero della mia vitae non voglio che nessuno possa dire o solamente anche solo fare pensieri di alcun genere sulla Piccola (mille fatti oscuri mi stanno soffocando, senza voler pensare poi che alcuni dei miei Angeli sono partiti per la Valle di Lestla) …
… credo fortemente che il male delle persone, se deve essere attivo(se proprio deve)deve esserlo solo fra le persone e mai sugli Animali; però siccome così non è, perché le persone pur di far del male colpiscono là dove di più arde l’Amore, non voglio che qualcuno sappia; forse così non capiterà niente di cui un domani debba pentirmi. Sarò troppo superstiziosa o semplicemente malata di ostruzionismo… Può essere, ma i fatti mi stanno dando ragione perché da tempo si sta cercando di fare il vuoto intorno a me! Bene! Allora più nessuno entrerà in casa nostra, in modo tale che chiunque abbia voglia di fare delle chiacchiere, le farà solo per soddisfare la propria idiozia!

I giorni passano, i Cuccioli crescono sani e sempre più visibile è il loro equilibrio e la completezza dell’unità che rappresentano.

Le prime pappe, i primi giochi, i primi momenti di lavoro …
Lavoro? Si proprio lavoro!
Eddy si sta impegnando a dedicare loro non solo il suo tempo per farli sentire parte dell’intera famiglia, ma anche per iniziarli in un cammino che dovranno poi affrontare con le famiglie successive. Se le persone che si prenderanno il grande impegno di crescerli, saranno per i Piccoli persone che ispirano fiducia, troveranno utile queste persone, nel momento in cui si riterrà opportuno inserire uno dei fondamentali esercizi educativi,attuare quelli già appresi con il ‘’Nonno’’ – Eddy. Le risposte ricercate nella conoscenza divenuta esperienza, permetteranno ai nuovi Nuclei, di iniziare un’interazione confidenziale che diverrà un giorno ‘’rapporto indissolubile fra gli Uno’’.

Le richieste per questi Saarloosini, arrivano in Allevamento, e la cernita è sempre molto selettiva …

I Piccoli piano piano stanno trovando le loro Case …
Il 19 novembre, dopo una nottata di sogni e incubi, mentre fuori non è ancora l’Alba, mi metto a scrivere sulla chat con LakeWolf… non riesco a frenare le parole e chiedo ad Eddy di Akisni. Chi è Akisni? Il Piccolo della foto accanto ad Akera

Akisni ha i colori del Lupo, lo sguardo del Lupo, la riservatezza del Lupo… gioca come un Grigione, è socievole nel Branco e tiene in considerazione Akera – da un video ho potuto constatare quanto il comportamento della Sorella, estremamente solare, sia un campanello per lui.
Ho spesso chiesto a Eddy se si formavano gruppetti fra i cuccioli; volevo sapere se Akera e Akisni erano già un duo o se invece erano indipendenti. La risposta è stata che i Cuccioli rimanevano abbastanza spesso in Branco…poi ho visto il video(che forse avrà ripreso una situazione avvenuta per puro caso)… un campanello ha cominciato a trillare forte dentro di me‘’hanno i nomi che io ho scelto’’(quello di lui è stato messo da Eddy a lui, io ho solo suggerito un nome e lui spontaneamente lo ha messo proprio a quel maschietto …! – per me questo è un ulteriore segno del Destino)
… qualche tempo fa ho detto no, a causa delle situazioni di casa e forse anche per logica saggezza, alla bellissima Emma – Pastore Tedesco figlia della splendida Lola di Tina – e alla bellissima Ekra – Cane Lupo Cecoslovacco LakeWolf -
…a distanza di 2 anni, non voglio dire ancora no al mio cuore!

Akera e Akisni arriveranno qui a dicembre, in una settimana molto particolare, che segna il mio Natale in un mondo che è realmente il mio mondo.

 

“Time marks its beat,
dance-steps alternate sudden steps.
For an instant your heart stops
darkness descends
a voice calls.
Tribal rites are your mirror
a hand occasionallysoftly strokes you.
Time…mark your beat, don’t take flight
stop together with my heart.
The light brightens
The sun resplends
You feel the hearts near you.
Warmth enwraps you again
Wake-up, the nightmare is over-with.’'

 

Dicembre 2015 - Chiunque entra in contatto con i Lupi rimane coinvolto nella loro figura ...chi li odia, chi li ama, chi li teme e chi li venera ... La verità è, che ti entrano nella carne e nel cuore, per nonlasciarti mai più. Non hai responsabilità in questo coinvolgimento, lo subisci e ti arricchisci di una forza che non ha eguali.

Momenti del nostro quotidiano:
- Faal non fa muovere i Piccoli più di tanto in giardino, e poco, anche a casa...
Rifletto: ‘’Stai qui, dove vai, non ti muovere!’’ ...
Ossia: ‘’Ti controllo perché non sei in grado di provvedere a te stesso’’.
Ok ho capito: nella tana, in casa, nella zona rendez-vous, i subalterni fra cui i Piccoli non hanno più di tanto libertà espressiva/d’azione, perché non sono all'altezza, sia nel senso gerarchico che di crescita vera e propria, di fare cose che potrebbero essere eccessive, dannose – per loro, per la Famiglia – non adeguate alla situazione e alla loro personalità/individualità (in formazione); se un giorno lo saranno, sapranno dire la loro, altrimenti resteranno in una dimensione di accettazione passiva, molto ben vissuta da chi nasce gregario.
Al momento della crescita,potranno essi adempiere al compito per cui sono nati, quello che più gli si addice, e in quell'occasione potranno dar sfogo alla loro personalità; se il ruolo di questi individui li porterà ad uscire dal giardino di casa,potranno esprimersi in tal senso; se sarà quello di rimanere nel giardino di casa, sarà invece quest’altra la loro espressione;curioso e altamente sociale/equilibrato, il fatto che una volta rientrati nei luoghi casalinghi, nella routine globale della casa, iranghi, anch’essi, rientreranno nella modalità espressiva, facendotornare gli individui ad essere subalterni. Non fraintendendo questo discorso con l’annientamento della personalità in alcuni momenti.
Perché fuori dal ristretto familiare possono esprimersi? Perché ‘’fuori’’ devono occupare il loro ruolo specialistico, un ruoloche apparitene solamente a loro,e che per questa particolarità, solo tali personaggi per ladi loro individualità, possono assumere svolgendoegregiamente l'incarico.
Questo mette in luce quanto sia importante l'individualità e la possibilità di esprimerla, come, quando e dove necessiti; è infatti importante che ciò avvenga‘’nella massima forma’’ nell’ambito del lavoro,rientrando subito nei ranghi al ritorno nella ‘’Home’’dove si deve sottostare all'ordine gerarchico, per l’appunto di casa. Non fraintendendo il rispetto dei ruoli!!!...in casa i ruoli continuano ad essere diversi ma in diverso modo e logicamente chi in zona-casa avrà la sua specializzazione è lì che si esprimerà.

- Teach non ha possibilità di esprimersi fuori perché non ha il ruolo per farlo (caratteristica della personalità) e fuori è infatti a disagio ... In giardino si esprime ... portarlo nel mondo non gli si addice...farlo lavorare in extra non può ... questo vuol dire: rispetto dei ruoli e della personalità. -

Leggevo giorni fa, una richiesta su come si può individuare e consigliare la scelta di un cucciolo; pensando alla differenza che c'è fra le linee dei Saarloos di casa nostra: Arowen e Eowyn un comportamento, Faal si è adeguato a loro o meglio si intende bene con loro; i Rossi altro sangue seppur sempre Tachunga, Real si prende bene con Arowenmentre destabilizza un po' Faal forse per la diversa forza caratteriale (Real più forte, e perciò proprio per questo più remissivo – docile); Ekra mhmh con il Fratello molto bene, tollera Eowyn o meglio Eowyn tollera lei,e insieme convivono abbastanza bene; fra Arowen e Ekra ci sono delle rivalità; Ekra e Eowyn non amano Akera e Akisni, probabilmente perché puzzano!!! – in questi due Cuccioli si possono notare in larghissima scala, caratteristiche dei loro famigerati bis-nonni – ;Arowen, Piccoli e Faal sono un buon Gruppo pur seArowenvigila molto e difficilmente abbassa la guardia.

Linee di sangue diverse ma non troppo, cioè linee che fra loro hanno una disciplina e continuità, ma di soggetti messi insieme non per scelta spontanea, ossia sono entrati nel Branco non per scelta loro ma mia. Secondo me la, seppur minima, differenza, mette in risalto "mogli e buoi dei paesi tuoi" rifacendomi poi all'art letto questa mattina sulle varie scelte.
Non è facile consigliare una scelta, perché a seconda del Branco / Famiglia a cui dovrà appartenere l’individuo, questo individuo dovrà avere determinate caratteristiche che ben si adeguino al Nucleo; grande responsabilità è della persona checon loro condividerà la propria vita.

8 dicembre - Akera e Akisni - ben alloggiati in rispettivi trasportini (tane), arrivano a casa dopo il viaggio in treno e nella macchina di Paolo, accompagnati da Eddy e da Filippo, un caro amico di Eddy e Compagno di vita del CLC Argo e del CLS Anubi, Fratellino di Akisni e Akera. -

Video - l'arrivo
Clicca sulla gif accanto per visualizzare il video

- Il primo ad uscire dal trasportino è Akisni, e quasi subito mostra confidenza con me estranea (i Piccoli hanno preso alcuni odori nostri in macchina, poi dal trasportino posato alcuni minuti a terra nel giardino che porta all’entrata del giardino interno e all’uscita nel terreno.
Con Eddy, Filippo e Paolo, c’è anche Silvia; io arrivo per ultima) ...
Akera ci mette un po' a convincersi che la situazione è tranquilla, ma poi esce; a casa è sempre lei a dare il buongiorno,ed è sempre in mezzoad impicciarsi, quindi alcuni punti interrogativilasciano un po’sbalorditi chi la conosceva così.
Rispetto a PeterPan e Bagheera lei mi sembra Peter in luogo di casa (aggiungendo poi che lei è Saarloos e Pet un Pastorello,mentre in un luogo extra è l’esatto il contrario.
Ero dubbiosa perché poi non ho tutta questa esperienza e conoscenza loro, ma ero quasi sicura che lei ci avrebbe messo di più.
- Entrambi lasciano un odorino nel terreno, lui prima di lei.
Curioso che il giorno dopo l’ordine è il contrario, anzi lui se può, preferisce lasciarlo nel giardinetto dove sono stati adagiati (il giorno prima) mentre noi, poco distanti da lì, mangiavamo un po’ di pizza, e stenta appena a farla fuori.
Parlando ancora di odori: Lei due gg dopo, marca un tufo di confine con il giardino dove all’interno è sito il girello/giardinetto (quello di cui ho fatto cenno poc’anzi), e lo fa con estrema tranquillità. – il 30 dicembre farà pipì con la zampina posteriore ds alzata, sul tufo poco distante da quello di confine, posto al centro del giardino, un tufo dove in molti lasciano il loro odore, è uno dei tre che circondano un Noce.

- A conferma della loro crescita con la Mamma, per tutti e 60 i giorni, dalla nascita ad oggi, mangiano le loro feci. Mangiano le loro, ma non quelle degli altri, solo più in là potremo annotare questa particolarità.

Sempre in tema bisognini, da notare la duttilità di Akera, la sua spiccata capacità di apprendimento è sorprendente: dopo due gg Akera chiede di uscire per sporcare, e lo fa andando sotto la finestra della cucina, punto di comunicazione con il giardino e angolo di casa, la cucina, tana dei Saarloos!
Come Akera si trova fuori di casa, fa pipì subito, lui ancora ci pensa un attimo.

Sorprendente anche come si stiano legandoa Faal e ad Arowen: all’interno dell’alcova, quando siamo tutti in prossimità del letto, loro saltano su Arowen e Faal come se fossero, se avessero con loro una confidenza estrema‘’sembra siano sempre stati qui’’.Nota di valore per i due Piccini e per come sono stati cresciuti dall’Allevatore! –

I primi approcci: durante le cure , tutte le cure, non solo quello che i profani travisano, Faal tiene ferma Akera e se la redarguisce, lei tollera fino ad un certo punto, perché se le correzioni le ritiene esageratesi gira attaccando – è una forma di rivolta se vogliamo, ma credo che stia educando Faal a prendersi delle confidenze con calma / questo mi conferma che le interazioni anche nell’ambito di quelle extra o nostre del nostro lavoro con i Cani, devono essere fatte con modo e maniera, bisogna creare una confidenza e poi spiegarsi mano a mano che questa cresce / un comportamento sbagliato può provocare una reazione sbagliata, esagerata in un verso attivo così come passivo.

Come comportamento generale, Akisnisi mostra tranquillo rispetto alla Sorella, e come accadeva a casa loro, lei va in giro in continuazione e se ha un conflitto con cose guarda e azzarda, diversamente da lui che risolve tutto nel morso...

Riflessioni sul cibo: due gg e mangiano dalle mani alcune cose, conoscono nuovi cibi, ieri sera anche la Mela; il loro modo di mangiare è particolare, mi ricorda vecchi Cani di un tempo ormai lontano, e Cani da lavoro, e infatti, dopo solo due gg (per ambientarsi, sono sempre Saarloos, non dimentichiamolo), mangiano la pappa mordendo e Akisni quasi risucchia mentre affonda nel cibo.

Ad oggi si presentano: lei piú aperta, lui più mordace...lei più disponibile e più seria, lui più dipendente ma non disponibile all’essere docile.Sono entrambi determinati, curiosi e affabili, disponibili a modo loroe … il modo in cui lo sono, mi dà spunti di riflessione, molti spunti.
Dai video della casa dove sono nati, sono un po’ diversi; giustifico il fatto per la crescita, le esperienze e la situazione nuova; da quei video ho potuto osservare l’intera cucciolata che, nell’insieme, si muoveva con fare molto sereno, rispecchiando la tranquillità di quella casa e del loro Branco; qui, si stanno mettendo in luce particolari quali: temperamento, aggressività, capacità di apprendimento, duttilità, docilità, tempra fisica e psichica, sicurezza, determinazione, soglia di reazione di nervi ed eccitabilità degli stessi – praticamente assenti di nervi - ;pensando a tutti loro mi viene da dire che se tutta la cucciolata è così, come Akera e Akisni, pur se con le dovute differenze individuali, è una cucciolata da sballo, a conferma dei primi pensieri annotati due mesi fa…

Un approccio non proprio idilliaco: dopo un'oretta di ‘’faccio quello che voglio’’- io che io spolvero, loro che mangiano e un po' giocano - mi metto sul letto con i 4 (Arowen, Faal, Akera e Akisni); Faal fa un po' di bordello e i Piccoli pure; gli animi si scaldanoun po' e qualche morsetto (ma poi mica tanto etto!!) vola in aria in avvertimento; intervengo ma i Piccoli non si calmano, anzi,vanno ancora piú su di giri. ADESSO BASTA! Chiudo i musini per limitare i danni. Akisni accetta quasi subito mentre Akera NO!
I Santi scendono in aiuto! Niente, non si placa.
Un mio braccio lo sta usando come straccetto lui e solo l'altro non mi basta per quietare lei... Mollo lui che va verso lei. Lite. Li redarguisco e lei si placa. Si placa ma non accetta più di stare lì con noi... Akisni sale in grado,e Akera scende. Facendomi tanta tenerezza, la prendo in braccio e le do considerazione parentale. Poi la lascio libera di scegliere. Si allontana fa un giretto in cucina (probabilmente per calmare lo stress), la chiamo, torna contenta.
Il Piccolo mantiene comunque il punto mettendosi fra le mie gambe ...
Da quell’episodio, hanno probabilmente tratto beneficio, tranquillamente lei accetta di più e lui si esprime. Uscendo lui fa subito la pipì, lei aspetta!!! Senza parole!!! Lei decisamente più tranquilla ora ;) lui pure macon un fare più sicuro :).Una cosa bellissima riguardo a questi momenti la scoprirò fra qualche giorno, quando Akera finalmente accetterà di addormentarsi accanto a me.

Video - il primo giorno nel giardino grande
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14 dicembre - un giorno di assestamento per Akera che di nuovo (a sera), si mostra più forte del Fratello (forte in maniera diversa). Le parti sono tornate come erano.

Real 15 dicembre - siamo in giardino, seconda uscita della mattinata, quella in cui ci prendiamo delle confidenze per conoscerci meglio. Real mi fa degli inviti al gioco un po' materiali rispecchiando la sua individualità, mi morde la felpa dalla manica e mi tira ... un po’ lo esorto a mollare e un po' gli do retta ...smettiamo sempre giocando e rimango affascinata di un comportamento spontaneo: mi si affianca perfetto a sinistra YEAH!!!

16 dicembre – iniziano a spargere i suoi odori e a prendersi delle confidenze - ieri Akera voleva mangiare le feci di Arowen e Akisni ha fatto due schizzetti di pipì nei lati opposti del giardino che gira attorno a casa. Diventano già grandi ?… ma qualcuno non è d’accordo… quando oggi Akera ha riprovato a mangiare le feci di Arowen e Arowen si è alterata, ho assistito ad un comportamento magico, MAGIA PURA!!!
Ho iniziato a pensare …
Ho visto in un video di Eddy, Vuk che redarguisce un cucciolo vicino alla ciotola pappa finita...atteggiamento strano?! ... Mi chiedo se il rimprovero e' solo sulla pappa o se è da attribuire anche allapresenza ipotetica di cacche sece sono un giro o nelle vicinanze ... Eddy mi risponde che Vuk, redarguisce anche se non c’è causa apparente (apparente perché dopo che lui è passato, la causa viene sempre fuori – il nostro problema è capire al volo e cogliere al volo tutte le notizie – impresa difficilissima!!!).
Arowen docet – Vuk docet!

Faal è felice...ogni giorno diventa sempre più ‘’bravo’’, si dedica a loro in maniera esemplare, esagerando appena appena ogni tanto...
Akera non è più tanto aggressiva nei suoi confronti e Akisni lo adora!
Akera risolve molti dei suoi disagi con il cibo (famelica) e la docilità (nesso piú che logico), Akisni mordendo (mi piace anche questo, e mi piace che non accetta molto le educazioni quando morde), credo che mordere sia la sua espressività...gli piace e lo rende significativo/eloquente. Ho sempre pensato e apprezzato l’individuo che esprime se stesso senza veli… certo va educato, ma educare un Essere Vivo è stimolante perché ci rende partecipi della sua personalità.

17 dicembre – con la tanta voglia di mordere che hanno, propongo ad entrambi una predina finta (come già aveva fatto Eddy in Allevamento), entrambi rispondono benissimo sgrullano il calzino con i NODI e … dilaniandolo!!!...noncontenti, ogni tanto, mentre strappano, sgrullano; impressionante la determinazione che mostrano!!! – FANTASTICI!!!
Lei nel morso e' determinata e ferma, mette il calzino anche annodato in presa con i molari; lui pur se possiede una presa più vigorosa, morde con intento diverso, e' più un morso forte e poi lascio, morso forte e sgrullo, morso forte e tengo in combattimento. Questo mi dice che lei ha aggressività e possesso da alto grado, e lui combattività e aggressività da rango diverso ...forte si ma diverso... Devo capire i loro ruoli perché si alternano nelle dominanze e sicurezze.
Se tengo il calzino mentre mordono per dilaniare sono tranquilli; ora, lo sono per confidenza o per forza? ‘’io sono io e tu sei meno o comunque non mi preoccupi perchè io sono forte’’ oppure ‘’mi fido di te’’…?
Lui dilania cecando anche di farlo standomi in braccio, mentre lei cerca il suo posto che non deve essere per forza lontano, l'importante è che possa avere anche la sua intimità...e' forza caratteriale di ruolo? Il ricordo corre verso Arek, il mio Mufasa!

Entrambi preferiscono il calzino con nodo...tempra psichica ALTA!

La giornata mostra molti rinforzi e l’ultima nota di oggi è: Akisni accetta da Faal tutti i rimproveri e da me ni o no … devo imparare ad essere Cane Lupo … non è facile :(

18 dicembre - Arowen comincia a seguire i Piccoli e ad indirizzarli in giardino ...li inizia a tollerare in giardino se le vanno sopra mentre e' sdraiata con me, e anche in casa è più accondiscendente.

Mentre i Piccoli giocano in giardino, ho notato che quandosi rincorrono come facevano Arowen, Eowyn e anche Faal quando si unì al Branco, che Akisni se sta davanti a fare la preda, ha sempre la coda chiusa - così non se la fa prendere - mentre al contrario, Akera la chiude solo se lui riesce ad avvicinarla quel tanto che potrebbe fargliela afferrare ma, comunque anche il quel caso, tiene aperta la parte degli odori! … caratteri e certezze diverse – ruoli!

Video - Akera rincorre Akisni
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23 dicembre - vaccino... Appena messi nel giardinetto da soli, senza Arowen e Faal e senza me, con Giuseppe, hanno fatto bubu, ma è bastato un lievissimo aiuto - mia presenza e voce vocina con invito di Pippo, che sono andati da lui fiduciosi.
Incredibile anche la reazione pressoché nulla al vaccino, che normalmente acquieta un po’ i Piccini.
Loro al contrario delle aspettative, sono stati per tutto il giorno, più arzilli che mai … degli Alieni :D love!!!
In cucina,nella pausa del pranzo, mentre cercavo di mettere un po’ d’ordine, si sono messi a giocare sotto il tavolo con Faal; vedendoli così contenti mi è venuta una gran voglia di unirmi a loro, e quindi ‘’a quel paese le pulizie, mi sdraio anche io e gioco con loro’’!...festanti mi hanno accolta tutti e tre! ...

Alcuni minuti sono passati, poi: davanti a noi c’erano Real e Ekra...
Al contrario di qualche giorno fa, forse ieri o l'altro ieri, che cercavano i loro rispettivi sessi (Akisni - Real e Akera – Ekra), oggi erano tutti e due da Real con fare provocatorio, forse giocoso, ma forse anche un po' azzardato... Lui prima ha lasciato stare poi ha risposto con qualche smorfia dentale...i Piccoli hanno continuato imperterriti ...l'ho tirati via da lui, e seppur distratti, rimanevano ancora fissati su Real e come potevano andavano a chiacchierarci in quel modo strano.
Mh! … stanno crescendo e devo stare al passo con la loro crescita.
Altro fatto particolare di questa sera: Akera giocando con Akisni lo ha afferrato alla gola e lo ha trascinato...Paolo ancora ha gli occhi di fuori ed io neanche a parlarne...lo straordinario era che non c'era nell’atteggiamento di lei niente altro che determinazione ed infatti lui non si lamentava!...evidentemente non stava stringendo da provocar dolore, ma solo per non far scappare la presa.
Beh è certo che non gli stava facendo male, anche perché noi eravamo lì e tutto si è svolto con estrema tranquillità!

26 dicembre - giorni passati ...
Pulizie del territorio: aspettano le feci di Arowen e Faal per mangiarle, visto che da quando si sono sentiti parte integrante del Branco, si prendono cura di pulire anche le loro. Curioso è, che da quando sto cercando di limitare un po' questi pasti che del tutto sani non sono, i due Geni del Male ;) elaborano tecniche evasive per giungere a meta. Addirittura, Akera si è inventata di passare attraverso un canalino dove solo esserini come loro due ci possono entrare, per arrivare in un larghetto al quale noi possiamo accedere solamente accucciandoci (e anche così è un po' difficile); se però non la segui con lo sguardo, mai potresti immaginare che il canalino e il larghetto sono comunicanti...beh, per farla breve, Akera si mette a fare cacchina proprio nel punto più nascosto, ossia la congiunzione dei punti, e poi, dopo aver depositato, tranquillamente pulisce. Noi, fino a che non ci siamo accorti di questo giochino, non abbiamo mai detto niente alla Piccola, e quindi lei si è sentita totalmente autorizzata a farlo in quella circostanza... ora non più, perchè l'abbiamo ''sgamata''; mi dispiace interferire in un comportamento naturale, ma per evitare disturbi alla stoamco poco simpatici per la Piccola, non si può fare diversamente. C'è da dire comunque che: ''accidenti, ne ha di inventiva!'' :)
Importanza dei Piccoli: 2° uscita del mattino, li ho chiamati tutti per rientrare, Arowen e Faal sono accorsi, i Piccoli no; Arowen non si è premurata di vedere se ci seguivano anche loro, Faal si, ed è tornato indietro rimanendo con i Piccoli nell’attesa che anche io tornassi - si era messo in un punto dove poteva vedere me e loro "fantastico" ...
Faal nelle premure verso Akera e Akisni: altra cosa degna di nota che fa, è quella di moderare tutti i comportamenti appena esagerati che possono essere anche dei giochi di lotta accennata fra loro; nella traduzione umana sembra che gli dica‘’non ti muovere o muoviti piano o vai dove dico io’’; questo suo atteggiamento mi conferma la riflessione dell’educazione in casa e dell’espressione completa nel lavoro! Fantastico Faal, Maestro di comportamento, Grazie!
La pappa: sulla pappa nella ciotola Akisni e' terribilmente famelico e possessivo, tanto da marcare di pipì appena fuori o addirittura dentro la ciotola, e da radunare poi tutte le ciotole che trova in giro, portandole sul letto; lei anche è famelica all'ennesima potenza e molto aggressiva, ma sulla ciotola è meno determinata, o meglio, meno a lungo di Akisni.
Insieme: sul letto comune quando sono con loro Akisni si mette sopra di me per giocare e Akera accanto.Sono importante?:il giorno di Natale, sono andata a Roma dalla mia Famiglia, mancando da casa per 4 ore; al mio ritorno TUTTI mi hanno riempita di feste!
La mia uscita in un orario fuori dal consueto, ha provocato insicurezza/mancanza nei Rossi, che oggi hanno manifestato in un lavoro meraviglioso di allineamenti e generale lavoro al piede (importantissime le espressioni di destra e sinistra), ma anche di cacchina in cucina di Ekra e stazionamento di Real sul tavolo con sgranocchiamento di una tovaglina di plastica; i Piccoli, andando io a Roma, per facilitare le pappe a Paolo li avevodivisi in due trasportini evitando che per l'irruenza che hanno quando si avventano sulle ciotole e in special modo l'intenzione di Akisni mentre e dopo che ha mangiato, si potessero far male… ho pensato che quella fosse una magica idea...il distacco fra i due, non è stato gradito, soprattutto da Akisni... Non l'ha patito per mangiare ma nel prima e nel dopo (anche se erano poi pochi minuti...)
Il distacco per loro non è concepibile - in tana si sta insieme, si gioca, si dorme e si mangia tutti insieme "cos'è questa novità?" - poverini :( ...
Al mio ritorno ho ricambiato immediatamente la situazione e tutto e tornato normale (nell'uscita in mia assenza erano tranquilli, solo un po' carichi perché erano stati divisi).
Quando sono tornata Faal mi ha sentita da 800mt. (riconosce il rumore della macchina e il mio modo di guidare); vedendo lui attivo in maniera diversa, si sono messi in attenzione e quando sono entrata volevano tutti scavalcare l'inscavalcabile per arrivate dove ero io...mi sono cambiata al volo per riprendere il mio odore e una volta da loro i baci e gli urletti si sono sprecati :):)
Le piccole grandi manifestazioni che ti fanno sentire importante!

27 dicembre - pappe serali: ho la ciotola grande con tutte le porzioni insieme ... per farli mangiare, ho diviso come sempre le porzioni, servite anche i Piccoli (separati come sempre). Alla fine di tutte le pappe consegno anchela ciotola grande per farla pulire, e Akisni come sempre fa il gradasso... addirittura, questa volta, come si avvicina Faal, si mette in protezione delle ciotole elargendo la suapipì visibilmente in marcatura ...
Nota curiosa: le ciotole normali le rosicchia dopo aver mangiato, mentre in quella grande ci scava ringhiando… anche Akera non si avvicina quando il Fratello fa il gradasso sulle ciotole … devo stare molto attenta!

Akera comincia a cercare una interazione più intima con Arowen, e di tanto in tanto prova ad invitarla con degli accucciamenti e inviti corporei uniti ad abbaietti acuti...Arowen la guarda :/

28 dicembre - Video - passeggiata in giardino
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1 gennaio 2016 un video di Arowen Faal Akera e Akisni in giardino. Queste immagini parlano si socializzazione, educazione e Famiglia; si possono notare dei comportamenti di gioco e dei comportamenti educativi, ma anche dei comportamenti similari ad altri visti che però possono portare invece a conseguenze diverse. Il susseguirsi dei comportamenti giornalieri e delle azioni dettate da situazioni particolari, portano a cambiamenti dovuti, ma attenzione che questi cambiamenti non degenerino poi in altro. Faal è un Fratello grande con tutte le carte in regola, ma è la prima volta che si assume questo ruolo in modo così totale, forse quando sono arrivati Real ed Ekra era troppo piccolo, o forse se ne è occupata Eowyn e quindi lui stava solo lì a guardare e ad intervenire quando poteva, non lo so, so però che adesso è così: lui sta sempre dietro a questi Lupetti, asfissiandoli a volte per le troppe premure (che ho imparato invece essere importanti, ragionando in maniera più approfondita sulla modalità di espressione ‘’come dove quando’’), ed esagerando a volte nei modi… però … da ieri alcuni comportamenti, soprattutto di Akisni, sono cambiati: se è possibile, è diventato ancora più possessivo sul cibo, e risponde a correzioni di Faal in maniera a volte non garbata. Faal ha imparato da Akera, il primo giorno, a moderare i costumi nella conoscenza, ma adesso è passato quasi un mese dal quel giorno, per cui, se Akisni fa il gradasso, è bene che Faal gli dica ‘’stai chieto’’, così come è bene che io sia sempre lì a vigilare ‘’MAI LASCIAR FARE A LORO TUTTO, PERCHE’ NON SI SA MAI A COSA SI PUO’ ARRIVARE!!!’’ – ‘’ SCIOCCO E’ CHI SI FIDA DEL DETTO – LASCIA FARE – PERCHE’ OLTRE A CREARE UN DANNO PSICOLOGICO A CHI SUBISCE TROPPO, POTREBBE CREARE UN DANNO A CUI NON SI PUO’ PIU’ PORRE RIMEDIO’’ – ‘’ QUINDI, UN MONITO PARTICOLARE A CHI SI IMPROVVISA MENTORE, SOPRATTUTTO QUANDO E’ DIGIUNO DI COMPORTAMENTO E DI RAZZE, E LE UNICHE COSE CHE SA SONO QUELLE DEL SENTITO DIRE, E QUELLE CHE PENSA DI AVER CAPITO SUL PROPRIO CANE, NON SAPENDO INVECE CHE PER CAPIRE IL PROPRIO CANE, FORSE NON GLI BASTERA’ UNA VITA DA SAPIENS – IL RAGIONAMENTO SAPIENS NON ABBANDONA IL SAPIENS CHE SI METTE IN LUCE PER SENTITO DIRE E PER AVER LETTO QUA E LA’ NOZIONI DI CUI NON HA CAPITO NEANCHE LA TRADUZIONE NELLA SUA LINGUA!’’
Per ciò che riguarda la socializzazione, consiglio di affidarsi a persone cha sappiano di cosa parlano – ho potuto ammirare due mesi e più di lavoro nell’Allevamento LakeWolf che gli fanno onore, una socializzazione con la Famiglianell’ambito della Famiglia.
Socializzazione/educazione nel Branco video
Per chi ha voglia di leggere inserisco un link tratto dal libro ‘’Diario - Similitudini fra Cani e Lupi - Illuminanti riflessioni ’’ - Barbara Tullio & Paolo CaldoraLa Socializzazione.

Con oggi chiudo qui, con questo video, ringraziando ancora Alexandra Tachunga per avermi dato la possibilità di conoscere il Saarloos e ringraziando Eddy LakeWolf per quest’ultimo dono, due Gioielli meravigliosi, allevati meravigliosamente, nati da altrettanti Genitori meravigliosi. GRAZIE!

Video - Socializzazione/Educazione nel Branco
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7 gennaio - Si inizia a lavorare - dopo circa tre settimane che Akera e Akisni sono con noi, ho pensato fosse il caso di iniziare a lavorare, partendo come è logico, dagli allineamenti. Ho cercato di costruire qualcosa nella tana fra pappe, coccole, giochi e qualche cenno di conoscenza educativa laddove i due teneri teppistelli necessitavano essere educati ;) .
I Piccoli hanno piacere a stare con gli adulti se questi (gli adulti) hanno un ruolo, se sono per loro cioè (per i Piccoli), importanti a tal punto da essere invitante appartenere alla loro vita (a quella degli adulti). ... Il rapporto nasce in tana con tutti gli annessi e connessi, e non solo quindi, per il cibo. ... Il cibo fa parte dell'insieme ma non è un che stimolo, valutazione ben diversa dalla motivazione.
Prima accortezza quando si inizia a lavorare e' quella di individuare doti in base alla soggettività senza mai trascurare l'età e la Razza di Fratello Cane.
Akera, famelica con e senza ciotola ma forse di più senza, si mostra subito piú esuberante e, come da manifestazioni precedenti, si allinea con più facilità a destra. Akisni, anche lui famelico come la Sorellina, ma a differenza di lei, un vero assassino in presenza della ciotola e ragionevolmente tranquillo senza, si interessa con notevole entusiasmo alla novità e, al contrario di Akera, preferisce il lato sinistro. Questo però credo sia solo l'inizio di un lavoro, e credo che una volta assimilato, la scelta di lato potrebbe cambiare. ... E infatti, già il terzo giorno, tendenzialmente andrebbe a destra, però l'impressione che mi da' e' quella di un elemento che ben si addice a più cose: Buona spalla, buon osservatore, coraggioso e ardito inizia anche ad accettare per valutazione chi piú di lui ha esperienza. ... Akera, saggia, grande, sa prendere l'iniziativa ma sa anche sottostare all'iniziativa degli altri, sempre che questi alte siano all'altezza della motivazione.
Grandi questi due Lupetti, con tante doti ben allineate fra loro.

Video - Primi passi verso il lavoro 7 gennaio 2016
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19 gennaio

Video - Primi passi verso il lavoro 19 gennaio 2016
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8 gennaio - Akera e Akisni continuano a cercare di pulire la loro cacchina e quella di Arowen e Faal, schifando per fortuna le altre... non gradiscono i miei rimproveri e capisco che ne hanno ben donde, ma mangiare le feci li porta ad andare in diarrea e, pur se devo andare contro una logica naturale, cerco di respingere questo comportamento.
Come sentono la diversità nel mio tono di voce, si allontanano dalla cacchina, patendo un po' la questione... questa sera, dopo aver mangiato, come da copione si sono espressi… Akisni ha deposto e poi si è allontanato permettendomi di pulire… Akera no.
Mi sono alterata e lei ha capitolato… mentre si allontanava, si è sporcata le zampine.
L'ho presa in braccio per pulirla e ha fatto il diavolo a quattro!!! ...
Come era già accaduto in precedenza, nel nostro primo piccolo diverbio di cura educativa, così oggi si è ugualmente comportata la Creatura. ... Ugualmente insomma ...!!! ... Diciamo che era un demonietto inferocito che cercava di divincolarsi e liberarsi dall'imposizione, che poi non era altro che un leggero abbraccio. ... Beh ... non ha vinto ... dopo che si è calmata sono riuscita a pulirla.
È accaduto poi che mentre lavavo in ginocchio il pavimento, per la primissima volta Akera mi e venuta vicino non per mordicchiarmi ma ‘’per infilarsi sotto il mio costato, sdraiarsi lì, e piano girarsi mostrandomi la pancia e la gola’’ … Naaaaaaa!!! ... Volevo mangiarla di baci!!! ...

Come sempre : Meravigliosi Saarloos!!!


Episodio di oggi: Real fa il Gattino con Faal come sempre... Faal e' tranquillo ... Ekra ed Eowyn sono lì vicino... un attimo di attesa e Ekra attacca ‘’simbolicamente’’ Real …
Perché?...
Perché dagli atteggiamenti infantili possono rovesciarsi le situazioni e da un fare sottomessivo può nascere un diverbio pesante ... Ekra lo sa perché lei per prima usa quest'arma, e siccome non credo che voglia che il Fratello progredisca nella scala gerarchica, anche se poi forse non ne ha nessuna intenzione, ha messo subito in chiaro le cose dicendogli "stai a cuccia!", e diciamo che ha colto l'occasione per acquisire lei dei punti nei suoi confronti (di Real). Ekra quando si trova ad affrontare una situazione gerarchica, è ben consapovole di non riuscire nell'imposizione in manieras adulta, e così prende spunto da altre situazioni.

Posso dirlo? Lo dico: Meravigliosi Saarloos!!!

 

Akera – Guardia di confine – Il significato di Branco e di territorio: Un mini video di Akera che dice chiaramente all'intruso Sirius, di sloggiare! … Sirius si trova in giardino, al di là della tana; ma il giardino è comune, ed è perciò terra di tutti e di nessuno; è un luogo da conquistare ogni volta che vi si accede... Akisni all'inizio le sta al fianco destro, poi rientra e si mette sul letto! ...

Anche se riconosciamo un atteggiamento che apparteneva al cugino Cecoslovacco, non dobbiamo dimenticare la specialità soggettiva di chi opera.
Grande manifestazione di ruoli e priorità!!!

Video - Akera guardia di confine ;)
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Il morso

13 gennaio - entro in bagno per prendere una cosa, i due Piccoli veloci e imprevedibili, entrano rubano un asciugamano e scappano in cucina. Ok adesso li riprendo - credo ingenuamente - e vado da loro per riappropriarmi dell'asciugamano. Macché! Un morso ferrato e fortissimo mi impedisce di toglierglielo. Provo a forzare ma niente! Ok prendo un cubetto. In questo modo i Piranha pelosi si staccano dal cencio (ora vedrete perché cencio e non più asciugamano), e ingurgitano dei crocchini.
Ecco il timbro che hanno lasciato. Un firma del morso al centro e la slabbratura del dilaniamento sul bordo esterno.

Tre mesi! Cosa faranno da grandi?
Splendida presenza delle qualità naturali!!!

Anche dai video di casa di Eddy, era facile intuire la grande predisposizione e piacere che Akera e Akisni provavano nei giochi del morso. Ho preso così, la coda dal cassetto e ho provato a vedere come si comportavano in stimolazione predatoria, combattimento e possesso. Volevo vedere se la calma dimostrata in Allevamento era dovuta alla serenità del posto e della situazione oppure se era davvero parte di loro.
La risposta che ho avuto era quella che mi aspettavo: Akisni ha un morso forte e deciso, è possessivo e risponde ad un ruolo ben preciso. Akera invece ancora non riesco ad identificarla perché è una Lupetta più complessa, forse più completa e per questo difficile da qualificare. Nel primo gioco ha decisamente perso al confronto con il Fratello. Il suo è più uno strappare per mangiare. Lei e il cibo sono tutt’uno ;) …

14 gennaio – riprovo a lavorare la conoscenza della coda; oggi, invece di stare nel girello, mi metto in giardino in campo aperto. Akisni si esprime come la prima volta; Akera meglio della prima. È come se avesse acquisito sicurezza, come se la volta precedente dovesse imparare, forse imparare solo ad esprimersi o forse crescere nel suo ruolo ancora non chiaro. Oggi ha morso meglio, sempre preferendo un punto estremo piuttosto che la parte centrale; però… oggi ad un certo punto ha preso bene, chiuso e portato via! C’è da dire che quando chiude ha chiuso e basta. Anche Akisni è così e la determinazione nella chiusura oggi si è mostrata uguale, però... però c’è qualcosa in Akera che è ‘’diversa’’ … con il tempo avrò le idee più chiare, mi insegnerà bene a conoscerla!

Video - Akera e Akisni nel gioco con la coda 1
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Video - Akera e Akisni nel gioco con la coda 2
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Pensando e osservando leggo nel Saarloos di Alfa e Omega – i Miei adorati Saarloos mi stanno continuando a dare tante spunti di riflessione per farmi capire cosa può essere giusto e cosa no, nelle nostre convinzioni umane circa il modo di pensare dei cani e dei Lupi. da tempo sono innamorata follemente di Omega, una figura spesso presentata in un ruolo che non è il suo. riflettendo anche su Creature del mio passato, in questi giorni ho buttato giù delel idee:

Alfa e Omega - docili e sensibili - In ogni discorso fatto sul ruolo dei Cani nelle famiglie, appare quello gerarchico che il quadrupede deve occupare per il quieto vivere. Non si affronta mai quale in realtà sia la sua vera natura caratteriale, distorcendo la stessa, e limitando l'accesso a due opposti gradini: il primo e l'ultimo.
A parte la sconsiderata mancanza di rispetto per l'individuo, qui si rasenta l'assurdità del concetto poiché sopratutto il primo gradino non è menzionato nella selezione del Cane.
Da anni ormai siamo a conoscenza della vera natura del Cane, una natura voluta per scelta dell'uomo che, sostituendosi al Creatore, ha dato inizio a questa variazione di più sottospecie, dell'originario Lupo. Da anni quindi ci troviamo nella realtà di dire che il Cane (generalizzando nelle varie razze), raggiunge la sua crescita evolutiva solo fino al penultimo stadio. Ciò dipende dal fatto che l'uomo l'ha limitato nella conoscenza e sviluppo.
Parlare perciò di soggetti Cani "Alfa" e' più che mai sbagliato.

Chi è Alfa? - Il Custode della Verità - mi è piaciuto descriverlo una volta...
Nella realtà umana è il despota dominante - visione possibilistica dell'alterata mente psicopatologica che è parte della nostra povertà d'animo.

In vero, nel mondo esterno all'uomo, e' un essere estremamente docile e sensibile, che sa ... continua a leggere QUI

19 Gennaio 2016 - nascono oggi, 4 anni fa, gli Gnomiei, due Pargoli Rossi di cui mi innamoro - lo so che mi innamoro spesso, ma è ''davvero vero'' che mi innamoro spesso?!...sono innamorata degli Animali, dei Lupi e dei Cani, però fra loro c'è qualcuno in cui mi ''perdo perdutamente'';i Rossi ''Real ed Ekra'' sono fra le Creature che mi scatenano qualcosa di inconsapevolmente forte. Oggi è il loro compleanno!!! tanti tanti tanti cari auguri Saarloosini!!! - AUGURI

Video - Ekra e Real - 19 gennaio 2016
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Lupini e Pastori a confronto - ho la fortuna di condividere la mia vita con tre delle Razze che più delle altre adoro: Pastore Tedesco, Cane Lupo di Saarloos e Cane Lupo Cecoslovacco.

Fin dai tempi dell'infanzia il Pastore Tedesco e' stato il mio Compagno d'avventura, il più vicino come fattezze e colori all'irraggiungibile Lupo.
Adesso mi trovo nella condizione di essere ad un passo dal Progenitore Selvatico, avendo la possibilità di vedere molto di lui nei miei adorati Cani.
Non s'intenda con questo che i Cani sono un ripiego non potendo arrivare al Lupo, semmai sono un di piú. Per assaporare la loro natura (dei Cani) studio quella dei Padri, e questo mi porta a conoscere meglio entrambi.

Alcuni anni fa, personaggi innamorati probabilmente del Pastore Tedesco come me, e come me innamorati del Lupo, hanno voluto unire le due passioni; chi l'ha fatto per ristabilire un equilibrio di salute fisica, chi invece per dare un apporto psicologico in più; qualunque sia stato il motivo iniziale, in ambedue i casi, fu fatto comunque per un miglioramento. Ciò ha determinato la nascita di due razze distinte fra loro anche se generate da Genitori uguali: Pastore Tedesco e Lupo.

Nel Cane Lupo di Saarloos troviamo il massimo esponente lupino, nel Cane Lupo Cecoslovacco il connubio di particolari caratteristiche sia del Lupo che del Pastore Tedesco; sia l'una che l'altra Razza ci permettono altresì di vedere nel caro Pastore Tedesco, cose che prima non riuscivamo a decifrare, inconsapevoli di quanto ci sia in lui sia del Domestico (logicamente) che del Selvatico. continua a leggere QUI

11 febbraio 2016 - parlando dei Cuccioli: stanno crescendo piano piano; ora hanno 4 mesi, cominciano ad accorgersi del mondo esterno e cominciano a dirmi quali sono le cose che preferiscono fare.
Akera, per lei esiste sempre in primissima linea il cibo, si affianca volentieri ma l'ultima volta che abbiamo lavorato un po' mi ha chiaramente detto "mi stai annoiando" ... Oops!!! ... Che gaffe!!! ... Ok allora domenica ti porto in pista! Fra cibo e temperamento avrà un bel da fare :) Akisni, per lui la coda è uno stimolo fortissimo, non che il cibo lo disdegni, ma mordere quel salsicciotto morbidoso e' fuori da ogni classifica. Akera ed io ad un certo punto ci siamo coalizzate sul maschietto ma...anche due contro uno, non ci ha dato ragione ;)

Akera e Akisni mi stanno dando nuovi spunti di riflessione sulla crescita e la personalità gerarchica, dicendomi chiaramente quale sia l'effettiva completezza dei ruoli, quali siano i tempi per la socializzazione esterna e, parlando sempre di crescita, anche quali sono le tappe della conoscenza del proprio fisico - osservandoli torno indietro nel tempo e mi trovo nuovamente a scuola quando frequentavo l'istituto magistrale, immersa nello studio della "Pedagogia infantile".

Video - Akisni e la coda- 11 febbraio 2016
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16 febbraio 2016 - I Ciupignoli hanno 4 mesi e 9gg. devo farli uscire altrimenti corro il rischio di farli crescere con dei deficit conoscitivi che possono indurli ad essere un po' più schivi del consentito dalla razza. Dopo l'inserimento e l'affiatamento con il nuovo Branco/ Famiglia (i tempi cambiano a seconda delle persone, del Cane e del luogo dove si vive), bisogna cominciare a conoscere il mondo. Noi siamo un po' ritardo perché dovevo provvedere affinché ciò avvenisse, un mesetto fa. Purtroppo gli incastri di casa non sempre sono tempestivi e così capita che si accumulano i ritardi.
Akera e Akisni hanno conosciuto il collare indossandolo in casa e in giardino, e hanno conosciuto il pettorale in giardino. Il guinzaglio solo attraverso il pettorale perché avendo avuto pochissimo tempo per fargli conoscere bene il collare, non posso usare il guinzaglio agganciandolo a questo, potrebbero non capire il significato e travisare.
Con i loro completini abbiamo fatto due passeggiatine nel boschetto di casa, e due sulla stradina sterrata davanti casa. Durante la prima prova di entrambe le esperienze, erano solo loro due con Paolo e con me, nelle seconde avevamo vestito anche Arowen e Faal. Erano molto piú interessati a quello che c'era là fuori piuttosto che starsi a preoccupare di cosa avevano addosso e cosa "di punto in bianco" limitasse i loro movimenti. Riflessione: Saldi nervi, fiduciosi in noi, buon temperamento e ottima tempra psichica.
Adesso dobbiamo andare oltre, rimontare in macchina (da quel primo viaggio che li ha portati qui non sono piú stati in macchina) e bisogna vedere posti nuovi. Prima tappa e' il nostro campo scuola sotto casa.

Questa mattina alle 9 ho caricato in macchina i loro trasportini (conosciuti in casa), e insieme a Faal, Ekra e Real, ci siamo avventurati :) !!!
Alle 10.30 ci avrebbe raggiunto Silvia; nel frattempo, arrivata a destinazione, mi dedico a Faal, Ekra e Real.

Con Faal un giro di perlustrazione.
Al mio camminatore piace fare questo giro, annusa tutti gli angoli, i fili d'erba, le staccionate; annusa l'inannusabile, si ferma, studia e poi si rimette in cammino fino a che non ha esaminato tutto il terreno.

Ekra e' la seconda a scendere.
Uh la felicità!!! ... Sprizza gioia da tutti i pori! … Lo sa che quei minuti sono tutti nostri e che nessuno si intrometterà fra noi.
Zompettando Zompettando arriva vicino ad un alberello che deve avere un odore particolare; si ferma; annusa; rimugina; e oplà riparte; era l'odore di Faal! ... Fa una pipì su un ciuffo d'erba piú alto, guarda al di là del fosso, tira per entrare nel pascolino in fondo al campo. Fa un bel giro in attenzione ma molto tranquilla e al nostro ritorno verso il parcheggio, svolta all'altezza del ring di agility. Ok Ekra entriamo.
Lei conosce alcuni ostacoli e a mia richiesta li esegue con il suo fare ballerino, e, a proposito di ballerini, le chiedo di fare con me qualche piroetta fra un ostacolo e l'altro. La sua disponibilità e' diventata eccelsa, le piace fare qualsiasi cosa come ad un'adolescente che non ha problemi.
Oggi non posso tracciarle una pista per via del tempo sempre tiranno, però sono certa che avrebbe voluto fare anche quella. Mi spiace Piccoletta, la prossima volta vediamo se ci riusciamo :).

Real e' impaziente! Esce dalla macchina che sembra tirato con l'elastico tanto e' contento. Messi i piedi a terra comincia a farmi tutte quelle moine da cuccioli e...beh che dire... Sono piú felice di lui :)
Anche con Real ci facciamo una bella passeggiata per tutto il campo e poi ci infiliamo nel ring di agility. Al contrario della Sorella, a lui non importa niente degli ostacoli. Ha voglia di stare con me … è splendido essere il fulcro di un comportamento! … Real manifesta questo suo desiderio, in versione infantile. E infatti non ha piacere neanche di mordere la coda; vuole solo starmi viino con la coda che ondeggia bassa, le orecchie in tasca e i piagnucolii dei cucciolini. Mi si affianca e per gratifica vuole le carezze (che elargisco senza remora non tralasciando comunque anche qualche bocconcino). Se il suo comportamento è estremamente sottomessivo, vanno bene le carezze, e il cibo aggiunge al dialogo, un significato di rispetto anche per il suo ruolo (di Real) di quel momento con me.

Le 10.30 - arriva Silvia!

Ho fatto uscire prima i tre Saarloos adulti per far lasciare il loro odore nel terreno e nell'aria, e io, sapendo che dovevano affrontare una situazione nuova, non ho cambiato la tuta che avevo indosso a casa questa mattina; in questo modo i Piccoli si sarebbero sentiti più a loro agio.
Chiedo a Silvia di comportarsi normalmente, come se il cucciolo che stava uscendo dall'auto fosse un normale meraviglioso cucciolo qualunque e non il meraviglioso Akisni. La differenza sta nel fatto che quanto un cucciolo possa fare una tenerezza immensa, un cucciolo di Saarloos provoca in chi l'incontra un'adeguata soggezione. Nel senso buono eh, non fraintendimi ;) ... Akisni e' fra le mie braccia, attento a tutto quello che li circonda. Quando lo poggio in terra, anche se non mostra i suoi odori chiudendoli appena, non e' spaventato; non e' spavaldo ma nemmeno estremamente chiuso. Non e' cretino, per cui vaglia con saggezza.
Non speravo in una simile tranquillità! … Akisni assume uno splendido comportamento degno di un saggio.
Passeggia serenamente, non come se quel posto appartenesse a lui da sempre ma come se "uscire" non fosse un problema (siamo in un luogo dove la civiltà non è a un passo, ma neanche lontanissima; non siamo in città, e' vero, ma non siamo neanche in un bosco, quindi lui si avventura con desiderio di conoscere, ma riflessivo quel tanto che basta per non passare da "scellerato" :) ) .
Mostra un alto livello di socialità, specifico di un soggetto forte si, ma anche di un cucciolo con un equilibrio alle spalle dato dal ‘’sangue’’ e dal ‘’luogo dove è nato’’. Eddy e Cleide si sono ben impegnati per dare a queste Creature una giusta conoscenza di cosa potrebbe esserci al di là del cancello, presentando alcune diversità nell'ambito della loro dimora/allevamento, attraverso loro stessi, con saggezza, equilibrio ed esperienza.
Dopo aver visitato tutto il terreno, anche con lui e con Silvia, l’entrata nel ring di agility (voglio lasciarlo un po' esprimere in solitaria e vedere cosa fa da libero in un posto nuovo, senza la Sorella né Arowen o Faal - del quale Faal però sentirà l'odore lasciato nell'erba).
A parte annusare un po' e guardare una mia amica che si era avvicinata alla rete di confine, non ha fatto altro. Ossia, non ha fatto cose strane tipo: cenni di forasticismo - ;) - e appena gli ho chiesto di interagire con me, subito e con entusiasmo l'ha fatto.
Sono arrivata al settimo cielo dalla felicità!!! Questo vuol dire che i miei sensi di colpa nei suoi confronti, dovuti al fatto che gli dedico il tempo come vorrei (sensi di colpa che ho poi con tutti i miei Cani), possono andare a farsi benedire perché, se così fosse realmente, lui oggi non mi avrebbe filato più di tanto, non sarebbe stato così tranquillo e non avrebbe avuto il distacco necessario dall'ignoto che gli permettesse addirittura di lavorare. Certo alla base ci deve essere qualcosa e linee di sangue e prima crescita sono fondamentali, però voglio credere che anche io, un pochino di parte nella sua sicurezza ce l'ho.
Dopo aver giocato con la coda e aver lavorato un po' di richiamini e allineamenti, ecco per Akisni una nuova prova.
Appena fuori del ring, un po' verso sx rispetto all'entrata, lo aspetta una traccia; lo porto nel punto dove avevo preparato tutto prima di farlo scendere dalla macchina... Lo accompagno alla piazzola di un metro quadro circa e aspetto. Un po' lavora solo, un po' lo aiuto, ma quando realizza che l'odore e' più che interessante...wow...gli piace e fa da sé!!! ... Finite le conferme a terra, mi congratulo con lui e lo bacio prendendolo in braccio. Poco più avanti c'è una striscia per canalizzare l'odore... E anche qui, un po' da solo e un po' con me, arriva a meta. Ha naso, e' disponibile, e' attento, e' sereno...che posso volere di più?! Niente! E così, ancora complimenti e baci e una raccolta dal terreno fin su da me, sia perché voglio suggellare quei momenti e sia perché così toglie l'attenzione dalla traccia e quando tornerà a farne una, sarà ancora più contento.
Per lui che è famelico e tranquillo, questo è un buon sistema, se invece avesse avuto bisogno di tornare (in traccia al contrario) glielo avrei permesso.

Ed ecco il fanalino di coda, non per minore importanza, ma per logica di necessità. ( per forza ci deve essere un primo e un ultimo )

Akera e' meno contenta. Lei non ama le cose nuove se non decide di affrontarle da sola, e lì non può perché non un terreno completamente recintato e gli abitanti di zona non amano queste razze che hanno i colori del Lupo cattivo! … quindi, Bella Mia, tocca che ti adatti e ti chini alle paranoie della società umana.
Posata in terra è comunque tranquilla, e diciamo che accatta ‘’parzialmente’’ di dover seguire dei dettami diversi dai suoi. Però, deve farlo come dice lei, altrimenti … altrimenti, niente, non fa mica scene da teatro, mette solo in atto la sua docilità come compromesso.
‘’Va da Silvia, e le mette le zampine addosso’’
Silvia è contenta, ci mancherebbe che non lo fosse, anche perché dopo due mesi, finalmente si sono rincontrate, e accoglie fra le sue braccia quella Lupetta così tenerona. Il fatto è che Akera, in queste manifestazioni, chiede di rispettare la ‘’sua’’ richiesta di docilità e non la ‘’nostra’’! Furbetta che non sei altro! … Vabbeh però è piccola, ed è la prima volta che esce, e poi lei è Reginella rispetto al Fratello, diciamo quindi che rispettiamo un ‘’inchino gerarchico’’ :D
Il giro di perlustrazione va benissimo, e una volta nel ring di agility, si comporta esattamente come era prevedibile facesse (vista anche la risposta del Fratello, è logico!)
Una grande differenza che c’è loro due, è la duttilità maggiore in Akisni invece che in Akera; certo i ruoli parlano da soli, e la considerazione che faccio è solo ‘’con Reginella avrò un bel da fare, mentre L’Ancillotto è veramente un Fido Cavaliere’’.
Ad Akera non piace molto mordere (le piace solo se decide lei: dove come quando e cosa), e quello che le piace più fare, è ‘’mangiare’’ (Akisni pure ma mordere lo manda in visibilio). Anche per lei c’è una piazzola che l’attende e una striscia poco lontana.
Usciamo la ring e la piazzola è poco più avanti. Pochi passi e come arriva sulla traccia, pianta il naso a terra inchiodando! … la piazzola dà libertà di espressione al soggetto che sta lavorando, perché la zona è sufficientemente grande per inebriarlo e interessarlo, e sufficientemente calpestato da delineare marcatamente il confine. Il Cane non ha bisogno di direttive, e l’unico impedimento lo fa l’odore. Se l’odore della traccia è interessante, di sua volontà il Cane non esce e se esce, velocemente rientra. Ergo nessuno obbliga nessuno e la scelta è spontanea (dipendente solo dall’interesse personale).
Nella piazzola è super fantastica!!! Tocca ora alla striscia.
Eh eh, come volevasi dimostrare, la sua docilità e la sua duttilità non collimano con le richieste. Trattenendola appena appena per non farla sbagliare più di una o massimo due impronte, dopo un po’ capitola (le conferme e l’interesse alla traccia mi aiutano nel lavoro della ‘’doma’’ – eh si perché con lei è di doma che bisogna parlare, mica di addestramento o educazione!!!) … alla fine della striscia (che termina da sola senza aiuti), trova il mucchietto di crocchini e ‘’come fece Real alle prime piste’’ mi ha sorpreso andando a terra da sola – possesso del cibo mi viene da dire ‘’è mio, l’ho trovato io, guai a chi s’azzarda!’’ ; che non vuol dire che ringhia sul cibo per tenere lontani gli intrusi, ma semplicemente che parla attraverso un atteggiamento visivo!
Come finisce di mangiare, la raccolgo da terra e me la bacio tutta!!! …sei una meraviglia ‘’Bastardella di una Lupetta’’!

Sono molto contenta di tutti e 5 oggi; i Grandini era molto che non uscivano e i Piccoli erano alla prima esperienza; sono molto soddisfatta.
Adoro i Saarloos, perché oltre a rappresentarmi in maniera selvatica, mi insegnano tante cose che posso poi riportare con i miei Cani. Loro mi hanno permesso un avvicinamento particolare a quel mondo che mi appartiene per coscienza! GRAZIE!

Sono passati più di 20 giorni (circa) dal giorno in cui sono riuscita a scendere con i piccolini... Ho alternato con loro solo un fuori porta sulla stradina davanti casa con Faal e Arowen indossando il collare. Questi due Lupetti sono un portento; non li avevo mai portati al guinzaglio dal collare, tranne una sola volta qualche giorno prima, davanti alla finestra della cucina, munita di qualche crocchino. Solamente pochi metri e poi basta perché il tempo era limitatissimo. Sotto i nostri occhi increduli, hanno girovagato, un po' tirando e un po' lasciandosi guidare, per un 200 metri circa.
Nella seconda visita al campo, Akera e' mostrata più sicura del Fratello; ha passeggiato attenta ma tranquilla; ha eseguito la piccola traccia benissimo e alla fine della stessa, quando ha trovato i crocchini nel barattolo si è messa a terra come faceva Real!
Akisni era disturbato; forse disturbato anche fisicamente quindi non mi sento di dire che aveva problemi più del dovuto con l'uscita. Di certo non era lui. Anche nella traccia, famelico com'è di solito, non era sufficientemente gratificato.
Le mie colpe per non portarli praticamente mai fuori ci sono tutte, e spero che questo non crei problemi più di quelli previsti...
Nella vita di casa, di tutti i giorni, sono fantastici! Ora sono nell'età in cui impongono i primi no, e molto di quei no mi ricordano quelli di Baloo :)
...vorrei fare di più... per loro e per tutti gli altri...mi sento molto in colpa...

12 marzo rifletto ancora sui cambiamenti "umorali" dei Saarloos comparandoli anche a quelli degli altri Cani e ai miei. Osservo e ragiono sulle forme di rispetto, quelle di sudditanza e di acconsentimento, la pazienza se parlo di me e la docilità se parlo di loro, le reazioni in circostanze diverse e le diversità di esternazione delle qualità naturali (soprattutto la docilità, la duttilità, l'aggressività e il possesso), focalizzando il loro cambiamento in relazione a quello che gira intorno all'individuo, senza distogliere l'attenzione da chi é l'individuo, come è, e cosa rappresenta (ruolo soggettivo, nel Branco e con me).
Esempio: l'aggressività delle Veline nell'abbaio in casa quando devono uscire; cosa scatena, e ha scatenato nel tempo, quella tonalità e intensità, quale sia l'intenzionalità del messaggio; il confronto con la mia aggressività da nervi o da scompensi fisici; la reazione di Real con la Sorella nelle fasi del calore e nei periodi di quiete ormonale. La docilità e accettazione di Real a richieste mie per cure dovute, e gli atteggiamenti di Akera nei miei confronti e in quelli di Arowen in determinati momenti.
Rifletto sull'importanza della figura "guida" e rifletto su come sono io, sul perché mi hanno soprannominata amorevolmente Medusa :) :) , e come è possibile che, conoscenza a parte, un atteggiamento femminile possa a volte essere determinato tanto quanto se non di più, di uno maschile. Cosa interviene in una femmina? Carattere a parte, e' possibile per una femmina avere la forza intenzionale di un maschio?
Vagando alla ricerca di spunti di riflessione ed eventuali conferme o smentite, ho trovato questo simpatico articolo.

Una nota sulla femminilità umana
Donne e aggressività: la causa è una ridotta sensibilità dei recettori ormonali al testosterone
Quella donna sembra un uomo: non capita di rado, soprattutto nella maschilizzata società di oggi, di lasciarsi scappare una simile affermazione di fronte ad una donna che, nonostante le supersexy scarpe tacco 12, mostra atteggiamenti aggressivi pari a quelli degli uomini. E già, perché l’aggressività è caratteristica tipicamente maschile. E non sono le donne a dirlo, bensì i medici: è una qualità biologicamente collegata al tasso di testosterone, ormone maschile, prodotto dall’organismo. Ergo: le donne, che hanno una produzione di testosterone inferiore rispetto a quella degli uomini, sono, o per lo meno dovrebbero essere, meno aggressive. Eppure, complice la vita moderna che, tra ritmi di lavoro stressanti e responsabilità sempre maggiori, impone di tirar fuori le unghie, anche molte donzelle hanno una carica aggressiva non indifferente. Ma la cosa non sarebbe correlata esclusivamente alle difficoltà determinate dalla vita contemporanea. Ancora una volta i responsabili sarebbero gli androgeni. Infatti, secondo quanto emerso da uno studio condotto presso l’Università di Alberta (Canada), là dove i recettori ormonali siano meno sensibili al testosterone, l’organismo, per compensazione, è portato a produrre una quantità maggiore di ormone.
I risultati, sebbene confermino il ruolo determinante del testosterone nelle manifestazioni di aggressività, ribaltano i dati delle precedenti indagini, secondo le quali, invece, era proprio una maggior sensibilità dei recettori al testosterone a determinare comportamenti aggressivi.
Sulla base degli studi di Alberta, invece, sarebbe vero esattamente il contrario: meno i recettori captano gli androgeni, più testosterone viene prodotto e, quindi, maggiore sarà la carica aggressiva.
Unica consolazione per gli uomini: l’aggressività non si esprimerebbe attraverso atti violenti, ma soltanto verbalmente. Ma in fondo: si può forse dire che esista uomo che non sia già abituato a sopportare parole non proprio dolcissime pronunciate dalla sua lei?
www.ilperiodico.it/primopiano/donne-e-aggressivita-la-causa-e-una-ridotta-sensibilita-dei-recettori-ormonali-al-testosterone/

Parliamo qui di donne e' vero, ma la mia Akera ha molto della dolcezza femminile e della potenza maschile :) … Paolo dice che è come me :)

Eddy, Filippo, Isabella e Silvia: due giorni insieme :)

Il 20 e il 21 marzo, sono stati qui Eddy, Filippo e Isabella con i loro Lupetti: Ginger - Cane Lupo Cecoslovacco, 4 mesi e mezzo; Anubi - Cane Lupo di Saarloos, 5 mesi e mezzo; Pan - Cane Lupo di Saarloos, 3 mesi e mezzo. Con noi l'inseparabile Birba e i suoi Pargoli. Abbiamo avuto un meraviglioso full-time di cucciolandia lupina.
Lunedì, verso la mezza (mezzo giorno e mezzo), sono riuscita a portare al campo anche i Ciuppini. Ero molto curiosa di vedere il loro comportamento (ma anche un po' preoccupata per la diversa situazione che avrebbero incontrato in quello stesso posto, molto diversa da quella che avevano avuto le volte precedenti). La poca socialità a cui sono abituati, speravo non li disturbasse più di tanto e, semmai avessero avuto bisogno di una qualsiasi conferma, la cercassero in me. Che lo facesse Akera, ne ero quasi sicura, visto che già l’ultima volta che siamo scesi, mi cercava per un'interazione (se e quando aveva dei punti interrogativi); che lo facesse Akisni, invece, mh mh, diciamo che non ci contavo più di tanto (la volta scorsa, anche se aveva qualche problemino, voleva cavarsela da solo).
Per lunedì, nota positiva era la presenza di Eddy e Filippo, che conoscono da sempre (Eddy li ha allevati, e Filippo e' lo Zio sempre presente, nonché Compagno di Anubi, loro Fratellino); Silvia l'avevano incontrata due volte, e mai i nostri ospiti, i quali ospiti però, si sono mostrati perfettamente confidenziali senza eccedere in atteggiamenti tipici di chi vuole farsi accettare per forza. Ottima situazione :) !!!
La diffidenza, come da copione, si è fatta notare.
La prima a scendere e' stata Akera. Perché? Perché lei è più sicura del Fratello, ed è più docile, perciò fra la sicurezza della sua personalità e il ricordo dei primi mesi dell'attaccamento, tutto faceva supporre in una esperienza positiva.
All'inizio logicamente ci sono state delle ritrosie, dei "no, non ci sto!", ma poi, fra un no e l'altro, chiedendomi cosa ne pensassi ;) :), si è decisa per un si :) - molto intima la sua richiesta di un parere: mi ha leccato, poggiato addosso le zampine, si è acciambellata fra le mie gambe e, alla fine ha deciso di conoscere quegli odori nuovi che avevano invaso l'aria del campo! - E così, vista l'ottima predisposizione dei presenti, Akera ha osato...

Uh le feste che ha fatto a Eddy e Filippo quando li ha riconosciuti :) :) ...

Dopo di loro è passata agli altri. Un po' di esitazione c'è stata, però sommando l'esperienza praticamente nulla dacché sono entrati nel mio Branco, Akerina ha mostrato la meraviglia che è :) :) .
Dopo aver fatto conoscenza con gli ospiti, Reginella ed io siamo andate a fare una passeggiata in solitaria. Volevo stare un po' con lei e volevo sapere se e quanto fossero importanti (gli ospiti) sia a livello di sicurezza in sé, che a livello di confidenza / attaccamento con me. Un po' all'inizio l'attenzione era rivolta ad entrambi, ma poi, passo dopo passo, si è interessata ad altro - il filo d'erba, il rametto, l'acqua del fossetto che costeggia il campo, la macchina che passava e ogni tanto anche a me.
Devo dire che l'esperienza e' stata positiva.

E il turno di Akisni.

Akisni e' un soggetto forte, e appena arrivato a casa dopo il lungo viaggio in treno da Novara, si è anteposto alla Sorella nella conoscenza con me e con il posto nuovo, mettendo ben in luce il suo ruolo rispetto a lei. Akisni protegge la Reginella, e anche se nel gioco la maltratta un po’, le riconosce un incarico maggiore. Perché si è messo avanti quel giorno e perché, conoscendo i ruoli dei due, oggi non ho fatto scendere lui per primo? Carattere, esperienza ed età rispondono da sole.
Un cucciolo di due mesi, di buon carattere e cresciuto nella serenità di una equilibrata vita sociale familiare, se appartiene ad un rango centrale (considerando solo tre gradi - alto, medio e basso - per facilitare la comprensione), non si crea troppi problemi davanti ad una novità, cosa che invece possono fare gli individui appartenenti agli altri due gradini. Il rango di centro, ha una coscienza meno saggia e una insicurezza meno marcata rispetto al primo e all'ultimo. E' un bimbetto che si affida tranquillamente anche alle braccia di uno Zio che non ha mai visto, solo perché questo Zio ha un buon odore e una voce dolce. Gli altri due invece, un po' di domande, prima di affidarsi se le pongono, ed e' per questo che sono piú riservati e tardivi nel dare confidenza. Mano a mano che essi crescono, soprattutto verso i 5mesi di età, ecco che subentra la consapevolezza del pericolo anche per chi appartiene al gradino di centro. E mentre il più alto, sia per esperienza maturata nel frattempo, sia per forza caratteriale del ruolo che l'ha visto nascere, affronta i disagi con piú spavalderia, il medio no. Non che il primo non abbia problemi, ma al contrario del medio, il suo carattere lo spinge a non tirarsi indietro.
Parlando poi del rapporto dipendenza/dipendenza e dipendenza/scelta, il Cane cucciolo (o anche adulto) di grado alto, se ha un problema si affida alla guida per scelta, quello medio non lo fa fino a che non riesce a scorporare la guida dall'insieme del problema, al contrario di quello basso che le si accorpa letteralmente per incapacità risolutiva alternativa.
Questo discorso, preso da uno spunto di atti dei miei Amorini, aiuta, in linea generale, a capire atteggiamenti dei Cani che, un momento sembrano dei guerrieri e un altro momento sembrano delle mammolette o dei saggi pensatori.
Tornando al piccolo Akisni, l'ho fatto uscire dopo Akera perché in un ambiente esterno al territorio familiare, ancora non trova in me un punto a cui appoggiarsi o chiedere (cosa che da più piccino invece faceva), e così, trovando nell'aria, nel terreno e sulle persone l'odore della Sorella della quale per ovvie ragioni si fida più di chiunque altro, gli ho fornito un piccolo aiuto in caso di diffidenza.
La sua performance infatti e' stata meno "confidenziale" rispetto a quella di Akera, anche se all'inizio, l'impressione che poteva dare era un po' diversa – un logico quiproquo di quanto ci possono confondere i Cani che chiedono e i Cani che non lo fanno, con un'inversione caratteriale dell'uno rispetto all'altro.
La conferma dei loro gradi (sempre generalizzando ai tre menzionati), l'abbiamo avuta con l'approccio del Fratello Anubi.
Anubi e' un Saarloos con più esperienza esterna, e dai video che ho visto quando era in allevamento, e' un soggetto che può essere definito alto. E' un po' più materiale dei miei, anche se rimane sempre un Saarloos e quindi ben diversa e' la sua materialità da quella di un Cecoslovacco.
Un pensiero su Anubi: ricopre per nascita un ruolo alto ed è il compagno di vita di un Cecoslovacco grande; i suoi atteggiamenti rispecchiano in tutto la sua personalità e il suo modo di vivere.
Nota: i miei Piccoli, non sono abituati alla conoscenza con altri Cani (anche se lui è il Fratello, non sempre fra Fratelli si riconoscono dopo qualche mese – Bagheera, ad esempio, non riconobbe PeterPan e Baloo, dopo solo un mese di lontananza … o forse non li voleva riconoscere :D :D :D); conoscono i Saarloos di casa e non in maniera diretta i nostri altri; individui esterni, no.
La diversa risposta all’atteggiamento di Anubi con Akisni e Akera, ci ha detto che Akisni ha bisogno di un Compagno più forte, mentre Akera vuole dire la sua e semmai collaborare.
Anubi ha letto in suo Fratello e in sua Sorella, e si è comportato di conseguenza.
Questo episodio ha messo in evidenza come il comportamento fra gli interlocutori, non può essere sempre lo stesso. Il che vale sia fra individui con-specifici, che non. La personalità e l'esperienza cambiano le azioni comunicative.
Fatto molto bello di oggi, dei Cuccioli, è stato il chiarissimo messaggio sull’indirizzo educativo avuto, unito a quello dovuto e a quello voluto.
I messaggi dei nostri Amici sono arrivati forti e chiari. Grazie infinite Saarloosini per il grande aiuto che ci date, utilissimo per entrare nel vostro mondo.


7 aprile 2016 - 6 mesi! Per festeggiare ho scelto una fuga con loro due; noi tre e nessun altro; per una mezz'ora non doveva esistere altro. Non che ci siamo concessi una passeggiata chissà dove, solo una mini sosta al campo sotto casa, ma visto che per noi uscire e' ultra difficile, anche il campo a cinque minuti e' una gran cosa. La macchina per Akera non e' più un problema, mentre Akisni ancora non la sopporta (4 o 5 uscite non sono molte per farci l'abitudine, se poi di tuo non la sopporti allora ... Vabbeh comunque il tragitto e' davvero breve, quindi la sofferenza si riduce a pochissimo. Oggi li voglio far uscire insieme, fino ad ora abbiamo fatto uscitine separati (vedi sopra), oggi proviamo una cosa nuova; voglio vedere quanto si aiutano, come interagiscono con il posto, con me, con le situazioni.
Il primo a scendere dalla macchina e' Akisni che accompagno nel ring recintato alto. Chiuso il cancello, il Lupetto si mette lì dietro, fermo in piedi ad osservare; prendo Akera che scalpita, e insieme ce ne andiamo dal Fratello.
Liberi nel ring, si fanno due festine, due le fanno anche a me (più Akera e Akisni), e si inoltrano tutti contenti!

Dopo alcuni minuti mi rendo conto che devo immortalare quello che fanno, perché sicuramente, da lì a poco, qualcosa di particolare da osservare ci sarà (oltre al fatto che è un piccolo ricordo dei loro 6mesi).

Video - Akera e Akisni
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Come si nota in generale nei Fratelli di cucciolata, anche fra loro due esiste un'intesa particolare dovuta all'equilibrio psicologico dato dal "sangue" - selezione e stato familiare - nonché dalla vita che conducono. Liberi di esprimersi sotto direttive educative, mantengono la loro personalità accrescendola secondo il compito, l'età e la loro sensibilità sociale, che li induce a staccarsi gradatamente da me pur rimanendo vicini.

Akera ogni tanto torna dalla mia parte, e ho l'impressione che lo faccia nel momento in cui avverte una novità. Non tanto perché e' turbata (e infatti, quando sente una macchina o un trattore, e li vede passare poi sulla strada che costeggia un lato del campo, non è che assume atteggiamenti particolarmente diffidenti, anzi, si mette tranquillamente in ascolto), mi sembra semmai coscienziosa, e questo perché e' molto docile e legata.

Akisni invece risolve più da solo; a volte credo che neanche butti un'occhiata dalla mia parte. Lui, nel suo ruolo, in questa situazione, si basta. Quando mi sta vicino o parzialmente vicino, in alcuni momenti e' casuale, in altri forse no, ma davvero non mi chiede assistenza piú di tanto se ne ha bisogno. Tiene piú d'occhio la Sorella e si comporta di conseguenza.
In questi frangenti sono ancora più meravigliosi, perché mettono in evidenza le loro particolarità e i relativi compiti. Meraviglioso come appare l'eccedere di quelle caratteristiche che permettono di praticare (a livelli minimi) la carica che dovrebbero occupare da grandi, nell'Azienda di Famiglia.

Nel video si osserva Akisni sempre avanti ad Akera dopo che lei ha dato il "la" per l'affronto all'arrivo del Gregge. Akisni l'aveva scorto subito, mentre Akera solo nel momento in cui ho salutato il Pastore. Il comportamento di Akisni, in seguito al "chi va là" di Akera, non sembra il suo pensando a qualche domenica fa, quando ha avuto bisogno dell'odore di Akera per prendere sicurezza con gli estranei. Se però ci pensiamo un attimo, anche in questa situazione abbiamo il coinvolgimento di Akerina.
E riflettendo su Akerina, neanche lei sembra la stessa, perché passa da atto coraggioso ad uno titubante (che ci sta tutto per carità, non l’ho detto in modo denigrante, è solo una riflessione per collegare tutti gli anelli), e in quello titubante si affida al Fratello.
Akerina a casa, quando non le va giù qualcosa di un altro Cane (o in generale), senza pensarci due volte, parte alla carica; ma mentre a casa è spavalda oltre misura, oggi qualche esitazione l'ha avuta.

Abbiamo ascoltato degli abbai nel video, che confermano le doti dei Piccoli.
Hanno una buona aggressività e buoni nervi che, in una situazione tipo quella odierna, mi sembrano prerogative messe giustamente in evidenza (pensando soprattutto che l'esperienza che hanno è veramente scarsissima, la loro reazione è in equilibrio e li rispecchia perfettamente.

La differenza fra le volte precedenti e questa (le altre nostre piccole uscite al campo e quella odierna), sta nell'essere, queste situazioni, diverse; ciò conferma come non bisogna mai dare regole; tutto può cambiare, l'importante è sapere cosa fare.
L'esperienza e la guida servono per completare il carattere di un individuo.

Bella la spinta che si danno per affrontare la situazione. Facile vedere la spregiudicatezza del coraggio, un po'di spavalderia, e le due diverse forme di docilità che identificano un lato piú o meno evoluto del soggetto.

A tal proposito mi viene in mente la sciocca riflessione/presunzione di alcuni che cercano il soggetto più audace, più forte, più sicuro, nelle varie cucciolate adibite al lavoro (per fare sport). Se e' un Alfa quello che cercano (a parte la reale esistenza di un Alfa in un Cane), non e' davvero questo l’individuo più indicato, perché essendo Alfa il più equilibrato (possedendo ogni cosa al suo posto e nella giusta misura), egli non possiede, nel carattere, quella parte esplosiva che si scatena in eccesso durante alcune fasi del lavoro, oltre alla non trascurabile faccenda che non è un individuo facilmente conquistabile.

Spettacolare come affronta Akisni, l'avvicinamento degli 8 Maremmani, guardiani del Gregge.
Interessantissimo come entrambi seguono tutto il passaggio del Gregge; come tornano anche da me; come seguono il Branco di Maremmani e come rispondono al mio richiamo.

Una bella esperienza quella di oggi, che sono contenta di aver ripreso.
Rivederli a mente fredda mi dà la possibilità di notare ancor meglio la meraviglia che questi due cucciolini sono.

Parlando un attimo di legame familiare e diversità degli ‘’Uno’’, anche in loro due vedo lo stesso legame che ho visto in Arowen ed Eowyn, e in Real ed Ekra.
Sono contenta di aver avuto la fortuna di poter avere Fratelli e Sorelle di cucciolata. Penso, fantasticando oltre misura, a che spettacolo di insegnamento può essere vivere a stretto contatto con un’intera Famiglia Saarloos.

8 aprile Anche se il tempo è sempre più tiranno, qualche minuto ho l'obbligo di trovarlo. Oggi, una fuga al campo sotto casa con i Rossi.

Per la prima volta salgono in macchina volentieri; sanno cosa vuol dire la macchina a quell'ora del mattino, e la cosa mi rende felice piú che mai.
Il tempo non ci permette molto e anche il posto dove viviamo non e' che siada meno, allora, piú veloce che posso, mi precipito giù.

Ekra scalpita! Andiamo piccola scendi. Piroette, saltelli, moine e baci mi fanno sentire la sua felicità. Annusa in giro, torna da me, se ne và e ritorna. Appagata dalla lettura degli odori e' contenta di entrare nel ring con la rete alta - tutti i giorni, passa davanti al campo il Gregge con gli 8 Maremmani, meglio non rischiare.
Appena un po' diversa dal suo consueto atteggiamento a casa, esegue piroette danzanti (heel-work) e sequenze di salti (agility), condotte, controlli e giochi. Da non credere la disponibilità di questa Saarloosina. La sua dipendenza per volere e non per obbligo; il suo fidarsi; la sua attenzione principale a me piuttosto che all'esterno; la sua gran voglia di fare... Una Saarloos da sogno!!!... se penso poi che non le ho chiesto di lavorare, che ha fatto tutto da sola... ''La vedevo girare attenta per il campo e, seppur avevo voglia di fare qualcosa con lei, non le chiedevo nientete per rispetto al suo interesse. beh, potete immaginare che emozione quando è venuta da me a chiedere ... GRANDE!!!

Real il Rosso, anche lui oggi mi ha lasciato senza fiato: usciamo normalmente dalla macchina, guinzaglio, passeggiatina, campo recintato alto. E' libero. Annusa, lascia messaggini, guarda un po' in giro ma piú di tanto non gliene importa un'h di quello che c'è fuori. Mi chiama, vuole giocare e lavorare. Lo fa nello stesso modo in cui lo fa a casa. Sono contentissima. Lui e io, non cambia niente fra qui e casa. Per ''affinare'' un po' le condotte, gli metto il guinzaglio. Lavora attento. Tutto ok. Poi scosta l'attenzione. Arrivano i Maremmani dalla strada e il Gregge dal terreno. Lui è accanto a me. Fermo. Serio osserva. Non un pelo fuori posto. Non una vibrazione. Non un suono. Due dei Maremmani si staccano dal Gruppo. Uno si avvicina. Il suo atteggiamento e' fra l'infantile e il normale. Il secondo invece è turbato da Real. Perché? Perché Real non li lascia un attimo con lo sguardo e non emette altri segnali comunicativi. Quello vicino, inizia a scodinzolare e ci oltrepassa chiedendo quasi permesso, l'altro, rasente al lato opposto della strada, cammina a passo velocetto senza cambiare la modalità ''da passo a trotterello''. Real e' sempre accanto a me e sempre con quell'atteggiamento.
Passati oltre noi, i Maremmani si rasserenano. Il resto del Branco devia, torna indietro e passa dal passaggio di confine per raggiungere il Gregge.
Chiamo Real. Si gira verso di me. Assume un'aria infantile ma dignitosa e ricomincia a lavorare. Oso prendere la coda per provare se la distrazione gli ha dato incertezze sul posto per lavorare. Macché!!! Morde combatte sgrulla e riporta.
A questo punto voglio vedere tutto e presento l'esercizio del riporto. Serio al mio fianco. Lancio la coda. Porta. Si stacca veloce. Raccoglie. Porta.
Il suo morso è fermo ma non combattivo. Ok allora basta.
Lo libero dal lavoro. E' contento e io più di lui ;) :)
Prima di uscire deve mettere il guinzaglio. Non vuole mica tanto. Si siede un po' passivo. Real ''fuss'' gli dico. Tranquillo viene al piede sinistro come un vero Cane da lavoro.
Metto il guinzaglio. Lo bacio. E penso che sempre di piú amo questi Saarloos. Li amo perché sono loro. Perché sono così. Perché mi insegnano. Perché sono pazienti. Perchè non devi mai dare niente per scontato. Perché...perché si, li amo e basta!

15 aprile Un pensiero per Arowen - a luglio compirà 10 anni. Diciamo che sta diventando grande. Da quello che ho visto nei Pastori Tedeschi, e' una data molto importante, e' uno step che apre la porta della classe successiva. Con lei, che e' una tranquilla, non pensavo potessi accorgermi di un cambiamento ''marcato''. La vedo ancora piú tranquilla in alcuni momenti, e decisamente più insofferente, in altri. Comincia ad accusare il salto dalla finestra della cucina ma non la corsa nel terreno. Adesso sopporta passiva i due Piccoli pestiferi, e quando li rimprovera se esagerano, mantiene il punto per un po' e poi desiste. L'abbaio un po'infantile e un po' no di Akera la destabilizza e capita che viene a chiedermi assistenza.
Mi fa tenerezza in quei momenti, perché vedo in lei una grande saggezza, ma purtroppo vedo anche il declino di un leader.
I suoi calori presentano quasi sempre una falsa gravidanza, che attribuisco non ad un disturbo fisico bensì ad uno psichico, pensando a quanto attraverso questo stato fisico, un Animale dice al prossimo.
E' diventata molto piú coccolona con me e molto più dipendente.
Sono convinta di assistere a quella parte di documentario in cui, nel Branco, subentra il passaggio di grado per anzianità. Forse è per questo che con Ekra e con Akera, si sente a disagio.

I love you Arowen!

22 aprile – Arowen Faal Akera Akisni questa mattina in giardino, per la prima volta ho visto Arowen giocare con i Piccini. Sempre mantenendo il controllo del gioco nel senso espressivo, mi ha dato uno spunto di riflessione.
Perché? E' cambiato qualcosa?
Niente apparentemente e' diverso nell'ambito della situazione specifica. Ma in generale forse si. Qualche giorno fa: Sera di ossetto. Una volta a settimana do loro un osso di pelle di bufalo. Si sono presi l'osso e si sono messi tranquilli a mangiarlo. Nel pomeriggio avevo rigiocato un po' con i due Piccoli sul morso per vedere se lo step successivo al cambio denti e consapevolezza del rispetto era arrivato. Diciamo che se proprio non ci siamo, ci stiamo per arrivare. Akera e' sempre piú interessata al cibo che non alla coda, Akisni invece e' metà - metà. E' interessato ad entrambi e li vuole entrambi. Comunque però, ancora il suo morso non e' determinato come prima del cambio denti. Devo capire se dipende dall'instabilità data dalla fase della dentizione o se è per quell'inibizione dovuta.
La sera: Prendo gli ossetti dal bagno (unico punto dove non riescono ad entrare); vicino al vassoio degli ossi c'è la coda, Akisni la prende e se la porta in tana. Felice della cosa mi complimento con lui. "Aki vieni a prendere l'osso ora" . Viene con la coda in bocca e pretende di prendere anche l'osso senza mollare la coda. Per non farla troppo lunga, vi dico subito che con tutta la forza che ho, non sono riuscita ad aprirgli la bocca... nemmeno mettendogli l'osso davanti al naso!!! ...lascio sul lettino l'osso e lui si accomoda. Tranquillo molla la coda e comincia a rosicchiarlo. E' il momento di prendere la coda e farla sparire.
Non è stato proprio un furto ma quasi. La fortuna è che non se ne è quasi accorto, perché la mia mossa e' stata rapida e sicura e assolutamente non plateale. Pronta a reagire subito educativamente se avesse provato a disapprovare.
So bene che se chiedo una cosa devo ottenere una certa risposta, e so che questo comportamento di Akisni può portare a chiarimenti futuri; però è vero pure che, da che era piccolo piccolo, sto studiando il suo morso; inibire adesso una presa salda sarebbe un controsenso. Come sempre è giusto tutto e il contrario di tutto. Se fossi Lupo forse capirei piú facilmente...
Il suo comportamento mi ha fatto riflettere non solo a livello di atteggiamento di possesso, ma anche dal punto di vista addestrativo... La motivazione a mordere il "feticcio" è fondamentale per capire... io sarò sempre Mamma e quindi il suo morso sarà sempre espresso in maniera non completa, ma allora perché in tana non ha avuto nessun accenno di quel riguardo? Non ha dimostrato vocalmente avvertimenti strani e di questo ne possiamo dedurre la qualità del rispetto; possiamo anche dire che in tana è suo e che se l'ha conquistato è giusto che se lo tenga... Come posso trasportare quell'intenzione nel gioco educativo? Non sarà mai altro che finzione è vero...però...non voglio ancora cedere a questa risposta.
Tornando all'osso, quel che riguarda Akera invece, lei, solo nel momento in cui l'ho invitata a spostarsi , perché era arrivato il cambio turno del giardino, ha bofonchiato qualcosa. Un oho detto in romano, è bastato a calmarla.
Ieri sera, mentre i due pestiferelli giocavano, Akisni ha ricominciato a montarsi la Sorella come non faceva un paio di mesi... Dopo un po' di questi giochi strani, mi metto per terra e ce li ho addosso. Akera si alterna un po' fra me e Paolo. Ad un certo punto, Paolo si accorge che sta per scivolare dalla panchina dove stanno e l'aiuta. Apriti cielo non l'avesse mai fatto!!! The Mask!!!
Ad azione e' arrivata reazione, che la Piccola non è stata felice di accettare ma che poi ha portato a trasformarla in un tira baci :) ...
Questa mattina i giochi con Arowen, e per finire: Ora di pranzo - solito rituale attorno al tavolo ma Faal redarguisce Akisni pur se lui non aveva fatto niente.
Mentre esamino un attimo il Piccolo per vedere se ha segni, anche se sono convinta che Faal è stato solo rituale, mi accorgo che il suo pisellino sta mutando.
Rifletto: Poco prima, Akera non voleva rientrare e quando si mi si è avvicinata, per ovviare al rientro si è messa pancia all'aria come spesso faceva Ekra nelle sue imposizioni infantili. Mentre la carezzo e la esamina, mi accorgo che la sua patatina sta cambiando.
Ecco perché !!! Ora tutto è chiaro!
Vedo un cambiamento fisico che si riscontra nei loro atteggiamenti. Vedo un avvertimento di crescita in perfetto equilibrio; vedo delle domande e delle risposte e il dovuto ridimensionamento della libertà espressiva concessa per mantenere ordine fra i ranghi.
Spettacolare!!! Ancora non pericolosa la situazione, e senza dubbio spettacolare!!!

Importante questa riflessione per riconoscere i comportamenti del Branco. E se rapportiamo la riflessione a noi, alla nostra educazione e all'educazione che diamo ai nostri Figli e ai nostri Cani (che dovremmo dare), è esattamente uguale. Quando da bambini osavamo un po' troppo, o eravamo in una fase della crescita che ci portava ad assumere comportamenti un po' audaci o semplicemente meno contenibili, ecco che arrivava la risposta dei nostri Genitori che ci tenevano, o ci rimettevano, in riga! Ecco cosa facciamo con i nostri Figli e cosa facciamo con i nostri Cani! Se questo non accade, da parte dei nostri Genitori, ci ritroviamo a vagare senza educazione, cioè senza conoscenza delle regole sociali, senza il rispetto per la Famiglia e senza possedere l'equilibrio sufficiente per sopravvivere nel mondo; ugualmente se non siamo noi a farlo con chi da noi dipende.

Cercando di non sottmettere la dovuta espressività, abbiamo il dovere di educare. E allo stesso tempo, abbiamo il dovere di saper educare!

1° maggio 2016 - Fuga di pochi minuti al campo.
Akera e Akisni sono liberi nel campo recintato.
Quando non ci siamo, il cancello di questo campo, rimane sempre aperto, perché sennò, i Maremmani che passano con il gregge nel terreno limitrofo al nostro, per entrarvi, scavano sotto la rete.
Nel mezzo del campo, questi Maremmani hanno lasciato un ricordino solido (feci).
Sfatando le teorie errate della marcatura e delle dominanze, Akisni prima e Akera poco dopo, ''Marcano Come Natura Vuole'' il terreno circostante. A differenza dei vari pareri tecnici, lasciano i propri odori in accerchiamento e ''Non Sopra''.
Se li avessero lasciati sopra, avrebbero unito a quell'odore il proprio. Ma visto che non c'è confidenza e desiderio di accettazione, hanno lasciato un messaggio completamente diverso!!!

Clicca sulla gif accanto per visualizzare il filmato Guarda il  filmato

7 maggio 2016 - Qualche giorno fa ho filmato i Piccoli mentre giocavano; il loro modo di muoversi mi ha talmente entusiasmato che non ho potuto permettere di lasciare che quelle immagini andassero perdute e così, ho preso velocemente il telefono per videare la scena. Purtroppo non sono riuscita a riprendere tutto, e le scene risultano incomplete, però un’idea di quello che è accaduto, è possibile farsela...ecco qui quello che ho visto.

Eravamo nella zona tranquilla del giardino. Arowen e Faal sonnecchiavano.
Akera aveva una noce in bocca e Akisni voleva rubargliela.
Per un po' Akera ha assecondato Akisni, cercando di farlo demordere muovendosi in senso opposto al suo. Ma Akisni è testone, e non si è dato per vinto più di tanto.
Allora Akerina è venuta a sdraiarsi vicino ad Arowen e a me. Senza ottenere il risultato sperato, si è rialzata e … Akisni ha cambiato modalità espressiva, mettendo in luce una sequenza diversa di interazione.

Akisni si affianca alla Sorella, e con lei compie dei piccoli cerchi; i cerchi diventano dei rettilinei e l’azione si completa con la fase di arresto.

Senza risparmiarsi nelle dimostrazioni scolastiche, i Piccoli ci fanno vedere il susseguirsi delle fasi di comunicazione. All'inizio è una noce ‘’cibo’’, a fare da stimolo, poi la noce e il movimento.
Prima abbiamo un allineamento e una richiesta per il cibo, poi una pretesa di arresto tramite l’arresto del movimento.

Nelle loro azioni c’è una tale disinvoltura che, immaginare la nostra interazione con il Cane, quando vogliamo insegnargli alcuni esercizi di addestramento, fa riflettere sulla nostra goffaggine espressiva. Andiamo a cercare metodi e spiegazioni del comportamento, analizzando risvolti dell’apprendimento che…che se i Cani potessero parlare, ci manderebbero a quel paese distruggendo, dopo il nostro passaggio, la via del ritorno da quel paese ;) :) .
Non dobbiamo insegnare niente di una condotta, di una ricerca, di un morso, di un salto, dobbiamo solo motivargli il perché va fatto. Loro le loro motivazioni per i loro bisogni vitali, le conoscono…e noi? Le conosciamo?

Tutto avviene nella tana e poi nella zona rendez-vou.
Oggi vediamo Arowen e Faal riposare tranquilli mentre Akera e Akisni perfezionano la loro istruzione.
Domani vedremo un’interazione fra tutti e quattro oppure fra tre, e chissà cosa si diranno …

…i Piccoli giocano fra loro e nel gioco apprendono, i Piccoli corrono incontro alla Mamma e la ossequiano, le si affiancano e attendo un bacio da lei, un bacio o un altro ricco premio di considerazione. Giocando attuano e perfezionano i primi atti di predazione – inseguimento e arresto.
Essi seguono i Grandi e interagiscono con i Fratelli, perché si fidano di loro e da loro sono altamente motivanti.

Un cerchio, un rettilineo, un arresto forzato, una risposta e ... e rimaniamo a bocca aperta nell’ammirare tanta bellezza e tanta semplicità comunicativa.

Da non confondere il gioco con il rispetto/obbedienza. L'attaccamento e' alla base di tutto.

I video :
- Akera e Aksini fra loro e poi con me. (lavoro sotto stimolo – fase di apprendimento) vedi il video
- Faal - vedi il video
- Arowen - vedi il video
- Eowyn - vedi il video
- Real - vedi il video
- Ekra - vedi il video

- Eowyn Erkra e Real - vedi il video

Nei video si mettono in luce le caratteristiche individuali e i rispettivi ruoli nel Branco.
Gli atteggiamenti infantili di rispetto, non vanno confusi con atteggiamenti sottomissivi di paura.
Gli atteggiamenti infantili di sudditanza, non vanno confusi con atteggiamenti passivi, perché possono indicare l’esatto contrario.
Come riuscire a capire il significato degli atteggiamenti?
Bella domanda !!! ;)

***

Educazione addestramento condizionamento tre parole che dicono molto.
L'educazione e' l'applicazione del rispetto che esiste per attaccamento; l'addestramento e' uno schema che permette la conoscenza; il condizionamento e' il rituale appreso. Tutt'e tre le forme, possono definirsi "processo di istruzione", ma se il primo stadio, quello educativ o non avviene per attaccamento, le altre due sono dipendenti da un metodo.
La differenza fra la spontaneità d'azione e la meccanizzazione dipende proprio da quella prima fase che ha ragione di esistere solo se fra gli individui che interagiscono esiste un'intimità nata nella tana.
Una volta superata la prima fase, siamo pronti per affrontare la seconda, mentre per la terza, non abbiamo neanche bisogno di trattarla direttamente perché il rituale appreso e' la conseguenza della sicurezza in ciò che si conosce, si è conosciuto.
Nota dolente: Nel campo cinofilo fra gli addetti, c'è chi, per non conoscenza e per insicurezza personale, sposa una tematica istruttiva partendo direttamente dalla terza fase, escludendo le prime due. Questo porta l'individuo scolaro, a trovare sicurezza solo nello svolgimento del lavoro, dimentico della bellezza di un cerchio di appartenenza. Il disagio comportamentale causato nell'individuo scolaro, e' il risultato, "lo specchio" del precettore.
Tornando alle tre fasi, non bisogna mai trascurare la diversità individuale, per cui ogni tipo di collaborazione e intesa con chi apprende non può prescindere dalla personalità: da un soggetto "x" non si devono mai pretendere cose che può affrontare un soggetto "y".
Vedere le loro differenze e' facile. Anche solo dal modo in cui interagiscono con la persona senza che ci sia richiesta di alcunché.

Real - molto docile per ruolo; molto curioso e sempre disponibile a fare cose in un ambiente conosciuto, altrimenti vigile piú alle situazioni estranee che non alla persona (sempre che la persona sia un familiare di cui ha piena fiducia); diffidente - non confidente; predatore; combattivo; alto il piacere a mordere - morso fermo e forte; possessivo; nel Branco un elemento molto sicuro.
Nel lavoro mostra sempre grande interesse. Lavora soprattutto sul rapporto, e nel comportamento non presenta mai un atteggiamento di superiorità, anzi e' sempre fin troppo remissivo. Negli "esercizi" che richiedono rispetto/obbedienza, assume molto spesso atteggiamenti infantili (coda composta, orecchie portate all'indietro, occhi grandi e tondi che chiedono qualcosa che può essere anche una semplice carezza). Se in altre fasi non si comportasse mostrando la sua forza in maniera di gran lunga più ''appariscente al contrario'', chi non si intende di sfumature caratteriali, potrebbe apostrofarlo come un soggetto di scarsa personalità, sottomesso oltre misura al volere del dittatore. (Stolti! - E' proprio la sua forza a indicargli questi atteggiamenti così legati e opposti!) ... Tanto è forte questo Saarloos, che se avessi avuto una situazione di vita diversa, avrei provato a prepararlo per le prove IPO.

Ekra - piccola ma ardita! Ottimo temperamento, buono il morso, non troppo possessiva, le piace combattere, correre e giocare. Lavora, se proprio non può farne a meno; lavora in maniera pulita senza l'ausilio della spinta emozionale allegra, ma non è una cosa che la fa andare in un brodo di giuggiole. Preferisce di gran lunga il lavoro sotto stimolo. Meno docile del Fratello ma ugualmente molto legata alla persona con la quale ha confidenza. Le piace il dialogo infantile e gli esercizi accanto alla persona, come se fosse una piccola fanciulla che cammina, corre, danza con la sua figura materna. Non che non le piaccia mordere o combattere, e anzi, nella fase del calore, nell'apice della sua fase, con vocalizzi cupi mette a tacere anche il Fratello, due volte piú forte di lei; e' solo che, il suo ruolo non è quello di Real, per cui si esprime come meglio crede nei due eccessi che gli vengono piú facili: infantilità e determinazione. Entrambe mostrate attraverso il temperamento. Non nervosa, diffidente quanto basta, non paurosa e decisamente "simpatica" !!!

Eowyn - 10 anni fra due mesi, da due anni grave del Morbo di Addison, reduce da un ricaduta della malattia, si sta riprendendo. E' sempre stata una Creatura tranquilla, solare, non litigiosa, socialmente disponibile. E' la prima del Branco ad andare a fare conoscenza con quello che è nuovo, sia un territorio, una persona, un oggetto. Da quando si è ammalata e' un po' meno familiare con i suoi simili, pur rimanendo un soggetto non litigioso. Diciamo che litigare per lei non è mai stato di vitale importanza, e' sempre stata una "vivi e lascia vivere" :) e ora non è che sia cambiata in questo, è solo che, non vuole che le si rompano le scatole. A richieste di interazione degli altri Cani, spesso risponde con un "andarsene" oppure (come si vede nel video con Real e Ekra) con un "aho, e basta!" - detto in romano ;). Con me mantiene un atteggiamento confidenziale come pure una buona disposizione a lavorare se, se le proposte sono (ed erano all'epoca degli inizi) giustamente motivate, altrimenti ...diciamo che, soprattutto all'epoca, mi sprona/spronava a trovare ragione in quello che facevo e se proprio non ci riuscivo...beh...chiaramente sembrava dirmi "lascia stare, non fa per te". Questo mi ha portato, all'epoca, e ancora oggi, ad una maggior stimolazione per capire. Nel lavoro della condotta assume due modalità espressive se al contatto, uso uno stimolo aggiuntivo. Senza stimolo tiene la testa leggermente più bassa e più piegata verso di me in modalità "richiesta infantile", gradendo, come premio sopra ogni cosa, di infilarsi fra le mie gambe per strofinarsi come un Gattino <3 (anche se ancora non ho ben chiaro se il Gatto vuole mettere il suo odore su chi si struscia per cancellarlo, oppure se vuole unirlo a quello di costui, e, se fosse sia l'una che l'altra cosa, capire cosa spinge in un verso o nell'altro l'azione del Gatto). Una peculiarità di Eowyn e' sempre stata una capacità di adattamento straordinaria, e un ottimo istinto di ricerca, anche se spesso ho avuto l'impressione che cercasse più per curiosità. Dire di lei - È buona dentro e sa stare al mondo con filosofia - e' forse il miglior modo per presentarla.

Faal - l'enigmatico! Non posso dire di lui né che occupa un alto grado, né il contrario. E' saggio ma ogni tanto sclera. Forse sclera per saggezza, tenendo a bada chi di dovere prima che "questi" gli morda la testa. Osservarlo da fuori quando gioca con i più piccoli, dà l'idea di un Fratellone che ben si confà alle mansioni di sorvegliante, di insegnante e di babysitter. Incoraggia e redarguisce quando occorre e in maniera molto delicata finché colui o coloro che assiste, si trova /trovano, in una prima fase della crescita, poi, come cambia la fase di crescita dai 5 ai 7 mesi, inizia quello che ai miei occhi di profana, interpreto come sclero poiché mi sembra un po' troppo invasivo. Il mio limite e' quello di non riuscire a sentire gli odori come loro e questo mi limita di molto nella percezione dei segnali. E' spettacolare vedere come in breve cambia il suo modo di giocare e di permettere "avance". Nei miei confronti è sempre disponibile, e qualunque cosa gli chiedo sembra rispondere "obbedisco", non perché io lo abbia mai obbligato, no mai, lui lo fa per scelta. Con Faal ci fu solo un chiarimento quando ancora piccolo ma non troppo, voleva montarsi Arowen in calore. Lo so che chi sta leggendo starà sicuramente pensando "ma poverino quanto sei crudele"... In realtà non si tratta di crudeltà ma semplice rispetto. Arowen intanto non lo ha mai considerato degno, e questo ci dice che pur essendo un soggetto molto equilibrato e degnamente forte, probabilmente per le sue esigenze di regina, non lo e' abbastanza. E poi, visto che ragionano per buona parte come Lupi, non esiste che si accoppi se non e' leader dentro. Tornando al nostro chiarimento, mi limitai a portarlo a spasso al guinzaglio quando eravamo con Arowen. In casa non ce ne era bisogno perché era Arowen stessa a dirgli di star buono, tenendolo accanto a lei e inondandolo di pulizie. Evidentemente la sua sensibilità e la sua docilità gli /mi permisero di raggiungere un certo legame e gli permisero di rivestire il suo giusto ruolo. Era e rimane un soggetto abbastante selvatico, è schivo e diffidente con gli estranei; non si mette mai in luce negli spostamenti (cammina nella mia ombra); cerca la traccia solo se reale e quasi mai quella scolastica; buonissimo il morso e la risposta in predazione pura; combattivo in maniera particolarissima perché possiede un'intenzione a terminare, che se non sei più che pronto, gli basta una sgrullata per portarti via la coda posticcia; in merito a questo, se una volta rubata vai a contendergliela di nuovo, non capisce l'azione e resta un po' inebetito, così come pure quando gli imponi il lascia e poi riproponi la cattura - sembra proprio che dica " ti rendi conto che stai facendo qualcosa di squilibrato o no?" - d'altronde come dargli torto, in Natura quando i grandi concedono una vittoria, non vanno poi a rivendicarla - nel video è possibile avere un'idea ;) . Nella condotta alterna momenti di adolescenza con momenti di massima serietà. Giocherellone e tenero, e' un Compagno "Vero".

Arowen – la Regina.
La Regina sta diventando grande!
Nel suo volteggiare accanto a me, è più lenta, meno brillante; non per voglia, almeno non mi sembra, ma perché i suoi riflessi e i suoi movimenti sono un po’ moderati.
Da tre giorni le ho iniziato una cura per aiutarla nella struttura ossea; l’ho unita ad una terapia omeopatica (cominciata circa due mesi fa), che interviene su una parte neurologica e infiammatoria, nella speranza che l’insieme delle due cure, possa darle un utile sostegno.
Non dovrei chiederle più niente, soprattutto se superfluo, e così faccio; però, quando è lei a cercarmi, non riesco ad ignorarla; d’altronde se è lei a chiedermi qualcosa, vuol dire che si sente di farlo…
Nonostante l’età e gli eventuali problemi dell’età, non ha smesso di essere elegante, e non ha smesso di fasciarmi quando si allinea. Il suo modo di camminarmi vicina, non è dovuto al fatto che ho in mano dei crocchini, o perché uso uno stimolo vocale, ma semplicemente perché vuole farlo, perché ha piacere a farlo. Questo è per me molto gratificante!
Quando era piccola, ci misi molto per conquistare la sua fiducia; mi guardava in maniera esaminatrice, e se non c’era la Sorella presente, mh mh, non è che si avvicinasse più di tanto; per farle capire che non ero una bestia rara, un po’ la obbligavo a starmi in braccio o a farsi accarezzare. Essendo lei una Creatura dal carattere molto forte, ma tanto veramente, doveva essere necessariamente anche tanto docile e questo era il vero problema.
Sei matta! Mi state dicendo, lo so. No non sono matta, perché stiamo parlando di quella docilità che viene manifestata solo se chi chiede ne possiede altrettanta se non di più .
Dovevo farle capire chi ero, che ruolo occupavo nella Famiglia e che mi sarei presa cura di lei ‘’sempre’’.
Piano piano imparò a conoscermi e io imparai a conoscere lei. In breve tempo cominciò a fidasi e a vedermi come un punto fermo nella sua vita (oltre a quello che aveva nella Sorella).
Fu l’inizio di una bella storia <3
Dal suo alto grado di Regina, non si spreca mai dove non necessita il suo intervento

26 giugno 2016 - Oggi una foto dei miei Lupetti mi ha dato da pensare.

Sono tutti e 7 lì, sdraiati all’ombra a cercare un po’ di refrigerio dal gran caldo che incombe in questi ultimi giorni su Roma. Li guardo e come sempre mi sento tele-trasportare nel mondo del Selvatico che fa da specchio a quello del Cane e alla nostra quotidianità – uomo/cane.
IlBranco dei Saarloos è composto da tre coppie di Fratelli di cucciolata e un singolo: Arowen ed Eowyn, Sorelle; Faal, singolo; Real ed Ekra, Fratello e Sorella; Akisni e Akera, Fratello e Sorella. Esistono quindi dei legami di sangue ma non fra tutti.
Perché dico questo? Perché pensando a loro mi è venuto in mente Mech e tutte le personeche sposano la sua teoriache asserisce, che un Branco familiare e un Branco assemblato, hanno comportamenti diversi. Da un certo punto di vista è vero! Perché in un Branco naturale, non ci sono ‘’Uno’’ uguali (Teoria del Branco – Uno di Uno), mentre nel Branco assemblato possono esserci dei doppioni (noi umani non sappiamo riconoscere bene le varie personalità, purtroppo, e quindi quando inseriamo gli elementi che dovranno formare il Branco, possiamo commettere grossolani errori). Però, è vero pure che nel Branco assemblato, nel momento in cui i chiarimenti ci sono stati, difficilmente si creano nuovamente malintesi. E una volta decisi i ruoli, all’arrivo della cucciolata tutto comincia ad essere più naturale.
A favore della teoria, posso dire che, nella sottigliezza dell’armonia, esiste in un Branco naturale un certo non so che, che li lega di più; legame che però si può creare anche fra elementi con sangue diverso.

I miei Sette, hanno personalità diverse ma molte sfumature similari. Sono Cani Lupo, non Lupi e non Cani, e perciò presentano comportamenti molto vicini sia a quelli dei Lupi che a quelli dei Cani. Sono molto rituali nelle espressioni e prima di ‘’venire alle mani’’, passano attraverso molte ‘’chiacchiere’’ sia mimiche che vocali.
La cosa che mi ha fatto riflettere di più oggi è che se dovessero decidere da soli, se rimanere insieme o no, opterebbero per il no. No, non lo direbbero perché fra loro non c’è legame, ma proprio per un discorso di sfumature caratteriali.
Già da un anno e mezzo il Branco si è diviso in due. E si è diviso a causa di una sfumatura.
Poi a dicembre, l’arrivo dei due Piccoli, ha confermato che anche senza quell’episodio, prima o poi qualcosa sarebbe successo.
Arowen e Faal (e da dicembre i Chupini) da una parte; Eowyn, Real ed Ekra da un’altra. Come vedete, Arowen ed Eowyn, Sorelle di cucciolata, dopo 9 anni hanno deciso di seguire ognuna la sua strada, quelle sfumature si sono messe in evidenza: Arowen è sempre stata molto incisiva con Eowyn; Ekra, è stata sempre tenuta a bada da Arowen. Credo che Arowen un anno fa, cominciasse ad avere qualche tentennamento dovuto all’età, forse, e Ekra e Eowyn, si sono unite per ‘’fare il colpo di stato!’’

I messaggi dei mutamenti nei ruoli sono sempre da cercare nelle sfumature. I ruoli mettono in atto dei comportamenti che a seconda del carattere degli individui, mostrano gli individui: sereni, leggermente insicuri, stressati.

Per quanto diversi, i Sette hanno delle similarità caratteriali.
È questo che fa la differenza sul perché possono o non possono vivere tutti insieme.

- Parlando di Cuccioli arrivati, mi soffermo un attimo sul discorso: Arowen ed Eowyn sono arrivate per prime all’età di due mesi, Faal le ha raggiunte quando avevano tre anni e lui aveva tre mesi, i Rossi son arrivati a due mesi, quando le grandi avevano sei anni e Faal tre, i Chupinipure a due mesi, quando i Rossi avevano quasi quattro anni, Faal sei e ½, Arowen ed Eowyn nove e ½. Tutti i cuccioli sono stati presentati piano ai grandi, e sempre in braccio a me o a Paolo, e prima di portarli in casa abbiamo assorbito il loro odore su noi per presentarlo agli altri. Tutto più o meno come Natura detta. E infatti non ci sono mai stati fraintendimenti con loro. Da sottolineare che tutti i Piccoli, mano a mano che sono arrivati, li abbiamo inseriti così, senza trascurare che a prescindere da tutto, nessuno doveva far loro del male, primo perché erano cuccioli, e secondo perché non erano Cuccioli estranei, erano i ‘’Nostri Cuccioli’’ e se Mamma porta dei Piccoli, vuol dire che sono la nuova generazione nata, e pronta per far conoscenza diretta con il resto del Branco;i nuovi nati non possono non essere accettati dal Branco.
Se leggiamo bene fra queste parole, vediamo come(anche se Paolo ed io non siamo conspecifici dei nostri Angeli), in forma un po’ fantasiosa, siamo la formazione di un Branco assemblato che dopo qualche tempo, ha la sua cucciolata. Si certo, noi due non siamo come loro e non conosciamo come si deve il loro linguaggio, ma forse qualcosa di accettabile lo facciamo e forse il nostro Branco per alcuni aspetti può assomigliare ad un Nucleo in trasformazione verso il naturale.

Tornando al discorso delle personalità e del Branco Saarloos - un domani, quando anche i Piccoli cresceranno, se ci sarà qualche dissidio, dovrò comunque far rispettare le regole, e se servirà, dovrò prendere delle decisioni sul mantenere o no la loro unità. Ho l’obbligo di rispettare le loro personalità, come loro quello di rispettare le regole del Branco.
Spero di non essere tanto sapiens da non accorgermi se le mie direttive vanno contro l’equilibrio; se esistono degli Uno uguali o troppo similari, dovrò stare ancora più attenta per prendere velocemente le dovute decisioni; l’importante è che in ogni momento io possa essere con loro e aiutarli.

La Guida è di estrema importanza! – Spero di esserne all’altezza …

- Per un appunto riguardante il mondo Cane, ho notato nei nostri Branchi di Cani, che i soggetti nati a casa, hanno un rapporto e un comportamento diverso con noi rispetto a quelli nati fuori. Di quelli nati fuori, non parlo solo delle Creature con un normalissimo trascorso, né tantomeno solo delle Creature che vengono da situazioni terrificanti; parlo in generale un po’ di tutti, nel rispetto dei caratteri e delle esperienze. Alcuni di loro, dopo un po’ si amalgamano alla perfezione, altri rimangono un po’ schivi - sempre cordiali e affiatati, ma diversi.
Per i Poverini che hanno subito tanto invece, una forma di distacco e di diffidenza rimarrà sempre… ma ahimè, il loro passato è davvero terribile!)

Le riflessioni portano ad altre riflessioni e concatenamenti di riflessioni … credo che a parte la paranoia, riflettere sia un buon compromesso per imparare a mettersi in discussione, unica via che conosco per riuscire a capire.

Domanda: l’assenza momentanea del leader crea problemi?
Si e no! Se manca per brevi periodi e quando rientra, gestisce bene tutti i suoi ‘’Figlioletti’’, con la giusta e dovuta considerazione, e la giusta e dovuta quiescenza, non succede niente; se invece, al suo rientro deve reagire ad animi appena sopra le righe, ecco che può accadere il patatrac!

Gli schieramenti e i passaggi di ruolo, hanno origine molte volte da questi episodi.

Al nostro rientro, tutti insieme possono fare una marea di feste, e nessuno deve cercare di prendere, dalla situazione,qualcosa che possa dar lui ‘’più potere’’.

Questa è la fortuna di poter rimanere tutti, degli ‘’eterni Peter Pan’’!!!

Ed ecco che mi vengono in mente altri collegamenti: quante volte avete sentito di elementi conviventi che invece ‘’soffrono di gelosia’’ al momento del ritorno del ‘’padrone’’?
I termini ‘’gelosia’’ e ‘’padrone’’ dicono che la persona non ragiona nei confronti del Cane vedendolo come quello che è, ‘’un Cane’’, ma come se fosse un uomo (Bambino o Ragazzo che sia). Questo porta all’incomprensione familiare e ad aggravamenti degli squilibri (già presenti nelle razze e mix di esse a causa delle selezioni), favorendo la crescita di un disagio.

‘sti pori Piccoletti non hanno un Papà vero e una Mamma vera a cui raccomannasse!!!

... il bisogno di crescere e di acquisire sicurezza data dal ruolo, si può esprimere attraverso ‘’angherie’’ che permettano di conquistare o mantenere un piedistallo. – non parliamo di competizione, ma di posizione che si ha l’obbligo di raggiungere per l’identificazione dell’io (terminologia umana dovuta per distinguere i concetti ‘’competizione e individualità’’).

Questi battibecchi hanno dei significati che l’uomo non comprende.
Un significato può essere ‘’imbonirsi’’ il proprietario, richiamando schemi della ‘’memoria antica’’ - se stessimo parlando di personaggi che formano il Branco Selvatico, possiamo solo sottolineare che: nella scala gerarchica (da considerare solo come schema di prestazioni/prestazioni) i vari Uno, a seconda di come sono dentro, si esprimono. Ai nostri occhi a volte sono troppo diretti e duri, ma noi ragioniamo con il nostro metro di giudizio, non valutando che il loro rituale di comportamento è specifico per la vita che conducono – molto più dura della nostra. Chi occupa gradini superiori, è più idoneo ad essere la spalla del leader, e ad accompagnarlo in certune azioni; costoro sono i personaggi che per noi sono un po’ troppo poco misericordiosi con chi è sotto; nel loro schema di vita, i sotto posti sono grati a queste attenzioni(atti educativi), e il ringraziamento alle gentilezze viene espresso con sottomissioni, con atteggiamenti infantili. Se un Uno dice all’altro ‘’grrr’’, vuol dire che ha le sue ragioni. Nell’equilibrio del Selvatico, tutto questo ha una sua logica; nel nostro sociale familiare, ne ha un po’ meno; ne ha meno perché noi non riusciamo a vedere tante cose, e quindi educhiamo ‘’bene o male’’ le Creature che accogliamo. A nostro discapito però c’è da dire che i Cani, in linea di massima, essendo tutti infantili rispetto ai Lupi, certi atteggiamenti non devono assumerli a prescindere. E il problema non è tanto insegnare il giusto comportamento nella vita con l’uomo, quanto il riconoscere i perché dei comportamenti che noi riteniamo sbagliati.
Essere se stessi aiuta nella sicurezza espressiva, per una vita ben inserita nella socialità familiare; se l’espressione della propria individualità non è concessa, o non educata, i comportamenti sono disarmonici (squilibrati).

…il nostro comportamento davanti a reazioni ‘’di prepotenza’’ quale è? …il nostro ragionamento, quale è? ... cosa vediamo?

Noi uomini, di norma ci commuoviamo di fronte ad un’angheria, prendendo le difese del sotto posto, il che potrebbe essere giusto, visto che non essendoci Draghi da affrontare, quello che mostra prepotenza deve imparare a discernere dalle situazioni e deve imparare che ‘’se lo fa per prepotenza, agli occhi di Mamma e Papà, loro sono tutti uguali; quindi un ‘’calma’’ e ‘’un povero vieni qui’’, non si nega a nessuno.
Attenzione però, perché a volte certi comportamenti un po’ duri possono dire quanto il sotto posto abbia bisogno di essere tenuto a bada, dato che ha un caratterino niente male che noi sapiens non siamo ancora in grado di valutare, ma che va educato da subito; oppure sia un soggettino un po’ spavaldo che ancora non ha conoscenza di comportamenti giusti o sbagliati, idonei o meno, e che perciò va richiamato all’ordine, solo ed esclusivamente per il suo bene. Prendere troppo le difese di questo Piccoletto può essere destabilizzante per l’armonia del Branco.

Il significato di cambio di ruolo, ha origine da forme di irrequietudine del soggetto, date da una crescita un pochino più veloce rispetto agli altri, oppure da una diversa docilità data proprio dal ruolo/personalità, che in un dato momento scalpita dal desiderio di ‘’imparare’’ – per imparare si intende proprio acquisizione dati e responsabilità, per poter dare sfogo alle proprie mansioni. Es.: se nasco artista, una vita senza avere la possibilità di manifestare la mia arte, è castrante! …battere i piedini per tirar fuori ciò che da dentro urla, non è da condannare, è solo da educare; la personalità forte o debole che sia, deve avere la possibilità di occupare il suo gradino, alto se è quello il suo posto, fra le retrovie se gli si addice di più.

E se il leader non c’è proprio, e al suo posto c’è un soggetto che è un po’ più adeguato al ruolo degli altri, ma che leader non è, cosa succede? Succede che il Leader è colui che conosce tutti i ruoli e quando agisce lo fa senza sclerale, proprio perché sa di cosa sta parlando, mentre un ‘’non leader’’, ha delle carenze informative, per cui il suo comportamento risulta meno sicuro e ogni tanto ‘’esce dalle righe’’! È quest’ultima la dimostrazione lampante della sua insicurezza. Tale comportamento porta gli altri membri ad essere loro stessi turbati e a divenire insicuri, l’insicurezza genere confusione e … i disaccordi iniziano!!!

- Vedo in quest’ultima frase, i Cani che, nelle case comuni, accusano la mancanza di ordine ed equilibrio;
- Vedo i Lupi rimasti senza Guida perché ‘’uccisa da qualche idiota di sapiens’’ che spara a casaccio per salvaguardare il suo capitale economico;
- Vedo i Cani dei parchetti che non hanno una vera e propria disciplina, perché vivono una realtà falsata in casa e cercano un’identificazione dove meglio possono – ma il parchetto non è la loro casa e gli amici del parchetto non la loro famiglia.

E a questo punto, un’altra riflessione mi viene da fare in merito alle Famiglie umane che ospitano Cani

Gli ‘’Uno’’ Cani possono avere, seppur occupano lo stesso livello caratteriale, delle deficienze o degli eccessi dati dalla selezione. La selezione li vuole idonei a questa o l’altra disciplina, e devono vivere in questo o nell’altro modo, rimanendo ‘’servi del popolo sovrano!’’ … polemica a parte, nei Cani non esiste quell’equilibrio che viene dalla Natura, perché l’uomo li seleziona nel fisico e nella mente, per pretendere che facciano o non facciano cose a seconda di quello che serve a lui. Questo è uno dei motivi per cui un soggetto può presentare stesse identiche caratteristiche di un altro con qualche sfumatura di diversità; una sfumatura può essere identificata anche solo in un odore diverso; questo odore fa la differenza per cui Egli non può occupare lo stesso gradino dell’altro; ebbene si, anche solo questa diversità (solo nella nostra testa sapiens, perché invece l’odore dice molto), porta quel soggetto ad essere quello che è, mostrando quello che non è rispetto all’altro.
Gli Uno Cani, a volte vivono un’esistenza di disagi, perché nascono con degli squilibri di selezione; perché non hanno la possibilità di esprimersi; perché devono occupare posti che non si confanno alla loro personalità; perché non vivono nella socialità familiare. Spesso non hanno guide e indirizzi, e le loro insicurezze sono da ricercare proprio nella ricerca costante di qualcuno che gli dica cosa fare.

Gli Uno appartenenti al Selvatico, quando il Leader muore, entrano in uno stato di disagio tale che a volte, si separano… gli Uno appartenenti alla nostra quotidianità, se il leader è mancante, vivono il disagio di non avere certezze dalla Famiglia, e quello di non poter occupare loro stessi il posto vacante poiché leader, un Cane, non può esserlo per selezione: ‘’esemplari di razze magnifiche o mix magnificenti’’, sempre Cani rimangono, e per mancata evoluzione – non crescono fino all’ultimo stadio evolutivo – non potranno mai essere Leader, perché carenti appunto del completamento di crescita – non saranno mai Lupi, potranno solo essere delle ipotesi di ciò che è in Natura, ipotesi con file mancanti!!! – il RISPETTO innanzitutto!!!)

Questi discorsi, mi accendono una tristezza dentro che mi vien voglia di trasformarmi realmente nella figura mitologica tanto temuta dall’uomo, temuta perché non è altro che il simbolo di ciò che LUI è, e non di ciò che è il Selvatico. Schiavi di noi stessi, abbiamo paura a specchiarci, e allora riversiamo su chi non sa difendersi le nostre peggiori espressioni, investendolo di tutto quello che abbiamo ‘’di orribile’’ dentro.

Spesso gli uomini prendono i Cani ‘’non per passione’’ ma per aumentare il proprio egocentrismo, non considerando che sono Esseri Viventi e non oggetti che si cambiano a seconda del buon funzionamento nell’integrazione dei propri interessi!

L’uomo è causa di distruzione e morte!
Dio dà la Vita, Madre Natura la protegge, l’uomo la toglie!

 

Parlando della foto: il Branco parla di quello che sono e di quali sono le preferenze sociali; la distinzione dei due Branchi si vede, e si vedono perfettamente i ruoli dei singoli componenti, come si vede anche quale dei due è gerarchicamente più importante.


Arowen è sempre stata la Regina del Gruppo, Faal il suo Lancillotto,rispettato da tutti per quel gradino dovuto all’anzianità e alla condiscendenza di Arowen, che lo teneva accanto a se. Real, ha la saggezza del leader, e se insieme ad Arowen e Faal, saggiamente rispetta il vecchio ordine. I Piccoli, sono una la copia forte di Arowen, e l’altro la copia forte di Faal, e nella foto li vediamo fra loro due.
Hanno un’espressione appena dubbiosa, dovuta alla situazione non serenamente distesa, che sono abituati a vivere quando sono solo con Arowen e Faal.
Il loro Gruppo è situato dietro all’altro.
Davanti abbiamo, Eowyn sul lato di Faal, appena staccata dai Rossi - lei è la Saarloos che va a conoscere le persone e i luoghi prima degli altri, seguita da Faal e da Ekra; Real rimane dietro in queste circostanze e, se preoccupato, non si stacca da Arowen; se più tranquillo, si mette al seguito degli altri (Eowyn, Faal ed Ekra), davanti ad Arowen. E se Arowen non si è spostata mentre i quattro sono in avanscoperta, tutti insieme tornano a riferirle le novità, con Eowyn in testa, eseguita da Real, e gli altri due.

Nella foto, Real è davanti ad Arowen, e la piccola Ekra accanto al Fratello.
Ekra vive un po’ il disagio della vicinanza di Arowen, che, dopo la Rossina le mancò di rispetto, non l’ha più persa d’occhio; Ekra accanto a Real si sente più sicura.

Non è una consuetudine quella di stare insieme, accade solo nelle circostanze tranquille; troppe le similitudini di ruolo e le piccole sfumature che ci sono, per poter stare sempre tranquilli, perciò, se io non sono presente, gli elementi si ripartiscono seguendo lo schema che hanno trovato più idoneo: Arowen, Faal, Akera e Akisni; Eowyn, Real e Ekra.

Tempo fa, notai la diversità d’animo con cui Arowen, accettava Akera, dopo aver passato un periodo di non tolleranza (il primo), di tolleranza (il secondo) e adesso addirittura di condiscendenza. Ora sono praticamente inseparabili e Arowen da lei accetta tante intimità… la forza di Akera è proverbiale, questa Saarloos ha un equilibrio e una saldezza di nervi, che difficilmente si vede. Credo che Arowen le passerà la corona …!

…e come è consuetudine finire i miei racconti: Grazie Saarloos per tutto quello che mi insegnate. Grazie ad Alex Tachunga e Eddy e Cleide LakeWolf per avermi dato la possibilità di avere le le loro Meravigliose Creature!

6 luglio 2016 - Buon Compleanno Arowen ed Eowyn - AUGURI

Loro parlano e nel parlare raccontano la storie più belle che la storia del mondo custodisce

poter ascoltare quelle parole mette quiete negli animi

Loro parlano e nel parlano raccontano di te e di quello che la tua anima custodisce

se riesci a non fuggire, ad ascoltare e ad apprezzare la saggezza di quelle parole

diventerai una persona migliore

19 luglio 2016 - Buon Compleanno Faal - AUGURI

 

3 agosto 2016
Sono giorni che attendo questo mercoledì. Oggi rivedo ‘’qualcuno’’ che da più di 15 anni mancava all’appello degli incontri che ti gratificano solo al pensiero di farli.
Carlo Fagioli, una persona che ha avuto la pazienza di assistermi e insegnarmi alcuni fondamentali del recupero di un Pastore Tedesco che aveva subito troppo.
Lui ha creduto in me, e nel 1994 mi ha dato la possibilità di trovare la tranquillità giusta per poter aiutare il mio Mufasa a credere nuovamente in se stesso, se stessimo parlando di un uomo, direi che fu l’inizio di una rinascita dal baratro della frustrazione, ma essendo questo, uno stato emotivo troppo complesso per un Cane, non posso dire altro che: è un modo per farmi capire nella discrezione di come stava il mio Re.
La pazienza di Carlo, e la sua conoscenza, mi portarono a comprendere quanto fosse importante il ricominciare da capo, presentando le cose che fanno parte della vita di un cucciolo e dei rudimentali dell’educazione. Dopo bravissimo tempo, Mufasa era di nuovo attivo in traccia, e ho potuto permettermi di inserire una piccola parte ludica che lo inducesse anche ad uscire un po’ dalla ponderatezza richiesta.
Questo inserimento, nessuno lo avrebbe condiviso. Cioè, nessuno dei grandi tecnici, ma neanche dei piccoli, avrebbe mai detto: ‘’si fallo, perché no?!’’ … la mente di Carlo e la sua sensibilità, lo portavano ad una semplicità di vedute che solo in Carmelo Sesto, notai.
… ricordo che le prime tracce, le facevamo rigorosamente da soli: Carlo, Musafa ed io. Il mio Re aveva un problema con le persone mentre lavorava, e perciò, per farlo esprimere doveva essere tranquillo non solo nel lavoro, ma anche l’ambiente doveva praticamente essere asettico.
Quando fu pronto, mi trovai agli appuntamenti che aveva anche con altri personaggi che poi sono diventati ‘’grandi’’ anche grazie a lui … Giovanni Scandaglia e Carlo Negroni… entrambi con Pastori Tedeschi che hanno conseguito grandissimi risultati – Giovanni è arrivato ai mondiali di pista e Carlo, un tecnico fra i Grandi!!! – spero vivamente che anche loro due si ricordino del grande aiuto che Carlo gli ha dato!
È questo solo uno dei tanti ricordi che ho del periodo che ho lavorato con Carlo … ad elencarli tutti ci vorrebbe una serata intera … però potete immaginare che tipo di emozione ho provato all’idea di rivederlo …
Mentre pensavo a cosa dire o fare al momento dell’incontro, ecco che sento Paolo che mi chiama: ‘’siamo arrivati’’ … volevo controllarmi e assumere atteggiamenti dignitosi … ma non ce l’ho fatta … gli sono corsa incontro e l’ho abbracciato!!!
Che Emozione!!!
Ricordi su ricordi si sono accavallati … che meraviglia!!!
Il tempo non lo ha cambiato, è rimasto tranquillo e umile come quando l’ho conosciuto, e mentre parlavamo, c’era un’atmosfera amichevole e distensiva …
Avevo un po’ di timore a parlare con lui di cose del linguaggio dei Cani che nell’arco di tempo che ci ha separato, avevo ‘’partorito’’ … ma poi ascoltandolo, ha spezzato un po’ della mia tensione (una forma di rispetto che ritengo sia dovuta a tutti coloro che ci hanno fatto da mentori), … è stato un salto nella semplicità e nella spontaneità … ecco perché mi sono trovata sempre bene con lui, perché è stato sempre un personaggio che non ha avuto il bisogno di mettersi l’abito suntuoso per metter in luce. Bastava ascoltarlo e guardarlo per capire che era diverso.
Grazie!!!
Fra le mie mani il suo libro: ‘’Noi due Insieme’’
Lo sto già divorando!!!

Importanti riflessioni mi hanno messo davanti ad una realtà a cui non avevo mai pensato.
‘’Già all’inizio del mio percorso, non ho mai mandato giù troppo, le metodologie che obbligavano un certo comportamento per stabilire l’esatto rapporto fra Cane e Uomo. Ho sempre creduto che la disponibilità reciproca avesse un ruolo importante. Una forma di empatia molto primitiva, doveva legarci agli altri Animali e non era giusto che se ‘’questi’’ erano comunque provvisti di Anima, noi li comandassimo a bacchetta. È vero che nello specifico del Cane, lo abbiamo costruito noi uomini, ma questo non vuol dire che essendo ‘’nulla’’ senza di noi, noi abbiamo il diritto di comandarli. E non ero molto d’accordo, neanche sul fatto che potesse esistere un linguaggio fatto solo di linee parallele, per parlare con il Cane; non mi piaceva che si prescindesse sempre e comunque dalla personalità, facendo degli Animali, macchine da guerra, da gioco, da compagnia, da sport, da soldi.
Vedevo un po’ questo discorso come un modo per gratificare l’uomo, elevandolo di quei tot gradi che gli permettessero di acquisire punti davanti al resto del mondo.
Siamo pieni di uomini complessati che cercano vie d’uscita pur di non affrontare la realtà, pur di non mettersi in discussione, pur di non rischiare l’ennesimo fallimento con se stessi, sprofondando nell’abisso della depressione.
Capisco che debbano esistere delle regole di base, e capisco che bisogna prima conoscere le regole per poi dare un’interpretazione al loro significato più profondo, ma fermarsi alla regola e predicare solo quella, NO! Non mi piace e non mi è mai piaciuto!
Andando avanti per la mia strada, ho incontrato persone con le quali mi sono trovata piacevolmente a parlare; da loro ho appreso e credo anche di aver dato un po’ del mio piccolo bagaglio.
Poi finalmente mi si è aperta una porticina che cercavo da tempo, forse da sempre.
Sono entrata nel mondo del naturale e sono rimasta abbagliata da tanta forza e da tanta semplicità.

Ieri, mentre il tempo volava via velocissimamente, Carlo è entrato nel discorso delle piste, poche parole, giuste e vere, hanno aperto un altro settore su cui parlare.
Cos’è l’obbedienza della pista? … ho esposto il mio pensiero, e lui mi ha ascoltato. Sapeva bene cosa stessi dicendo, come sapeva di cosa parlavo quando nel discorso traccia è uscito fuori un accenno sulla segnatura della traccia con le urine …
‘’si tutto giusto’’ mi ha detto ‘’ ma ti rendi conto della pericolosità che c’è in queste riflessioni?’’
‘’No’’ ho risposto
‘’tu descrivi un comportamento; bello per carità; e descrivi il susseguirsi di più comportamenti; giusti; ma … ma lo sai cosa vuol dire se le persone non afferrano esattamente quello che stai dicendo?... la gente può cominciare a fantasticare su atteggiamenti che non c’entrano niente con la realtà del linguaggio naturale e possono fare tanti di quei di danni che un metodo non farebbe mai!’’
È vero!
Non ci avevo mai pensato!
Le persone che non hanno una certa familiarità con le espressioni dei Cani, che solo anni e anni di lavoro danno, e non hanno una sensibilità che non sia solo umana, possono interpretare un atteggiamento in maniera sbagliata e agendo di conseguenza, fare tanti di quei danni che …
Mi si è gelato il sangue!
È vero!
È quello che sta accadendo!
Sono già ‘’troppe’’ le persone che ‘’riparlano’’ di cose ascoltate o lette o riportate, sulle nostre riflessioni e ‘’inventano tanto di quelle fesserie che già qualche Cane ne ha pagato le conseguenze!’’

Un senso di colpa mi ha invaso tutto il corpo.

I mostri ormai girano a briglia sciolta.

Il metodo segue delle regole ben precise e la mediocrità dell’uomo solo a quelle può fare riferimento; come si dà a lui, la possibilità di ‘’osservare e riflettere’’ ecco che mette in moto le rotelle della ‘’fantasticheria’’ creando una marea di malintesi su malintesi e … vabbeh, non è difficile pensare a cosa si può andare incontro.
Le più grandi ‘’cazzate’’ che girano nel mondo cinofilo, sono quelle partorite dalla psicanalisi umana e dal linguaggio naturale!!!

E visto che stiamo parlando di ‘’cazzate’’, ecco un resoconto di oggi su Arowen, Faal, Akisni e Akera, alla presenza di Carlo, che chissà quale interpretazione daranno i proseliti di certi ‘’fantasticherie’’.

Poco prima di incontrarmi con il nostro ospite, sono riuscita a farmi una doccia e a cambiarmi. Uscita dalla camera con gli abiti pulitissimi (che tanto sapevo non sarebbero rimasti così per molto), Akera e in fila Akisni, mi hanno praticamente assalita in maniera infantile ;) …
Riuscita a liberarmi dall’abbraccio, filo fuori in giardino dove Paolo e Carlo stanno per arrivare.
L’abbraccio con Carlo, mi ha permesso di prendere parte del suo odore, che per il tempo che siamo stati a tavola, si è unito al mio… al mio e a quello degli altri miei Angeli, che nel frattempo giravano in giardino.
Akera e Akisini, per tutto il tempo che noi tre siamo stati nel giardinetto chiuso a mangiare, sono rimasti sul davanzale, un po’ a controllare, un po’ a giocare e un po’ a dormire.
Quando è toccato a loro di uscire, avevo timore che come al solito, Faal abbaiasse all’estraneo e che così facendo, insegnasse ‘’i nervi’’ ai piccoletti.
E invece no!
Akera si è tuffata sulla staccionata divisoria, Akisni le è andato dietro, e Faal con loro; Arowen come sempre si è fatta o beati fatti sui!
Faal non ha abbaiato … l’odore di Carlo? Carlo è una persona che ha un’esperienza trentennale, e da che lo conosco, è figurante ufficiale di gare ipo. Il suo odore parla della sua personalità!
Per Akera avevo già pronto il guinzaglio perché so che all’interno del suo territorio, è molto selettiva con gli intrusi. Certo si avvicina sempre con fare ‘’infantile’’, ma infantile attivo con zampe e impennate, e a cerchio, il Fratellino Akisni, che dal lato o da dietro impedisce all’estraneo di retrocedere. Con loro c’era anche Faal, che postosi alle spalle di Carlo ha poggiato la canna nasale sulla sua schiena.
Carlo non ha paura e glielo ha detto chiaramente, ma diciamo che non era una situazione da coltivare!
Ho preso Akerina al guinzaglio e insieme siamo andati nel giardino grande, spazio grande, possibilità di evasione, forse si calmano.
In tutto questo Arowen ha sempre avuto la sua normale attenzione verso l’ospite, con la differenza però che non è si è allontanata mai più di tanto. - ‘’ti osservo, ma non ho un problema con te’’ -
Anche Faal dopo il primo momento si è rilassato un po’, rimanendo sempre attento, certo, ma non ha chiesto altro a Carlo.
Akera e Akisni hanno alternato guinzaglio e non, e quando si allontanavano, ogni scusa era buona per tornare a controllare e a chiedere.

Akisni e Faal, un ruolo simile e complementare, Akera la direttrice dell’orchestra.
Nella proprietà è lei ad andare avanti, la corte la segue… fuori cosa farà?
Quando lo vedrò ve lo racconterò ?

Da tempo vedo il passaggio dello scettro di Arowen nelle sue Zampe, e da tempo, Akera separa Akisni da Arowen, quando è troppo invadente con lei.
Akera accetta ancora tutto da Arowen, tranne dei piccoli accenni di squilibrio dati dall’insicurezza della Regina che sa di invecchiare.

Faal: lui che prendeva fiducia/sicurezza solo con la presenza di Eowyn (con la quale è cresciuto), adesso, per ciò che riguarda il giardino (differente dalla zona notte – casa), la sta prendendo dai piccoli di soli 10 mesi fra 3 giorni!!!

Una Magia Saarloos che solo i nostri occhi possono vedere, perché è solo nell’intimità che viene mostrata!

Non è facile interpretare certi comportamenti che sicuramente i profani (senza voler salire in cattedra), interpretano, come dice giustamente Carlo, in maniera totalmente sbagliata, portando a conclusioni che possono diventare pericolose, dannose, e terribili aggiungo io…

Il Cane Lupo di Saarloos non è un Cane per Famiglie normali, non è un Cane da città, non è un Cane da parchetto e non è un Cane con il quale si può andare in giro a fare il fico per le scuole, i mercatini, le festicciole.
Eppure è questo che gli uomini stanno pubblicizzando.
Sempre di più si vedono foto di Saarloosini che giocano felici con altri Canetti, foto con signore incinte, foto con bambini e foto che dormono tranquillamente sui divani. Raramente si vedono foto dei danni che fanno in casa se rimangono soli, rarissimamente se ne vedono di esemplari dopo una certa età, a meno che la selezione non abbia lavorato in maniera decisamente deficitaria dal punto di vista caratteriale. Gli altri? A voi la risposta …
Eh si! La selezione li vuole in tutto e per tutto ‘’FANTOCCI SENZA ANIMA’’ … se escono da questa descrizione … l’Arcobaleno sarà nuovamente la loro casa!
Da qualche tempo si comincia a fare attenzione sulle problematiche ereditarie a livello di malattie, da poco tempo… e in Italia adesso stanno cominciando ad uscire delle magagne.
Ma seppur si comincia ad urlare al ladro per chi non ha fatto cose che la routine del buon senso impone, nessuno ‘’urla’’ in faccia a chi, sta professando del Saarloos una serie di stupidaggini, inventando sul linguaggio lupino che è in lui senza avere la ben che minima idea su cosa in realtà voglia dire ‘’da Lupo a Cane il passo è Saarloos’’, oppure imbastendo ‘’panzane’’ sulla possibilità che in soli due mesi di vita, i Saarloos possono uscire dall’allevamento ‘’X’’ o ‘’Y’’, perfettamente corredati di bagaglio culturale che li rende abili e arruolati nel mondo degli uomini, oppure che basta educarli in un certo modo ‘’pane amore e fantasia’’ e possono tranquillamente essere impiegati come baby-sitter. Sono Saarloos senza carattere e senza vita, se questo si avvera. E se si avvera … non capisco e non tollero che ad un Animale si tolga la sua Anima.
E non tollero che se ne faccia commercio!!!
Già il commercio di Anime mi fa schifo, se poi queste Anime non possono sostenere la vita in una dimensione che non gli appartiene per legge di natura, ancor meno mi va giù l’idea!!!

Cucciolate pubblicizzate su quelle pagine che una volta costavano e adesso per magia di internet sono ‘’AGGRATIS’’ e sulle quali perciò l’italiano ci si tuffa a pesce perché ‘’all’italiano puoi strappargli il cuore ma guai a toccargli il portafoglio o a toglierli l’illusione di fregare il prossimo’’!!!
Tecnici che oltre ad essere tecnici delle chiacchiere altro non sono, che rubano sentenze, formulano sentenze, elargiscono consigli, impartiscono direttive, stanno acquistando potere fra le genti che dei Cani sanno a mala pena che possiedono 4 zampe.

Andate a leggere in giro: scrivete Saarloos come chiave di ricerca sui motori di internet e vi accorgerete quante cose escono su: vendita, carattere, malattie, linguaggio naturale, metodi ed esperienze, ecc. ecc.
Spero da un lato che non vomitiate come faccio io ogni volta, e spero che riusciate a cogliere l’essenza di quelle verità … o bugie, a seconda di come le leggerete.

Le bugie… quante bugie nel mio passato …
Non ho mai sopportato le bugie, e anche quando da piccola le raccontavo, non ero contenta … non lo ero perché so che non è una cosa bella dirle, e non ero contenta perché le raccontavo per mostrare quello che non ero, ma che tutti si aspettavano ch’io fossi.
Crescendo mi sono accorta che per sopravvivere, le raccontano tante persone, e prime fra tutte, sono quelle che più di tutte non dovrebbero dirle e dare l’esempio…le persone che portano l’effige di una bandiera non dovrebbero mai mentire, soprattutto ai propri Figli.
Da che sono nel mondo dei Cani, ne sento ovunque…però fino a che non conosci le persone che le raccontano o con loro non hai rapporti particolari, la scorza della crescita, ti permette di proteggere il tuo cuore …
…è quando ti entrano in casa o provano ad entrare e, come quando eri piccino e dovevi mostrare ai grandi chi non eri per compiacerli … allora si che quelle bugie fanno male ... lo fanno a te e poi ti accorgi che non è mirato a te, ma tutto ha un tornaconto economico … leggere di commercio, in persone che si professano custodi di Anime e raccontano di fare tutto per il bene … no … non posso resistere …
… un gran frastuono, confusione … e poi il vuoto … ma per veder calare il sipario dell’ipocrisia intorno a te devi solo dire basta … oggi dico basta!
Ho provato a creare una compagnia che portasse avanti i principi della serietà e del rispetto, della salvaguardia di alcuni esemplari che sapevo sarebbero diventati oggetti di commercio in brevissimo tempo … ma la gente non ne vuol sapere di rispetto … e le battaglie che si stanno perpetrando da qualche anno su questo piccolo palcoscenico hanno senso solo per metà, perché il commercio non avrà mai fine né per loro né per tutti quelli che ne stanno fuori … non accuso nessuno tranne me stessa, che ho coinvolto persone care nella mia illusione di poter cambiare il mondo.
Non sarà una cascina o un recinto o una malattia a far morire dopo mille sofferenza l’Animale di moda, sarà l’annientamento della sua personalità per permettere agli schiavi del perbenismo di viaggiare con la pelliccia viva al fianco!
Vendi la tua anima sugli annunci economici, vendila su mille chiacchiere fatte ovunque e con chiunque, vendila fra le tane e le persone che non sanno neanche cosa voglia dire respirare … non venderai più la mia e spero tu non riesca a goderti quella che stai vendendo adesso!

Ha ragione Carlo, in pochi minuti mi ha messo davanti ad una realtà che conoscevo ma che non avevo approfondito … non avevo approfondito che ho dato una mano a compiere un salto in un mondo che doveva rimanere incontaminato.

Vi chiedo scusa amatissimi Saarloos e chiedo scusa a tutti i vostri meravigliosi Fratelli Cani.

7 ottobre 2016 - Buon Compleanno Akera e Akisni - AUGURI

Video - Giochi Saarloos - 8 ottobre 2016
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20 ottobre 2016
Due minuti di video per svelare un altro segreto del loro mondo.
Il Grooming. Cosa sappiamo di questo atto del quale parlano in tanti ?

 

Tratto dal dizionario on-line Treccani: grooming ‹grùumi› s. ingl. [der. di (to) groom, propr. «strigliare, pulire (un cavallo)»], usato in ital. al masch. – In etologia, il comportamento di pulizia del mantello o della pelle esibito da molti mammiferi, il quale, quando sia svolto reciprocamente (allogrooming, contrapposto all’autogrooming), assume anche un significato di consolidamento dei legami e riaffermazione delle gerarchie tra i membri di un gruppo sociale.

 

Leggiamo che si tratta di un atto che lega e rinforza. Ma... le movenze attivate da un Animale mosso dall'impulso di attuare il ''Grooming'', sono sempre quelle che siamo abituati a vedere? ... credo che in seguito alla situazione per cui viene attuato, questo assuma un significato piú completo.

Ho finalmente filmato Akera Akisni e Faal mentre giocano particolari "giochi". Akera e Akisni si rincorrono, si catturano e lottano. Ultimamente Faal partecipa volentieri al gioco di predazione che poi si trasforma in un gioco di ruoli e richieste/imposizioni.
Gioco di preda, cattura e resa (come anche sottomissione) sono i tre paragrafi che si aprono uno dopo l'altro.
Tante volte sono stati visti questi giochi ma oggi hanno mostrato qualcosa di più.
Nell'atterramento di Akisni, Akera e Faal hanno continuato a mordicchiarlo (metaforicamente parlando) perché lui non si arrendeva. Mentre si arrendeva, Faal ha cominciato, sulla pancia di Akisni, quel particolare atteggiamento riconosciuto nel nome di grooming. Non mi è venuto da pensare all'atto di cura e basta (in questo caso: di cura autorevole e non davvero di cura ossequiosa). Bensì ho pensato all'atto finale della caccia.
Il loro e' un gioco che parte dalle basi dell'istruzione della predazione, si modifica nel corso dell'attuazione in "forse giochi di ruolo?", oppure "forse in giochi di caccia?", non possiamo dirlo perché non siamo come loro e perciò non possediamo il loro patrimonio culturale, e si conclude con la resa.
Analizzando le due ipotetiche possibilità possiamo dire che la resa avviene quando chi soccombe capisce che non c'è altra via d'uscita, e avviene quando, nel caso della preda, essa soccombe alla strategia dell'aggressore. In entrambi i casi abbiamo l'immobilità di chi subisce.
La domanda che avrei voluto porre a Faal e' la seguente: perché poni quelle cure proprio in addome?
Il significato può essere: l'addome e' la parte della preda che per prima viene incisa dopo l'immobilità (morte per noi che conosciamo il significato della parola). Ed è la porzione riservata al comando. Ma è anche una zona di pulizia.
Faal non vuole mangiare Akisni, ma sicuramente vuol ribadire alcuni concetti, per cui niente di più facile che farlo con un "se ti azzardi sei cibo". E' logico che parliamo di metafore.
Il grooming quindi, non viene usato solo per dire " quanto ti voglio bene", ma può anche essere usato come cura parentale impositiva.

Interessante l'intervento di Arowen raccolto da Akera e il suo mettersi a terra poco distante da dove è avvenuto l'atto; interessanti pure gli atteggiamenti di Faal prima, e di Akera poi, con Arowen.

Video - Un gioco particolare -20 ottobre 2016
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8 dicembre 2016 - Akera e Akisni un anno insieme

6 settembre 2006 arrivano Arowen ed Eowyn Tachunga, e nel nostro mondo si apre una porta che ci collega con quello proibito del Selvatico.
20 ottobre 2009 arriva Faal Tachunga, e quel piccolo Lupo chiuso nel suo mistero, apre ad Arowen ed Eowyn il suo cuore.
22 marzo 2012 arrivano Ekra e Real Tachunga, e un lampo di allegria invade la tana.
8 dicembre 2016 arrivano Akera e Akisni LakeWolf, e il nostro viaggio acquista ancora più valore.
Ringraziando Alex per averci dato fiducia, e Eddy e Cleide per aver creduto in noi, vogliamo condividere il ricordo di un anno fa, dove una amicizia si è stretta ancor di più.
Non nego la commozione di quel giorno e la commozione nel rivedere le immagini del video.
Un giorno che porteremo sempre dentro e custodiremo nel cuore.
Grazie Eddy e Fil per essere arrivati fin qui con queste due meravigliose Creature, e grazie Silvia per esserci stata accanto in un giorno così importante. Un carissimo saluto va a Cleide che speriamo di avere qui al prossimo incontro!
Una nota per LakeWolf: Eddy e Cleide assistono le loro Famiglie Lupine in completa armonia con la propria, sono un Branco dove la solitudine è un concetto che non gli appartiene. Eddy segue gli spostamenti dei suoi Piccoli fino alla meta e questo gli fa molto onore! Grazie ancora Ragazzi!
Una nota per il Cane Lupo di Saarloos: Cane Lupo in tutti i sensi, ci ha aiutato a capire tanto dei nostri amici Cani e ad apprezzare ancor di più il grande mistero del Lupo. Con loro abbiamo avuto l’opportunità di approfondire una filosofia che aiuta a togliere molti veli al sociale umano e aiuta i nostri Cani.
Nota dolente…il sapiens che lo ama di riflesso ad un’immagine astratta che ha del proprio ego che castrato rimane chiuso nelle sue viscere, deve assolutamente esimersi dall’entrare nel mondo del Cane e ancor più del Cane Lupo.
Già il Cane che vive da millenni con l’uomo sta accusando i suoi (dell’uomo) squilibri umorali che potrei anche classificare come ormonali, sta mostrando insofferenza e disperazione per non riuscire a mettere ordine nella famiglia a cui appartiene…un Cane Lupo ne uscirebbe devastato!!!
La mia preghiera è questa: volete un Cane? Pensateci mille volte! Volete un Cane Lupo, pensateci 100.000!
La vostra vita cambia totalmente!!!

Video - L'arrivo di Akera e Akisni -8 dicembre 2015
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15 gennaio 2017
Fuga al campo sotto casa con Akera e Akisni.
Akisni e' sempre contrariato quando, prendendo il guinzaglio, mi dirigo verso la macchina. Se invece vado ai cancelli pedonali...uh...i salti si sprecano!!!
Lui non tollera la macchina; da sempre, quando vi sale su, dopo 5 minuti al massimo, da di stomaco l'inverosimile. Poverino :( ...
Però quando poi arriviamo al campo, e' tutto felice!!!!!
Akera invece è tosta anche in questo; per lei nessuna differenza; tranquillamente o curiosamente o "inc..zosamente", affronta quello che gli casca davanti ;) ... Veloce arriva alla macchina, salta su e si accomoda.
Come arriviamo al campo non sente ragione, scalpita come una puledra selvaggia, deve uscire per impicciarsi di qualsiasi cosa!!!
Mentre i due erano liberi nel campo di agility (unico con recinzione degnamente alta - almeno per ora), ecco che Akerina sente uno sparo seguito da un abbaio... Si mette ad ascoltare e dopo un po' si dirige alla rete, nel lato da dove arrivano dei rumori strani e da dove, dopo poco, appaiono dei cacciatori.
Akisni la raggiunge. Entrambi osservano e ascoltano.
Akisni, e' piú tranquillo di Akera. Osserva attento senza far trapelare nervosismo. Fuori casa, in situazioni dove non c'è altra diversità che ci accompagna, lui è sempre avanti alla Sorella e mentre lei registra e sembra decodifichi velocemente i messaggi che le arrivano, lui sembra che si limiti a osservare rimanendo in attesa di qualcosa.
Quello che mi ha fatto pensare del loro comportamento oggi, e' stata l'assoluta indifferenza alle persone che passano rasenti alla recinzione del campo, come anche alle macchine, mentre con i tre cacciatori erano più guardinghi.
Akera soprattutto, si allertava quando sentiva il rumore del caricamento del fucile... Che strano! ... Perché solo quello segnala come "allarme", quando sente i cacciatori da casa, neanche gira un orecchio...
Di diverso c'è oggi che siamo fuori casa. Il campo scuola, anche se conosciuto, non e' un luogo che frequentiamo assiduamente e perciò non e' poi tanto familiare. All'esterno del territorio, entra in ballo la vulnerabilità e così il fucile ha assunto un segnale diverso.
Non nego di aver fantasticato sulla cosa. Nel senso che ho pensato che le ricordasse un momento atavico...una reminiscenza degli avi che fuggono l'uomo.
So che sembra una banalità...ma sarà davvero così banale?
Passati i cacciatori e i loro fucili, hanno ricominciato a giocare :) :)

Video - Akera e Akisni - 15 gennaio 2017
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Oggi 19 gennaio 2017 , gli Gnomiei compiono 5 anni.

...come quando li ho visti nelle riprese a casa con l'allevatrice, eccoli ancora uno estremante legalato all'altra. Battibeccano come Fratello e Sorella e, a volte sembra che si mandino a quel paese, ma poi, dopo un attimo, con un invito al gioco e una moina, sono di nuovo a rincorrersi e a giocare insieme. ... e nella tana ... sempre abbracciati!

Non dividere mai due Saarloos ... compiresti una bruttissima azione!

Buon Compleanno miei meravigliosi Rossi <3 <3

AUGURI

6 * 19 luglio 2017 - Buon Compleanno Arowen Eowyn Faal

AUGURI

9 settembre 2017 – h 14.46 - sono seduta davanti al computer mentre sgranocchio il mio pranzo (tre carote e una mela); nel mio momento di pausa, sono qui a metter giù pensieri che mi roteano in testa da mesi.

A monte di tutti i discorsi e delle forme di egoismo, esiste una grande ignoranza in ognuno di noi.
Per quanto ci sforziamo a voler capire e ad andare verso la giusta direzione, non c’è niente da fare, umani siamo e umani rimarremo per sempre.


Vedo i miei Saarloos interagire fra loro e vedo il modo in cui vogliono coinvolgermi nelle loro attività. Goffamente cerco di rispondere in maniera adeguata.
Scavando dentro di me, riaffiorano espressioni che fanno parte di un’epoca in cui tutti noi Animali ‘’saggiamente’’ poco evoluti, avevamo gli stessi interessi, ossia, interagire con il nostro Nucleo sopravvivendo alle avversità della vita selvatica.
In quella veste eravamo ancora puri come le sorgenti d’acqua. Quella stessa purezza che riviviamo ogni volta che abbiamo la fortuna di partecipare alla crescita di un Bambino fino all’età in cui le convenzioni sociali non lo sporcano nelle intenzioni e lo inaspriscono nei sentimenti.
Scavo fino a quando la gioia più grande era la considerazione della Famiglia, la protezione ricevuta, la collaborazione richiesta e il piacere puro e semplice di essere una parte unica e insostituibile del Gruppo.

In loro è questo che vedo. Comportamenti espressivi liberatori e comportamenti educativi inibitori, entrambi eseguiti per indirizzare l’Elemento Uno verso la giusta condotta sociale che non soffocherà la sua personale originalità bensì la esalterà, visto che un domani, sarà proprio l’espressività maturata a fare di questo Elemento un Individuo Speciale.


Quando riesco a capire e a rispondere al volo a quello che mi chiedono, l’interazione è sciolta e lineare. Quando tardo, accusano dei momenti di pausa nei quali forse si interrogano su chi sono e quanto possono riporre fiducia in uno strano Animale discontinuo. Quando invece non afferro proprio il concetto, ecco che si creano fra noi dei gradini che ci distanziano.
Recuperare quelle distanze non è facile. Un po’ per via della loro naturale diffidenza, un po’ per la destabilizzazione che si insinua fra gli incastri del rapporto.

Purtroppo quando mi accorgo del vacillamento nell’intesa, è sempre in situazioni dove dovrei essere il faro, il molo forte e fermo a cui attraccare senza pena di peggiorare le cose. A questo punto per non peggiorare la situazione,mi trovo a dover improvvisare cercando di ripercorrere velocissimamente tutte le fasi della crescita e della costruzione della familiarità.
Il lavoro fatto in casa è determinate per me, per loro, per noi; e solo questo mi dà la possibilità di riparare ai disappunti.
La cosa da una parte mi gratifica e premia il credere che certe accortezze servono realmente e non sono solo un fiore all’occhiello; dall’altra parte invece mi mortifica perché non sopporto l’idea di essere meno importante del lavoro.
Ragionandoci sopra, è normale che si prenda fiducia dal lavoro, perché uno schema dà direttive più lineari di quelle che dà l’emozionalità. E le due cose insieme possono portare a maggior sicurezza e a miglioramento del rapporto. Però… certo che se fossi come loro, non avrei bisogno d’altro che di agire come farebbe la loro vera Mamma.


Dopo vari risvolti fatti di riflessioni, di domande e di risposte, qualcosa si intravede. Con il tempo e soprattutto la costanza e la determinazione a voler capire a tutto campo, sto riuscendo (seppur lentamente) a mettere insieme una forma di linguaggio che ben si allinea a quello che forse è il più giusto fra noi.


Tutto questo mi aiuta moltissimo con i miei Angeli meno evoluti, e mi allontana sempre di più dal pensiero sporco e contorto degli uomini, ingiustamente autodefiniti!sapienssapiens!, il che mi dà una carica incredibile a voler continuare in questa direzione!!!

La mia esperienza per quel che riguarda una cura che rallenta il decorso della Mielopatia degenerativa – rivolto a chiunque possa interessare:
La Mielopatia degenerativa è sostanzialmente uno squilibrio del sistema immunitario. In generale, tutte le forme di squilibrio segnalano un indebolimento della struttura. In questo caso non si fa eccezione e una forma di infiammazione si scatena nel soggetto colpito.
Interessando, la Mielopatia, la degenerazione del midollo, è normale che si accusi una perdita della sensibilità neuro-motoria (dapprima localizzata poi estesa a tutto il corpo).
Durante le mie esperienze passate ho notato un accrescere del rallentamento della malattia, sottoponendo il Cane ad una cura omeopatica e, ‘’scoperta dell’ultima ora’’, l’aggiunta di Ananase e Cortisone.
Cura omeopatica: Arnica montana – Natrum sulfuricum – Rhus toxicodendrom – Bryonia – Hypericum perforatum.
I rimedi scelti, sono tutti indicati per infiammazioni e difficoltà motorie, nonché traumi a livello neurologico (Natrum sulfuricum) e neuro-psichico (Arnica e Hypericum).


In omeopatia:

Arnica montana – antinfiammatorio per eccellenza, è la madre delle cure per lenire i trami. Con ‘’traumi’’ è facile intendere tutto quello che riguarda incidenti alla persona, cioè contusioni, infortuni in generale, interventi chirurgici. Ma l’Arnica non agisce solo su quello che è possibile vedere ad occhio nudo, no, l’Arnica opera su fattori che causano le ‘’rotture’’. È praticamente un cerotto particolare che facilita la guarigione della parte interessata. La sua azione si riflette sia sul fisico che sulla psiche. Associato a Rhus tox ha un effetto più veloce sul trauma fisico, mentre unito all’Hypericum agisce prontamente a livello neuro-psichico.

Curiosamente il soggetto arnica è l’esatto opposto di quel che descrive il rimedio. Ossia è una persona sofferente e pessimista, che ha difficoltà nella coagulazione e spesso nelle sue manifestazioni ''organiche'' presenta striature di sangue. Il rimedio ''Arnica'' è praticamente quel qualcosa che lo sprona verso la positività. - mai sentito parlare di Yin e Yan ? ;)

Hypericum perforatum – l’Erba di San Giovanni che dona serenità. L’Hypericum è un antistress che attraverso la sua opera permette la ri-stabilità degli eccessi. Erroneamente si può credere che sia il classico antidepressivo per turbinii umorali, ma non è così, perché l’azione volta a tranquillizzare l’individuo rendendolo stabile, è il passaporto che permette al fisico di reagire in maniera positiva ai disagi del corpo. Gli organismi viventi, da sempre (dal tempo dell’inizio del lungo cammino verso l’evoluzione), hanno tamponato gli impedimenti fisici modificando in parte la loro prestanza. Questo processo ha permesso la crescita verso una perfezione consona all’habitat dove essi dimoravano. Lo stress è un disagio causato da un cambiamento, ma è anche lo stimolo che fornisce spunti per reagire ai cambiamenti favorendone altri che portano al miglioramento.
Nei momenti difficili ‘’Hypericum’’ svolge un’azione analgesica sul sistema nervoso centrale e periferico. In più, supportato dalle sue proprietà antivirali e antibiotiche, supporta il processo di guarigione dell’organismo che, in situazioni negative (definite ‘’ferite’’), frena l’azione di particolari enzimi che aumentano durante le forme di depressione.
Viene consigliato in seguito ad interventi chirurgici, ferite cutanee e commozioni cerebrali.

Natrum sulfuricum – potrebbe essere definito il collegamento fra cervello e fisico. Le sue azioni vengono sfruttate per tutto ciò che la psiche assorbe e riversa sul corpo. Agisce sulle sindromi depressive dell’organismo (nella globalità primaria delle funzioni di un organismo che sollecitate si infiammano e perdono stabilità), stimolando una reazione che ripristini l’equilibrio.

Rhus toxicodendrom – indicato in caso di dolori ai nervi, ai muscoli e alle articolazioni. Omeopaticamente è il rimedio di soggetti che assorbono la negatività che gli vive attorno facendola propria. Immagazzinandola dentro il loro essere, comporta (in loro) l’assorbimento di fattori che causano deperimento psicologico e conseguentemente quello fisico.
Aiutando la riduzione dell’eccitabilità, il Rhus tox riporta equilibrio nel suo settore.

Bryonia – similmente al Rhus tox, è indicato per ciò che riguarda il sistema motorio sensoriale, differendo però dal ‘’compare’’, nella sua azione in profondità. È infatti un rimedio più lento che ben si abbina al Rhus secondo la logica della personalità individuale dei soggetti in essi riconosciuti: Bryona – soggetti lenti che trovano pace nella stasi; Rhus toxicondrom – soggetti attivi che nel movimento provano beneficio.

Ananase – questo farmaco ha come principio attivo la Bromelia, un enzima estratto dal gambo della pianta da cui il prodotto prende il nome: Ananas.
Le proprietà antinfiammatorie ne creano un ottimo potenziale per ridurre appunto, l’infiammazione generale che si crea se colpiti da questa malattia.
Sconsigliato nei pazienti che presentano disordini nella coagulazione, la sua ipotetica azione non benefica per quella circostanza, è magistralmente tamponata dall’Arnica.
Interessante sapere che nella descrizione delle proprietà della Bromelia, si usa aver premura di notificare la sua peculiarità depuratoria e la sua agevolazione della diuresi (attraverso l’eliminazione di urina si espellono impurità). Questo ne fa un ottimo depuratore dell’organismo.


Logicamente la stabilità del luogo, delle persone, delle situazioni che il Cane vive quotidianamente, sono indispensabili per favorire la cura che rallenta l’arrivo del giorno fatale.

Nella nostra ultima avventura con questa terribile malattia, attraverso la cura appena elencata, abbiamo alzato il livello di rallentamento del processo degenerativo già di 10 mesi. Sono passati 17 mesi dal giorno in cui è stata diagnostica la malattia (test effettuato in seguito alle forme di comportamento che si accostano alla sintomatologia della Mielo).

20 marzo 2018 - Aggiornamento - la situazione di Arowen è arrivata ad un punto di stabilità. Non ha più forza sugli arti posteriori però ancora ha padronanza del movimento. Sorretta dalla coda, si fa delle belle passeggiate in giardino; è in grado di fare i suoi bisogni senza dover ricevere il nostro aiuto (anche se prima di rientrare in casa, sia Paolo che io le controlliamo la vescica e, se ci dovesse sembrare che necessiti di ulteriore svuotamento, la aiutiamo con una leggera pressione).

Da un mese abbiamo cominciato a diminuire sostanzialmente le dosi di cortisone, portandole da 1/2 compressa da 25 mg., gradualmente a 4 mg. E abbiamo atresì tolto la somministrazione di Hypericum vista la stabilità. Certo la terapia è soggetta a continuo mutamento, però facendo un'analisi realistica possiamo dirci ampiamente soddisfatti!!!

25 mesi e lei è ancora perfettamente in grado di vivere una vita degna di essere chiamata tale <3

Non si guarisce dalla Mielopatia Degenerativa ma tenendo sotto controllo gli effetti rallentiamo il decorso della causa

7 ottobre 2017 - Akera e Akisni compiono 2 anni _ Buon Compleanno Chupini

AUGURI

Il Cane Lupo di Saarloos questo sconosciuto

Una razza di gran moda. Una razza della quale non si sa molto. Una razza che fa parlare soprattutto quelli che del Cane Lupo di Saarloos non sanno un granché, ma avendo appreso le cose spicciole e più evidenti, si spacciano per grandi conoscitori.
Più di undici anni fa, in Italia il Cane Lupo di Saarloos era praticamente sconosciuto. L’allevamento ‘’Villa Doria’’ possedeva già da qualche tempo due esemplari. Poi ci fu l’arrivo di una femmina nell’allevamento di ‘’Fossombrone’’ e due femmine da noi (noi non siamo allevatori).
Le notizie che si sapevano intorno a questi esemplari, erano davvero esigue; unica fonte per noi italiani era internet e, per quanto ci si potesse industriare a capire i pochi, rari articoli che li presentavano, sempre una ‘’libera’’ interpretazione era.

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19 gennaio 2012 - nascono RisingSun e RedLupo i miei meravigliosi Gnomiei ribattezzati con i nomi di Ekra e Real

Ekra in onore della Lupa Bianca messaggera della Favola ''La Valle di Lestla e il leggendario popolo di Ekra e Faal''

Real in onore dei nostri due Pastori Tedeschi ''Alfa e Arek''

Ekra e Real, così diversi da Arowen, Eowyn, Faal, Akera e Akisni, ragione di questo sarà da cercare nel colore del pelo? Loro sono rossi mentre gli altri sono grigi. Oppure saranno le linee di sangue?

Forse l'una e l'altra sono da considerarsi giuste.


Oggi 19 gennaio 2018 compiono 6 anni.

Ekra è ancora gaia e spensierata come quando era una cucciola, e Real pure è rimasto tale e quale a come era, ossia un cucciolo serio, grande fin da subito, ma con quella vena di follia propria del colore rosso che, come dice il proverbio ''roscio mal pelo'', gli permette di improvvisare scene pazzescamente infantili in contrapposizione a comportamenti di un responsabile mai visto!

Lei è una dolce ballerina sempre disposta a fare qualche passo di danza purchè questo non preveda nessuna forma di serietà ;)

Lui è l'esatto connubio di un Pastore Tedesco da lavoro sportivo e un Lupo addomesticato.

Oggi festeggiamo con il mondo, riprendendo una uscita in giardino in compagnia della loro zia preferita Eowyn :)

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25 gennaio 2018
Che il Saarloos non sia un Cane da lavoro e' noto a tutti. Ma perché non lo sia, e' una domanda che mi ripeto moltissime volte.

Già tante riflessioni, e discorsi fatti ad alta voce, mi hanno portato a risposte di un certo tipo, ma ancora non sono sufficienti, per me, per arrendermi ai risultati raggiunti.
Sicuramente la selezione di soggetti non completi, ha la sua priorità fra le colpe! Parlo di ''non completi'' e di ''colpe'' perchè non è possibile che il connubio fra un Cane da Pastore Tedesco e un Lupo non abbia più niente dentro che non sia: l'arte del soprammobile, del modello da show o del selvaggio anarchico! Dove è andato a finire il ''CARATTERE''?

Nei colpevoli è logico che ci metto tutti gli allevatori titolati e non titolati, e i privati da strapazzo che allevano in sordina. Chi programma le cucciolate purtroppo non studia altro che esuli dalla morfologia (e da qualche anno per fortuna anche dalle malattie ereditarie), e fra questi (fra chi alleva) a dir la verità, solo alcuni lo fanno, perchè la quasi totalità dei ''produttori'' neanche si degna di leggere lo standard di razza e tanto meno gliene importa qualcosa delle problematiche di trasmissione di malattie e alterazioni fisiche che possono esserci in seguito a particolari accoppiamenti. Nel mio piccolissimo, conosco una persona che si sta dando da fare per non perdere ''il Carattere'', ma nel restante contesto, non so in quanti si stiano prodigando. Spero vivamente che la specialità di allevare con la testa, non si limiti a questa unica persona, e che tutti coloro che credono di sapere e di allevare con coscienza solo perchè prendono esemplari ''soprammobile o altamente infantili'', si comincino a documentare seriamente smettendo di commerciare Trudini! - Chissà che dal Peluche non esca un giorno l'Orsacchiotto frustrato e ribelle del cartoon Disney ''Toy Story 3''. -
Studiare standard e malattie è importantissimo, ma se chi alleva tralascia il lato caratteriale, ''tralascia l'essenza vitale del soggetto'' e dei futuri soggetti che da lui nasceranno... oltre a trascurare il fatto che ''un Animale senza il sostegno del carattere non può vivere un'esistenza serena''.

Studiare il carattere non è facile, perchè non ci sono tabelle che danno ''misurazioni in cm.'' delle doti e degli istinti, e tanto meno ci sono tabelle per le varianti degli incastri di doti e istinti che nelle varie situazioni si mostrano. Questo mette a dura prova l'abilità della sensibilità e del ragionamento di chi decide ''la cucciolata'', ponendolo (l'artefice dell'accoppiamento) su un livello del ''piedistallo'' inferiore a quello dove ''egli'' vorrebbe stare o crede di stare.

Trascurando la faccenda ''testa - carattere - personalità - attitudini'', si è andata a creare una deficienza psicologica che fa del Saarloos un Animale asociale, diversamente disponibile e disadattato ... ne fa un fenomeno da baraccone o un'Aneba da mostrare al pubblico, ossia ''il Lupo non Lupo ma sempre Lupo''.

...ma è davvero così? ... cioè: le persone sono state davvero in grado di annientare completamente la ''parte viva'' del Cane Lupo di Saarloos?

Nella mia piccola esperienza, ho notato che fra le tante cucciolate che ormai ci sono in giro, qualcuno dei Piccoli con tutti gli attributi giusti c'è.
Il problema è che ''il popolo'' non riconosce quello che i vari soggetti hanno dentro.

Schiavi delle dicerie di internet e delle chiacchiere da comari, le persone che li hanno in "consegna" non sanno cosa guardare nei loro beniamini; ciò porta ad un'astensione dal lavoro e alla domanda che mi perseguita: "il Saarloos e' o non e' un Cane da lavoro?". ...

Sia ben chiaro che per Cane da lavoro non intendo chissà cosa, ma solo un Cane con delle peculiarità che aspettano di essere attivate.

Per chi mi legge o ha la "s"fortuna di conoscermi, questo e' un discorso trito e ritrito anche in situazioni ''extra-personale ed extra-familiare'', ma... che volete... sono troppo curiosa e troppo appassionata, per cui, proprio non ce la faccio a non pensarci.

L'ennesima riflessione di oggi nasce in seguito alla mia fuga al campo con Real e Ekra. Ben 35 minuti, tutti per noi. (LOVE).
I due Rossi, fin da piccini hanno mostrato quelle particolari qualità degne di un buon Pastore Tedesco sportivo, particolarità certamente unite ad alcune doti del Lupo. -
Non nego di aver fantasticato su Real pensando di presentarmi con lui (per la prova come Cane bianco e perciò fuori concorso) alla gara in onore di Carmelo Sesto; e non nego di non aver visto Ekra impegnata in un percorso di agility davanti ad un pubblico che rimaneva a bocca aperta per la sua velocità e leggiadria... Fantasie che poi ho accantonato per due motivi: 1 - il tempo che ci vuole per prepararli e' troppo rispetto a quello che abbiamo a disposizione; 2 - l'ultima cosa che voglio e' che il Saarloos diventi un Cane di moda anche per i geni della lampada dello sport (bastano quelli che già ci stanno di geni...fanno già abbastanza danni solo loro !!!!!!). Per cui, e' andata bene che non ho realizzato il mio desiderio :) :)

Tornando a oggi: ''Non avendo potuto dedicare all'educazione sportiva molto tempo, ci ritroviamo anni luce dalla perfezione e così procediamo a rilento''.
Con Real lavoro (unendole e/o alternandole) le fasi del mondioring e dell’utilità e difesa, con Ekra invece piccoli percorsi di agility, le tracce e l'heelwork to music.
Ekra e' una Lupetta dall'ottimo temperamento e ottimo fiuto, ma in quanto a potenza del morso scarseggia un po', cosa che invece Real ne ha da vendere.
Real però, differentemente da Ekra, pecca un po' in tempra psicologica nelle situazioni esterne a casa; colpa della selezione, della scarsa esperienza, della troppa sensibilità o docilità/indocilità (rifiuto/assoggettamento), oppure e' solo una forma o di diffidenza/non conoscenza? ...non lo so, ma il fatto che (soprattutto da qualche tempo), dopo aver preso familiarità con le situazioni, si comporti fuori come quando e' nel giardino di casa, mi fa pensare all'ultima ipotesi: la sensibilità sociale e il grado gerarchico dicono molto ;) ... lui non fa parte delle retrovie e questo dice ancor di più :) :) - però qualcosa fino a poco tempo fa lo ha tenuto sottocoperta... cosa? ... probabilmente la causa è da cercare nella sua determinazione (che non è fra le doti che in lui si contraddistinguono), quindi, crescendo, l'esperienza lo ha portato ad essere più sicuro e risoluto nelle cose che conosce.

La determinazione la paragono un po' al ''volere è potere''. e forse Real di volere ne ha poco ma di potere ne ha a sufficienza. E' possessivo, è aggressivo, è docile e duttile, è sensibile e di buon temperamento; sufficientemente curioso e un po' diffidente passivo se non messo in condizione di reagire, altrimenti, dopo un attimo di esitazione, colpisce.

Mattina - 9.35 - sono in campo!
Oggi finalmente li ho visti in forma. Aver sperato di arrivare a questo punto, a questo livello di tranquillità in campo esterno e arrivarci... Beh... vi assicuro che ho creduto di toccare il cielo con un dito per quanto ero emozionata e compiaciuta dei miei Rossini.

Passi di danza con Ekra; condotte sui due lati per Real più il riporto.

Ekra e' andata su di una spanna e ho faticato a tenerla (contenere - senza abbassare - la sua esuberanza). Questo tipo di euforia ci ha permesso di interagire incuranti del posto e delle persone, delle macchine, dei Cani da Pastore e delle Pecore che pascolavano nel campo attiguo. Real è stato perfetto. Probabilmente, anzi, sicuramente, il conoscere bene la modalità esecutiva assimilata nella zona rendez-vous, la sicurezza caratteriale che sta sostenendo le esperienze e modificando la personalità e, perchè no, il mio essere accanto a lui, ha permesso (l'unione di tutte queste cose), un'esibizione sorprendente.
Destra o Sinistra, contrariamente a prima, adesso per lui non fanno differenza. Svolgendo una sequenza di condotte da gara, terminata con il riporto che per Real è un ''dono del cielo'', il Rosso mi ha lasciato a bocca aperta...

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L'uscita di oggi mi fa fantasticare su prestazioni sportive che rimangono comunque fantasie. L'idea però di fare dei filmati più che validi ce l'ho...
Un po' voglio mantenere dei bei ricordi; un po' ho voglia di prendermi qualche rivincita, e un po' voglio aiutare i miei Cani e (per chi volesse) aiutare i Cani di altre persone (se queste persone ritengono i miei discorsi dei discorsi sensati) ad educare la specializzazxione di ruolo propria dei singoli soggetti. Ho voglia di dimostrare che il Saarloos non è solo quello che la gente crede, ma è molto di più.
Se lavorato in un certo modo, il Saarloos lo si può aiutare a liberare il suo spirito incastrato dentro qualche baule in attesa di essere riaperto.
***

In molti si chiedono e mi chiedono perchè do tanta importanza al lavoro con il Cane. Prontamente rispondo cercando di essere il più esaustiva possibile, ma purtroppo solo in pochi sono coloro che riescono a comprendere l'importanza di un accorgimento che spingo fin oltre ogni limite umano (mai canino). ... Lavorare con il proprio Cane, vuol dire: nobilitarlo e disciplinarlo. Nobilitarlo perché, permettendo lui di esprimere la parte più speciale del suo essere, ritrova se stesso e tutte le sue sicurezze - quella parte che lo fa indirizzare verso una particolare caratteristica della sua selezione (selezione per cui è nato e che lo rende unico nel Branco).

Il Cane Lupo di Saarloos, neotenicamente parlando, è molto più evoluto di quello che si possa pensare. Egli ci mostra tutti i lati del suo antenato contenuti in una cerchia di crescita che gli permette di osare ma che anche, al contempo, gli dà la saggezza di non farlo. È un Cane che vuole il Branco, che vuole le regole della Famiglia, che vuole essere quello che è. Per come lo sto conoscendo, quello che penso di lui trova una raffigurazione in un Cane che sa fare tante cose, ognuna delle quali in maniera rappresentativa.

Se lo sport fosse veramente ‘’sport’’, mettendo perciò in luce le singole peculiarità ‘’dell’atleta’’ senza nessun tipo di esagerazione – una dimostrazione ludo/sportiva disciplinatamente eseguita – potrei dire che il Saarloos è un Cane sportivo, senza però inserirlo in una singola categoria, perché egli può essere bravo in tutto come solo in alcune cose o solo in una. Lui rispecchia l’unicità degli Uno che formano il Branco. È quindi possibile che ‘’il tal soggetto’’ sia completo come anche che non lo sia. Se lo sport fosse veramente ‘’sport’’, non sarebbe richiesta l'esibizione oltre le righe. Nello sport vero, non devi essere un professionista ma solo un simpatizzante/praticante, e non c’è bisogno quindi di essere veramente una Gazzella per poter correre e saltare, come non c’è bisogno di sbranare un figurante a seguito di una finta aggressione o c’è bisogno di eseguire una marcia da plotone militare o peggio da Animaletto circense o ancora di morire di fame per seguire una traccia odorosa.
Il Saarloos può esprimersi con rispetto o non esprimersi, ma mai si potrà esprimere con eccesso se la situazione che sta vivendo non è più che reale o crea in lui degli squilibri, per questo mi sento dire che potrebbe essere un buon rappresentante sportivo, perché l’espressione rispettosa e la situazione in equilibrio limitano un'eccedenza del comportamento. Lui infatti ''lavora solo se trova in quella tipologia di lavoro una motivazione valida'' altrimenti non si spreca; e quando si esprime è possibile vedere nelle sue espressioni, atti sereni, intensi anche, ma mai squilibrati. In lui è facile riconoscere le attività che si svolgono nel giardino di casa e quelle che con casa non c'entrano tanto se non per un fondo di verità. Per questo è difficile fargli vivere le stesse situazioni di ''dentro'' anche ''fuori''... ma se ''fuori'', esistesse quel qualcosa che può permettergli di vivere la stessa serenità di ''dentro'' - vedi lo ''sport'' - allora tutto cambierebbe. Atraverso lo sport si acquisiscono tante certezze che maggiorano carattere e personalità!

Tornando al discorso ''il Saarloos è un Cane da lavoro''? ... dipende! ...dipende da qual è il lavoro, da chi lo propone, dall'ambiente, dal soggetto ... ''è un Cane sportivo?'' ... dipende dal soggetto e da quello che si intende per sport!

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Importante sapere: Le specializzazioni possono essere tramandate. Se gli esemplari di questa razza continuano a vivere alla giornata senza che nessuno li aiuti ad esprimersi nel loro io più profondo, cosa possono tramandare? Niente perché la specializzazione rimane trofica e niente perché chissà se mai qualcuno si accorgerà della loro presenza e grandezza.
Il problema è sempre quello: troppi chiacchieroni che oltre alle chiacchiere non sanno far altro che mostrare attributi che non sono loro! … che tristezza :(


Grazie Meravigliosi Saarloos!

28 febbraio 2018
Da domenica scorsa Paolo ed io siamo praticamente bloccati a casa per il mal tempo. Domenica pioggia, prevista nevicata. Effettivamente le previsioni non si sono scostate molto dalla realtà, solo un po’ esagerate forse, ma d’altronde è meglio mettere sempre le mani avanti e dare la possibilità alla popolazione di prendere le dovute precauzioni.
Per noi è stata una piccola vacanza. Una volta tanto niente orari da rispettare e l’unico pensiero era quello di tamponare gli eventuali imprevisti causati dal freddo.
Domani è il 1° marzo. Prevista neve questa notte e poi giorni di pioggia. Speriamo di no!!! Una vacanza di qualche giorno va bene ma troppi giorni cominciano a diventarlo (un problema).
Vabbeh, comunque per ora godiamoci ancora questi bei momenti di vita familiare, noi e i nostri Cani :D :D :D

Una settimana all'insegna della Famiglia, una settimana come non vivevamo da tempo: la vita normale di casa e allo stesso tempo lavorativa fra noi e i nostri Cani. Dovremmo farlo più spesso… la rilassante vita del Branco/Famiglia, godendoci un po’ di intimità e di lavoro finalizzato alla sola espressione delle proprie attitudini :D :D

video - la Famiglia sotto la neve

video - hai niente per me?

video - nella tana lasciati andare

Mattina: Paolo riesce ad uscire, la strada è pulita e i negozi sono nuovamente attivi. Un po’ di spesa, un controllo alla situazione del campo scuola e poi di nuovo a casa.
Rientrato dal giretto, mi mostra una foto del campo… fantastico è dire poco… è tutto bianco!!!... sembra di stare in un altro mondo!!!... già con l’atmosfera di casa mi ero commossa, con questa foto poi… la ciliegina sulla torta.
Inutile dire che da quel momento non ho fatto altro che pensare di scendere a lavorare un po’ con i Lupetti!!! .. nel pomeriggio finalmente riesco a realizzare questo desiderio. Ekra e Real sono con me.
Ho una gran voglia di vedere la piccola Rossa in pista e sono curiosa della reazione di Real.
Mi capitò di vedere un Campionato Italiano di Lavoro AIAD - Dobermann - nel lontanissimo 1991. Poi ho vissuto come protagonista una gara IPO con Timon (IPO 2) e Scrooge (IPO 1) e mai più mi capitò l’occasione di fare una pista con la neve.
Certo avrei preferito non vivere quell’emozione in una gara, non tanto per Timon che era affidabile e serio come suo Padre Arek, quanto per Scrooge che era solita inventarsi ‘’l’inimmaginabile’’ quando non le stava bene qualcosa; Timon infatti fu spettacolare, e Scrooge, nonostante il mio forte stress, ha portato a termine la prova (primo oggetto a parte - coperto dalla neve che continuava a venir giù e quindi diciamo che le dava il ‘’la’’ per sorvolare… fortunatamente però il secondo lo ha segnato!!!) … dicevo quindi: avrei preferito non vivere quest’emozione in gara però, visti anche i risultati, sono contenta di essere stata lì con loro :D :D :D

Torniamo ad oggi:
il campo è ancora innevato ma non pulitissimo da impronte. Traccio e vediamo come va.

Ekra scende dalla macchina un po’ guardinga. Non aveva mai visto il campo coperto di neve. Coda a chiudere gli odori, si incammina in perlustrazione. Annusa un paio di punto critici per i passaggi vari (sia dei Cani del pastore o del vivaio accanto al campo, sia del Selvatico che si aggira fra le colline della campagna sabina)… e dopo essersi accertata, alza una zampina posteriore e fa pipì in piedi ‘’da maschio’’.
Facile presupporre che da quel momento in poi si sarebbe rasserenata e invece no; era più tranquilla ma non abbassava la guardia. Come è suo solito fare, nonostante il disagio, andava avanti senza remora… non spavalda, solo attenta.
Arriviamo sul tracciato; un Cane dal terreno accanto ci vede e comincia ad abbaiare; chiama a raccolta il suo compagno e danno il via ad un concerto :( … Ekra non è felicissima…vorrebbe concentrarsi più sulla traccia che le piace davvero moltissimo, che non sui due Cagnetti che ‘’chissà cosa le stanno dicendo’’…
Nel frattempo arriva anche il proprietario che comincia a battere su qualcosa in maniera abbastanza innervosente. Rimanere tranquilli non è stato facile, più che altro perché non ci capita davvero spesso di poter scendere e con la neve poi mai mai mai!!!
Ok dai, Ekra ‘’non ti curar di lor ma guarda e passa’’ come diceva Virgilio a Dante :D :D
Mantenendo la coda chiusa sugli odori, la piccola Rossa è andata avanti, con qualche aiuto è vero, ma oserei dire che se l’è cavata egregiamente. Poca esperienza in situazioni normali, nessuna con la neve, disturbi esterni…e lei che procede… cosa potevo volere di più?! …nulla!!! Ha superato gli stress, si è fidata di me, e ha finito il lavoro… sono molto molto soddisfatta!!! - Video di Ekra -

Dopo di lei, ho fatto ripercorrere il tracciato a Real che non ama moltissimo fare le tracce, un po’ per la sua forma di insicurezza verso la novità, e un po’ perché dopo un po’ si annoia pesantemente.
L’odore della traccia – mista del mio e di quello di Ekra – gli ha dato la spinta per vincere tutti gli stress e… mi ha lasciata davvero senza parole!!! …mi spiace moltissimo non avere avuto la possibilità di riprendere anche lui con un video, purtroppo avevo il telefono scarico e non più un millimetro di spazio nella memoria … che peccato … rimarrà però vivo dentro di me questo bellissimo ricordo!!!

Vedere i Saarloos che lavorano è davvero sorprendente. In ogni situazione cambiano atteggiamenti a seconda di quello che sta accadendo. Non si assentano mai dedicandosi solo ad una cosa, no, loro stanno attenti a tutto. Attivi come non è facile vedere in altre razze, sono altamente comunicativi con tutto quello li circonda. E gli atteggiamenti che assumono, possono essere travisati se l’osservatore non analizza (come loro) tutto quello che sta accadendo.
È difficile descrivere quel che riesci a vivere con loro, perché sono una molteplicità di emozioni che ti invadono, e in questo ‘’caos di input e di stati d’animo’’ rimanere attenti, coinvolti e distaccati per analizzare, non è proprio una passeggiata ;)
Sono stra-felice di tutto ‘’il materiale didattico’’ che mi forniscono e ancor di più sono felice che mi permettano di viverlo insieme a loro in diretta!
Grazie!!!

Nella speranza di fare qualcosa di utile, ho creato solo un nuovo mercato - Persone di età diversa, di sesso diverso, con ambizioni e lungimiranze diverse, e con diversi pregi e difetti, si industriano (ad un certo punto della loro vita) per condividere la propria esistenza con un Animaletto.
Noi logicamente ci troviamo coinvolti nel settore Cane e conosciamo solo le caratteristiche di questo settore, ma forse non sono poi così differenti dagli altri.
Dodici anni fa, Paolo ed io abbiamo deciso di documentarci sul Cane Lupo (anzi, Paolo ha capitolato di fronte al mio più profondo desiderio, quello di poter vivere con un Figlio di Lupo un pochino più vicino alla naturalità che non alla selezione da laboratorio che l'uomo porta avanti da millenni). Dopo uno studio delle due razze che lo rappresentavano con maggior precisione, abbiamo deciso per il Cane di Saarloos. Fu così che Arowen ed Ewoyn Tachunga entrarono nel nostro mondo.
Da allora di cose ne sono cambiate, di fatti ne sono accaduti, di persone che come noi si sono affacciate a questo lato del Mondo Cane, ne abbiamo incontrate.
Fin da subito, notando la grande differenza che esiste fra i Cani ''normali'' (diciamo) e i Saarloos, è nato in noi (in Paolo e in me) un senso di disagio. Il disagio non era con/nell'ambito del nostro Branco/Famiglia, ma era verso il popolo degli uomini.
Soprattutto per me che vivevo il Cane e il Cane Lupo a 360 gradi, e perciò vivevo nella loro semplicità e schiettezza, nella loro naturalità che era più che ovvia, ed era lontana mille miglia dalle convinzioni che da secoli esistevano nel nostro settore e in quello più specifico del Lupo in merito al ''loro'' modo di vivere e di pensare (degli Animali diversi dall'uomo) , non è stato facile trasmettere quello che sentivo e che stavo imparando.
Fiduciosa però che forse qualcuno potesse anche aprire la mente e cercare di vedere le cose in una maniera leggermente diversa, cominciai a scrivere un diario.
La risposta è stata buona…credevo … ma di tutto quello che ho scritto e sperperato ai quattro venti, pochissimi dati sono stati realmente accolti, e purtroppo di quei dati ne è stato fatto un motivo di commercio. Ma quel che è più grave ancora, è che sono stati presi in maniera frammentata (probabilmente perché non capiti - in pratica sono stati copiati ma non ne è stato afferrato il concetto), creando così ancor più confusione.
Arrabbiata più che mai con la superficialità sapiens, una sera decisi di voler creare un’Associazione che tutelasse il Cane Lupo di Saarloos.
Volevo divulgare quello che avevo imparato, le mie riflessioni sulle tante similitudini che esistono nei comportamenti fra loro e i Lupi e come poterli poi vedere ancora nelle varie razze meno evolute neotenicamente rispetto a questa.
Ero nella cinofilia da ‘’secoli’’ e credevo fortemente di essere arrivata al punto di poter cominciare a mettere in evidenza ‘’tante cose’’ – secoli intesi pensando alla gravità di quello che vedevo di brutto intorno a me, e pensando ai Cani e ai Lupi –
Volevo, attraverso meeting, documentari, testi, creare più informazione possibile. Il mondo del Cane e del Lupo era ormai in un vicolo cieco; si dava ascolto solamente a teorie che di tutto sapevano tranne che di verità. Le problematiche umane venivano riconosciute nei semplici atteggiamenti di questi poveri Animali e le fazioni d’allevamento erano già quasi create: da una parte i belli, dall’altra i punti interrogativi. Si esattamente!... Ci trovavamo esattamente già di fronte al commercio senza cultura e a quello che prevede una tipicità fisica in barba del carattere. Già in giro per l’Europa c’era un notevole numero di esemplari in cerca di una Famiglia con la quale potersi esprimere, e in base a quest’ultimo punto,volevo creare dei rifugi per tutti i Saarloos che avevano bisogno di assistenza, dato che il genere umano pecca vistosamente in saggezza e altruismo.
Sensibilizzando alcune persone, credevo di poter cominciare a gettare delle basi per una conoscenza diversa, visto che nessuno (o solo pochissimi) sapevano raccontarti qualcosa di più di quello che si cela sotto il vestito lupino di questi esemplari, e quei pochissimi in grado, non vivevano in Italia – persone che sono state contattate e che ahimè sapevano di Saarloos quanto io ne so di culinaria;)
Cominciai così a scrivere dati importanti da elencare su un nuovo sito che portava il nome della razza e al suo interno si poteva trovare tutto quello che della razza sarebbe stato utile sapere. Storia, carattere, linee di sangue, malattie. Avevo cominciato anche un nuovo data-base che raccogliesse oltre alle linee di sangue di tutti i Saarloos (cominciai dai miei), malattie e comportamenti. Volevo farne un compendio indicativo per capire cosa i razzatori avevano portato/dato ai loro discendenti e cosa la selezione dell’uomo aveva trascurato o esaltato.
E parlando di esaltazione, io, mi ero talmente esaltata che cominciai a credere i n più persone che sembravano seriamente interessate e volenterose di capire per puro altruismo, sano e assolutamente non commerciale indirizzamento culturale.
Organizzai così un primo corso, dando corpo a quel linguaggio che con il trascorrere degli anni stavo assaporando con i miei Cani e che, dall’arrivo di Arowen ed Eowyn prima e poi di Faal e Real, Ekra, Akera e Akisni in ultimo senza contare quelli conosciuti all’esterno di casa, stava mano a mano prendendo sempre più vita. Sto parlando del Linguaggio Naturale del Cane, quattro parole ricche di significato a quel tempo, e poi … poi diventate purtroppo spunto di molti per dimostrare chissà cosa a molti altri che sapevano ancor meno del meno… inebriati un po’ tutti, da alcuni concetti alla maniera presentata all’inizio del racconto, si iniziò a diffondere un credo confusionario che unito a quello precedente ha creato una tale zibaldone che la teoria del caos è niente in confronto.

Determinata, non volevo cedere, fu così che nacque anche il Progetto Cane Lupo (vedi pagina di presentazione).
Alla fine delle giornate che tenevo con i ragazzi, passavo ore e ore davanti al computer a scrivere per loro tesine riguardanti il loro lavoro, loro e dei loro Saarloos; gli avevo dato la mia piena disponibilità per quando non erano con m,e alla scuola; mi potevano contattare in ogni momento e mandare video per il lavoro che facevano in solitaria.
Avevo cominciato a interpellare anche persone che passavano il loro tempo libero dagli impegni lavorativi, ad osservare Lupi … esemplari durante la loro vita selvatica o soggetti salvati che vivevano in riserve. Avevo chiesto la collaborazione al BioParco e … oh beh …ero entrata nel vivo di un film molto probabilmente.

I grandi progetti che facevano parte del lavoro volevo che fossero rappresentati da uno dei miei Saarloos e dal Lupo.

Arrivò però il momento in cui dovetti cedere all’evidenza: il mio lavoro non stava arrivando al fine sperato, bensì all’accozzaglia commerciale accennata prima.
Ora molti ‘’professori’’ parlano … e io non potendo fare nulla per cancellare le tracce dei miei studi e del tempo dedicato a gente comune (comune perché rappresenta la massa del sapiens che vive nell’illusione che un simbolo possa raffigurarlo), ho chiesto di essere cancellata nell’immagine del mio Saarloos… ho abbandonato l’associazione a cui avevo dedicato anni di passione e di impegno perché non mi riconoscevo più in quello che l’avevano fatta diventare, ho riportato il Progetto Cane Lupo nelle righe della nostra scuola, eliminando anche dagli impegni un’altra associazione che era il portale per la conoscenza più intima con il Lupo, un’altra nota dolente, un’altra ferita che non rimarginerà finché certe persone si inebrieranno di studi altrui e di affari che brillano di luce accecante, una luce che non permette di vedere oltre il suo sfavillante bagliore.
Da tempo sono in attesa di tornare nel mio bosco, ma ancora non mi è concesso … perché? … non lo so … mi viene facile pensare solo che è per via di un tornaconto economico e di prestigio! Logicamente non mio!!!

Non voglio più che mi si riconosca in quel mercato senza cultura, ricco solo di grandi preamboli e superficialità, estremamente vuoti e scenograficamente appariscenti!!!

Non esco dal mondo del Cane Lupo di Saarloos, del Cane e del Lupo, ma rimango nel mio piccolo insieme a chi crede che la nostra filosofia sia molto di più di un salvadanaio e di un riflettore.

Perché proprio un Saarloos?

Perché da sempre mi piacciono i Lupi, e perché da quando ho avuto la fortuna di conoscere Lupo, di incrociare il suo sguardo, di toccare il suo particolarissimo manto, di sentire la pressione del suo corpo sulle mie gambe, il mio sogno nascosto ha cominciato a tornare sempre più assiduamente allo scoperto.

Dodici anni fa, il cugino Cecoslovacco era già abbastanza conosciuto, ossia si era già visto nelle expo e, anche se di lui si sapeva veramente poco, era comunque una realtà. Del Saarloos invece, addirittura non c’erano che pochissime foto e, ad essere sinceri, non mostravano neanche esemplari all’altezza della bellezza dei Clc.

Perché allora scegliere proprio i Saarloos?
Eh! …perché non erano di moda, erano sconosciuti, erano caratterialmente ‘’ambigui’’ e le notizie che si avevano su di loro erano scarsissime e anche un po’ contrastanti.
Attorno al Saarloos, c’era un alone di mistero, esattamente come,nel mistero ha sempre vissuto il suo avo Lupo.
Vedevo il Saarloos felice nei paesaggi naturali e schivo in quelli cittadini, un po’ come sono sempre stata io, che ho sempre ritenuto ‘’casa’’ i siti lontani dalla civiltà umana.
Certo di loro non sapevo assolutamente niente e per di più in Italia non c’era nessuno a cui poter fare domande, ma la mia testardaggine e il desiderio di scoprire qualcosina di più sul Lupo, mi fece ingranare la marcia per partire verso quel mondo ancora sconosciuto.
Anche se non possiamo dire che loro siano ‘’Lupi’’, non possiamo negare che sono davvero tanto vicini alla crescita finale (teoria neotenica). Questo livello neotenico ci fornisce tanti e tanti dati di conoscenza del Selvatico e collegamento con il Domestico, che altrimenti non sarebbe stato facile avere.

Dal giorno in cui decidemmo di accompagnarci a dei Saarloos a poco dopo, la razza cominciò ad avere riscontro anche in Italia. Non so perché altre persone si tuffarono in questo universo, forse per i miei stessi motivi o forse perché del Saarloos si diceva che era un Cane per famiglie, per bambini e che la sua bontà era pari a quella del più innocuo degli individui che abbiano mai calpestato la Madre Terra.
Quando fu chiesto al procreatore della razza, per cosa potevano essere impiegati i suoi Cani, vedendoli poco avvezzi ad un desiderio sfrenato di fare conoscenza con l’estraneo, indirizzò la selezione per ottenere addirittura un Cane guida per non vedenti.
Non si racconta che l’impresa fu facile, però alla fine alcuni soggetti risultarono idonei. Fissare però certe caratteristiche su un Animale tanto completo e tanto vero, necessitava di ambienti favorevoli e persone che capissero molto in tema comportamento.
Una delle accortezze da prendere per modellare carattere e personalità del Saarloos, era quella di far vivere lui, tante esperienze fin da piccolino, altrimenti … altrimenti … eh, altrimenti (in lui) avrebbe avuto il sopravento il lato animale lupino anziché quello domestico.

Qui si potrebbero aprire un capitolo di chiacchiere in merito alle credenze popolari, ma siccome fra noi dilettanti della comunicazione verbale, con le chiacchiere non possiamo arrivare molto lontani, lascio solo una riflessione:
Le caratteristiche lupine sono la sensibilità (facilità nel cogliere le particolarità), la docilità (conoscenza e rispetto delle regole del Branco e conoscenza e rispetto dei singoli ruoli nel Branco), la duttilità (capacità di apprendere ma solo se esiste una valida motivazione per imparare). Queste peculiarità sono collegate ad una serie di altre peculiarità che possono spingere il soggetto a dare risposte positive o risposte negative.
Per ottenere da lui delle risposte positive, c’è bisogno di conquistare la sua fiducia.
Per far sì che ciò avvenga, dobbiamo comportarci in maniera coerente e senza picchi umorali.
Se non riusciamo a farlo, il nostro Saarloos prenderà delle distanze da noi ogni volta che se ne presenterà l’occasione. Se l’occasione sarà ‘’cosa’’ piacevole, non sarà facile trovare ‘’cose’’ sempre più piacevoli che lo colleghino a noi, se invece l’occasione sarà ‘’cosa’’ negativa, non sarà facile che egli non colleghi anche noi al fatto negativo (non cerchi cioè noi, per risolvere il problema), bruciando così anche quel poco di familiarità che s’era creata fra noi e lui.
Ecco che, fra superficialità, non conoscenza e ambienti disagevoli, entra in ballo la diffidenza.
A causa di una selezione che perpetua da anni fra titolati e non titolati(e negli anni è forse anche peggiorata), non basata (la selezione) su test caratteriali completi/profondi, ossia su un lavoro di scelta dei soggetti da accoppiare non improntato sulla completezza degli individui,bensì solo ed esclusivamente (o ciecamente) su caratteristiche che ‘’l’uomo ritiene siano adatte ad una vita da soprammobile o da oggetto antistress’’, è facile trovare Saarloos disadattati. Non cretini, caratterialmente carenti.
Si è cercato, in sostanza, di togliere loro tutto quello che poteva renderli Animali non per tutti (peluche on-off). Sembra quasi di vedere i vecchi film di Lassie che hanno fatto del Collie un Cane capace di compiere opere che già per un uomo sono difficili se non addirittura impossibili.

Ma ci sono riusciti a togliere l’Anima al Saarloos? – dipende da cosa si intende per Anima, perché a questa domanda potrei rispondere con un’altra: E’ possibile togliere l’Energia alla Vita?

Non è cercando di eliminare certune caratteristiche dall’intimo del Saarloos che si riesce a trasformarlo in un peluche che respira, perché prima o poi da qualche parte la Natura si farà rivedere e a quel punto bisognerà che l’uomo sia in grado di far lui da spalla e da guida.
Non credo di commettere un peccato dicendo che la selezione/allevamento del Saarloos, è congiunto alla superficialità.
- Una volta che la legge ha dato potere decisionale al popolo sulla procreazione libera da vincoli, sono stati fatti accoppiamenti casuali (per i più attenti nella selezione, parlo sempre di carattere); questi accoppiamenti, hanno creato una sequenza di equilibri e squilibri; al grido di ‘’io posso’’, sono nati tanti soggetti che potenzialmente potevano portare forza come anche scarsi contenuti, e che effettivamente hanno creato imperfezioni attraverso le quali è entrata in orbita una cospicua mancanza di adattamento alle varie situazioni.
Da soggetti ‘’bravi come agnellini’’ può nascere la copia dei genitori, come può essere invece che essi passino inosservati e sia l’avo più completo a farsi strada.
Se questi soggetti finiscono in mani sbagliate, la loro vita trascorrerà fra incomprensione, sbarre e isolamento, se non passerà addirittura a morte prematura per condanna da parte di quello stesso popolo che ha voluto quella vita…! ...oppure andranno ad occupare le tane e gli antri nascosti di un bosco, inimicandosi le culture che proteggono la fauna selvatica e gli allevatori di bestiame che, gridando sempre ''al Lupo al Lupo'', vorrebbero farne solo concime!!!!

Ora… una vita vissuta in maniera non serena, porta ad ulteriori squilibri comportamentali e conseguenti squilibri fisici. Il Saarloos assorbe tutto quello che gli respira accanto, tutte le sensazioni che cattura le fa sue. Il male di questo sta nel somatizzare in maniera concreta le negatività che, se non riesce poi ad espellere, rimangono in lui senza possibilità di uscire se non in chiave di malattia.

Lo sapevate che le ‘’patologie comportamentali’’ (così le chiamano gli addottrinati) e i tumori hanno origine spesso da forti stress che si patiscono nel quotidiano?

Non voglio fare ipotesi e stregoneggiare in merito a discorsi che sanno più di fantastico che di reale, ma se e quando deciderete di prendere un Saarloos con voi, sappiate che accanto non avrete un semplice amico a 4 zampe, ma un termometro che vi misurerà costantemente la temperatura, con l’unica variante che se avrete la febbre, non sarete voi a stare male ma lui … non potete essere tanto egoisti da dire: meglio a lui a che me! … quindi stra-pensateci prima di decidere per un ‘’si’’ e fatevi molti esami di coscienza! ...e soprattutto non cedete alle linee che vagano nel buio che più buio non si può. Mi riferisco a coloro che, nel nome del bene, stanno sporcando il sangue della razza con razze che non hanno nulla a che fare con i genitori che hanno dato vita a tutto!!!

Purtroppo il sangue Saarloos sembra essere chiuso, ossia, le linee sono talmente poche e le richieste talmente tante (non solo per il piacere di accompagnarsi ad un Animale così particolare, ma per il ‘’puzzo di soldi’’ che da esso si sprigiona!!!), che la selezione dovrebbe rinnovarlo (questo sangue) inserendo soggetti che possano fortificarlo. Essendo però l’indirizzo, quello di possedere un peluche vivo, nell’assoluto non rispetto del Lupo e del Pastore Tedesco (Genitori della razza), i tecnici non sanno a che santo votarsi. E nella baraonda e ignoranza più totale, inseriscono elementi di tipologie che, al massimo riescono ad aggravarne i difetti e a non rimarcare i pregi.

Se è di sangue nuovo che abbisogna il Saarloos, reintroducessero il Lupo e il Pastore Tedesco e NIENTE ALTRO!!!
Non ci si improvvisa allevatori e selezionatori!!! E non ci si improvvisa tecnici del comportamento!!! ... Basta con il commercio e con le mancanze di rispetto per ''la Vita''!!!

Nove anni or sono, lessi un articolo della figlia del selezionatore della razza. Un articolo molto interessante nel quale tracciava per sommi capi quella che è stata la storia. Leggevo di un signore amante del Pastore Tedesco, rattristato per lo stato in cui si trovava questa razza; privato di molte caratteristiche naturali, ha voluto dar lui (al Pastore Tedesco) nuovamente una ‘’dignità’’. Scegliendo un esemplare che lavorava in assistenza all'esercito (dalla traduzione non sono riuscita a capire se il suo compito era unicamente di ricerca, soccorso e/o altro); scelse quindi un Cane sociale, duttile, docile, portato per la ricerca e la collaborazione con il militare e/o compagno umano, lo unì ad una Lupa (un po’ quello che dovrebbe essere, o vorrebbero fosse, suo cugino il Cane Lupo Italiano). Cercando di tenere vive entrambe le ‘’Parti’’ - Cane e Lupo - senza cadere nella degenerazione della selezione del Cane, partorì un esemplare ‘’guardingo’’ e ‘’devoto’’. Nascono i Saarloos per guida.

Le condizioni sociali dell’epoca, le modalità espressive delle persone dell’epoca, la densità della popolazione sapiens dell’epoca, hanno sicuramente agevolato questa modalità di lavoro, ma con il passare del tempo e delle tecniche mediche (come marcato dalla signora Saarloos), le richieste per Cani del genere scemarono. Sinceramente do, per il declino di richieste, più importanza al modello comportamentale del Saarloos e a tutti i cambiamenti dei quali ho fatto cenno poc’anzi, più che alla mancata richiesta di ‘’soggetti conformi al lavoro’’ dovuta al progredire della medicina (trapianto della cornea e sviluppo di mezzi sociali adeguati), ma io non c’ero e lei si, per cui mi fermo alla semplice considerazione.
Nell’articolo si parla ancora dell’istinto di fuga (ormai un dogma nel mondo del CaneLupo!!!), causa principale dell’arresto del ‘’commercio’’ (permettetemi la parola…) dell’allevamento… un articolo più completo è sul sito www.kilstroom.nl/.
Quanto ho riportato è ciò che ho capito di quello che ho letto e condito per quello che so, ma leggendo voi stessi, traete un po’ le conclusioni che volete.
Quello che posso dire dopo 12 anni che vivo con loro, è questo: sono Animali particolari, uno diverso dall’altro, carichi di caratteristiche lupine e tratti domestici. Riconosco in loro il Cane per eccellenza e le meraviglie del Selvatico. Sono elementi ‘’Uno’’ che cercano l’unione e la realizzazione nel Branco. Solo se trovano nell’umano e nella Famiglia umana, la loro identità, vivono bene, altrimenti sono dei disadattati che alla prima occasione mostreranno il loro disagio. Hanno dei comportamenti che molte persone non afferrano e non accettano, ignare della loro maggior completezza evolutiva rispetto ai Cani di altre razze.

NOTA - giugno 2019 Interessante sapere che l'Olanda, patria di questa razza, ha eliminato dalle sue terre il Lupo; sono ben 140 anni dacchè un esemplare di Canis Lupus non solca più quei territori. ... Leggevo su internet di una sua azzardatissima ricomparsa ... e nel terrore mi sono chiesta se mai le furie olandesi che l'hanno sterminato, capiranno l'importanza della ''biodoversità'' permettendo il ristabilirsi del Lupo nei suoi vecchi territori ?!? Solo il tempo ce lo dirà! ... Riporto uno stralcio di un articolo che mette in luce le problematiche che questo meraviglioso Animale incontra con l'uomo ''Il ritorno del lupo non è però sempre indolore: in Francia, dal suo ritorno dall’Italia nel 1992, le popolazioni sono cresciute rapidamente. Gli allevatori di ovini e caprini affermano di subire attacchi in aumento, con circa 12.000 incidenti segnalati. In Olanda Wolven in Nederland lavora dal 2008 per preparare gli olandesi al ritorno del lupo in campagna e l’ecologista Roeland Vermeulen dice che gli esemplari stabilizzati hanno più probabilità di mangiare cervi o cinghiali. Le pecore, al contrario, sono “come cibo spazzatura”, prese dai lupi in dispersione o da quelli meno esperti nella caccia. ...'' da www.lastampa.it (16/04/2019) ...

A tal proposito mi è venuto normale collegare ‘’questo fatto’’ alle tante sciocchezze riguardanti il ''sangue nuovo'' nel Saarloos, e ai grandi miscugli che stanno facendo coloro che dovrebbero amarlo più di tutti... La nuova associazione, formata da chi si professa amante e tutelante del Cane Lupo di Saarloos www.swd-i.com/en , è la prima della lista a farmi pensare in negativo!
Il sito ufficiale del Cane Lupo di Saarloos - Kilstroom / Saarloos Wolfhonden Kennel van de Kilstroom - www.kilstroom.nl/

24 / 25 aprile 2018
Due giorni interessantissimi passati con Eddy, Filippo, Martina, Ambra e Isabella. Due giorni che, sommati agli altri, organizzati da Eddy, e sommati agli incontri che periodicamente facciamo con Isabella, mi stanno aprendo una parte di mondo Saarloos che è sempre rimasto un po’ nell’ombra.
Dacché sono entrata in questa parte dell’Universo ‘’CaneLupo’’, ho assaporato diversi aspetti della razza Saarloos; nel mio intimo, i 7 di casa, mi hanno presentato aspetti similari e non; tutti hanno quel classico carattere che li definisce lupini: sensibili, rituali, con un’alta padronanza del significato del ruolo soggettivo in un Branco/Famiglia, ma ognuno nel suo, ha qualcosa che li differenzia dagli altri.

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Estate 2019
Siamo fermi da molto su questo diario (a parte una piccola modifica fatta nei primi giorni del mese di giugno). I perché di questo ‘’silenzio’’ sono tanti, alcuni belli alcuni brutti. Il problema è che non si riesce mai a star dietro a tutto, e ancor meno si riescono ad accettare le tante difficoltà che giornalmente ci si accumulano sulle spalle. Per non parlare poi, di quanto non si accettano le cose negative, soprattutto se legate a forti sentimenti che nel tempo sono divenuti talmente grandi che … rimarranno sempre vivi e forti anche nel momento in cui ‘’l’altro’’ non sarà più con te a condividerli.
Mediante quel sentimento tanto forte da inebriarti ogni volta che hai la possibilità di verificare che non è ‘’solo un sogno’’, riesci a sopportare tutto, ma nel momento in cui, non ti rimane che il ricordo ad alimentare quella fiamma … beh … è dura

Dando corpo ai ricordi di questo semi-vuoto degli ultimi anni e vuoto totale dell’ultimo, iniziamo con il parlare di cose belle: - Dopo un’assenza di molti anni dal Lavoro, nel 2016 sono riuscita a calpestare nuovamente, per qualche giorno, un campo diverso da quello di casa, sostenuta da chi come me è appassionato dello Sport e nello Sport crede, Carlo Fagioli.
Ma solo nel giugno del 2018, ho potuto concentrare il tempo per dedicarmi (in un certo modo) alla Disciplina del cuore. E in tre mesi sono riuscita a vivere alcune esperienze davvero interessanti con Real, Akera e Akisni, per quel che riguarda il mondo Saarloos, e con Teach, per il mondo del Cecoslovacco.
Aiutata dalla professionalità di un bravo tecnico del lavoro nonché caro amico, Carlo Fagioli, sono entrata nello Sport ‘’Utilità e Difesa’’ da una porta che, orgogliosamente dico, nessuno mai (a saper mio) era riuscito ad accedervi in questo modo. -

Lo Sport come fonte di espressione personale ed educazione sociale

Lo Sport è una delle attività più importanti, a livello personale e sociale, che un Individuo possa praticare per affinare la propria crescita fisica e psichica in perfetto equilibrio.
Nello Sport, se la scelta della disciplina seguita non è condizionata da altri all’infuori di noi stessi (della nostra volontà), abbiamo la possibilità di esprimerci per quel che siamo e, senza veli, possiamo mostrarci nella maniera più spontanea e naturale.
Tramite lo Sport, educhiamo la nostra speciale ‘’nota distintiva’’ – quel particolare ‘’nonsoché’’ che ci differenzia, e fa di noi un Elemento unico – al fine di poterla esprimere senza danneggiare la nostra ‘’figura’’ (senza farci del male) né quella di coloro con cui veniamo in contatto,
Lo Sport ci educa nel rispetto delle regole (regolamento peculiare della disciplina scelta), nel rispetto verso coloro con i quali condividiamo la passione (fornendoci quella particolare educazione, durante l’allenamento, che ci insegna il significato di collettività – comunicazione e collaborazione); ci educa nel rispetto delle norme sociali che impongono giustamente un limite d’azione dando un tempo e un luogo per poter entrare in ‘’gioco’’, come anche un tempo e un luogo dove saper attendere, e un tempo e un luogo dove non sarà possibile esprimerci in maniera completa bensì educati alla circostanza (senza per questo però, infliggerci un comportamento castrante, diverso solo come intenzione, tensione ed eccitazione).
Lo Sport ci unisce e ci fortifica sia caratterialmente che socialmente, lo Sport ci appaga nell’intimo e ci dà la possibilità di partecipare ad iniziative solamente distensive o importanti in quanto utili al pubblico ufficio. Ci impedisce pertanto di cadere nei viziosi meandri della frustrazione e della depressione, poiché anche se solo per un tempo limitato o in una forma circoscritta, possiamo essere noi stessi in pieno appagamento, esprimendoci educatamene per quel che siamo e non per quello che gli altri ci impongono di essere.
- Dignità, rispetto fiducia stima sacrificio impegno valore della sconfitta e della vittoria conoscenza del negativo e uso del negativo come spinta per risorgere o migliorare, tutto questo lo possiamo trovare nello Sport. - … e non solo questo …leggi tutto l'articolo ''QUI''

Il CaneLupo e lo Sport

Lavoro e Saarloos, non sono mai andati d’accordo se non, forse, nei primissimi anni della selezione della razza, ma le notizie che circolano sono talmente poche e scarsamente tecniche, che non si ha materiale sufficiente e chiaro che ne dia certezza (ricordo per chi fosse estraneo al circolo sportivo, che per ‘’lavoro’’ si intende la disciplina ‘’Utilità e Difesa’’ e similare impegno). Il Cane Lupo Cecoslovacco invece ha tutte le sue origini nel settore, ma anche per lui, il destino ha piegato verso altre vie, portandolo ad essere (a sembrare di essere) un altro peluche da collezione.
Tornando al ‘’Lavoro’’, causa del mancato o scarso impiego nell’impegno di discipline e attività sociali di siffatto calibro, è da ricercarsi nella completa non considerazione del fatto che davanti a noi, o al nostro fianco, non ci sono dei normali Cani, ma Cani con un alto tasso di influenza lupina, come già molte volte spiegato. Per cui, se si vuole interagire con loro, la sola conoscenza metodologica non è sufficiente; e lo è ancor meno (il metodo) se non si possiede ‘’più di una normale infarinatura di etologia’’ … senza inserire nel discorso le varie selezioni caratteriali dei Cecoslovacchi (dei Saarloos neanche a parlarne), che vertono unicamente nella direzione morfologica e (attitudinalmente) volgono perdutamente verso un carattere molto ma molto Goldenesco/Bambolesco,, smembrando in siffatto modo, tutto il lavoro di selezione effettuato alla nascita di questa razza (per non toccare il tasto del rispetto dell’individualità, specificità necessaria nell’equilibrio collaborativo del Branco / Coppia. Non esistono infatti Allevatori che abbiano esperienza in campo del ‘’Lavoro’’.
Nel binomio con Carlo, presuntuosamente (ma neanche tanto) dico: abbiamo un’ottima base di partenza e soprattutto tanta umiltà e passione da metterci costantemente in discussione. Senza logicamente dimenticare il grande merito dei nostri collaboratori CaniLupo che, nelle loro singolarità, possiedono caratteristiche che ci indirizzano verso la conoscenza. ...

Attenzione: Quando parlo di conoscenza, non penso allo Sport come competizione, anzi quella è l’ultima cosa a cui penso, anche perché non ho chiesto aiuto a Carlo per rientrare nelle dispute delle sfide sapiens, ma solo per avere risposte ai tanti perché che mi si sono accumulati in testa e nel cuore … ‘’Conoscenza’’, per me e per lui anche, è capire il perché di tanti comportamenti, di tante risposte strane che danno questi esemplari semi-domestici; capire cosa voglia realmente dire per loro ‘’collaborazione’’, quanto sia importante e fino a che punto; questo per meglio indirizzarli nel farli elaborare, scoprendo quando è il momento per chiedere e quando il momento per dare (chiedere e dare, una scoperta valida per entrambi - noi e loro).
… Prima di entrare in campo e iniziare lì la pratica, Carlo ed io ci attardiamo a parlare, ci interroghiamo su chi sono questi Cani, su cosa sono, su cos’è o dovrebbe essere il lavoro per loro. Cerchiamo di fare luce sui loro comportamenti e sui legami che esistono fra loro e le persone di casa, sempre al fine di poter meglio presentare ‘’un compito’’ che a volte dovranno portare avanti in solitaria (che poi, nel profondo, rimane sempre collaborativo nel binomio Cane/Uomo) e a volte sarà palesemente ‘’congiunto’’.
… piano piano il Selvatico e il Domestico prendono vita in varie forme, tutte perfettamente in linea con l’equilibrio psico-fisico del ‘’Mastro-Allievo CaneLupo’’.
Erano anni che non mi sentivo tanto appagata … o forse non mi ci sono mai sentita così…

Senza Carlo tutto questo non sarebbe stato possibile!
Perché? … Ve lo dico subito.

Chi è Carlo Fagioli.
Ho conosciuto Carlo circa trent’anni fa. Capelli neri portati un po’ più lunghi del normale, baffi e mosca, abbigliamento sportivo, un fare amichevole, educato e simpaticamente spartano – un moderno D’Artagnan! –. Sempre sorridente e disponibile. Parlare con lui, metteva chiunque di buon umore; era una persona positiva che cercava di farti vedere sempre il lato ‘’buono’’ delle cose; era il suo ‘’modo giusto’’ per superare le difficoltà. … Quando entrai nel mondo della cinofilia non c’erano, come ci sono oggi, miliardi di ‘’maestri’’ invogliati a indirizzare le proprie ‘’attività’’ nel settore mossi, più che dalla passione, da un disequilibrio psicologico personale legato anche ad un commercio ‘’facile’’; non c’erano personaggi che straparlavano solo della loro magnificenza in danno di tutti quelli che invece se ne stavano quieti a fare il proprio lavoro con umiltà, e tutti erano amici; la collaborazione era di casa. … Carlo spesso veniva chiamato come Figurante di gara; dopo qualche tempo capii il perché: lui non entrava mai in sfida con il Cane, non doveva vincere sul Cane, non doveva mettere in mostra la sua ‘’mascolinità’’ attraverso una prova caratteriale del Cane, anzi, faceva sempre di tutto per mostrare le sue qualità (le qualità del Cane) e mascherarne un po’ le carenze. … Fra tutti i tecnici di quel tempo, è l’unico che si è messo più volte in discussione, è l’unico che ha sempre ascoltato e indirizzato il lavoro prendendo in considerazione quello che nasceva dalle riflessioni, dalle conversazioni, ragionando ed elaborando … è questo uno dei motivi per cui oggi vanta di un curriculum che non molti possono dire di avere. … Personalmente ho cercato Carlo, oltre che per la simpatia che provo per lui e l’amicizia e rispetto che ci lega da anni, per la sua professionalità e conoscenza del settore; come accadeva ‘’al tempo’’, lui mi ascolta, ragiona su quello che gli racconto e sui ragionamenti che faccio, mi consiglia, mi insegna; parlare con lui vuol dire accompagnarsi in una piacevole camminata discorrendo di cose interessantissime che possono nascere da un pensiero semplicissimo evadendo poi in collegamenti astrusi/enigmatici, ma che alla fine trovano sbocco sempre nella semplicità … quella semplicità che è parte della coscienza di un Cane e non più nostra. … Entrare nei panni di un Animale diverso, è difficile solo se sei avvinto alle presupponenze sapiens.


I primi momenti

La prima esperienza da assorbire per i miei Cani, sta nello scoprire che oltre casa, il giardino e il campo scuola sotto casa, esiste qualcosa di più. … Questa loro ‘’de-efficienza sociale’’ un po’ è dipesa dal tempo sempre limitatissimo, un po’ da me che sono solitaria oltre le righe, e un po’ dal luogo dove abitiamo: ‘’una zona che già il Pastore Tedesco Grigio era visto (più di vent’anni fa, appena ci siamo trasferiti) come il Lupo…!’’ … Vi lascio immaginare cosa poteva uscire da tali ‘’menti’’ se, nel 2006 i paesani sabini avessero visto le Saarloos … faccia a faccia con un CaneLupo!! Avrei avuto la Forestale al cancello di casa in men che non si dica (pensando positivamente!) … Dopo qualche anno, per fortuna sono arrivati in zona esemplari di Cecoslovacco e quindi già con i nostri Cechini potevo azzardare qualche passeggiata senza problemi, però di Saarloos non ce ne era e non ce ne è traccia tuttora.
Il Lupo sarà sempre il Lupo, che i media vogliano o meno beatificarlo, la psiche umana partorirà sempre aborti di verità. … lascio una nota che purtroppo tratta di una delle tante incresciose disgrazie causate dalla cattiveria umana, nonché dalla sua dispotica avversità nei confronti di tutto quello che ipoteticamente può nuocergli, senza toccare il critico tasto ‘’Favole e Spettri’’ - ... - Immagine dello scorso aprile -

Oltre all’orribile pensiero dell’uomo sul Selvatico e alle oscenità a cui la sua prepotenza porta, in zona è uso comune lasciare Cani, Gatti, Galline, Pecore, Cavalli in giro per i terreni; alcuni terreni sono limitati da filo spinato, il che circoscrive le zone ai Cavalli, ma il filo è assolutamente inefficace per gli altri Animaletti vacanti (per fortuna anche, pensando a quali ferite potrebbero andare incontro); la piena libertà in cui ‘’gli Altri’’ vivono, non permette a chi non fa parte del Branco (noi ad esempio) di passeggiare tranquillamente per i sentieri, ergo, l’asocialità è più che altro doverosa! - …
Vabbeh, comunque, tristezza, amarezza e polemica a parte, cercando di ritrovare il buon umore, il succo del discorso è che i miei Lupetti sono scarsamente socializzati! … Fortunatamente fra noi c’è una buona base di rispetto e fiducia, per cui sanno che possono venire da me a risolvere un problema o a chiedere aiuto per risolverlo o, se così non fosse, sanno comunque che standomi vicino non gli accadrà niente di male, per cui nella peggior versione dell’intesa, ‘’io’’ sono sempre il male minore ;)

Arrivati alla scuola di Carlo, il Centro Cinofilo Tiberino, parcheggio, apro un po’ gli sportelli della macchina in modo che loro possano cominciare ad assaporare la nuova atmosfera mentre vado a salutare il padrone di casa. … Più di qualche minuto passa, speso fra alcune delle ‘’chiacchiere’’ di cui sopra, dopodiché torno dai miei Cani. Uno per volta li faccio scendere (dalla macchina) al guinzaglio; facciamo insieme il giro del campo e dell’area appena fuori; conoscono Carlo e conoscono l’ufficio dove ci attardiamo ancora un attimo a parlare (Carlo ed io) per far assaporare (a loro) un clima molto tranquillo.
È fondamentale che il CaneLupo si senta a suo agio, facendo della novità una realtà conosciuta e cominci, piano piano, a provare familiarità con il posto. … Non è certo una cosa che si realizza da un momento all’altro, assolutamente no; e anche con i soggetti più forti, bisogna avere pazienza. … Altro dato importante, la pazienza, il saper aspettare il momento in cui prudenza e vigilanza non saranno più le uniche voci del comportamento del Lupino, e cominci (il Lupino) a chiedere ‘se abbiamo visto tutto, io toglierei il disturbo e me ne tornerei piacevolmente in macchina a riflettere!’’ … A seconda di quello che percepiamo, decideremo se, per la sua sanità esperienziale, dovremmo aspettare ancora qualche minuto, attivarci in campo oppure se sarà più idoneo tornare un poco in macchina.
Come primissima uscita, avendo intenzione di farli comunque uscire più volte, li riaccompagno in macchina. Nel susseguirsi del ‘’vai vieni’’ degli Altri, cominciano a guadagnare maggior tranquillità.

L’approccio in campo con il lavoro, posso presentarlo esattamente nella stessa modalità che conoscono a casa e hanno conosciuto nella nostra scuola quelle poche volte che siamo riusciti ad andarci. Posso farlo nella versione ultima o in un crescendo dalla più ‘’semplice’’ alla più ‘’completa’’… saranno loro a dirmelo. L’intento è quello di fargli ritrovare degli ‘’schemi’’ conosciuti (attenzione: non schemi di lavoro ma di comportamento e di attività creativa e ricreativa delle zone rendez-vous), affinché possano acquisire fiducia anche da quelli (dagli schemi) oltre che da me (conduttore) e dal nostro binomio.
… Il comportamento riportato da ognuno di loro, ha rispecchiato perfettamente le caratteristiche delle singole individualità; non risposte date da uno stampo di laboratorio, ma reazioni/atti specchio di quell’individuo / quell’unità.
Uno spettacolo che ha confermato i primi dei tanti pensieri formulati nel tempo.

Andando avanti con i minuti, sono cominciate ad arrivare le loro prime domande (anch’esse diverse soggettivamente), alle quali non è sempre stato facile rispondere. … Purtroppo, non avere quel tipo di esperienza di ‘’Lavoro’’ con i Saarloos e con i Cecoslovacchi, mi impone di dover fare riferimento a tutto quello che posso aver assorbito dal ‘’Lavoro’’ con i Pastori Tedeschi, dagli anni di vita in casa con i Saarloos e i Cecoslovacchi, dalle ore di studio del Lupo e, da quel che sono riuscita ad estrapolare dalle dicerie comuni - appunti spesso nascosti in uno sguardo, in una vibrazione, in qualche frase formata da parole messe lì alla rinfusa… - nonché dall’esperienza con il recupero di Soggetti che avevano avuto la sfortuna di vivere parte della loro esistenza a contatto con il mondo sapiens che li aveva disintegrati a livello psichico... partorendo così un pensiero il più possibile consono alla realtà.

- Esistono, nell’ambito del piano educativo, tre profili: formale, non formale e informale.
Il primo rispecchia le normative che devono essere seguite nell’ambito di alcuni luoghi e circostanze (che possiamo riconoscere in obblighi sociali); il secondo è ciò che riguarda la libera espressione dell’individuo, incentivata per stimolare la sua inventiva e far sì che egli, da essa possa trarre sempre nuovi stimoli e sicurezza interiore, e raggiungere una completezza dell’espressione caratteriale (sia per beneficio soggettivo, ossia per ciò che riguarda l’individuo, sia per beneficio sociale, ossia come aggiunta preziosa per la società); il terzo rappresenta tutto quello che avviene per casualità, che oltre ad impressionare, incuriosire, stimolare o reprimere (allorquando l’episodio casuale produce un fattore negativo), spinge l’individuo ad improvvisare o riflettere traendo forza dalle esperienze passate o dall’intuito, per trovare la giusta soluzione all’imprevisto. -
- Dal libro ‘’A TE…’Educazione Naturale
-

Sezione B -
Akera e Akisni (Saarloos) - Fratelli di cucciolata, frutto di una accurata selezione caratteriale e morfologica, diversi come Natura vuole! Lei, intraprendente in compagnia e saggia in solitaria; lui collaborativo in compagnia e schivo in solitaria. La varietà di atteggiamenti nelle diverse situazioni, sono lo specchio del loro essere ‘’individui’’, e di non essere ‘’deprivatizzati trionfi di cloni’’.
In linea generale il CaneLupo, nelle sue espressioni lavorative, usa tenere sotto controllo tutta la situazione, per cui, nell’esecuzione di un esercizio, terrà sempre un orecchio sul suo conduttore e gli occhi e l’altro orecchio, vigili all’esterno del binomio. Per questo è importante che il luogo dove lavora o si appresta a lavorare, sia per lui ‘’familiare’’, altrimenti non potrà dare tutto se stesso nell’allenamento.
Nel video che seguirà, riporto la prima mattina, il primo momento in un campo nuovo, la prima volta che i miei CaniLupo si trovano a lavorare di fronte ad uno sconosciuto in un posto sconosciuto.
Nel particolare di Akera e Akisni, è facile individuare la coscienza che li porta ad agire.

Akera, più serena, esplora e, una volta assaporati i profumi del sito, fa per tornare alla macchina. Lei non sa logicamente cosa ci stiamo a fare in quel posto, ed è normale quindi che, una volta conosciuto l’esterno, voglia ‘’tornare nel Bosco’’. Essendo Akera completa sotto moltissimi aspetti, è docile alla mia richiesta di lavorare. E tanto lo è, che i suoi atteggiamenti sono molti infantili rispetto soprattutto a quelli che normalmente adopera nelle stesse situazioni a casa. In un crescendo di sicurezza poi (riconosciuto l’atteggiamento collaborativo), passa da un fare attento e fiducioso tipico del Cucciolo dipendente e non curante dell’esterno, ad un fare sempre attento alla persona e alla situazione, per finire con un’intenzionale modalità conduttrice (determinazione a dirigere).

Akisni, meno rilassato, risponde alla collaborazione imponendo la sua decisione, arrivando cioè, direttamente al termine dell’esecuzione del lavoro al piede chiudendo il passo in avanti nell’anticipazione della sosta di MammaLupa data dall’accerchiamento dei Cuccioli alla fine dell’andatura al passo. - (sosta del rigurgito – alimentazione) -. È logico che per Akisni è solo un rituale, perché mai in situazioni esterne è tanto tranquillo da potersi distrarre o rilassarsi a un punto tale da ‘’mangiare’’ (anche bocconcini molto prelibati).
Nella condotta al piede, Lui si appiattisce un poco, preme sulle mie gambe e cerca di indirizzarmi verso l’uscita; non riesce a staccare l’attenzione dall’esterno ‘’tanto da non accettare un ritorno al piede dando le spalle al mondo’’. Akisni ha bisogno di direttive tranquille ma ferme. Perdere la pazienza con Lui o assoggettarlo, porterebbe ad uno schiacciamento caratteriale che segnerebbe in negativo la sua personalità. Al contempo però non bisogna assecondarlo perché in questo modo si convaliderebbero le sue incertezze.
Come indole si affida, ma fargli accantonare la sua asocialità nel sociale, non è facile.
È un gregario con tutti i suoi pro e i suoi contro
Così come la Sorella è (sarebbe) leader con tutti i suoi pro e i suoi contro.

Real (Saarloos) e Teach (Cecoslovacco), coetanei, cercano e trovano la loro sicurezza chiedendomi entrambi delle direttive da seguire, differenziando la richiesta a seconda delle loro caratteristiche caratteriali e di personalità (modalità espressiva esperienziale).

Real, forte e dipendente, estremamente docile e duttile, molto sensibile ed emotivo, con i suoi atteggiamenti scolareschi, fluidi e disponibili, cerca in me, nelle figure e negli oggetti le indicazioni, cerca ‘’casa’’, ossia quel che conosce e che gli dà forza nella sicurezza. Non schemi di lavoro o schemi di figure ripetitive, ma tracce familiari che possano fargli affrontare il nuovo con la leggerezza di un Fanciullo e la serietà di un Allievo pronto.

Teach, forte e dipendente, docile ma più materiale che sensibile e più duro nell’afferrare il piacere, chiede principalmente qualcosa di forte e tangibile, con pochi condimenti e molta fermezza, senza mai raggiungere, né lui né io, una forma di autoritarismo estremo poiché in questo ultimo livello, sono troppi i malintesi a cui si può arrivare. Con un Cecoslovacco, il malinteso va chiarito nella forza della determinazione facendo molta attenzione a non chiamare i nervi che renderebbero insicuro il nostro Compagno. Soprattutto nella fase di apprendimento e familiarizzazione sarebbe la cosa più sbagliata.
Anche al Saarloos si creerebbero non pochi dubbi e incertezze, ma essendo il Saarloos più rispettoso, sbagliando modalità espressive, Egli cadrebbe nella passività o nell’infantilismo. La qual cosa lascerebbe il segno negativo o in forma di congelamento del coraggio espressivo, o in forma di scappatoia espressiva strumentale (connessa ad uno scopo).

Entrambi, a modo loro, chiedono a me cosa fare, quale atteggiamento assumere.

Real meno guardingo di Teach. La differenza fra loro può dipendere, oltre che dalla ‘’razza’’ (selezione originaria differente fra Saarloos e Cecoslovacchi), dal ‘’ruolo’’ che individualmente occupano nella società (ruolo idoneo al loro carattere – Uno di Uno / Legge del Branco) e dalle esperienze vissute prima e dopo il passaggio nella Famiglia definitiva.
Le loro espressioni parlano per loro! Tutto di loro parla di responsabilità dei ruoli e modalità comunicative. Più li guardo, più vivo con loro e con loro lavoro, più mi rendo conto della necessità di tenere una certa espressione linguistica, e di quanto siano fraintendibili gli atteggiamenti dei Genitori Lupi, per noi sofisticati sapiens!

Oggi non ci sono giochini che canalizzano l’attenzione, oggi dobbiamo prendere fiducia nel posto, per cui lavoreremo solo sulla docilità cercando di desensibilizzare un poco la diffidenza.

Video – Akera e Akisni primi passi nel campo nuovo
Video – Real e Teach primi passi nel campo nuovo


La cosa più difficile da affrontare con i CaniLupo è il passaggio dalle attività delle zone rendez-vous a quelle fuori casa. Nel mio piccolo, con i miei Pastori Tedeschi, ho vissuto questi momenti quando uscivo dal nostro campo scuola nelle occasioni sportive; a differenza di tanti altri cinofili (la maggior parte dei concorrenti), non avevo molto tempo a disposizione, né denaro da ‘’spendere in trasferte varie pre-gara’’ (senza contare poi che provare i campi di gara era vietato …ma qui entriamo in un altro discorso che esula molto dal concetto che si ha di serietà e, nel particolare, di serietà sportiva). Non familiarizzare con ‘’il luogo’’ portava i miei Cani ad esprimersi con riserva; e solo dopo aver approfondito ulteriormente il nostro rapporto in ‘’esterno’’ le loro espressioni furono più serene, mai giocose (adolescenziali) però, perché non condizionate da sollecitazioni che chiamavano ‘’dipendenza psichica e fisiologica’’ da incentivi esterni al nostro essere una Coppia (cosa apprezzata solo da chi veramente conosceva i Cani ed escludeva la privazione espressiva spontanea/peculiare data dal metodo).
Il superamento delle ‘’fasi’’ con loro (con i Pastori Tedeschi) è stato certamente più facile e più veloce, perché le motivazioni del Pastore Tedesco (rispetto al CaneLupo) sono meno profonde (meno sviluppate, evolutivamente parlando); questo permette loro di attivarsi un poco (se necessario) mediante degli stimoli che amplificano l’interesse sul binomio, distogliendo l’attenzione dall’ipotetico deficit esterno.
Con i CaniLupo, gli stimoli possono entrare in ballo solo quando i soggetti si sentono estremamente sicuri. In più, è necessario avere un voluminoso bagaglio ricolmo, oltre che di pazienza, di tempo; nella possibilità di sbagliare il meno possibile (poiché la loro sensibilità li porta ad assorbire tutto con estrema permeanza), si possono raggiungere dei risultati davvero entusiasmanti.

La Sezione C - è un punto interrogativo che va spiegato nei minimi particolari.
È un settore fatto di domande che si susseguono in maniera regolare una dopo l’altra, per favorire una continua crescita del soggetto e, per quel che riguarda il CaneLupo, si alternano (le domande) in una successione di ‘’ipotetiche’’ contraddizioni.
Se parliamo di normali Cani da Utilità e Difesa, l’approccio con loro, del Figurante, avviene sotto forma ludica; si parte dalla stimolazione sull’Istinto Predatorio muovendo uno straccio di iuta che simula un Esserino da bloccare. Il Figurante dà a lui vita (vita allo straccio) agitandolo in una sequenza di ‘’accendi / spegni’’, lo munisce di una voce e di spinte emotive (energia attraverso stati d’animo). Il gesticolare del Figurante, la sua commedia, unita al supporto dal Compagno umano del Cane (in questa veste - Compagno di Giochi che spalleggia) porta il Cane ad attivarsi in serenità come accade nel ‘’giardino di casa’’.
In un susseguirsi di istinti e qualità naturali, il Cane mette in luce le sue peculiarità e cresce caratterialmente e psicologicamente in/fra sicurezza e serenità.
Con il CaneLupo, non è facile questo tipo di approccio, per via della sua metà lupina e, permettetemi un rimarco polemico, per via della scarsa conoscenza del ‘’settore caratteriale’’ come scelta dei soggetti e consapevolezza del ‘’potere’’ dei soggetti e, scarsa conoscenza del ‘’settore educazione caratteriale’’ nel rispetto degli individui e delle razze, di moltissimi selezionatori di cucciolate e tecnici insegnanti!
Per prima cosa bisogna valutare il fatto che un esemplare di queste razze, muove tutti i suoi primi passi insieme ai suoi Familiari nelle zone rendez-vous, ossia vuole e accetta di ‘’giocare nell’apprendimento’’ solo con loro e nel territorio domestico. Qui apprende le basi delle modalità espressive che un domani faranno di lui un Adulto collaborativo.
Seconda cosa: sempre la caratteristica lupina, lo spinge a chiedere alla persona di cui si fida, esattamente cosa deve fare quando ‘’la Coppia’’ si trova fuori casa; chiede se le circostanze similari a quelle conosciute, possono avere un nesso espressivo e, se si, in quale modalità e con quale intenzione devono essere vissute. E chiede anche se non è meglio lasciare tutto lì com’è, e ‘’far cuocere nel loro brodo, coloro che vogliono incastrarli in qualche modo in affari che non li riguardano’’. :o ;) :D
La saggezza del Lupo, porta il CaneLupo ad evitare scontri inutili; ad immobilizzarsi per ‘’tastare il terreno’’ e, se non è potuto fuggire (e osservare poi ‘’la faccenda’’ da lontano), nell’immobilità studia la ‘’scena’’ cercando di prendere la decisione più giusta per non lasciarci ‘’le penne’’ emh ‘’la pelliccia’’.
La diffidenza lupina non gli permette di interagire con l’estraneo come un Cane normale, per cui l’estraneo, per entrare nel suo mondo, deve farlo in punta di piedi valutando le distanze, accorciandole o meno a seconda delle risposte che riceve. Deve studiarlo e deve farsi studiare.
L’abilità del Figurante sta nell’interessarlo senza innervosirlo.
Terza cosa: già in tutti gli esseri viventi sociali, esiste una specializzazione individuale (Teoria del Branco - Uno di Uno), nelle razze canine la specializzazione è ancora più marcata, e in quelle Ibride di Lupo assume degli aspetti davvero particolari che avvalorano ancor di più la veridicità della Teoria del Branco - Uno di Uno.

(Approfondisci aiutandoti con la ‘’Teoria Neotenica’’ in una forma più completa sul libro ‘’A TE…’’ da pag. 246 a pag. 255 - In un esposto di tutti gli stadi di crescita del Lupo e le attinenze delle razze ad essi, entriamo nello specifico degli Ibridi di Lupo nelle pag.247, 252, 253, 254).

L’individualità porta i soggetti ad attivarsi solo per ciò che riguarda il loro ruolo, per cui è inutile e dannoso chiedere a tutti i singoli di svolgere lo stesso compito, e di chiederlo ‘’oltretutto’’ con egual enfasi pretendendo anche lo stesso risultato.
La modalità di approccio in campo è importantissima. Si deve simulare una situazione veritiera in un crescendo molto graduale delle difficoltà. Senza mai bruciare le tappe, bisogna far attivare il CaneLupo cercando di far prendere a lui l’iniziativa; indirizzando questa iniziativa, va aiutato quel tanto che basta per non farlo sentire solo e per fargli capire e credere che ne uscirà vittorioso; questo lo responsabilizzerà e gli permetterà di crescere.
È logico che nella sua testa, prima di tutto si aprirà il varco verso lo studio di un attimo (più o meno lungo), ed è normale una possibile conseguente ritrosia o allontanamento per uno studio successivo da ‘’una certa distanza’’. Come è normale che, solo se messo alle strette, scelga di reagire in maniera attiva pur di porre fine ad uno strano quiproquo che esula dal suo quotidiano (atteggiamento spesso più intenso nel CaneLupo Cecoslovacco che non nel CaneLupo di Saarloos; il che non vuol dire che quest’ultimo non possa o non sappia farlo, ma vuol dire che le decisioni prese - o da prendere -, oltre ad essere il frutto delle peculiarità individuali, e un domani dell’esperienza, sono date dagli input della selezione iniziale, quella che ha fatto nascere le razze, come progettate dai loro ideatori).
Aggiungiamo anche che, per un subalterno ancora non in condizione di collaborare in esterno, la logica gli impone che vada in tana o si pari dietro al suo superiore, pronto (semmai) a fargli da spalla, e che sia quest’ultimo (il suo superiore) ad attivarsi, a proteggere e/o indirizzare.
… beh, è chiaro che nella testa dello Scolaro lupino, si formino tanti tanti dubbi …
Per rendervene conto, provate ad immedesimarvi in Lui; immaginate una Famiglia dove i Genitori hanno sempre messo a cuccia i Figli per evitare che prendessero ‘’pericolose iniziative’’ date da una ancora scarsa crescita esperienziale, e adesso, di punto in bianco, in un luogo che è di tutti e di nessuno, e di cui ancora non si è presa una adeguata coscienza, i Figli non ancora idonei alla faccenda (ribadisco: per mancanza di esperienza), debbano agire in attivo senza che il primo passo lo facciano ‘’Mamma’’ o ‘’Papà’’ … pensate a quanti punti interrogativi possono nascere nelle loro teste!

ATTENZIONE - Il territorio di tutti e di nessuno. È questo un argomento molto importante e va sottolineato.
Il Lupo, quando si trova in terra di nessuno, non assume mai atteggiamenti troppo sicuri / sereni se non è più che certo che non ci siano pericoli. Prima di azzardare un cenno di tranquillità, annusa tutto l’annusabile cercando di carpire tutti i messaggio lasciati da… ‘’chiunque’’. Nel suo territorio invece, si muove senza star lì troppo a pensare, ma se avverte un minimo cambiamento, ecco che immediatamente si allerta. Sua prerogativa è quella di difendere la propria casa, per cui insieme al Branco, caccia via l’intruso se riconosce in lui un pericolo.
e se il Branco non c’è? … se parliamo di un Lupo solitario, nel momento in cui, nella zona che ha scelto momentaneamente come dimora (dimora temporanea), avverte un ‘’pericolo’’, si rintana il più possibile come farebbe se fosse un Cucciolo; in silenzio attende la fine della novità che gli procura così tanto disagio; e se si trova con le spalle al muro e non vede altra via di salvezza (oltre all’immobilità), fa di tutto pur di fuggire da lì (dalla situazione).
… tornando al territorio comune, nel mio piccolo, vivendo con un numero abbastanza inusuale di Cani, ho notato che soprattutto i Saarloos non accettano alcun estraneo nel proprio territorio, mentre i Cecoslovacchi sono più magnanimi (nel senso che, essendo stati selezionati all’origine per vigilare in Coppia - CaneLupo/Uomo -, devono essere in grado di discernere, di aspettare/ascoltare anche la decisione del Compagno umano, e poi di attivarsi in un senso o in un altro). Al contrario, tutti gli altri (Branchi misti che vanno dai Pastori Tedeschi, ai Maremmani, ai mix Siberian, ai Cani da caccia, ai mix di nani un po’ Pincher un po’ Terrier) invece, dopo il primo ‘’forse’’, sono disponibili verso ‘’nuovi amici’’ (o comunque non li disturba un ‘’Uno’’ in più). … Le stesse modalità (asociale, vigile e confidenziale), si riscontrano in esterno; ossia: i Saarloos tanto non accettano l’intruso in casa, tanto non lo accettano fuori (fuori casa) e si attivano in modo tale da rendersi abbastanza invisibili; i Cecoslovacchi rimangono nel ‘’loro’’ senza esternare troppo; gli altri sono (generalizzando un po’) più o meno come sono nella proprietà, amici di tutti o comunque non nemici.
Da questo viene fuori la diversa forma di saggezza data dall’evoluzione neotenica, e la conseguente disposizione sociale (nel sociale – verso la società esterna al Nucleo), più o meno espressa.
Viene da sé che il comportamento dei Saarloos, nel momento in cui si trovano in terra straniera, non sia del tutto tranquillo fino a che quella Terra non diverrà un luogo conosciuto. E quando questo avverrà, potremo assistere a manifestazioni comportamentali più adatte al loro lato canino. Stesso discorso vale per il Cecoslovacco nel quale però, verranno alla luce anche le sue doti di selezione (selezione che ha dato origine alla razza).

Le diversità delle razze sono un segnale molto chiaro che ci avverte su quale deve essere il nostro comportamento nei riguardo di coloro con cui condividiamo la nostra vita e di cui ci apprestiamo a conoscere (per renderli esternabili) lati personali che altrimenti rimarrebbero soffocati.

Detto questo, non è complicato capire perché il campo di lavoro deve diventare un luogo familiare; il tempo poi, e l’esperienza, permetteranno a questi particolari Allievi di attivarsi nella giusta espressione.

. Vivendo in una società umana, se si volesse intraprendere un percorso sportivo completa come l’Utilità e Difesa, o un’altra disciplina sportiva purché sia in linea con le caratteristiche di razza e soggettive (proprie dell’individuo) per far esprimere il proprio Cane, oltre al lavoro a casa, in tana - per quel che riguarda le attenzioni al Cucciolo e le iniziative ludiche volte ad indirizzarne le specifiche peculiarità nell’impegno di educarle - il Piccolo dovrà conoscere anche il campo dove inizierà a muovere i suoi primi passi e le persone che un domani aiuteranno il Binomio nella crescita sportiva. -

Primo giorno prova della sezione C
- Premessa: l’utilità degli esercizi di questa sezione, e tutto il lavoro di preparazione per arrivare alla loro esecuzione in assimilazione e non in forzatura (elaborata nel condizionamento), verte sull’insegnamento distintivo (all’Allievo Cane / CaneLupo) di alcuni atteggiamenti dell’uomo a volte offensivi, a volte distaccati, a volte inespressivi, e le modalità di approccio / reazione da tenere nel momento in cui tali atteggiamenti sono a lui rivolti. … ‘’Noi siamo passati da un incontro più che tranquillo / amichevole nella zona antistante al ring di lavoro, ad un incontro e presenza distaccata o anche inespressiva (comunque tranquilla) durante la prova (sempre nel ring) di obbedienza, e ora, eccoci giunti al momento in cui bisogna saper riconoscere quando, dalle fasi di ‘’tranquillità’’ o ‘’indifferenza’’, si passa alle fasi nelle quali è giusto allertarsi, e nel farlo, quando è giusto rispondere ad una minaccia con un’altra minaccia, ad una provocazione tattile con una corrispondente offesa, e quando è giusto interrompere le azione (tattili e/o intimidatorie attive) rimanendo vigili in caso necessitasse una nuova risposta. … Nella conoscenza del suo lavoro, Carlo mi invita a posizionarmi in un posto tranquillo dove (a turno) mi metterò con i miei CaniLupo. … Acquistata la tranquillità del posto dove ci siamo posizionati, tranquillità necessaria per permettere la dovuta attenzione (mia e del mio Compagno Cane/Lupo) alle movenze di Carlo come Figurante e non al resto del campo, ecco che Carlo si attiva assumendo dei comportamenti un po’ giocosi, un po’ animaleschi e un po’ umani; si avvicina e si allontana a seconda delle risposte che riceve. Il suo intento è quello di interessare l’Allievo CaneLupo, senza creargli problemi e, al contrario, stimolarlo ad interagire con lui in forma adeguata alle sue domande. … Noi, lo osserviamo mentre assume quegli atteggiamenti particolari che svelano il tentativo di cercare di entrare nel nostro cerchio. Ed ecco che prendono vita le varie domande (mie e del Cane/Lupo) su cosa può accadere, cosa possono significare quelle provocazioni. ’’
- Inserisco sempre la parola ‘’Noi’’ perché anche il Compagno umano deve partecipare emozionalmente all’azione, trasmettendo quel certo ‘’che’’ che dice all’Altro ‘’sono con te’’. -

Le reazioni avute dagli Allievi sono state tutte consone al disturbo, e al loro ‘’modo di essere’’, nell'equilibrio di un comportamento da apprendere in un posto che non è casa ed è territorio ''di tutti''.

Essere guardinghi, diffidare, cercare nell'immobilità la coscienza di agire in serenità, sono le disposizioni che naturalmente si attivano per permettere di ponderare e procedere!

Il Figurante studia la distanza ... si avvicina, entra ed esce dal confine senza innervosire l’Allievo ma mettendolo in un’aspettativa guardinga. … Carlo cerca solo di responsabilizzare in attivo un comportamento che deve essere assunto (dall’Allievo) con decisione e fermezza senza passare da una fase di nervosismo che chiamerebbe solo dubbi ed esitazioni!
Nel momento in cui l’Allievo reagisce con un vocale o con un visivo che intima al Figurante di non avvicinarsi oltre, Carlo conferma quell’avvertimento allontanandosi. ... Nel mio ruolo di sostegno, confermo a mia volta l‘operato del mio Compagno, gratificandolo!

- Gratifica - attenzione va posta alla modalità della gratifica che deve essere si partecipe, ma deve anche non essere spunto di distrazione (come giustamente evidenziato da Carlo), soprattutto nei momenti in cui l’Allievo ‘’cerca’’ una virgola per terminare l’azione o ‘’crede’’ che la stessa (l’azione) sia terminata.
Non è uno scoglio tanto facile da superare con i Cani/Lupo, quello di dare corpo ad una sequenza di azioni riguardanti lo stesso discorso, perché loro sono abituati ad interrompere i vari ‘’giochi’’ nel momento in cui la risposta avuta alla domanda che hanno formulato è quella di resa. E la resa è una, non ha altri significati, cioè, l’Altro, una volta che è stato vinto, non cerca di tornare alla carica subito dopo … semmai, lo fa passato qualche giorno! - È un comportamento che prende spunto da attività che nasce nelle zone rendez-vous fra familiari - È quindi difficile, in breve tempo, confermare delle risposte che potrebbero far terminare gli atti, e/ma che invece devono esser la porta d’accesso per poter iniziare ad allungare i tempi di attenzione e (a seguire) l’intensità/complessità delle risposte che un domani porteranno a conoscere quelle definitive; è un momento (quello dell’unione delle risposte) che necessità di una sottile sensibilità che ne permetta il superamento da parte dell’Allievo.
- Il CaneLupo, sempre per i suoi stretti legami con il Selvatico, non capisce il proseguire delle azioni nel momento in cui raggiunge la ‘’vittoria’’. Mi ricordo, durante i primi giochi che facevo con le Saarloos (Arowen ed Eowyn) ben 13 anni fa, che quando vincevano sul combattimento della predina posticcia, ci rimanevamo malissimo se andavo nuovamente a contendergliela, o se, rubandogliela, la riproponevo come gioco. Quando una cosa viene conquistata è propria di diritto. Anche fra di loro non c’era tentativo di riconquista. Il gioco finiva lì con un vincitore che si godeva la proprietà e un vinto che andava a cercare qualcos’altro da fare. -
Stesso discorso è probabile che sia valido nelle vittorie sul Figurante: finita l’offesa perché vinta, e un domani conquistata la preda, è finito il lavoro. … Si ok ma… la fine dell’offesa chi la decide, e come si fa a capire se il Figurante rinuncia alla riconquista della preda o si ‘’contenta’’ della modalità in cui ‘’è stato sconfitto’’? … qui non stiamo parlando del gioco fra loro o del gioco con me, qui parliamo di un ‘’gioco’’ che avviene fra noi e un estraneo. L’offesa terminerà perciò quando l’estraneo avrà deciso di non voler più continuare, ossia quando si riterrà vinto.
Sicuramente nel ‘’susseguirsi’’ di piccole vittorie (e se parliamo di un ‘’susseguirsi’’ è logico che stiamo parlando non di un’unica risposta positiva alla stimolazione, ma di più d’una, il che esorta l’Allievo a non distrarsi), si può già notare un percorso che non ha un immediato arresto bensì chiede una più lunga ‘’prestazione’’; e sarà proprio il concatenamento e sommatoria delle piccole vittorie che, praticamente non avranno più la pausa del godimento o rilassamento, a certificare il verdetto finale

Perciò, come il Figurante deve lasciare nell’Allievo la sensazione che l’allerta non è ancora cessata, così devo bilanciare io le gratifiche al suo operato. (Superare un gradino è un bel risultato, fare tutta la scalinata è un grande risultato… se le mie gratifiche corrono oltre le righe, non faccio altro che confermare la fine dell’atto).

Nel rispetto delle personali attivazioni (risposte), non bisogna mai chiedere di più. L’Allievo deve sempre uscire dalla lezione con una vittoria certa, in modo tale che, al prossimo incontro saprà di non partire con un deficit ma con il ‘’successo in tasca’’.

Un piccolo accenno alle risposte date da Akera, Akisni, Real e Teach

Akera Lakewolf - primo giorno prova della sezione C
La tipicità caratteriale del Saarloos viene fuori, e in Akera, in tutte le sue espressioni assume quelle linee particolari che fanno di lei un individuo forte di base e giustamente dubbioso nelle situazioni nuove, vista la sua scarsa esperienza. … Dal momento in cui ci siamo posizionate dove ci aveva indicato Carlo, lei, in piedi vicino a me, ha osservato ogni movenza della persona che stava in campo (Carlo), interessandosi anche pero, agli abbai dei Cani nella pensione attigua al Centro, senza trascurare di tener d’occhio la macchina. Carlo dapprincipio, distante da noi qualche metro, si faceva beatamente i fatti suoi (stava mettendo a punto la telecamera per le riprese). Akera era vigile su lui, ma lo era di più nei confronti degli abbai e della macchina. Era abbastanza tranquilla ma non ha mai abbassato la guardia. … Questo suo guardare la persona e verso la pensione e la macchina, rimanendo ferma accanto a me, ha messo in luce un suo ragionamento accorto, misurato, ma non spaventato. Per come conosco i Saarloos e lei (visto che è di lei che stiamo parlando), mi sento di poter dire che stava vivendo la situazione in equilibrio, altrimenti avrebbe fatto di tutto per andarsene. … È chiaro che la situazione nuova non le permetteva di comportarsi come se fosse stata a casa sua, ma proprio perché quella era una ‘’scena’’ di vita che non conosceva affatto, il suo star lì ferma ad aspettare senza agitarsi, ha chiaramente parlato in suo favore. …
Iniziata la fase interattiva del Figurante, mentre Carlo si avvicinava con quel suo fare ‘’strano’’, lei lo teneva sotto tiro, ma come si rendeva conto che la situazione non era pericolosa, girava la testa guardando altrove. Forse il suo voltare l’attenzione, poteva essere una forma ‘’generale’’ di rifiuto a tutto il contesto, oppure un messaggio diretto a Carlo di non desiderare un’interazione con lui, oppure era un semplice non considerare quegli atteggiamenti (del Figurante) sufficientemente provocatori o offensivi da dover rimanere ‘’attenta con lo sguardo su di Lui’’. La cosa certa era che ‘’il tutto’’ non sembrava la scalfisse più di tanto. …
Bellissimo il lavoro di Carlo, i suoi gesti durante l’attenzione della Saarloos e le sue posture quando invece Akera guardava altrove. Ogni volta che questo accadeva, ossia quando Akera girava lo sguardo, lui assumeva delle pose diverse da quelle di una persona normale, e attivamente la stuzzicava; se Akera lo guardava con un’intenzionalità forse non amichevole, lui subito si allontanava … questi piccoli allontanamenti possiamo definirli piccole vittorie utili per i discorsi fatti prima in merito alle vittorie e al termine dei giochi!

In un susseguirsi di tentativi, Akera ha preso sempre più sicurezza valutando la fase di all'erta e, all’occorrenza intervenendo... infatti, nell’insistenza di Carlo, è passata dallo sguardo diretto ad un leggero ringhio per farlo allontanare, e quando non sono più bastati quei due segnali, gli ha mostrato i denti.
Risposte visive e vocali sono state date in un crescendo di atteggiamenti che sono sempre rimasti nei limiti dell’entità con cui erano state formulate le domande. Non è stata mai mostrata una forma di squilibrio, anzi, il comportamento di Akera ha chiaramente messo in evidenza un crescendo di sicurezza in se stessa e padronanza della situazione!

Il primo incontro si conclude così, con delle vittorie visive e vocali, come la situazione chiedeva di fare.

Video – Akera primi passi nella sez. C

Akisni Lakewolf primo giorno sez. C
Akisni ed io ci troviamo nello stesso angolo tranquillo del campo dove poco prima stavo con Akera. … Carlo è ancora lontano. Akisni, in piedi vicino a me, lo guarda incuriosito. Carlo batte la mano su un telo per unire un ulteriore stimolo che aumenti la curiosità del Saarloosino … poi comincia ad avvicinarsi.
Cercherà di mantenere sempre viva questa attenzione senza mai immettere stimoli o assumere atteggiamenti che possano innervosirlo, perché ‘’ricordo’’ che il fine di questo lavoro (Disciplina sportiva per competizione a parte) è quello di insegnar loro a gestire le fasi riconosciute come ‘’dubbie’’ o anche ‘’scomode’’ (non pacificamente equilibrate) discernendo su quale sia il comportamento più idoneo da tenere, lavorando sempre nell’educazione delle singole peculiarità caratteriali senza chiedere mai l’impossibile e senza mai insegnare atti che fuoriescano da una logica sociale. Ricordo anche che ’’porgi l’altra guancia’’ non è sempre conforme alla loro linea di condotta per quel che concerne un’offesa (ed io sono d’accordo con loro)! E sottolineo che il tutto si svolge in forma comunicativa ludica e per questo ogni risposta ‘’chiesta’’ deve essere conforme a quella qualità o istinto che maggiormente spicca nel Soggetto. ‘’interrogato’’.
La preparazione di Carlo e la sua conoscenza profonda del settore, gli permetterà di agire sempre in maniera serena, il che porterà nell’Allievo, uno sviluppo positivo ‘’anche’ della soglia di reazione dei nervi senza toccarne mai la fase di eccitazione che porterebbe solo ad un eccesso di insicurezza. … È questo un modo per disciplinare la diffidenza che contraddistingue la parte lupina del Saarloos, il quale spesso si attiva non seguendo la giusta linea espressiva, ossia, spesso si attiva fuggendo l’offesa se pecca in sicurezza personale ed esperienziale positiva. - Sia ben chiaro che ‘’non parliamo di mordere a prescindere’’, ma solo di educazione durante occasioni provocatorie e di canalizzazione delle risposte. - Doveroso è: non lavorare mai la diffidenza in negativo. Mai toccare la diffidenza in maniera non equilibrata, perché si rischia di accentuarla in difetto provocando, nel Soggetto, reazioni esageratamente attive o esageratamente passive! … Il Figurante assumerà quindi, dei comportamenti che dovranno interessare Akisni facendolo crescere mediante un comportamento attivo rispondente e conforme a ‘’provocazione’’ (prima) e ‘’fuga’’ (poi) del ‘’Figurante’’.
Diversamente da Akera, Akisni non presta attenzione ad altro che non sia il Figurante, e solo alcune volte distoglie lo sguardo da lui per rivolgerlo alla macchina. … Akisni manifesta prontezza nell’attivarsi, sia intesa l’attivazione in senso positivo, ossia verso il Figurante, sia in senso passivo, ovvero indietreggiando.
La diversità degli atteggiamenti dei due, sta nel fatto che caratterialmente hanno una diversa sensibilità verso ciò che è esterno a loro, data (questa sensibilità) dalla loro distinta individualità (e mansioni nel Branco)
Nella saggiatura delle varie domande del Figurante, Akisni risponde con messaggi corporei ai quali unisce, poi, ulteriori risposte; dapprima ringhia rimanendo fermo e poi abbaia, legando all’abbaio un avanzamento corporeo in direzione di Carlo.

Le vittorie sul Figurante, lavoreranno in positivo sulla sua tempra psichica!

E come è accaduto con Akera, anche con Akisni, nel momento in cui ha mostrato una reale crescita espressiva, giustamente viene interrotta la lezione. Sempre al fine di favorire una crescita di fiducia in se stesso.

Video – Akisni primi passi nella sez. C

Real – RedLupo Tachunga Betouk primo giorno sez. C
Real ed io entriamo in campo, e prima di metterci nel punto dove sono stata anche con Akera e Akisni, facciamo una brevissima passeggiata. … Con calma poi ci sistemiamo aspettando Carlo. … Real è sufficientemente sereno ma anche guardingo. Non conoscendo quell’atmosfera, i suoi atteggiamenti sono più che conformi alla situazione. Fra una domanda a me, una a se stesso e, dopo, una al Figurante, cerca di capire cosa sta succedendo.
Ho con me il suo gioco preferito, un salsicciotto fatto con dei calzini da ginnastica, che chiamo ‘’coda’’ per via della sua consistenza – nasce da una riflessione fatta anni fa, quando ho visto giocare Arowen ed Eowyn fra loro: mentre si rincorrevano in piena attività predatoria, la Saarloos che si trovava dietro, per fermare quella che stava davanti, la afferrava per la coda. Due Soggetti che si attivano in questo modo in un gioco del genere, pensavo che avrebbero risposto benissimo alla stimolazione con un salsicciotto di iuta, e invece no, i salsicciotti normali non le interessavano affatto, e non mi spiegavo il perché. Subito ho dato la colpa di un loro non interesse al mio essere una frana nell’animarli, poi però, tastando la loro coda, ho capito! Era un problema di consistenza e di forma. I calzini, infilati uno sopra l’altro, avevano probabilmente una maggiore somiglianza con la ‘’coda vera’’… fatto sta, che con i calzini così sistemati, iniziarono a giocarci molto volentieri! –
Real possiede come primarie caratteristiche personali: un’alta docilità unita ad un’altrettanta alta possessività e alto piacere a tenere le cose in bocca ben serrate; ha piacere a non condividerle con nessuno, ma con me è molto rispettoso; il suo ruolo nel Branco è di Gregario, con una distinzione fra tutti i Gregari, davvero tanto tanto particolare. È forte e dominante in alcune situazioni, e remissivo in altre; sembra l’esatto connubio fra un Individuo Alfa e un Omega.
Ho portato il suo gioco perché ho pensato che potesse acquisirne sicurezza (da non confondere con l’oggetto autistico che rasserena il Bimbo afflitto da tale patologia); ho pensato che in una situazione nuova potesse dargli un input di serenità. … La riflessione dà il suo risultato positivo solo per pochi attimi, poi le novità sono troppo importanti per ‘’avere la bocca occupata’’ e quindi lascia cadere il gioco a terra si concentra su quello che sta accadendo.

Ricordo fino ad arrivare ad annoiare chi mi legge o ascolta, che ogni azione promossa da Carlo, la cui maestria lo distingue fra i Figuranti, è una commedia nella quale lui si presenta non come un attore umano, o specificatamente come un attore umano con intenzioni particolari, ma come uno strano essere un po’ animalesco e un po’ fanciullesco che chiede e infastidisce appena nelle sue richieste; Carlo sta simulando una forma ludica che avviene fra i Saarloos quando fra di loro c’è qualcuno che vuol giocare alle rincorse predatorie o ai giochi di lotta e chiede, dando delle spintarelle a colui a cui è indirizzata la richiesta, di muoversi, di scappare o di rincorrerlo … solo dopo aver ottenuto la risposta attesa, il chiedente smetterà di dar lui ‘’fastidio’’ (bonariamente parlando). … C’è da dire anche però, che queste piccole provocazioni, sono pure quelle che ‘’un Gattino fa ad una Lucertola’’ e le fa ‘’un Individuo che incontra un Animale (conspecifico o no) quando, nel dubbio di quello che realmente vuole fare, lo stimola al movimento’’ … Il fatto che fra Real e il Figurante non ci sia una forma confidenziale, non spinge il Saarloos (Real in questo caso) a rispondere con ‘’amichevole’’ fiducia, ma con ‘’guardinga’’ interrogazione.
- Fra Saarloos è un gioco molto frequente, e nel farlo si divertono sempre; quando noi familiari (Paolo ed io), lo abbiamo loro riproposto, anche se con qualche punto interrogativo iniziale (siamo sapiens purtroppo!), tutti hanno reagito attivandosi nella giusta maniera. Il dato più importante affinché ciò avvenga, è il livello confidenziale fra colui che provoca e colui che risponde! -

NOTA - Come per tutte le fasi di lavoro, importanti sono i tempi di attenzione e le risposte che si ottengono. E infatti, il Figurante saggiamente deve cambiare ‘’intenzione’’ a seconda di ciò che raggiunge, e ancor più saggiamente deve lasciare il campo al momento giusto.

Durane l’avvicinamento di Carlo, sempre molto tranquillo e fluido nei movimenti, la saggezza lupina di Real, lo porta a rimanere fermo, a studiare, un paio di volte ad indietreggiare appena e a sistemarsi meglio, e ad attivarsi solo quando Carlo entra nel suo (nostro) cerchio.

Con Real (come per gli altri anche, ma con lui in maniera più intensa) vale il suo punto interrogativo in merito al: ‘’perché io (Barbara) non faccio altro, oltre a stargli vicino? Perché non partecipo attivamente alla missione?’’ … in verità io, che sono molto ‘’umanamente materna’’, vorrei partecipare di più alla scena non limitandomi ad incoraggiarli, a sostenerli, a coprir loro le spalle, ma se lo facessi limiterei solo la loro crescita individuale, quindi non posso che ‘’coprirgli il fianco’’, e gratificarli (con il giusto contenimento per non distrarli dal lavoro) ad ogni loro iniziativa presa e vittoria raggiunta.

Il risultato arriva con soddisfazione, ed è lampante l’ottima risposta di Real che, senza lasciare il suo posto, dice chiaramente al Figurante di cambiare zona!

Video – Real primi passi nella sez. C

Interessante la diversità di comportamento fra i tre Saarloos: Real attende seduto, Akera e Akisni sono in piedi; Real, in base alla sua alta docilità (conoscenza e accettazione delle regole sociali del Branco), chiede spesso a me, cosa che non fanno Akera e Akisni. … Anche le loro risposte corporee e vocali indirizzate a Carlo sono differenti, e tutte certificano la spinta caratteriale che posseggono, diversa e utile (la diversità) al fine di una miglior collaborazione nel Branco (retaggi fondamentali per la vita del Lupo).

Importante valutare la stimolazione del Figurante su ognuno di loro per non cadere nei tranelli della psiche umana che vede, in certi atti, la manipolazione della lucidità sociale – insegnare la valutazione delle circostanze e far vivere agli Allievi delle situazioni che li mettono a conoscenza di atti non sempre coccolosi, non fa di loro dei diffidenti squilibrati, ma l’esatto contrario! … :

- Carlo simula una forma ludica che avviene fra i Saarloos quando fra di loro c’è qualcuno che vuol giocare alle rincorse predatorie e chiede, con movenze strane e nell’avvicinamento dando anche delle spintarelle a colui a cui è indirizzata la richiesta, di muoversi per iniziare la rincorsa ...ma Loro non hanno confidenza con Carlo, per cui non accettano molto questa richiesta ... e glielo dicono! - … interessante ragionare sul fatto che pur non sapendolo, loro hanno comunque risposto in maniera positiva alla stimolazione, perché essa non chiedeva altro che un’interazione. … A volte le migliori amicizie nascono da screzi iniziali

TeachLouis Vuitton Olim Palus primo giorno sez. C

‘’Affrontare i ricordi e superare le paure’’
Il passato non lo si deve fuggire, lo si deve affrontare,
perché solo così si possono valutare e, se serve, combattere i traumi vissuti
e finalmente sconfiggerli.

Attraverso il lavoro, vivendo una situazione diversa, ma con ipotetici simili quadri vivi nel bagaglio esperienziale dell’Individuo, può (l’Individuo) riuscire ad affrontare i suoi Spettri. Sostenuto da colui di cui si può fidare, con lui al fianco, è certo che ce la farà.
‘’ … se devi sconfiggere una paura, guardala negli occhi e digli esattamente chi sei!’’

Teach ed io entriamo in campo; intendo condurre il mio Compagno verso Carlo con calma e con determinazione, lui è reduce da un problema vissuto quando era un Cucciolo e che non ha mai superato.
Per Teach, la situazione da superare è quella di un lontano ricordo che riguarda i suoi primi giorni di vita lontani dall’allevamento, in quella che sarebbe dovuta essere la sua nuova Famiglia.
Con il ‘’padrone di casa’’, Teach ha avuto subito degli scontri non proprio simpatici; e quando nell’esasperazione delle situazioni subite, Teach ha reagito attivamente, alla sua reazione ‘’offensiva’’ è stato risposto in maniera ancor meno simpatica (soprattutto a livello psicologico). È così che lui ha patito il dramma dell’incomprensione, dell’incompatibilità sociale, del non rispetto … ed è così che ha imparato a chiudersi nel suo guscio e, appena possibile, a fuggire.
I segni che si porta dentro gravano di insicurezza la sua personalità.
Il lavoro che dobbiamo fare su Teach, è quello di renderlo più sicuro indirizzando le sue scelte nelle diverse possibilità che lo porteranno a vincere sul disagio e ad acquistare fiducia in se stesso.
Se il suo problema è l’uomo che lo infastidisce, che abusa del suo spazio, che lo minaccia, Lui dovrà imparare a non chiudersi in un bozzolo subendo, ma a dire chiaro a quell’uomo di interrompere le sue azioni. … A seconda dell’insistenza e del calibro del fastidio e/o minaccia che sta ricevendo, dovrà, se l’avvertimento uditivo e/o visivo non saranno sufficienti, fermare direttamente ‘’i gesti offensivi nei suoi riguardi’’ bloccandoli ‘’manualmente’’.
Tutto il lavoro dovrà essere presentato in maniera sufficientemente interessante ma non disagiatamente stressante; e l’intensità delle intenzioni nelle situazioni, dovranno aumentare di pari passo alla sicurezza di Teach.
Solo così imparerà a discernere le situazioni, a non temerle e a saperle affrontare.
Sono molte le persone che credono che un simile approccio al discernimento dei comportamenti da assumere sia negativo, perché di fatto noi insegneremo a Teach a reagire come Madre Natura detta, ossia non porgendo ‘’sempre’’ l’altra guancia. Sono fermamente convinta che non è vero che l’assenza di conoscenza di certi atti, ponga l’Individuo nella condizione di non attuarli mai, ma solo di non saperli ‘’gestire’’. L’educazione delle qualità naturali e degli istinti consiste nell’insegnamento del loro uso e non nella loro castrazione.
Riflettendo: l’uomo vive nella castrazione dell’io e infatti è un pazzo squilibrato che ha bisogno di ‘’n’’ tipologie di droghe per sopportare la propria presenza (sopportazione dell’io)

- Il povero Teach, si trova a vivere ogni situazione nuova, dove ci sono degli umani (sesso maschile, maggiormente) che non conosce e che si comportano in modo strano, patendola enormemente. Nel patimento cerca di fuggire. (vedi similitudine con Classe ‘’Z’’, il Ragazzo che scappa ad ogni difficoltà sociale)
La serenità di Carlo, nell’attivarsi cercando di assumere sempre espressioni non dure che, a seconda delle risposte del Cane cambia e ricambia fino al momento in cui non ha trovato quella giusta, può aiutare sicuramente Teach ad uscire dal suo bozzolo.
In campo - Come da copione, all’inizio Teach non ne vuol sapere di reagire attivamente e cerca di allontanarsi. Cambiato punto del campo, ci mettiamo spalle ad una siepe per non doverci guardare dietro e poter stare attenti solo a quello che accade davanti o accanto a noi.
Carlo si avvicina e cerca di provocare la reazione attiva in Teach. Il fare di Carlo è molto simile a quello già descritto sulla provocazione al gioco che fra di loro attuano nel giardino di casa (le zone rendez-vous), ma avendo Teach, quei traumi sociali, e non essendoci confidenza fra lui e il Figurante, le sue risposte non sono conformi alla stimolazione ludica. La cosa buona è che le azioni di Carlo, rimangono comunque distese e non entrano mai nella fase di stress che va oltre la possibilità di ragionare.
Alle provocazioni, Teach sembra reagire come se ne andasse di mezzo qualcosa di più di una semplice interazione non confidenziale. Sicuramente lui si sente in pericolo e, non potendo fuggire il problema, non potendolo aggirare rimanendo immobile nella ‘’speranza’’ che la mancata ‘’risposta di offesa’’ possa vincere sulla richiesta del Figurante, ecco che a un certo punto, dove scegliere un’altra strada … deve uscire dal suo guscio con una risposta attiva.
Le spintarelle, le toccatine di Carlo sul corpo di Teach, le posturali minacce sono solo intenzionali/figurali e hanno la ‘’pressione’’ si e no di una carezza. È l’atto a dire a Teach cosa gli si sta chiedendo.
Oggi lui deve imparare a non temere più l’uomo, per cui, nella delicatezza e determinazione delle azioni di Carlo deve trovare il coraggio di dire basta ai ricordi e uscire dal guscio.
…e ce la fa!!!

Video – Teach primi passi nella sez. C

Nella simulazione dell’offesa, il Figurante, variando a seconda delle risposte dell’Allievo, assume posture ed esegue piccole sequenze di moviment0 che sembrano impersonare: una volta un possibile uomo, una volta un possibile Animaletto. Anche se sono atti che escono un po’ dall’ordinario, nel loro insieme portano gli ‘’Attori’’ a vivere delle situazioni di stress minori di quelle vissute nella realtà e proprio per queste più facili da superare. Piano piano, e solo quando l’Allievo dirà espressamente che sta acquistando fiducia nel suo modo di agire, le azioni possono cambiare ancora, ma fino a che questo non accadrà, è assolutamente controproducente al fine della terapia.

Solo la conoscenza del settore e una passione coinvolgente che esula dal mercato, può portare ai risultati sperati. Tutto deve avvenire nel rispetto dell’Animale.
Solo un Figurante sereno e rispettoso delle diversità, capace tecnicamente e interiormente può arrivare ad un simile risultato! ... per questo motivo ho scelto Carlo Fagioli!
Molto importante è anche il rapporto fra Conduttore e CaneLupo!

Un consiglio per tutti coloro che davvero capiscono l'importanza di vivere nell'espressione delle proprie peculiarità seguendo le regole del rispetto sociale senza però dover castrare la propria indole o quella del Compagno Cane, è di approfondire il discorso vivendolo in prima persona. ... Se volete, potete conttarci per avere più chiarezza...

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Sezione A – Ricerca in pista.
Argomento già trattato anni fa ‘’l’olfatto’’ (vedi sull'indice: "ricerca in pista"), a cui oggi voglio dare un qualcosa di più.
Gli Attori in scena sono Ekra, Faal, Real (prima parte); Akera, Akisni, ancora Real eTeach (seconda parte).
Rimanendo nel tema della Sport, esistono alcune teorie per l’insegnamento della traccia all’Allievo Cane. Come caratteristica vigente in tutte le teorie, anche in queste, non viene evidenziata una forma di discernimento (dell’insegnamento per un dovuto apprendimento) in base alle razze e alle attitudini individuali, per cui, chi è all’inizio della conoscenza, essendo privo di esperienza, se non conosce a menadito il suo Compagno Cane, si trova a dover procedere a tentoni nella speranza di non incontrare il baratro della presupponenza della regola!

Mettere il naso a terra per individuare un odore, il Cane sa farlo già da sé senza che nessuno glielo insegni; questo atto è parte del suo bagaglio evolutivo ‘’una preziosa prerogativa donata da Madtre Natura’’. … Il problema per noi umani, è quello di capire cos'è che lo motiva a mettercelo, ossia quale è la circostanza che permette al Cane di estraniarsi dal resto del ‘’mondo’’ per canalizzare tutta la sua attenzione a ‘’quel particolare odore'' o ''particolare qualcosa’’ a cui non sa ‘’dire di no’’.
Usando un termine tecnico: la giusta motivazione per permettere l’azione.

Facendo un discorso sul ‘’naturale’’: una volta può essere l’essenza di un altro Animale, una volta di un Fiore, una volta di un escremento, una volta di un oggetto conosciuto o no. ... Nota curiosa e affascinante, è il modo di interessarsi all’odore seguito, diverso fra Inviduo e Individuo sia per specifiche di razza e caratteriali, sia per esperienza vissuta o non vissuta; per cui, se vogliamo iniziare con il nostro Compagno Cane un’avventurosa conoscenza di un mondo a noi scarsamente ‘’visibile’’ per peculiarità (differenti da specie a specie), dobbiamo prestare molta attenzione a cosa al nostro Amico interessa veramente al fine di stimolare in lui l’attuazione dell’istinto che lo porta ad assumere quel certo comportamento che gli permette di seguire una via ‘’invisibile per noi’’ ma ''un'autostrada'' per lui.
Da non sottovalutare la conoscenza globale del proprio Cane!

Essendo questo un diario di ''Cani Lupo'', ho videato alcuni momenti dei loro atti di ricerca; atti non esclusivamente compiuti nella traccia da me segnata, ma anche nelle ‘’tracce’’ che normalmente Essi (e in generale tutti i Cani) seguono durante una passeggiata. E' importante guardare tutto di questi Attori; le loro movenze, le loro posture; tutto parla di come sono (di come sono ''loro'') caratterialmente e di quale sia la loro attitudine e la loro personalità; importantissimo e altamente esplicativo il portamento della coda, la distanza del muso dal terreno, il cambiamento di atteggiamento a seconda degli odori e di ciò che dall’esterno arriva. ... In molti non riusciranno a capire il perché di tali atteggiamenti in quanto legati (i molti) a leggende metropolitane e sistemi di studio ... fra ''i molti'' della mia ''considerazione'' inserisco non chi non è addentro più di tanto alla faccenda, perchè non è facile capire certe cose se non si ha dimestichezza, ma ci metto chi si fregia di poter proferir giudizi dando voti attraverso le commissioni!!!
Interessante la seconda parte del video, dove Akera e Akisni ci mostrano un comportamento naturalissimo che Real ci ripresenta eseguendo una figura sportiva (riagganciata ad una sequenza della disciplina dell’Obedience e del Mondioring) e Teach, in ultimo, ricollega ad una fase della Ricerca Sportiva su traccia (educata non attraverso metodi ma nella conoscenza della naturalità dell'azione).

Video La ricerca della traccia e di oggetti

… ma queste non sono le uniche similitudini fra atti costruiti e atti naturali che possiamo incontrare nel mondo dello Soprt (logicamente se viviamo lo Sport in un certo modo – espressione del Se / equilibrio e riequilibrio ).

Video La ricerca nei nascondigli

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Il segreto del Mondioring

Il Mondioring è una disciplina sportiva similare, per molti versi, all’Utilità e Difesa, ma a differenza di quest’ultima, non pretende l’assoluta perfezione nell’esecuzione degli esercizi richiesti nelle singole sezioni. È una disciplina che verte più verso un’espressione delle attitudini (dell’Individuo Cane) nella loro specifica intensità e modalità d’uso (quando, come e perché si attivano in quel modo). … Questo permette un’ulteriore crescita del Cane e di conseguenza del suo Compagno umano. Si sviluppa infatti in loro, una più naturale sinergia, e si rispetta ancor di più la specificità individuale.

Ho notato che nelle razze Ibride di Lupo, è l’esatta rifrazione fra Natura e Domestico, ossia fra ciò che è Selvatico e ciò che è parte del sociale umano. Soprattutto il Cane Lupo di Saarloos evidenzia in questo Sport, la particolare differenza di ruoli che esiste fra Individuo e Individuo.
Parlando invece di altre razze, portate per poter praticare un similare Sport, evidenzia le caratteristiche sì soggettive, ma svela anche quelle peculiarità dovute alla selezione effettuata dall’uomo all’origine sui Soggetti ritenuti idonei a dare l’impronta specifica di riconoscimento (singolarità della razza)

La non necessaria precisone del portamento durante l’esecuzione dell’esercizio, permette al Cane di dire, a chi l’osserva, se in quel preciso momento è talmente tranquillo da non dover ‘’ascoltare’’ altro che non sia il suo Compagno umano, oppure ci avverte che qualcosa sta per cambiare; e ancora, bilancia e/o alterna la sua energia spingendosi oltre una certa distanza o superando un determinato ‘’ostacolo’’, mantenendo una costante attenzione anche alla ‘’sua metà’’ rimasta ‘’al paletto di partenza’’.

Distingui il predatore, il paratore a cui insegni a superare un piccolo gradino che lo porta a raggiungere il livello successivo; distingui il lottatore che ha appreso la differenza fra una necessità vitale e una attività ludo-educativa creativa/ricreativa.

Il segreto dell’Agility.

Arrivò in Italia negli anni ‘80. A farla conoscere nel nostro Paese, fu Chiara De Martini. A lei dobbiamo l’iniziazione e la formazione di molti addetti ai lavori che, di questo Sport, si innamorarono. … Personalmente ne venimmo a conoscenza tramite un suo diretto allievo, Massimo Perla, il quale ce ne diede le prime infarinature. … L’Agility, ci aprì la mente verso una veduta meno schematica dell’espressione, poiché, nella sua variabilità di percorsi, l’ultima cosa a cui si deve far riferimento è lo schema. Attraverso questo Sport, la Coppia, ma soprattutto il Cane, è libero di esprimersi per quello che realmente è, e in un’unica e semplicistica manifestazione. … Egli può ‘’aggredire’’ gli ostacoli da superare, correndo con il suo Compagno umano che, dal canto suo, può dichiarare di sé la stessa cosa che dice il Cane mostrando una sintonia caratteriale. (Aggredire gli ostacoli non vuol dire mangiarli o farli in briciole, ma solo correre fra loro in un modo energico!), oppure può lasciare (l’Agility) il Compagno umano a dirigere solo la sequenza da affrontare, e il Cane libero di percorrere ‘’la via’’in completa autonomia.
Ma che sia una corsa fatta insieme o sia l’espressione di un Solista diretto da un Maestro (che non ha solo un valore a livello scenografico), non ha nessuna importanza perché, in entrambi i casi, quel che rimane importante è: l’unione fra i Due, l’entusiasmo e la reale attitudine!

Il segreto dell’Obedience

Presa così come si legge da regolamento, non è altro che la sequenza di alcuni esercizi che necessariamente devono essere eseguiti alla perfezione.
Io non la vedo così, o comunque non l’ho mai concepita in questo senso.
Per me è un diversivo ludo-educativo che può aiutare la Coppia in quei momenti dove ancora sono precoci alcune esperienze al di là della casa, o come spunti attentivi volti a stimolare l’a, b, c dell’alfabeto esperienziale di Col